Petrosjan, campione incompreso.

 


 

Si potrebbe pensare che a tutti i giocatori che hanno avuto la capacità di arrivare fino alla conquistare del campionato del mondo siano stati riconosciuti pienamente i loro meriti e il proprio valore, ma nella storia degli scacchi non è stato sempre così: infatti, sia il quarto campione del mondo, Max Euwe, che il nono, Tigran Petrosjan, non hanno ricevuto tutta l’attenzione e la lode che avrebbero meritato, per diversi motivi.

Quando Euwe strappò il titolo al grande Alekhine nel 1935, qualcuno insinuò che il giocatore franco-russo non solo si trovasse in un pessimo stato di forma (come testimoniavano le sue partite di qualità ben diversa dalla abituale brillantezza), ma addirittura che giocasse ubriaco o sotto l’effetto di farmaci; al di là di queste diceria, sicuramente il suo stato di salute non era al meglio per disputare  un match così importante, tuttavia i critici sembravano dimenticarsi del fatto che proprio Euwe aveva chiesto sportivamente al suo avversario un eventuale rinvio della sfida così provato, ottenendo da questi un secco rifiuto. Da qui nacque la leggenda di Euwe come campione “fortunoso”, una reputazione che gli crebbe ancor di più quando Alekhine, nel 1937, nuovamente in forma, lo fece a pezzi nel match di rivincita, riconquistando la corona perduta. Da lì in poi, l’ex-campione non ottenne più risultati di rilievo e fu presto quasi dimenticato dall’emergere della nuova generazione di scacchisti sovietici.

Il caso di Petrosjan è ancora diverso e, se possibile, ancora più ingiusto. Petrosjan mantenne il titolo dal 1963 fino al 1969, affrontando alcuni dei più forti giocatori di sempre, come Spassky, Botvinnik, Fischer, Keres, Korchnoi e Larsen; per di più, a differenza di Euwe, la sua longevità scacchistica fu eccezionale: mentre Botvinnik, Spassky e Fischer, dopo la perdita del titolo di campione del mondo, cessarono la propria attività oppure la ridimensionarono ulteriormente, Petrosjan ancora era capace di ottenere risultati importanti nei più difficili tornei internazionali. Da dove sono nati allora i pregiudizi nei suoi confronti, che ne hanno offuscato una carriera brillante?

Una delle accuse che gli venivano spesse rivolte, era quella di assumersi pochi rischi, di non giocare in modo tagliente, di essere troppo “timoroso”, insomma: a suffragio di queste invettive, venivano portate come prova le numerose patte che conseguiva in torneo, dove analisi successive in alcuni casi avevano evidenziato possibilità di vittoria che erano state trascurate. Più in generale, il suo stile di gioco veniva considerato “piatto”, “monotono”, “pragmatico”, se non addirittura “negativo”, nonostante i successi continuamente riportati; come si spiega tanto accanimento nei confronti di quello che aveva dimostrato sul campo di essere il numero uno al mondo?

Per comprendere queste critiche, bisogna partire dal contesto storico dell’epoca: il regno di Petrosjan veniva subito dopo quello contrassegnato dal genio e dalla sregolatezza di Tal, quando i suoi incredibili attacchi e sacrifici spettacolari avevano incantato intere platee, suscitando subito ammirazione in tutti gli appassionati del mondo; il suo coraggio e la sua spregiudicatezza erano considerati come esempi da seguire ed imitare.

Da questo punto di vista, Petrosjan era agli antipodi rispetto a Tal: profondamente convinto della natura logica degli scacchi e dell’esistenza di precise leggi strategiche che regolassero lo scontro di forze sulla scacchiera, molto raramente si lasciò andare ad attacchi che non poggiassero su di una rigorosa base razionale, o a complicazioni poco chiare. Non, a caso la sua tesi di dottorato in filosofia portava il titolo: “La logica nella partita a scacchi”, e in una intervista dichiarò: “Sono profondamente convinto che gli scacchi, pur restando un gioco, non risentano dell’azione del caso. Questa è la mia convinzione. Aggiungerei poi che amo particolarmente le partite nelle quali ho giocato in armonia con le esigenze della posizione”.

