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Un microfono? E come
funziona?
Su internet si trova un esilarante video: durante una trasmissione
televisiva tedesca, un ospite in studio chiede la parola. Un assistente
gli passa un microfono e lo invita a parlare; ma l'uomo, ignaro del suo
funzionamento, se lo pone accanto all'orecchio e comincia a parlare come
se fosse un cellulare.
Solo dopo diversi secondi - e alcuni perentori interventi della
conduttrice - capisce che deve tenerlo davanti alla bocca; ma invece di
parlare alla sua sommità, avvicina la bocca al manico…
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il filmato (176 Kb, formato Windows Media).
Galeotto
fu il maglione...
Sarà successo più o meno a tutti di non riuscire a sfilarsi un maglione
troppo attillato. Ma per la signorina ritratta in un esilarante video la
goffa operazione ha prodotto qualche imbarazzo. Ospite tra il pubblico di
una trasmissione francese ha provato a togliersi un maglione afferrando
nel contempo anche la maglietta e svelando uno splendido decolté.
Per sua sfortuna la telecamera la stava riprendendo da lontano e il
conduttore - estasiato dalla vista - l'ha ringraziata pubblicamente per il
fuori programma, attirando l'attenzione di tutti i telespettatori.
Clicca
qui per vedere il filmato (560 Kb).
Cadute
di stile!
Per fugare ogni dubbio, la Rai ha messo a disposizione nella sua multiteca
la registrazione della puntata di Rischiatutto del 16 luglio 1970 durante
la quale Mike Buongiorno avrebbe pronunciato la leggendaria frase:
"Ahi, ahi, signora Longari, lei mi cade sull'Uccello…", dopo
l'errore della sua concorrente storica, la signora Giuliana Longari, su un
argomento artistico.
Niente di vero. Si tratterebbe solo di una leggenda metropolitana entrata
nella storia della televisione italiana.
A contribuire alla diffusione dell'inesistente gaffe la trasmissione
televisiva "L'altra domenica" di Renzo Arbore del 1976: il
coretto "Ahi ahi…signora Longari!" sottolineava ironicamente
le risposte sbagliate a improbabili quiz.
Gaffes
storiche
Anni
’50, Radio 1. Corrado Mantoni presenta il programma musicale: "E
ora, gentili spettatori, trasmettiamo la Cacata delle Walkirie di R.
Wagner. Scusate, volevo dire la Cavalcata...".
Corrado
non è certo l’unico ad essere passato alla storia per qualche gaffe
radio-televisiva. Mike Bongiorno, in questo, è quasi imbattibile. Come al
Festival di Sanremo del 1964, quando disse: "Si voteranno stasera
altre cinque canzoni. Cinque canzoni ieri sera, cinque canzoni questa
sera: fanno appunto dodici". O quando ancora a Sanremo del 1997
doveva premiare i vincitori, i Jalisse, ma non sapeva chi fossero e impiegò
qualche secondo a capire che li aveva accanto a sé.
Anche
i conduttori dei telegiornali sono spesso vittime di situazioni
imbarazzanti, tra servizi "mandati" in onda ma che non appaiono
sul video, parole pronunciate al posto di altre. Nel marzo 2001, ad
esempio, Enrico Mentana aveva appena dato la notizia che uno spot di
Infostrada era stato ritirato per ragioni di opportunità (la scena in cui
Fiorello accoltella la modella per sbaglio aveva ricevuto numerose
critiche). Mandò quindi in onda la pubblicità... e cosa apparve sullo
schermo? Proprio quello spot!
Le
gaffe, comunque, sono internazionali.
In Inghilterra, al suo esordio ufficiale da solista, l’ex Spice Girl
Victoria Adams si chinò per raccogliere il microfono caduto a terra,
mentre la sua voce continuava "magicamente" a fuoriuscire dalle
casse. Fino ad allora, nessuno sapeva che la Adams cantava in playback.
Ancora più celebre è stata la performance di suo marito, David Beckham.
In occasione del suo compleanno, il calciatore del Manchester United si
presentò ai fotografi con una maglietta raffigurante il criminale nazista
Adolf Eichmann, regalatagli da un fan statunitense. Lui, ovviamente, non
sapeva neppure chi fosse.
Cosa
dire poi quando a compiere qualche gaffe sono alte cariche dello stato?
Come il presidente della Repubblica Giovanni Leone che, rivolgendosi a
Pisa a un manipolo di studenti che lo contestavano, disse: "Fetenti,
'a mmuorte vostra!", esibendosi poi nel classico gesto scaramantico
delle corna. Il tutto, ovviamente, immortalato dai fotografi presenti.
O come il presidente brasiliano Cardoso che nel giugno 2001 parlando al
congresso nazionale boliviano, si è rivolto per tutto il tempo ai
boliviani chiamandoli "peruviani", insistendo sui vantaggi che
sarebbero derivati al "popolo peruviano" da un accordo da poco
firmato.
Anche
i politici italiani di fronte ai microfoni non sono da meno: un politico
veneto, in un comizio piovoso, ha toccato con le labbra il microfono,
prendendo la scossa e sparando una bestemmia amplificata a migliaia di
persone.
Il "presidente" delle gaffe, in ogni caso, è George W. Bush
Jr.. Durante la campagna elettorale, prima di una conferenza stampa,
ignaro che il microfono fosse acceso, si rivolse al suo vice Dick Cheney
dicendo: "Ecco Adam Clyner, il più str... dei giornalisti del New
York Times".
In un’altra occasione, durante un’intervista con la rivista Glamour, a
una domanda sui "talebani" fece scena muta, facendo capire di
non sapere chi fossero. Aiutato dalla giornalista, esclamò: "Oh,
credevo che tu parlassi di un complesso rock! I Talebani dell'Afghanistan,
certo! Repressivi!".
Sempre durante la campagna presidenziale, poi, Bush definì 'kosovariani'
gli abitanti del Kosovo, scambiò Slovacchia per Slovenia, diede ai greci
dei "greciani" (forse ispirato dalla marca di una tintura per
capelli per uomo molto conosciuta negli Stati Uniti, la Grecian Formula)
e a una rete tv di Boston non seppe dire il nome del presidente della
Cecenia e del generale che aveva poco prima preso il potere in Pakistan.
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