Gli atei non si sono mai resi conto di essere praticamente strumento interno alla
religione,
nel senso che sono da essa utilizzati
quale specchio interiore
delle proprie contraddizioni.
In altre parole, il teismo
ammette l'ateismo come risultante delle
insufficienze della dottrina o della pratica della fede e come
"evidenziatore" delle correzioni da apportare. Non è un caso, infatti,che
di tutte le pubblicazioni sull'ateismo (e in particolare saggi filosofici)
risultino in gran parte di autori teisti,
che studiano l'ateismo come fenomeno derivante
da un'antropologia deviata, di cui sono responsabili
proprio i cristiani per le loro manchevolezze
comportamentli o per le insufficienze della
fede, stigmatizzandone l'abisso di
negatività di cui sarebbe portatore.
Il recupero delle radici filosofiche dell'ateismo
diventa pertanto un compito fondamentale
e irrinunciabile per ogni ridefinizione della
sua teoresi in chiave moderna e per rendere
un'immagine corretta di esso
Al presente saggio seguiranno altri lavori
in preparazione. Il progetto completo prevede
di arrivare a coprire l'arco temporale sinoai giorni nostri.
Il saggio è pubblicato
dall'Editrice Clinamen
di Firenze nella collana
Il Diforàno
ed è acquistabile nelle librerie
o direttamente al sito:
http://www.clinamen.it
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ATEISMO FILOSOFICO
NEL MONDO ANTICO
Religione, naturalismo,materialismo e scienza
La nascita della filosofia atea
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Capitolo 2
(Politeismo e monoteismo)
Introduzione.
2.1 Gli dèi nell'area circum-mediteranea
pre-neolitica.
2.2 Paganesimo. Eclissi del sacro e aurora
della poesia.
2.3 I concetti di "dio" nella filosofia
greca.
2.4 Pluralità di dèi naturalistici, dio supremo,
Dio unico.
2.5 Homo religiosus e homo ateus.
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23 novembre 2005
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