Background

 

Vi era una città non molto tempo fa divisa in due parti: quella alta, popolata da Elfi dei Teleri e quella bassa, sotto il livello dell’acqua, abitata da elfi Dimenestri, questa città aveva il nome di Atlantide. Quest’ultima sorgeva su un isolotto in mezzo al mare, ed è poco chiaro come ci nacque una stirpe di Teleri sulle rive di questa isola, ma antiche scritture narrano che un tempo l’isolotto era attaccato alla terraferma, ma uno stregone crudele bandì la popolazione presente sopra il pezzo di terra destinato a vagare per l’oceano. Un bel giorno circa 122 anni fa nacquero nello stesso istante due elfetti, una femmina per la città alta e un maschietto per la città bassa. Le loro madri non ressero il parto e morirono entrambe, e i due neonati vissero così insieme, tanto che furono soprannominati i “gemelli”. I due bambini vennero poi chiamati dal cerusico che li aveva fatti nascere lei Antara e lui Irvins. La cosa che più divertiva i “gemelli” era ascoltare le profezie dell’indovino della città alta. Un giorno qualunque, senza che io me l'aspettassi, l’indovino mi mandò a chiamare e mi disse: “Irvins… guarda che bella giornata… prendi tua sorella e andate a pescare lontano dall’isola… oggi ne prenderete un sacco di pesci”… ero tutto eccitato per quella piccola profezia che mi aveva fatto l’indovino e risposi: “Certo!! Seguo al volo il vostro consiglio”… mi diressi verso l’uscita della sua capanna quando mi richiamò e disse: “Aspetta un momento Irvins… ho due cose da darti…” Ero sempre più eccitato… nessuno mai mi aveva fatto dei regali fino a quel momento, e lo guardavo curioso tirare fuori da un baule sigillato due strani oggetti… “ecco Irvins… Queste sono due spade… so che non ne hai mai visto oggetti del genere, qui non abbiamo bisogno di difenderci, ma prima di essere condannati a questo esilio nella terraferma si combattevano guerre e la gente moriva… è un mondo crudele quello che c’è fuori di qua, stai attento, col tempo imparerai ad usarle”. Proprio non riuscivo a capire quello che tentava di dirmi… non ci feci neanche caso, ero troppo eccitato dal carico di pesci che di lì a poco avrei preso e dal regalo che avevo appena ricevuto… così mi legai le Spade dietro la schiena e con mia sorella Antara salpammo con la nostra barca… navigammo finché l’isola non fu più in vista e buttai a bagno l’esche… Passavano le ore, e non avevo tirato su neanche un pesciolino rosso…. Che l’indovino si fosse sbagliato questa volta? Si vede che gli anni cominciavano a farsi sentire anche per lui… aspettavo ancora quando la barca cominciò a sbandare si muoveva vertiginosamente e scendendo in acqua vidi tutti i pesci scappare nella stessa direzione…. Direzione opposta ad Atlantide… Risalii subito sulla barca e spostai lo sguardo verso la mia città natale… e lo spettacolo era terrificante: Un’onda alta fino al cielo si avvicinava sempre più minacciosa all’isola… abbracciai mia sorella e mi preparai a nuotare per tenerla in superficie, perché non c’erano dubbi che quell’onda avrebbe travolto anche noi… ci fu un istante dove sembrava che tutto si fosse fermato, niente rumori… ma l’attimo dopo mi ritrovai un mare d’acqua addosso e nuotai più freneticamente possibile per riportare Antara in superficie… Fu un’impresa ardua ma ci riuscii e dopo averla fatta accomodare a cavallo della mia schiena nuotai verso Atlantide ma quando arrivai trovai solo morte e distruzione… i Teleri tutti annegati e i Dimenestri schiacciati dalle macerie della città alta… a quel punto capii cosa diceva l’indovino… capii perché mi diceva del mondo fuori dall’isola… anche questa volta non aveva sbagliato…ormai non c’era più niente da fare… Atlantide era persa per sempre… Costruii una zattera e mi imbarcai con Antara e le poche scorte che riuscii a racimolare. Dopo mesi di deriva fummo trovati da un elfo dimenestre proveniente dai mari del sud che ci affidò a una Elfa della sua stirpe di nome fennicella che ci adottò e ci accudì come se fossimo stati figli suoi… Antara però non poteva stare nella grotta di cristallo così si unì ad una stirpe di Teleri ma rimase sempre in contatto con la sua nuova famiglia, che venne conosciuta poi con il nome di Kinneans. Camminando per le vie di lot Antara trovò il tempio, presso il quale diventò vestale e io per star con lei entrai come difensore… la mia carica durò poco, perché il mio carattere ribelle mi portò alle dimissioni, ma nella permanenza nella gilda la famiglia si allargò: a noi si aggiunse Caira, un’elfetta dei dimenestri. Col passare del tempo ognuno prese le sue strade nel granducato, ma la famiglia è e rimarrà sempre unita…

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