III. L'ANTICO BORGO DI
PIAN DI MUGNONE

Gli edifici che costituivano l'abitato di Pian di Mugnone li troviamo citati per la prima volta nel 1° Catasto delle Repubbliche Fiorentine del 1427.
I documenti mostrano in quegli anni il borgo come una comunità operosa, autonoma ed in grado di fornire al viandante di commercio o al pellegrino, che transitavano per la strada Faentina, tutta una serie di servizi per agevolare il loro cammino.
In quei tempi Pian di Mugnone fu anche sede di un importante mercato periodico come si può capire dallo Statuto della Podesteria di Fiesole del 1415 nel quale, il veto generalizzato di procedere agli arresti durante i giorni di mercato (Rubrica XXIX: "Che niuno possa esser preso il dì di mercato") viene particolarmente rimarcato per quello che si tiene in Pian di Mugnone.

__ La fornace di Fontalla
__ Lo spedale e la Chiesa di S.Giovanni Battista
__ L'osteria
__ L'albergo
__ Il mulino del Palancone
__ Le botteghe di fabbro e fornaio

La Fig. 8 cerca di fissare la realtà del borgo in un ipotetico anno da collocarsi intorno al 1470.
Per facilitare la localizzazione delle varie costruzioni, nella pianta di Fig. 7 sono invece stati riportati tutti gli edifici citati nel testo ma che, come vedremo in seguito, non necessariamente coesistevano nello stesso periodo.

__ La pianta dell'antico borgo

E' interessante notare come una delle attività principali, o forse la principale, per gli antichi abitanti di Pian di Mugnone, fosse quella legata alle cave di pietra serena. Né abbiamo notizia di diverse operanti nei dintorni del borgo (Monte Rinaldi, Poggio della Rocca di Fiesole, etc.) e, addirittura la Decima Repubblicana del 1498 specifica l'attività dei tre fratelli Giardini, figli di un certo Andrea, che possedevano una cava con bottega dietro la fornace di Fontalla.
Sempre relativamente alla coltivazione delle cave, nel 1597, il frate domenicano Agostino del Riccio rileva che sotto la Torre degli Innocenti "vi è una pietra non matrosa, soda, molto bella e piglia buon lustro, i suoi colori sono vari come dir: rossi, gialli, bigi, neri, bianchi e altri". Egli fa sicuramente riferimento alla cosiddetta pietra paesina che anche in casa Medici trovò uso a livello decorativo.
L'attività estrattiva rimase per secoli una delle principali occupazioni per gli abitanti di Pian di Mugnone se si pensa che alla fine del 1800 erano ancora funzionanti ben 26 cave. Di queste, 16 a Monte Rinaldi, 4 intorno a Fontelucente e 6 sul versante fiesolano presso il fosso di Fontalla.