Il sonno della ragione
genera mostri



Francisco Goya 1799




FILOSOFIA E
TEOLOGIA FILOSOFALE




Se la filosofia è
"amore per la conoscenza"
la metafisica, che crea
ipostasi immaginarie
e a posteriori le giustifica,
non lo è. Poiché essa cerca
di dimostrarne la realtà
in modo surrettizio,
per mezzo di meccanismi ad hoc
del linguaggio logico-dialettico.
Perciò la metafisica
non è filosofia,
ma teologia filosofale





La natura è l'origine
e la fonte di ogni conoscenza.
Quando da essa si prescinde
si fabbrica pseudo-conoscenza
con il pensiero creativo
della metafisica e
si fa mera teologia.
L'amore per la conoscenza
del reale, non è compatibile
con la creazione di ipostasi
divine; quali l'Essere,
lo Spirito il Logos,
la Necessità,l'Uno-tutto,
Il Bene, l'Intelligenza,
l'Assoluto,il Brahaman,
l'Atman,il Sé,il Tao, ecc.



L'uso strumentale che la
metafisica fa della logica
e della dialettica nasce
da una ragione strumentale
che crea il meta-fisico
e lo pone al di sopra
del reale fisico, quale
preteso fondamento teologico.






Tale ragione è basata
sulla fede n una parola
che evoca una Verità
trans-fisica immaginaria;
una parola quindi strumentale,
che si pretende veritativa
in quando prescinde da un reale
che si rivela solo con le osservazioni e gli
esperimenti della scienza,
che la metafisica disprezza
e sottovaluta
come inessenziali.


Ne nasce così pseudo-scienza
di un supposto immutabile
meta-fisico, che sta "sotto",
"sopra", "dietro" o "dentro"
la realtà fisica.
Una scienza dell'eterno,
dell'originario,
del fondamentale
(ovvero del divino):
la metafisica.
E la conoscenza del divino
(la teologia filosofale)
si sostituisce così,
surrettiziamente,
alla conoscenza
del reale:
la filosofia,
che può essere solo
"amore per la conoscenza".


Una pseudo-conoscenza ,
che non indaga umilmente
la natura e il reale,
ma che rivela dogmi,
che teorizza fabbricando,
sistematizza assemblando
e assiomatizza dimostrando
una supposta realtà
metafisica di fantasia,
poi concretizzata
nel linguaggio strumentale.
Un linguaggio fatto
di meccanica sillogistica,
di sceneggiatura logica,
di dialettica creativa,
produttrici di
teologia filosofale
gabellata per filosofia.


Poiché la teologia filosofale
si manifesta o come
culto fideistico
di un lnguaggio metafisico
(autonomamente teogeno)
o come foraggiatrice
e manuntentice delle
teologie cultuali
della tradizione.


La creazione degli
"enti di pensiero"
dei metafisici sostituisce
così l'indagine sugli
"enti della realtà,"
realizzando,attraverso
l'abile uso dei meccanismi
del linguaggio
un mondo fantastico
di super-enti divini.
Un linguaggio che ha perso
il suo fine reale e primario
per diventare mezzo
della fantasia,la quale
transustanzia un irreale
fantasticato in un
reale surrettizio.
Viene così non solo
pervertito il linguaggio,
ma distrutto il senso
del reale, per sostituito
con quello dell"ideale".


Tale ideologia filosofale
crea così quei feticci
della metafisica che sono
la più compiuta espressione
dei fantasmi prodotti
dal sonno della ragione.
Le ipostasi surrettizie che
ne nascono, fabbricate
con meri meccanismi
del linguaggio dialettico,
del tutto avulsi dal reale,
generano una pseudo-realtà
supposta"più profonda"
(e meta-fisica)
che si pretende origine
e causa della realtà fisica.


Il testo che vi proponiamo
affronta questo problema,
sviluppando un'analisi
della teologia filosofale
attraverso i secoli,
con un approccio filosofico
anti-metafisico, quindi,
che intende sottrarre
alla palude dell'ambiguità
e dell'equivoco
la limitata, ma autentica,
verità del reale
per sottrarla
all'illimitata
creazione dell'irreale.





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LA FILOSOFIA
e la
TEOLOGIA FILOSOFALE


La conoscenza della realtà
e la creazione metafisica di Dio



Il saggio è pubblicato
dall'Editrice Clinamen
di Firenze (223 pp.. 22,50 euro)
ed è acquistabile nelle librerie
o direttamente al sito:

http://www.clinamen.it







Prefazione




I. Conoscenza della realtà
e invenzione di una meta-realtà



1.1 Dedurre il cosmo dall'esistenza di Dio

1.2 Che cosa intendiamo per "filosofia"

1.3 Nascita e attualizzazione dell'antropocentrismo

1.4 Metafisica e semplicizzazione della complessità

1.5 La logica e la dialettica in funzione anti-filosofica

1.6 Il linguaggio come fondamento della teologia

1.7 La scienza del divino e la scienza del reale






II. Il reale e
il
pensiero sul reale



2.1 La dicotomia filosoficità/filosofalità
tra il reale e il "pensato"


2.2 Capire e fabbricarsi un capire.
La realtà e la "verità"


2.3 Le convenzioni linguistiche


2.4 Le illusioni antropiche:
dal continuum ai miti cosmogonici


2.5 Microcosmo e macrocosmo

2.6 Divinizzazione e apoteosi del Logos

2.7 L'anima prigioniera del corpo






III. La teologia
dell'Uno-Tutto olistico


3.1 L'invenzione dell'unità olistica dell'essere

3.2 Le unità-totalità fittizie e le molteplicità reali

3.3 Eterogeneità e pluralità del reale.
Nominazione e realtà


3.5 L'Uno-Tutto nel panteismo occidentale

3.6 Il Dio-Natura del panenteismo spinoziano

3.7 Il monismo olistico nel mondo orientale





IV. La teologia della Necessità


4.1 La necessità psichica
di un'immaginaria necessità ontica


4.2 Il determinismo storico

4.3 Il determinismo contemporaneo

4.4 Un dibattito su determinismo e indeterminismo

4.5 Auto-organizzazione deterministica della materia




Conclusione



Bibliografia




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5 febbraio 2006





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