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Martedì 12 Febbraio 2002 | |
A rischio il futuro di 120 lavoratori Mistel SpA in crisi: lo spettro della chiusura |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA Un altro duro colpo si sta per
abbattere sul polo industriale pometino: è in procinto
di chiudere i battenti la Mistel Spa, specializzata in centrali
telefoniche e apparati micro informatici. Per i circa 120 lavoratori
dello stabilimento di via Montedoro si profila lo spettro della
disoccupazione, dopo che lazienda ha fatto sapere di essere
in forte passivo e, pertanto, di non essere più in grado
di fronteggiare lo stato di crisi in cui versa. Tanto che la
Mistel sarebbe intenzionata a chiedere al Tribunale di Velletri
lamministrazione controllata per tentare di evitare il
fallimento. Il precipitare degli eventi ha spinto i dipendenti
a indire unassemblea permanente, che verrà sciolta
solo quando avranno rassicurazioni in merito al loro futuro occupazionale.
<Che la situazione fosse tanto drammatica lo si è
scoperto solo a metà gennaio, ha sottolineato
Egidio Filippone, segretario territoriale della Uilm/Uil
quando era stato fissato un incontro in FederLazio per il
secondo rinnovo della cassa ordinaria; in quelloccasione
ci fu risposto che ciò non era possibile perché
incompatibile con la richiesta di messa in liquidazione dellazienda
e di ricerca del concordato preventivo>. La crisi parte
da lontano, da quando, circa tre anni fa, la Telecom, il committente
principale della Mistel venne privatizzato: <Ciò
ha comportato che da logiche industriali si è passato
a logiche meramente finanziarie e di corto respiro
ha ricordato Filippone Nel caso specifico, Telecom
ha improvvisamente e totalmente modificato la sua politica, disinteressandosi
di tutto ciò che non fosse lottenimento di un conto
economico a brevissimo termine senza curarsi delle conseguenze
sociali che ciò avrebbe comportato. In questo contesto
la Mistel, che aveva dei profondi squilibri organizzativi, ci
ha messo del suo: non ha mai scelto tra una vocazione produttiva
e una di progettazione; voleva fare entrambi ma non è
riuscita a fare né luna né laltra e,
in ogni caso, non è riuscita a confrontarsi con la nuova
situazione del mercato ha aggiunto lesponente
della Uilm/Uil Ha tentato di aprirsi ad altri committenti,
senza riuscirsi. Successivamente ha preso in considerazione la
possibilità di specializzarsi nella progettazione, ma
si è trattato di una strategia solo annunciata e poi rimasta
lettera morta. F.C. |
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Giovedì 14 Febbraio 2002 | |
Pomezia, summit inutile in Regione Mistel SpA, lavoratori preoccupati |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA - Cresce la preoccupazione per la sorte
dei 120 dipendenti della Mistel Spa, dit- ta specializzata in centrali telefoniche e apparati micro informatici. Non ha portato infatti a nulla di concreto il vertice che si è svolto a Roma presso la Regione Lazio, cui hanno preso parte tra gli altri rappresentanti dellAgenzia Lazio Lavoro, della Federlazio, della Mistel, della Rsu e della Uilm, Fiom e Fim. «E emersa la volontà della Regione Lazio di chiedere ai vertici aziendali di farsi carico insieme allente della Pisana del problema sociale che investe in prima persona noi e le nostre famiglie - hanno riferito i lavoratori della Mistel - E stato chiesto anche alla società di predisporre un fondo per sostenere i dipendenti che rimarranno senza unoccupazione. Essendo i tempi ormai strettissimi, chiediamo che la proprietà si renda conto che è possibile arrivare ad una soluzione indolore per tutti. Siamo convinti che è possibile salvare la Mistel collaborando e coinvolgendo gli enti proposti per poter risanare una situazione negativa, ma ancora rimediabile tramite contributi regionali o statali e snellimento dellazienda. In sintesi - hanno aggiunto i lavoratori - riteniamo che sià possibile evitare disastri sociali che noi per primi vorremmo evitare; tuttavia, di fronte ai continui rifiuti di dialogo, ci sentiamo in dovere di proseguire sella nostra battaglia per salvaguardare i nostri diritti». Intanto cresce il malumore anche per il ventilato mancato pagamento degli stipendi del mese di gennaio. F.C. |
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Mercoledì 20 Febbraio 2002 | |
Proteste in aumento Ancora nubi nere sul futuro della Mistel |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA Ancora nubi nere incombono sulla
Mistel Spa, ormai sullorlo del fallimento. Da oltre due
settimane lo stabilimento è presidiato giorno e notte
dai circa 120 dipendenti, che rischiano di perdere il posto di
lavoro senza alcuna prospettiva occupazionale. Ad aggravare ancora
di più la situazione, la decisione da parte dei vertici
aziendali di non pagare gli stipendi almeno fino a che
denuncia la Rsu non verrà sciolta lassemblea
permanente. Ieri mattina presso la Regione Lazio le parti in
causa ed alcuni esponenti politici si sono seduti intorno ad
un tavolo per trovare punto daccordo, ma a poco o a nulla
si è giunti. Infatti, il delegato della Mistel ha informato
i presenti che si è già provveduto a depositare
presso il Tribunale civile di Velletri la proposta di concordato
preventivo; una iniziativa che lascia poco spazio ad altre possibili
soluzioni o trattative, nonostante la proprietà si sia
detta disponibile a venire incontro ad i lavoratori. La riunione
è stata comunque aggiornata al prossimo martedì.