Partendo da questi presupposti, scopriamo finalmente cosa si celava dietro la “paura” e la “prudenza” che i suoi detrattori costantemente gli rinfacciavano: in posizioni in cui riteneva di non avere il diritto di forzare, si asteneva dal farlo, non era interessato  all’azzardo. Ma in quelle partite in cui riteneva di avere conseguito dei vantaggi strategici, non esitava a ricorrere a sacrifici e a soluzioni tattiche di grande forza, come le partite che ho allegato in questo articolo dimostreranno, dove sono presenti alcune delle combinazioni più belle di tutti i tempi.

Anche sulle sue numerose patte ci sarebbe molto da spiegare: a differenza di molti suoi contemporanei, che dissiparono quasi completamente le loro energie migliori negli anni giovanili  (vedi Spassky o Fischer), lui seppe disciplinarsi e poté allungare la sua straordinaria carriera arricchendola di nuovi successi e capolavori. Bisogna anche dire che, dalla sua esperienza di vita, Petrosjan aveva imparato quanto fossero labili le bramosie e le ambizioni umane, cosa che lo condizionò molto nel carattere. Nato da una umile famiglia armena nel 1929, durante gli anni della guerra Tigran dovette sfollare in un campo profughi a causa dell’occupazione nazista, e in quel periodo perse entrambi i genitori. Fu solo grazie agli scacchi che riuscì ad emergere da una condizione sociale che lo avrebbe condannato ad essere una delle tante, anonime e povere persone  che vivevano in Armenia. Nel 1950, prese parte al suo primo Campionato URSS, che vinse poi nel 1958 e poi 1961. Ben presto, divenne uno dei giocatori sovietici più forti, nonché un pretendente al titolo mondiale, occasione che gli si presentò vincendo il Torneo dei Candidati di Curacao, nel 1962. A proposito di questo torneo, vale la pena ricordare un aneddoto significativo: all’ultimo turno lui e Keres erano al comando della classifica, per cui ci si aspettò che entrambi lottassero aspramente per aggiudicarsi la vittoria nelle rispettive partite. Invece, piuttosto clamorosamente, Petrosjan fece una rapida patta e lascio tutto nelle mani di Keres. Oramai Keres non era più giovane, e sapeva bene che quella era la sua ultima occasione per ambire al titolo di campione del mondo: innervosito da tutto ciò, sprecò un’occasione per vincere, e alla fine dovette arrendersi.

Petrosjan affrontò così, nel 1963, il campione in carica Mikhail Botvinnik, e nonostante   una sconfitta nella prima partita, l’armeno si riprese, e alla fine totalizzò 5 vittorie contro le 2 del rivale, con 15 patte; gli scacchi avevano un nuovo campione del mondo.

Nel 1966, Petrosjan dovette difendere il titolo dagli assalti di Spassky: la maggior parte della critica era favorevole allo sfidante, ma il coriaceo Tigran non era dello stesso parere, e mantenne il titolo, sebbene in extremis con 4 vittorie contro 3 e 17 patte. Nel 1969, contro uno Spassky ancora più preparato di tre anni prima e contro l’età che cominciava a farsi sentire, Petrosjan dovette questa volta capitolare.

Ciò nonostante, non si perde d’animo e continuò a giocare su alti livelli: nella finale del match dei candidati del 1971, riuscì a sconfiggere Fischer, interrompendo la sua serie di 20 vittorie consecutive (la partita è contenuta alla fine dell’articolo); nel 1974, vinse il suo quarto Campionato URSS, un risultato eccezionale se si tiene conto che all’epoca i campionati dell’URSS erano come difficoltà secondi soli ai Campionati del Mondo; ottenne ottimi piazzamenti in altri impegnative manifestazioni internazionali, fino alla morte causata dal cancro nel 1984. Se, consideriamo complessivamente le 10 Olimpiadi a cui prese parte con la squadra sovietica, il suo score è impressionante: 79 vittorie, 50 patte ed una sola sconfitta! È inoltre l’unico giocatore ad aver sconfitto tutti i campioni del mondo da Euwe a Kasparov.

