- Salve
lettori del giornalino ! Un cordiale saluto a tutti gli amici,
scacchisti e non, vi giunga dalla
sottoscritta
- blanche_madame,
insieme con l’augurio di godere dei momenti di pausa che le
occasioni di lettura
- del
giornalino ci regalano ogni mese!
Vi
piacciono le favole metaforiche?
- Ne
ho giusto una da proporvi che ho trovato originale,profonda e,perché
no, anche divertente;
- degna
di stare accanto alle più famose e note da Fedro
in poi. Ve la sottopongo!
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- Si
racconta che un giorno si riunirono in un luogo
- della
terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
- Quando
la noia si fu presentata per la terza volta, la
pazzia,
- come
sempre un po' folle, propose: "Giochiamo a
- nascondino!".
L'interesse alzò un sopracciglio e la
- curiosità,
senza potersi contenere, chiese: "A
nascondino?
- Di
che si tratta?". "E' un gioco, - spiegò la pazzia -
in cui io mi
- copro
gli occhi e mi metto a contare fino
a 1000000 mentre voi
- vi
nascondete e, quando avrò
terminato di contare, il primo
- di
voi che scopro
prenderà il mio posto per continuare il gioco".
- L'entusiasmo
si mise a ballare, accompagnato
dall'euforia.
- L'allegria
fece tanti salti che finì per convincere il
dubbio e
- persino
l'apatia alla quale non interessava
mai niente...
- Però
non tutti vollero partecipare. La verità preferì
non nascondersi.
- Perché,
se poi alla fine tutti la
scoprono?
- La
superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in
fondo
- ciò
che le dava fastidio era che non fosse stata
una sua idea)
- e
la codardia preferì non arrischiarsi.
- "Uno,
due, tre..." - cominciò a contare la pazzia. La
cadere dietro
- prima
a nascondersi fu la pigrizia che si lasciol a prima pietra
- che
trovò sul percorso.
- La
fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra
del trionfo
- che,
con le proprie forze, era riuscito a salire sulla cima
- dell'albero
più alto.
- La
generosità quasi non riusciva a nascondersi; ogni
posto
- che
trovava le sembrava meraviglioso per
- qualcuno
dei suoi amici: che dire di un lago cristallino?
- Ideale
per la bellezza.
- Le
fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali
- di
una farfalla? Il migliore per la voluttà.
- Una
folata di vento? Magnifico per la libertà.
- Così
la generosità finì per nascondersi in un raggio
di sole!
- L'egoismo,
al contrario, trovò subito un buon
nascondiglio,
- ventilato,
confortevole e tutto per sé.
- La
menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero,
- si
nascose dietro l'arcobaleno).
- La
passione e il desiderio al centro dei vulcani.
- L'oblio...non
mi ricordo...dove?!!
- Quando
la pazzia arrivò a contare 999999, l'amore non
aveva
- ancora
trovato un posto ove nascondersi poiché
- li
trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di
rose e
- alla
fine decise di nascondersi tra i suoi fiori.
- "Un
milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare.
- La
prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una
- pietra.
Poi udì la fede, che stava discutendo
con Dio su
- questioni
di teologia, e sentì vibrare la
passione e il
- desiderio
dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia
- e
poté dedurre dove fosse il trionfo.
L'egoismo non
- riuscì
a trovarlo: era fuggito
dal suo nascondiglio essendosi
- accorto
che c'era un nido di vespe!
- Dopo
tanto camminare, la pazzia ebbe sete e, raggiunto
- il
lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora
- più
facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato
senza
- avere
ancora deciso da che lato nascondersi!
- Alla
fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca,
- l'angoscia
in una grotta buia, la menzogna dietro
- l'arcobaleno
e infine l'oblio che si era già dimenticato che
- stava
giocando a nascondino…
- Solo
l'amore non le appariva da nessuna parte. La pazzia
- cercò
dietro ogni albero, dietro ogni pietra,
sulla cima
- delle
montagne e, quando stava per darsi per vinta,
- scorse
il cespuglio di rose e cominciò a
muoverne i rami.
- Quando,
all'improvviso, si udì un grido di dolore: le
spine
- avevano
ferito gli occhi dell'amore...!
- La
pazzia non sapeva più che cosa fare per
discolparsi:
- pianse,
pregò, implorò, domandò perdono e
alla fine gli
- promise
che sarebbe diventata la sua guida.
- Da
allora, da quando per la prima volta si giocò a
- nascondino
sulla terra, l'amore è cieco e la pazzia
- sempre
lo accompagna.
-
Daniela
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