Caro Beppe,...

 

Il nostro amico Enrico, una delle colonne del giornale della tana, ha scritto a Beppe Severgnini un'ironica lettera, pubblicata nel sito del Corriere della Sera, che riguarda i vizi di alcuni frequentatori della tana. Ne riproponiamo qui il testo.


 

Caro Beppe,

  Sono uno studente di scienze della comunicazione, di 21 anni, che si diletta giocando a scacchi in Rete. Questa passione, oltre ad avermi fatto scoprire che le "piazze" virtuali sono luoghi dove si possono incontrare persone vere e sincere anche più che nella vita reale, mi h costretto ad imbattermi in una figura “istituzionale” di qualsiasi tipo di chat: il rompiscatole, sempre pronto ad attaccare qualsiasi persona entri.

   Ne ho visto tanti succedersi, ma ho riscontrato in ciascuno di loro  caratteristiche comuni.

1: Si presenta nella chat alle nove del mattino, e tira dritto fino a notte alta, concedendosi un panino a mezzogiorno e alle otto.

2: Malgrado questo non ha mai fatto una partita a scacchi, non si sa neanche se conosce le regole.

3: Offende qualsiasi persona, senza distinzioni di sesso, età, religione, etnia( è politically correct) insomma.

4: Scrive sempre in stampatello maiuscolo.

5: Commette strafalcioni di ortografia e grammatica, dovuti alla sua tendenza ad affrontare scambi di cortesie con  più persone contemporaneamente.

6: E' convinto di essere un gran oratore.

7: Conosce espressioni offensive o volgari di trentadue lingue, nonchè di tutti i dialetti italiani.

8: Risulta quasi sempre essere fra i trenta e i quaranta, dal centro Italia(analisi sociologica provata).

9: E' immancabilmente padre di due figli.

10: In realtà è la persona più sensibile del mondo, che si commuove guardando Via col vento.

  L'unico errore che non si deve commettere è ignorarlo; rispondete sempre alle sue offese, ma lasciate a lui l'ultima parola, così con poco sforzo farete felice una persona.

Ad maiora.


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