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San Lorenzo |
Anche se l'aspetto attuale della chiesa risale al XII secolo, già in epoca paleocristiana sorgeva un piccolo tempio in quest'area. Sono state rinvenute in loco tracce di mosaici del V secolo, mentre i frammenti marmorei di capitelli, transenne e pilastri che sono sparsi per il cortiletto risalirebbero ad una ricostruzione avvenuta in epoca successiva, probabilmente dopo il terremoto del 793. Altro materiale di spoglio è chiaramente visibile sui muri perimetrali della chiesa. Artefice di questo secondo edificio, secondo taluni, fu l'arcidiacono Pacifico. Per accedere al tempio, da corso Cavour, si passa attraverso un bell'arco rinascimentale sormontato da una statua del santo che tiene in mano una graticola. Caratteristica principale della chiesa sono le due torri cilindriche poste ai lati della facciata monocuspidata: rappresentano un raro esempio di influenza normanna nell'architettura padana. Le torri, diseguali, poggiano su grosse basi di pietra (quella di sinistra è di epoca romana) e danno accesso ai matronei, l'area riservata alle donne che si trova sopra le due navate laterali. L'interno è diviso in tre navate con tre absidi e transetto che, con due campate, è dotato di due piccole absidi orientate come le maggiori; assieme alla chiesa di San Fermo è l'unica pianta di questo tipo presente nel veronese. La navata centrale è sormontata da capriate di legno che sorreggono il tetto (ricostruito dopo i danni dell'ultima guerra). Sulle navate laterali si innalzano i matronei il cui prospetto è scandito dalla successione di bifore intervallate da pilastri cruciformi in filari alternati di cotto e tufo che salgono fino al tetto. Le colonne si fermano invece all'altezza di un solo piano e sono sormontati da capitelli diversi l'uno dall'altro. Particolare attenzione meritano i capitelli delle colonne che scandiscono i transetto in due campate: sopra un giro di foglie d'acanto sono raffigurate delle aquile che afferrano un coniglio con gli artigli; simboleggiano Cristo che porta in cielo l'uomo peccatore. Non a caso sono situati nel punto che segna il passaggio dalla chiesa plebana (inferiore) al presbiterio (superiore): dallo stadio battesimale l'uomo, tramite Cristo, entra in comunione con Dio. Per san Lorenzo vale il discorso fatto per altre chiese romaniche: mancano grandi opere, ma la grande suggestione dell'insieme meritano senz'altro una visita. |
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![]() Navata e matronei |
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![]() Interno |
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![]() L'arco rinascimentale che immette nel cortile |
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![]() All'entrata sono presenti 4 gradini non particolarmente alti.L'ingresso dal retro e' momentaneamente impossibile causa lavori in corso.Anche sul retro sono presenti alcuni gradini,ma piu'facilmente superabili. 1 posto auto in Corso Castelvecchio + 2 in Corso Cavour all'altezza del civico 35 |