Antonio DE VITI DE MARCO

Antonio De Viti De Marco nato a Casamassella (LE) nel 1858, studiò nel Palmieri di Lecce e si laureò in giurisprudenza a Roma. Fu tra i massimi studiosi italiani di scienza delle finanze, disciplina che insegnò con economia politica e Diritto finanziario nelle Università di Camerino, Macerata, Pavia e Roma.

Deputato della sinistra radicale, partecipò a molte commissioni parlamentari e fu presidente della Commissione per il progetto di riforma della legge elettorale. Diresse dal 1890 al 1903 "Il Giornale degli economisti" e per qualche mese "La Voce" di Prezzolini. Durante la prima guerra mondiale diresse "l'Unità" occupandosi soprattutto di problemi di carattere economico.

Risultò soccombente nei confronti di Nicola Vischi nelle elezioni del 1897 ma si ripresentò nel collegio di Gallipoli nel 1901, riuscendo eletto, dopo la nomina a senatore a vita del suo avversario politico.

Fu sconfitto da Stanislao Senape De Pace nelle elezioni politiche del 1913 ma rientrò quasi subito in Parlamento dopo la morte del Senape, sopravvenuta qualche anno dopo.

Nel 1931 rinunciò all'insegnamento rifiutandosi di prestare giuramento di fedeltà prescritto dal fascismo. Per la stessa ragione lasciò, nel 1934, l'Accademia dei Lincei. Morì a Roma nel 1943.