Medici senza frontiere

 

 

LA STORIA
Nasce il 20 dicembre 1971 Medici Senza Frontiere (MSF), dalla fusione di due associazioni di medici e giornalisti francesi reduci dalla bruciante esperienza di una duplice emergenza umanitaria, in Biafra e in Bangladesh. Nell'intento di superare la politica del silenzio dell'intervento umanitario tradizionale, MSF inaugura un nuovo stile dell'azione di emergenza, in grado di combinare immediatezza e professionalità con indipendenza e testimonianza. Salvare vite e curare, dunque, ma anche raccontare e denunciare. Oggi, MSF è la più grande organizzazione privata di assistenza sanitaria nel mondo, con circa 2500 volontari di 45 nazionalità, impegnati in oltre 400 progetti in circa 85 paesi, affiancati da 10.000 operatori locali. E' costituita da 5 sezioni operative a Parigi, Bruxelles, Ginevra, Barcellona e Amsterdam, che gestiscono direttamente i progetti nelle aree di intervento e da 13 sezioni partner (Italia, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Norvegia, Regno Unito, Germania, Austria, USA, Canada, Hong Kong, Giappone e Australia) che sostengono i progetti con attività di raccolta fondi, reclutamento dei volontari, informazione sui media e sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
MSF ITALIA
- La sezione italiana si costituisce legalmente nel 1993, ma è nella primavera del 1994, con l'emergenza del Ruanda, che la presenza di MSF, testimone diretta del genocidio ruandese, si consolida anche nel nostro paese. Da allora le attività si sono articolate con crescente impegno sul fronte della raccolta dei fondi, del reclutamento di volontari e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Nel 1998 MSF Italia si è costituito come Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), con successivo riconoscimento da parte del Ministero della Sanità.
I VOLONTARI
- Le attività dei volontari di MSF sul terreno sono numerose ed esigono specifiche competenze professionali. Il lavoro sul campo e i contesti dei progetti richiedono ai volontari forte spirito di collaborazione e capacità di adattamento, sensibilità sociale e culturale, attitudine alla diplomazia, interesse nell'insegnamento ed impegno nel fornire assistenza medica in situazioni difficili e stressanti.
MSF recluta personale sanitario (medici generici, chirurghi, anestesisti, infermieri professionali) e non sanitario (ingegneri idraulici, logisti e amministratori).
Le missioni hanno una durata media di sei mesi (ad eccezione delle missioni chirurgiche, generalmente più brevi). Durante tutto l'anno MSF conduce corsi avanzati di formazione per i volontari in epidemiologia, nutrizione, immunizzazione, risanamento e rifornimento idrico, coordinamento logistico e gestione delle missioni.
I FONDI
- L'aumento dei finanziamenti privati ha garantito a MSF indipendenza da ogni singolo donatore o governo, assicurando anche una crescita in efficacia di intervento e strutture tecniche. Su 100 lire ricevute, 80 vanno direttamente alle operazioni sul terreno, 3 alle attività di informazione e sensibilizzazione, 10 finanziano la raccolta fondi e 7 coprono i costi di struttura dell'organizzazione.

LE AREE DI INTERVENTO
CONFLITTI ARMATI
- Quando esplode un conflitto è la popolazione civile ad essere la più colpita, soprattutto i bambini. Per assistere le persone in questi momenti di estrema crisi, MSF interviene inviando sul campo equipe di chirurghi, anestesisti, medici generici, infermieri e logisti con tutto il materiale necessario per iniziare subito a lavorare. Le squadre allestiscono rapidamente sale operatorie, ospedali da campo, e costruiscono impianti sanitari. Si occupano di medicina di base, di formazione, dei medici locali e del personale tecnico e del sostegno psicologico delle vittime. Nel caso di conflitti prolungati le equipe attivano programmi nutrizionali, di controllo epidemiologico per le popolazioni locali, per i profughi e gli sfollati.
DISASTRI NATURALI
- La rapidità è la chiave di successo degli interventi in caso di disastri naturali. esperti medici e logisti hanno sviluppato kit già pronti contenenti materiale sanitario di base e di emergenza, materiale chirurgico e per vaccinazioni, fornitura energetica, equipaggiamento satellitare per comunicazioni e veicoli tutto-terreno. Tali kit permettono di creare spazi nuovi negli ospedali locali, di costruire ripari, riserve di acqua potabile e strutture sanitarie di base per sostituire quelle distrutte dal disastro. I kit, sempre disponibili nelle grandi basi logistiche di MSF (a Bruxelles, Ostenda, Amsterdam, Nairobi, Mosca e in Burundi), consentono l'immediato intervento nelle zone colpite.
POPOLI IN FUGA
- Negli ultimi vent'anni il mondo ha visto un indiscriminato aumento del numero di persone costrette a lasciare le loro case e le loro terre a causa di conflitti armati e carestie. Attualmente ci sono nel mondo circa 50 milioni di persone tra rifugiati, profughi e sfollati. Molti di loro dipendono, quasi del tutto, dall'assistenza della comunità internazionale. MSF fornisce assistenza ai campi profughi, spesso in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, con interventi di medicina di base, controllo epidemiologico, prevenzione attraverso campagne di vaccinazione, educazione sanitaria, sorveglianza nutrizionale, rifornimento di acqua potabile e costruzione di strutture sanitarie.
ASSISTENZA A LUNGO TERMINE
- Negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti che vanno oltre l'emergenza. In paesi con infrastrutture sanitarie inadeguate, MSF collabora alla riablitazione di ospedali e ambulatori, alla costruzione di centri di salute rurali e all'organizzazione di farmacie comunitarie. Conduce campagne di vaccinazione, si occupa di prevenzione e cura delle epidemie e della formazione del personale locale. In molte metropoli del Nord come del Sud del mondo, MSF interviene con progetti di assistenza alle persone emarginate dal contesto sociale: i senzatetto e i bambini di strada, gli abitanti dei quartieri più degradati e gli immigrati.

