L'INTERVISTA |
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È più o meno dal settembre scorso, da quando è rinato il giornalino, che sono alla ricerca di una bella notizia in esclusiva, di un vero scoop che nobiliti la già qualitativa produzione delle nostre pagine con le cui mensilmente ci esprimiamo e ci divertiamo. Vagando per il Web, solo con un barlume di quello di cui volevo parlare per questo mese mi sono imbattuto in due persone che potrebbero sintetizzare in sé l’argomento del momento: sto riferendomi della clonazione umana. Orbene, sono entrato in contatto con due persone di cui una è il clone dell’altra. Voi lettori magari riterrete la notizia incredibile tanto quanto io stesso la considerai inverosimili. Scelsi, tuttavia, di approfondire l’argomento e gli chiesi un appuntamento per poter parlare con loro e riportare i tratti più salienti dell’intervista nel nostro giornalino. Hanno dato il loro consenso vedendo che i nostri articoli hanno un pubblico di nicchia. In effetti una notizia del genere diffusa per i canali ufficiali avrebbe un altissimo peso specifico e scandalizzerebbe l’opinione pubblica. Tuttavia, nel nostro giornalino posso riportare la mia: INTERVISTA
CON UN CLONE (ed una persona clonata). Fissato
l’appuntamento con i due (o con l’uno…dipende dai punti di vista) mi
reco celermente alla loro città Roma, dove abbiamo appuntamento in piazza
di Spagna. Non ci siamo mai visti, ma ci scambiamo i numeri di cellulare,
e loro specificano che sarà facile per me riconoscerli: non tutti i
giorni capita d’incontrare due persone che sono la stessa persona! In
effetti ad un certo punto tra la gente individuo due persone identiche.
Sono sui 23-24 anni, non sono proprio uguali, uno dei due ha i capelli
lunghi e l’altro molto corti, uno veste elegante ed ha un aspetto molto
curato, l’altro veste sportivo e sembra un po’ trasandato nella cura
della persona. Tuttavia
la loro somiglianza è spiccata stessi movimenti stessi sorrisi, stesse
espressioni facciali. Ci
presentiamo. Quello elegante si chiama Mario Rossi, l’altro Carlo Rossi. Davanti
ad un caffè mi spiegano la loro storia. “…si
fanno esperimenti sulla genetica dagli anni ’40”- spiega
Carlo Rossi – “I nazisti provavano a riprodurre in vitro la persona
perfetta geneticamente per creare una nuova generazione di dei.” –
“Gli esperimenti poi continuarono dopo la seconda guerra mondiale
nelle basi militari, non penserai mica che sino ad oggi nessuno abbia mai
provato a far nascere un clone???”- mi chiede ironicamente “Nelle
basi militari hanno provato a far nascere moltissimi cloni”-
aggiunge Mario rossi – “in questi giorni ci si sta scandalizzando
per un annuncio fatto da due dilettanti di una setta…se le persone
potessero davvero sapere cosa è successo negli ultmi 60 anni, si
scandalizzerebbero molto di più conoscendo tutta la storia”. Il
tono e il timbro della voce sono identici. La somiglianza è incredibile,
tuttavia il loro aspetto varia per i particolari che ho elencato di sopra.
Sono uguali, ma si percepisce la differenza per
fortuna…ma…contestualmente a questa considerazione mi viene in mente
una domanda…vorrei sapere chi dei due è l’originale, e chi è il
clone. “Bella
domanda” –
dice Carlo Rossi – “non conosciamo nemmeno noi la risposta. Ed
inoltre, siamo certi che sia perfettamente inutile conoscerla. Non
cambierebbe assolutamente nulla!”. “Noi
siamo nati e vissuti in due famiglie differenti. Non ci piace chiamare la
nostra vita un esperimento, ma tale era per coloro che diedero il via a
questo processo. Gli scopi era esclusivamente di ricerca, e il caso ha
voluto che questo esperimento ha avuto successo mentre altri sono falliti.
Forse perché era un esperimento finalizzato alla vita.” Carlo
”Ci siamo scoperti solo qualche anno
fa…in circostanze fortuite, sto deficiente mi ha tamponato con la sua
macchina, ci siamo visti identici come dei gemelli e abbiamo cominciato a
fare domande e ricerche...e siamo qua!” Mario
“Io continuo a sostenere che avevi colpa te
che non la sai guidare quella cazzo di macchina…ti dovrebbero togliere
la patente,altrimenti un giorno o l’altro potresti andare a finire
male.” Carlo
“Ecco ti scaldi subito, ma ti credi che visto che hai il Mercedes hai
diritto solo te di andare per strada? Avevi colpa te, e mi hai sfasciato
la Uno e sono andato a piedi per un mese…cazzo, non tornare
sull’argomento!” Sembrano
alquanto litigiosi. “vede”
– mi
danno del lei – “noi siamo cresciuti in famiglie differenti, io ho
avuto la fortuna di crescere in un ambiente
sano e pulito con persone per bene, lui invece è cresciuto in un ambiente
rozzo e una famiglia di burini, poveretto…lo compatisco, in fondo è
uguale a me!”- dice Mario Rossi. Carlo:
“la sua valutazione è del tutto errata. Lui è cresciuto in una
famiglia di teste di cazzo montate che ovviamente hanno allevato una testa
di cazzo montata come è il qui presente signor Mario Rossi,
poveretto…lo compatisco, in fondo è uguale a me!”- Incredibile!