Aspramente criticato dai giocatori di medio-basso livello, per Petrosjan nutrivano grande stima e considerazioni i massimi fuoriclasse della scacchiera, e quelle che riportiamo sono solo alcune delle parole di elogio che ricevette nel corso della sua incredibile carriera:

Euwe: “Petrosjan ha un raffinatissimo senso posizionale. Uno dei segreti delle sue vittorie contro avversari di pari livello è che egli comprende quello che essi non hanno ancora afferrato”.

Botvinnik: “Petrosjan è dotato di un singolare talento scacchistico: come Tal, non si accontenta di giocare “sulla posizione”, ma mentre Tal aspira a posizioni dinamiche, Petrosjan costruisce posizioni in cui gli avvenimenti si svolgono a ritmo lento. È molto difficile attaccare i suoi pezzi; le forze attaccanti s’impantanano gradualmente in una specie di palude e vengono circondate dai pezzi di Petrosjan. Straordinaria la sua tecnica nel realizzare un vantaggio posizionale”

Bronstejn: “Petrosjan  è diventato campione del mondo grazie al suo straordinario talento scacchistico e alla sua sorprendente capacità di lavoro. Un ruolo essenziale è giocato anche dalla da un altro aspetto del suo talento, ossia una rara fantasia, che gli rende possibile penetrare nei più nascosti processi mentali dell’avversario e di assumere di conseguenza le necessarie contromisure”.

Fischer: “Petrosjan ha l’abitudine di togliere dalla testa dei suoi avversari determinate idee venti mosse prima che essi le abbiano avute!”

Kasparov: “Ha scoperto in modo nuovo le risorse di questo vecchio gioco. Petrosjan comprendeva la posizione genialmente”.

Spero che l’aver riportato i giudizi di questi campioni, insieme ad una esposizione sommaria della sua carriera e di alcune delle sue migliori partite, possa portare tutti gli appassionati ad interessarsi a questo grande giocatore liberandosi dai troppi pregiudizi negativi che gli sono stati affibbiati e che ne hanno sminuito ingiustamente la sua figura.

Petrosjan non ha scritto molto, un po’ a causa dei numerosi impegni agonistici, un po’ per la sua incredibile modestia; una raccolta di articoli comparsi su numerose riviste sovietiche è stata pubblicato in italiano con il titolo  “Lezioni di strategia” (Prisma Editori), mentre sono disponibili due biografie sul campione, “115 partite di Tigran Petrosjan”, di Roberto Allevi e Walter Temi (Mursia Editore) e “Petrosjan-Oltre i confini della teoria”, realizzata dalla Prisma, che contiene partite commentate da Petrosjan stesso ed altri, oltre a interviste e aneddoti sulla sua vita.

A proposito delle sue interviste, vale la pena riportare un pensiero diretto a tutti noi scacchisti, che ci ammonisce duramente sul pensare agli scacchi unicamente in termini di agonismo e punti persi o guadagnati; penso che tutti noi abbiamo molto da imparare da queste parole:

“Un evidente tendenza dello scacchismo odierno è la è la predominanza dell’elemento sportivo su quello creativo. Il fatto che oggigiorno il risultato sia più importante del contenuto è la nostra disgrazia, una disgrazia di cui tutto il pubblico plaude.  Non posso credere che un giocatore che ami sinceramente il gioco possa essere compiaciuto dai punti realizzati, non importa quanto sia cospicuo il totale.”

 

E ora diamo invece voce alle sue meraviglie sulla scacchiera!  

 

Petrosian,Tigran V - Smyslov,Vassily  Difesa Ovest-Indiana [D15]
Mosca, 1951
1.d4 d5 2.c4 c6 3.Cf3 Cf6 4.Cc3 dxc4 5.e4 b5 6.e5 Cd5 7.a4 e6 8.axb5 Cxc3 9.bxc3 cxb5 10.Cg5 Ab7 11.Dh5 g6 12.Dg4 Ae7 13.Ae2 Cd7 14.h4 h5 15.Dg3 Cb6 16.00 a5 17.d5 Cxd5 18.Td1 Dc7 19.Ce4 000 20.Ag5 Axg5 21.Dxg5 a4 22.Dg3 f5 23.Cd6+ Txd6 24.exd6 f4 25.Dxg6 Dxd6 26.Af3 Ac6 27.Te1 Te8 28.Axd5 Dxd5 29.Tad1 Df5 30.Dxf5 exf5 31.Txe8+ Axe8 32.f3 Rc7 33.Rf2 Rb6 34.Re2 Ra5 35.Tb1 a3 36.Rd2 b4 37.cxb4+ Ra4 38.Rc3 a2 39.Ta1 Ra3 40.Rxc4 Rb2 41.Te1 a1D 42.Txa1 Rxa1 43.b5 Ad7 44.b6 Ac8 45.Rd4 Rb2 46.Re5 Rc3 47.Rxf4 Rd4 48.Rg5 Re5 49.Rxh5 Rf6 50.g4 Ab7 51.Rh6 10


