SOCIETA’
E INDIVIDUO
C’è
una contraddizione di fondo nella nostra società, nel nostro modo di
essere, nel nostro modo di pensare. L’ipocrisia è il nostro male e si
presenta ovunque sotto molteplici forme. Si gioca per lo più a essere
quello che non si è, standardizzando atteggiamenti, brevettando modi di
pensare comuni. Si arriva ad autoconvincersi di essere un’altra persona
per nascondere il proprio reale volto che mai è in verità meritevole di
essere nascosto. Il più delle volte sono le persone sensibili a cadere in
queste contraddizioni: forse perché più delle altre sono autocritiche,
forse perché più degli altri sentono i colpi di ciò che le circonda.
L’umanità occidentale si inaridisce così, perdendo forse i veri
valori. La stragrande maggioranza delle persone, se interrogate,
risponderanno che l’essere in qualche maniera sensibili è una cosa
lodevole e buona ma, al contempo, anche se lo fossero, lo nasconderebbero
per vergogna. Si loda la sensibilità ma, nel momento in cui essa spinge
una persona al suicidio (estremizzando le situazioni), allora si è pronti
a condannarla. Ma qui si sbaglia perché non è questa sensibilità a
spingere ad un gesto del genere ma piuttosto è il reprimere essa che
uccide le persone. Infatti c’è quel genere di individui che non può
sostenere questo sforzo (pochi in realtà), c’è chi vive in una
condizione di sicurezza e non sa come agire, c’è chi la cancella da se
stesso e sono i più a scegliere questa via, ammutolendo la propria
coscienza; c’è infine chi riesce a manifestare se stesso liberamente
con serenità e queste sono le persone vere, le uniche. Perché queste
ultime sono più forti della società che le circonda e non importa loro
di essere diverse e alla fine sono le persone che riescono nella vita! In
questa era conta molto di più l’apparenza e non c’è nulla da fare.
Una persona diversa in ogni caso è tagliata fuori dal gruppo. Ci si sente
più forti nel gruppo e ci si sente giustificati a ribadire la propria
forza isolando il diverso, anche se il diverso è il vero te stesso. Alla
fine per sentirsi uguali, si rinnega se stessi, si ride a battute che non
fanno ridere, si usano frasi vuote, di convenienza, il vocabolario si
impoverisce, la gente annuisce al suono delle parole senza ascoltare
quello che realmente stai dicendo. Pure la Chiesa è ormai una
barzelletta, è un bell’edificio vuoto, è un’istituzione svuotata di
qualsiasi valore spirituale. La spiritualità e la religiosità sono
quello che rimane dentro ogni individuo non quello che ci viene imposto
come tale. Queste non hanno la pretesa di essere verità assolute , ci
mancherebbe; è solo un’opinione. E se questa è la vita vera di tutti i
giorni prima o poi si arriverà alla robotizzazione dell’uomo in senso
economicamente utile.
|
Per tornare direttamente alla prima pagina