Non avrei mai pensato di assistere ad un conflitto classista tra due
persone geneticamente uguali. Gli
chiedo di parlarmi della loro vita, ed anche qui emergono differenze
sostanziali. Mario
Rossi è figlio di un banchiere e, sebbene giovane gestisce
un’assicurazione collegata alla banca del papà. Carlo
Rossi è uno studente in medicina alla Sapienza e per mantenersi fa il
cameriere. È figlio di un elettricista e di una casalinga. Mario Rossi
frequentava i corsi universitari della LUISS (università privata), ma ha
preferito smettere perché si trova più a suo agio nel mondo del lavoro. Persone
uguali, ambienti differenti, questo “esperimento” è già stato fatto
con dei gemelli. Mario
“Se mi dicessero che sono uguale a lui
senza sapere quello che so, mi offenderei a morte. Sa, noi siamo le
persone più differenti che si possano incontrare sulla faccia della
terra”. Carlo:
“lo stesso vale per me!, Inoltre per noi
non vale il discorso dei gemelli, noi siamo uguali al 100%, a me lui non
piace, non piace per niente, ma non posso affatto disprezzarlo, perché
lui è me, e disprezzerei me stesso.” Mario:
“Verissimo. Lei non può immaginare su
quanti argomenti siamo in disaccordo; conflitti sociali, classismo,
politica, economia, immigrazione, musica, sport, religione,
letteratura…ma si figuri, a lui i musulmani stanno simpatici!” Carlo:
“Mbeh?!? Non sono persone proprio come me e
te? Cioè noi siamo un po’ più uguali, ma in fondo sono uguali anche
loro!” Mario:
“sono uguali se stanno a casa loro e non ammazzano nessun
innocente..cioè almeno io sto a casa mia e non ammazzo nessuno,”- e
si rivolge a me – “su di lui non posso
giurare nulla”. E
continuano a litigare…sono un tantinello litigiosi sti due. Magari è
l’ironia della sorte. L’uomo non è capace di andare veramente
d’accordo coi suoi simili…figuriamoci coi suoi uguali! Ogni
argomento che si tocca i due si beccano, in verità la conversazione è
divertente. È
proprio divertente quando uno insiste sulla promiscuità sessuale della
madre dell’altro. Tuttavia
ora che li sto conoscendo meglio non sono più tanto uguali. Ognuno
sta prendendo delle forme ben definite. I
signori Rossi, semplicemente omonimi, stanno prendendo ognuno una forma
ben definita. Uno è Carlo e uno è Mario. A questo punto chiedo loro se
non mi stiano prendendo in giro…cioè o non sono “doppioni” o si
fanno apposta a litigare su ogni argomento. Ma loro si sono premuniti. Mi
forniscono certificati del DNA, tessere di associazione club fotografie
documenti eccetera. Allora
a questo punto un dubbio mi assale e chiedo loro cosa pensano della
clonazione. “L’uomo
tende a migliorarsi e a progredire…certo se io fossi l’originale e lui
il mio clone non sarebbe proprio un bel progresso. Ma noi ci consideriamo
due originali. L’uomo si evolve, cerca sempre di conoscere più cose di
sé stesso di come è dentro del mistero della vita. Forse la genetica è
al limite della biologia e della medicina, ha dei punti di contatto con la
religione.” – dice
uno dei due. “sono
d’accordo” (NDR
Alleluja) – dice l’altro - “Proprio perché si indaga sul mistero
della vita si creano milioni di problemi al riguardo. Si fanno di queste
speculazioni quando qualcuno vuol dichiarare guerra all’Iraq, una guerra
che causerà migliaia di vittime. Come vedi stiamo parlando di vita e di
morte. È ovvio che non è giusto sfruttare la genetica come strumento per
dare la vita e sentirci a nostra volta semidei. Questa è un aberrazione.
Credo che l’unico limite che sia giusto imporre a coloro che si occupano
della genetica sia di lavorare, ricercare e indagare nel loro campo
pervasi dall’amore per la vita per i propri simili e per tutte le cose
esistenti in natura. Devono amare tutto proprio come io amo questo testa
di cazzo che ha la mia faccia…e le mie braccia e le mie
gambe..eccetera…e che non capisce niente di politica, economia,
immigrazione, musica, sport, religione, letteratura… ” Nelle
ultime due frasi non ho distinto bene quale dei due parlasse, mi sembrava
che si somigliassero nuovamente, uniti dal rispetto per la vita e per
l’uomo, no più divisi da bandiere e da ideologie. Non
li riuscivo di nuovo a distinguere, identici nella loro umanità. Stefano
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