Keres,Paul - Petrosian,Tigran V Difesa Siciliana [BB39]
Tournament, 1959
1.e4 c5 2.Cf3 Cc6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 g6 5.c4 Ag7 6.Ae3 Cf6 7.Cc3 Cg4 8.Dxg4 Cxd4 9.Dd1 Ce6 10.Dd2 d6 11.Ae2 Ad7 12.00 00 13.Tac1 Ac6 14.Tfd1 Cc5 15.f3 a5 16.b3 Db6 17.Cb5 Tfc8 18.Af1 Dd8 19.Df2 De8 20.Cc3 b6 21.Tc2 Df8 22.Dd2 Ad7 23.Cd5 Tab8 24.Ag5 Te8 25.Te1 Tb7 26.Df2 Ac6 27.Dh4 f6 28.Ae3 e6 29.Cc3 Td7 30.Ad4 f5 31.exf5 gxf5 32.Td2 Axd4+ 33.Txd4 Tg7 34.Rh1 Tg6 35.Td2 Td8 36.Ted1 Td7 37.Df2 Dd8 38.De3 e5 39.f4 e4 40.Ce2 Tdg7 41.Cd4 Ad7 42.a3 Da8 43.Rg1 h5 44.Tb1 h4 45.Tbb2 Tg4 46.Tf2 Dd8 47.b4 Tg3 48.hxg3 hxg3 49.Tfd2 Dh4 50.Ae2 Th7 51.Rf1 Dxf4+ 01


Petrosian,Tigran V - Pachman,Ludek  Attacco Indiano [A04]
Bled, 1961
1.Cf3 c5 2.g3 Cc6 3.Ag2 g6 4.00 Ag7 5.d3 e6 6.e4 Cge7 7.Te1 00 8.e5 d6 9.exd6 Dxd6 10.Cbd2 Dc7 11.Cb3 Cd4 12.Af4 Db6 13.Ce5 Cxb3 14.Cc4 Db5 15.axb3 a5 16.Ad6 Af6 17.Df3 Rg7 18.Te4 Td8 19.Dxf6+ Rxf6 20.Ae5+ Rg5 21.Ag7 10


Filip,Miroslav - Petrosian,Tigran V  Difesa Est Indiana [A40]
Erevan, 1965
1.d4 g6 2.g3 Ag7 3.Ag2 c5 4.c3 Dc7 5.Cf3 Cf6 6.00 00 7.b3 d6 8.Ab2 Cc6 9.c4 e5 10.d5 Ca5 11.Ce1 Tb8 12.Cc2 Ad7 13.Cd2 Ch5 14.e4 Ah6 15.Te1 Tbe8 16.Ce3 b6 17.Ac3 Cg7 18.De2 f5 19.exf5 gxf5 20.Cdf1 Cb7 21.g4 Axe3 22.Cxe3 fxg4 23.Cxg4 Dd8 24.f3 Ch5 25.Ad2 Cf4 26.Axf4 Txf4 27.Cf2 Dh4 28.Ce4 Rh8 29.Cg3 Cd8 30.Df2 Dh6 31.Te4 Cf7 32.Rh1 Tf6 33.Tg1 Cg5 34.Te3 Dxh2+ 35.Rxh2 Th6+ 36.Ah3 Cxh3 37.Cf5 Axf5 38.Df1 Cf4+ 39.Rg3 Tg8+ 40.Rf2 Ch3+

