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I miracoli di Sai Baba

La guarigione di Bhagwandas Daswani

Il brano che segue è tratto dal sito: http://www.oocities.org/it/saibabaunachiaravisione/parte2.htm

... La prima è il racconto di Bhagwandas Daswani, un facoltoso uomo d'affari di Hong Kong (tratta da Face to Face with God, di V.I.K. Sarin, ex giornalista di uno dei principali giornali indiani):

“Il 10 maggio 1977 sono stato colpito da un forte attacco di cuore.  Sono stato ricoverato all'Ospedale Queen Mary l'11 maggio, e seppi dopo che alle 4 del mattino dello stesso giorno Sai Baba aveva chiamato mio figlio, che studiava all'Università di Swami a Whitefield, e gli aveva detto, “Va' immediatamente ad Hong Kong, perché tuo padre ha un piccolo problema cardiaco”.

Daswani disse, "In realtà morii per due minuti e fui rianimato dai dottori."

Benché Daswani recuperò conoscenza, la sua condizione non migliorò e fu portato all'Unità di Terapia intensiva.  Il 20 maggio ebbe una ricaduta e cominciò un'emorragia anale.  Perdeva circa due litri di sangue al giorno.   Aveva flebo in entrambe la braccia ed uno stimolatore cardiaco sul petto.  L'emorragia continuò per tre giorni e il giorno 24 la sua famiglia e l'équipe medica avevano perso la speranza che sopravvivesse.

“La mattina del 25 maggio, esattamente alle 4:10 del mattino,” ricorda Daswani, “Sathya Sai Baba entrò  attraversò il muro della stanza e si sedette sul letto.  Coperse tutto il mio corpo di vibhutiLa vibhuti usciva dalla sua mano in un flusso continuo. Sotto la doccia di vibhuti, sentii un improvviso flusso di forza in tutto il corpo. Ero completamente attonito per l'apparizione di Baba nella stanza, e pensai che stessi sognando o avessi un'allucinazione. Dissi perciò, ‘Baba sei veramente qui o sto sognando?'  Lui disse, ‘Si, sono qui.  Che cosa vuoi che faccia?'  Dissi, ‘Solo questo: mettimi su quel divano di fianco al letto, in modo che sappia che non sto sognando.'   Lui mi sollevò come se fossi una piuma e mi mise sul divano. La flebo nel mio braccio rimase intatta, niente fu disturbato.  Baba lasciò poi la stanza nello stesso modo in cui era venuto.

"Allora suonai il campanello per chiamare l'infermiera di turno. Un'orda di infermiere si precipitò nella camera. Il loro stupore era al di là di ogni descrizione.  ‘Come è arrivato qua?' chiesero. ‘Ho camminato,' ho detto, consapevole che sarebbe stato impossibile per loro credere alla verità.   ‘Chi è entrato qua?  E cos'è tutta la polvere sul letto, e dappertutto su di lei?' hanno chiesto.   Ho detto, ‘Non chiedete a me.  Raccogliete soltanto questa polvere e mettetela in una busta di carta per me." Così fecero e raccolsero un chilo e mezzo di vibhuti.

“Dopo questo fatto, cominciai a migliorare rapidamente, e i dottori ed il personale continuarono ad interrogarmi su quello che era accaduto. Finalmente un dottore indiano si presentò e mi disse, ‘Guardi, sono Indiano.  Può dirmi ciò che è successo.'   Glielo dissi ed egli mantenne il mio segreto.   Il 29 maggio ero in grado di camminare da solo fino ad un'altra sala.  Mi rimisi completamente e, in più, il mio diabete è scomparso e la glicemia del sangue è normale.  Devo eterna gratitudine a Bhagavan Baba”.