LA TESTIMONIANZA
MSF considera aprte irrinunciabile del proprio mandato la denuncia della violazione dei diritti umani di cui sia direttamente testimone, compresa la mancata attuazione delle convenzioni in materia di diritto internazionale. Questi gli esempi più significativi della testimonianza di MSF:
1985 ETIOPIA
- Dopo una lunga presenza per combattere la fame dilagante nel paese, MSF denuncia il dirottamento degli aiuti umanitari e i trasferimenti forzati di popolazione da parte del regime di Mengistu. Per questo viene immediatamente espulsa.
1994 RUANDA
- Tra aprile e maggio, vengono massacrate quasi un milione di persone. Per la prima volta nella sua storia MSF chiede un intervento internazionale armato perché "non si può fermare un genocidio con il solo invio di medicinali". A maggio, interviene davanti alla Commissione dei Diritti Umani dell'ONU per testimoniare sull'enormità dei massacri. Nel 1995 dopo aver denunciato la strage di Kibeho e le condizioni inaccettabili di detenzione nelle prigioni ruandesi, la sezione francese di MSF viene espulsa dal paese insieme ad altre 37 organizzazioni umanitarie. Nello stesso periodo, MSF lascia il campo di Goma, in Zaire, per denunciare la perversa strumentalizzazione degli aiuti umanitari.
1997 AFGHANISTAN
- In ottobre, un editto delle autorità talebane proibisce l'accesso delle donne agli ospedali di Kabul. Presente nelle strutture mediche della capitale, MSF richiama l'opinione pubblica internazionale sulla politica sanitaria discriminatoria condotta dal regime nei confronti delle donne.
1998 COREA DEL NORD
- Nel 1997 MSF è una delle prime organizzazioni internazionali ad entrare nel paese per fornire assistenza alle strutture sanitarie di tre province. Rimbalza alla cronaca la disperata situazione di vita della popolazione nordcoreana, ma un anno dopo le equipe di MSF sono costrette a interrompere le loro attività a denuncia dell'impossibilità di valutare liberamente i bisogni della gente e di controllare la distribuzione degli aiuti.
1999 CECENIA
- In occasione della consegna a Oslo del Premio Nobel, i volontari denunciano l'assedio militare di Grozny chiedendo alla Russia l'immediata sospensione dei bombardamenti.
2000 KOSOVO
- La presenza di sei anni in Kosovo viene interrotta dai bombardamenti della Nato. L'assistenza ai profughi prosegue in Albania, Montenegro, e poi nuovamente in Kosovo dopo la fine delle ostilità. Ma MSF rifiuta i fondi dei paesi membri della Nato, in quanto parte belligerante, nel corso di tutta l'operazione umanitaria a fianco delle popolazioni kosovare e delle minoranze etniche dell'area. Ad agosto 2000 il team di MSF Belgio lascia la provincia settentrionale di Mitrovica, denunciando i reiterati episodi di pulizia etnica contro albanesi, serbi e altre minoranza etniche sotto gli occhi indifferenti delle forze di pace della NATO (KFOR) e delle Nazioni Unite (UNMIK).

I PRINCIPI
- I Medici Senza Frontiere prestano la loro opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime della guerra, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica.
- Operando nello spirito di neutralità e in completa imparzialità, i MSF rivendicano, in nome dell'etica professionale universale e del diritto all'assistenza umanitaria, la totale libertà nell'esercizio della loro funzione.
- Si impegnano a rispettare i principi deontologici previsti dalla professione, nonché a mantenere una totale indipendenza da qualsiasi potere a da ogni forza politica, economica o religiosa.
- In qualità di volontari sono al corrente dei rischi e dei pericoli presenti nelle missioni che compiono astenendosi, quindi, dal reclamare, per sé o per altri aventi diritto, compensi diversi da quelli che l'associazione sarà in grado di offrire loro.

"La nostra azione è mirata ad aiutare le popolazioni in situazione di crisi. E la nostra è un'azione che non finisce mai. [...] Nella maggior parte dei casi, i nostri progetti vengono effettuati lontano dai riflettori dei mezzi di comunicazione e dall'attenzione del potere politico. [...] Numerose popolazioni africane agonizzano letteralmente in un continente ricco di risorse naturali e di cultura. Centinaia di migliaia di nostri contemporanei sono costretti a lasciare le loro terre e le loro famiglie per cercare lavoro e cibo, per educare i loro figli e per rimanere vivi. I nostri volontari e il nostro personale vivono e lavorano tra persone la cui dignità è violata ogni giorno. [...] La nostra azione e la nostra voce sono un atto di indignazione, il rifiuto di accettare l'aggressione attiva o passiva nei confronti di chiunque." - J. Orbinski, Presidente Internazionale di MSF nel 1999.