CAISSA LA MUSA DEGLI SCACCHI |
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Caissa, è la dea protettrice ufficiale del gioco degli scacchi; è la driade, ninfa degli alberi. Ancora di carattere mitologico la leggenda vuole sì che il gioco degli scacchi fu ideato dal mitico Palamede, eroe greco, anche se il gioco era diverso da quello che conosciamo oggi. Il primo a menzionare la dea Caissa (Scacchis), fu l’umanista italiano Marco Girolamo Vida (1490-1566) nel suo poema "La Scaccheida".Nella sua opera “Scaccia Ludus” scritta in latino nel 1525, descrive le regole del nobile gioco.Di Caissa si ebbe per la prima volta notizia in un poemetto di titolo omonimo di William Jones, letterato inglese del XVIII secolo(1746-1794).Taluni affermano che egli si ispirò a quanto scritto da Vida, altri la attribuiscono agli studi da lui fatti, essendo esso uno studioso di cultura orientale; l'inglese scrisse il poemetto nel 1772.Nel poemetto Jones attribuisce l'invenzione degli scacchi a Marte: Caissa, che da il nome all'opera, ha solo attinenza indiretta con il gioco, infatti, egli racconta che Marte, Il dio della guerra, vide questa bellissima driade che passeggiava nella campagna di Tracia( Grecia del nord) e se ne innamorò perdutamente, ma non era ricambiato da lei. Marte disperato. piangeva seduto per terra,quando una Naiade della foresta sentendo il suo pianto disperato lo consigliò di inventare un gioco che potesse lusingare la dea Caissa; "Non sai tu un gioco, una attraente partita, che ti renda accetto agli occhi della fanciulla?"; per questo lo consigliò di rivolgersi ad Eufrone ,fratello di Amore. Eufrone acconsente e aiuta Marte ad inventare un gioco, gli scacchi, così chiamati in onore della ninfa stessa, per conquistarla.Marte costruisce gli scacchi e li presenta a Caissa , lei cosi piena d’entusiasmo per il nuovo gioco, alla fine accetta il suo amore e lui dedica a lei la nuova arte.
Cosi, carissimi amici della tana….Caissa è diventata la decima musa nel Panteon d’oggi
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