01


Petrosian,Tigran V - Spassky,Boris  Difesa Est-Indiana [E66]
Campionato del Mondo 1966
1.Cf3 Cf6 2.g3 g6 3.c4 Ag7 4.Ag2 00 5.00 Cc6 6.Cc3 d6 7.d4 a6 8.d5 Ca5 9.Cd2 c5 10.Dc2 e5 11.b3 Cg4 12.e4 f5 13.exf5 gxf5 14.Cd1 b5 15.f3 e4 16.Ab2 Axb2 17.Dxb2 exf3 18.Axf3 Ce5 19.Ae2 f4 20.gxf4 Ah3 21.Ce3 Axf1 22.Txf1 Cg6 23.Ag4 Cxf4 24.Txf4 Txf4 25.Ae6+ Tf7 26.Ce4 Dh4 27.Cxd6 Dg5+ 28.Rh1 Taa7 29.Axf7+ Txf7 30.Dh8+ 10


Spassky,Boris - Petrosian,Tigran V  Attacco Torre [D03]
Campionato del Mondo 1966
1.d4 Cf6 2.Cf3 e6 3.Ag5 d5 4.Cbd2 Ae7 5.e3 Cbd7 6.Ad3 c5 7.c3 b6 8.00 Ab7 9.Ce5 Cxe5 10.dxe5 Cd7 11.Af4 Dc7 12.Cf3 h6 13.b4 g5 14.Ag3 h5 15.h4 gxh4 16.Af4 000 17.a4 c4 18.Ae2 a6 19.Rh1 Tdg8 20.Tg1 Tg4 21.Dd2 Thg8 22.a5 b5 23.Tad1 Af8 24.Ch2 Cxe5 25.Cxg4 hxg4 26.e4 Ad6 27.De3 Cd7 28.Axd6 Dxd6 29.Td4 e5 30.Td2 f5 31.exd5 f4 32.De4 Cf6 33.Df5+ Rb8 34.f3 Ac8 35.Db1 g3 36.Te1 h3 37.Af1 Th8 38.gxh3 Axh3 39.Rg1 Axf1 40.Rxf1 e4 41.Dd1 Cg4 42.fxg4 f3 43.Tg2 fxg2+ 01


Petrosian,Tigran V - Fischer,Robert J Difesa Gruenfeld [D82]
Ch World (match), 1971
1.d4 Cf6 2.c4 g6 3.Cc3 d5 4.Af4 Ag7 5.e3 c5 6.dxc5 Da5 7.Tc1 Ce4 8.cxd5 Cxc3 9.Dd2 Dxa2 10.bxc3 Da5 11.Ac4 Cd7 12.Ce2 Ce5 13.Aa2 Af5 14.Axe5 Axe5 15.Cd4 Dxc5 16.Cxf5 gxf5 17.00 Da5 18.Dc2 f4 19.c4 fxe3 20.c5 Dd2 21.Da4+ Rf8 22.Tcd1 De2 23.d6 Dh5 24.f4 e2 25.fxe5 exd1D 26.Txd1 Dxe5 27.Tf1 f6 28.Db3 Rg7 29.Df7+ Rh6 30.dxe7 f5 31.Txf5 Dd4+ 32.Rh1 10


Kasparov,Gary - Petrosian,Tigran V  Gambetto di Donna Accettato [D22]
Tilburg, 1981
1.d4 d5 2.c4 dxc4 3.Cf3 Cf6 4.e3 Ag4 5.Axc4 e6 6.h3 Ah5 7.Cc3 a6 8.g4 Ag6 9.Ce5 Cbd7 10.Cxg6 hxg6 11.Af1 c6 12.Ag2 Dc7 13.00 Ae7 14.f4 Cb6 15.g5 Cfd7 16.Dg4 000 17.Tb1 Rb8 18.b4 Cd5 19.Ca4 f5 20.Dg3 Cxb4 21.Ad2 Cd5 22.Tfc1 Ra7 23.De1 Aa3 24.Tc2 Dd6 25.Tb3 De7 26.De2 Tb8 27.Dd3 Ad6 28.Cb2 Thc8 29.Cc4 Ac7 30.a4 b5 31.axb5 cxb5 32.Ta2 Rb7 33.Ab4 De8 34.Ad6 Ta8 35.Db1 Rc6 36.Tba3 bxc4 37.Txa6+ Txa6 38.Txa6+ Ab6 39.Ac5 Dd8 40.Da1 Cxc5 41.dxc5 Rxc5 42.Ta4 01

 

 

 

 

 

 


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