Silvio Scaroni asso dell'aviazione
Silvio Scaroni asso dell'aviazione

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Nato nel 1893 a Brescia e morto a Milano nel 1977. Chiamato in servizio militare nel settembre 1913 ed incorporato nel 2° Reggimento Artiglieria campale, nell'aprile 1915 chiedeva di entrare in aviazione passando il 1° maggio al campo d'aviazione di S. Giusto di Pisa dove il 15 agosto otteneva il primo brevetto di pilota ed un mese dopo il secondo. Il 10 settembre 1915 partiva per il fronte con un Condrom (squadriglia per artiglieria), dove poté subito esplicare un'attività intelligente e assidua di esplorazione in collegamento con l'artiglieria. Il I dicembre 1916 era promosso sottotenente, iniziando quella serie di brillantissime vittorie che lo resero asso degli assi. Dal dicembre 1916 al dicembre 1917 registrava le prime 9 vittorie aeree. Nel giugno 1917 dopo un corso d'istruzione al Forlanini, passava alla 76^ squadriglia di caccia della 4^ Armata. Nell'agosto 1917 era nominato tenente iniziando una intensissima attività e ottenendo altre vittorie e portando infine il proprio totale a 26. Degna di nota è la triplice vittoria nel giro di un quarto d'ora il 26 dicembre 1917.
Dopo Francesco Baracca, Silvio Scaroni fu l'asso italiano che abbatté il maggior numero di apparecchi nemici. La serie fu interrotta il 12 luglio 1918 da una grave ferita riportata in combattimento nel cielo di Monte Tombè dopo aver abbattuto due apparecchi nemici.

La medaglia d'oro consegnatagli il 12 giugno 1919 lo ricordava come "Pilota di caccia, maestro di valore ai valorosi. Per trenta volte vincitore in splendidi duelli aerei, alla impareggiabile perizia accoppiò altrettanta audacia ponendo al proprio eroismo un solo limite: la vittoria. Costante esempio, a chi più opera e più sacrifica, di ancor più operare e ancor più sacrificare, tutte le energie della balda propria giovinezza votò alla Patria... ". Brescia gli tributava solenni onoranze il 29 dicembre 1918 con un ricevimento alla Loggia.

Lo Scaroni fu, nel 1919, membro della Missione Aeronautica in Argentina, addetto aeronautico a Londra e Washington, in missione speciale in Svezia, Germania, Messico, Venezuela e Ginevra, capo della Missione aeronautica in Cina e consigliere Capo di Chang-Kai-Shek per l'aviazione (1935-1938). Dall'ottobre 1933 ai primi del 1935 fu aiutante di campo effettivo di re Vittorio Emanuele III.

Ancora per l'aviazione di medaglie d'argento fu decorato Luigi Adami, capo timoniere aviatore morto a La Spezia il 23 maggio 1917; Arrigo Andri di Brescia mitragliere di una squadriglia di bombardamento (la squadriglia aeroplani) insignito di due medaglie d'argento al valore per azioni compiute sul fronte Giulia e sul Piave dove cadeva il 30 dicembre 1917; Massimiliano Arci s. ten, aviatore M.T. 27, Cavalleggeri Aquila pilota d'aeroplano; tre medaglie d'argento andarono ad Antonio Cominotti aviatore della 14^ squadriglia aeroplani caduto a Epernai il 23 maggio 1918 per azioni compiute sull'Isonzo il 23 maggio 1917, nel cielo dell'Istria nell'agosto-dicembre 1917 e sul fronte francese il 19-20 maggio 1918 ; al ten. av. della 2a squadriglia di bombardamento Antonio Magnocavallo caduto a Valona il 7 luglio 1918, al ten. aviatore Camillo Sommariva morto a Suzzara il 17 giugno 1918.

Tra gli aviatori bresciani bisogna citare anche il serg. Marziale Cerutti, asso della 79^ Squadriglia con 17 vittorie all'attivo; il ten. aviatore Giulio Cerioli rimasto gravemente ferito in un incidente aviatorio a Centocelle nel luglio 1917, il sottotenente aviatore Massimiliano Arici, caduto il 10 giugno 1917 in compagnia dei figlio del Generale Caneva al fronte trentino, con il suo apparecchio nel vortice di una bufera dopo aver superato un aspro combattimento. Del resto l'arma aeronautica era particolarmente conosciuta a Brescia dove tra l'altro il 26 settembre si tenne anche al Teatro Grande la manifestazione "Ali d'Italia". Fra gli aviatori ricorderemo anche Antonio Cominotti, medaglia d'argento.

Fonti:
La guerra sull'uscio di casa: Brescia e i Bresciani nella I Guerra Mondiale;
G. Bevilacqua, Eroi senz'ali, Brescia, ed. Pea
S. Scaroni, Impressioni e ricordi di guerra aerea, Ed. Danesi, Roma, 1922
S. Scaroni, Battaglie in cielo, Ed. Mondadori, Milano
S. Scaroni, Con Vittorio Emanuele III, Verona, Mondadori 1954

Le informazioni sulle vittorie di Scaroni e Cerutti sono tratte dal sito The Aerodrome

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