La
resurrezione del Sig. Radakrishnan
Il brano che segue è
tratto dal sito:
http://www.oocities.org/it/saibabaunachiaravisione/parte2.htm
Ecco un resoconto della resurrezione di
V. Radhakrishna, come raccontato
da V.I.K. Sarin in Face to Face with God:
“Il miracolo ebbe luogo nel 1953.
Radhakrishna era seriamente malato con ulcere gastriche ed altre
complicazioni, quando egli visitò Puttaparthi [dalla sua casa nel
paese di Kuppam] nella speranza che Baba lo guarisse. Era
accompagnato da sua moglie Radhamma e da sua figlia Vijaya.Arrivato
all'ashram fu messo a letto. Baba che allora aveva solo 27 anni, lo
visitò ma non fece nessun tentativo di curarlo. Radhakrishna si
lamentava che egli avrebbe preferito morire piuttosto che continuare
a soffrire l'estremo dolore che provava. Baba sorrise ma non fece
nessun commento.
Alcuni giorni dopo Radhakrishna andò in
coma e sua moglie e sua figlia, che erano al capezzale del letto,
sentirono il "rantolo finale" nella sua gola. Swami venne e
l'esaminò, ma non fece ancora niente. Un'ora dopo, la
respirazione di Radhakrishna si fermò. Diventò blu, poi divenne
freddo e rigido. Un infermiere diagnosticò la morte. Baba l'esaminò
ancora. “Non preoccupatevi,”
disse. “Tutto andrà bene”.
Ma ancora non fece nessun tentativo di rianimarlo. La fede della
moglie e della figlia fu messa a dura prova. Il giorno seguente si
sedettero fedelmente al capezzale del letto aspettando ansiosamente
qualsiasi segno di ritorno alla vita. Ma niente indicava un tale
cambiamento. In qualche modo le due donne riuscirono ad aggrapparsi
ad un vestigio di fede che nella Sua maniera e al Suo momento Swami
avrebbe rianimato Radhakrishna. La mattina del terzo giorno, il
corpo diventò scuro, quasi rigido e cominciò ad avere un cattivo
odore. Si suggerì a Radhamma che il "cadavere" dovesse essere
spostato fuori dall'ashram, ma lei rifiutò energicamente di agire
senza l'autorizzazione di Baba. I suoi aiutanti chiesero istruzioni
se il corpo dovesse essere inviato a Kuppam o cremato in Puttaparthi.
Baba rispose enigmaticamente, "Vedremo."
Le due donne erano disperate. Andarono
da Baba e lo pregarono. Lui disse semplicemente, “Non
abbiate paura. Io sono qui.” Promise,
tuttavia, di render loro visita e di esaminare Radhakrishna più
tardi. Passò un'ora, poi due e non c'era segno di Baba. Allora
Radhamma e Vijaya persero di nuovo speranza. Poi,
improvvisamente, apparve Swami davanti alla porta della loro stanza,
tranquillo e sorridente. Le due donne scoppiarono in lacrime come
Maria e Marta, le sorelle di Lazzaro, piangendo davanti al loro
Signore che, pensavano, era venuto troppo tardi.
Gentilmente, Egli chiese loro che
lasciassero la stanza ed uscendo Egli chiuse la porta dietro di
loro. Esse non sanno - e nessuno l'ha saputo fino ad ora - quello
che successe nei minuti seguenti in quella stanza dove solo Swami ed
il morto erano presenti. Ma, dopo alcuni minuti soltanto,
Baba aprì la porta ed invitò le donne a rientrare, per vedere il
loro amato seduto sul letto e sorridente! La rigidità della morte
era sparita ed il suo colore naturale stava ritornando. Baba gli
disse, “Parla con loro, erano preoccupate.” Radhakrishna, con
un sguardo di stupore disse, "Perché erano preoccupate? Io sto
bene!" Non era consapevole di aver trascorso tre giorni in coma
mortale. Allora Swami disse a Radhamma, “Ti ho restituito tuo
marito. Ora dagli una bibita calda”. Quindi benedisse la
famiglia ed andò via. L'indomani il
paziente era abbastanza forte per camminare. Il terzo giorno egli
scrisse una lettera di sette pagine ad un parente in Italia. Pochi
giorni dopo tutta la famiglia ritornò alla loro casa a Kuppam.Non
solo Radhakrishna fu riportato in vita, ma le ulcere gastriche e le
altre complicazioni erano guarite completamente.
Fu una ripetizione della resurrezione di Lazzaro.”
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