Nel frattempo sono in cantiere altre forme di protesta, come
lapposizione di altri striscioni lungo la statale Pontina
e manifestazioni di piazza. Intanto la vertenza si tinge di <giallo>:
infatti la Mistel ha accusato gli occupanti di aver disattivato
alcuni computer collegati con i circa 2000 <meter> (piccoli
apparecchi che servono per il monitoraggio delle telefonate in
entrata e in uscita dalle abitazioni) collocati da una società
specializzata in indagini di mercato nelle case di altrettante
famiglie; uno stop che, a detta della proprietà, avrebbe
procurato un danno di non piccola entità: <Non è
assolutamente vero che abbiamo spento i computer che immagazzinano
i dati pervenuti dai meter replicano seccamente i
lavoratori in agitazione Questa accusa è solo
lultimo tentativo in ordine di tempo da parte della Mistel
di addossare a noi colpe che non abbiamo. F.C. |
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Venerdì 22 Febbraio 2002 | |
Precipita la situazione Mistel, presidio indesiderato
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA Precipita la situazione alla
Mistel Spa, dopo che la proprietà mediante un telegramma
ha annunciato di ritenere inutile lincontro previsto presso
la Regione Lazio per il prossimo 26 febbraio, diffidando al tempo
stesso i dipendenti affinché cessino il presidio dello
stabilimento avvertendo che li riterrà responsabili dei
<gravissimi danni patiti e patiendi>. I vertici
aziendali hanno motivato la loro decisione con il fatto che gli
occupanti non avrebbero consentito laccesso ad alcuni dirigenti,
non ottemperando così ad un accordo sottoscritto lo scorso
martedì. Immediata la replica della Rsu: <Tutto
ciò è assolutamente falso, in quanto noi abbiamo
consentito lentrata al responsabile amministrativo che
doveva prelevare dagli uffici i libri contabili sottolinea
la rappresentanza sindacale Cosa che non è stato
possibile per gli altri funzionari, visto che hanno detto che
dovevano portare a termine dei lavori; il che sarebbe stato paradossale,
dato che, secondo quanto asserito dalla stessa Mistel, non ci
sono più commesse da assolvere, fatto che è allorigine
dellattuale crisi>. I lavoratori ribadiscono la
piena disponibilità al dialogo al fine di pervenire ad
un accordo ragionevole per entrambe le parti, aggiungendo di
declinare <ogni responsabilità per ciò che
artatamente verrà affermato dallazienda, o da chi
la rappresenta, relativamente a fatti e situazioni che non trovano
riscontro nella realtà; asserzioni che riecheggiano come
una forma di persecuzione psicologica che ci sta logorando>.
I lavoratori hanno indetto per oggi tre manifestazioni: una dalle
10 alle 11 davanti alla FederLazio; unaltra dalle 11 alle
12 sotto le finestre della FinMistel, la finanziaria della Mistel;
infine si trasferiranno in via della Pisana, dove chiederanno
che della loro questione si parli anche nel corso del consiglio
regionale previsto per la giornata odierna. F.C. |
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Sabato 2 Marzo 2002 | |
Pomezia, futuro incerto Operai Mistel, presidio continuo |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA - Prosegue ad oltranza il presidio dei
lavoratori della Mistel, preoccupati per il loro incerto futuro occupazionale. Ad inaspdreulteriormente la vertenza, il netto rifiuto da parte della proprietà a sedersi intorno ad un tavolo per trovare un accordo, almeno finché i dipendenti non cesseranno loccupazione dello stabilimento. Un aut-aut sul quale i Vertici aziendali si stanno dimostrando irremovibili. Esasperati, i dipendenti laltro ieri si sono recati in massa al Tribunale civile di Velletri dove sono stati ricevuti dal commissario incaricato di segui re la questione Mistel, che, però, non ha potuto dare alcuna risposta concreta ai lavoratori. Ieri, la folta delegazione si è trasferita alla Regione Lazio, ma anche qui è stato ricordato che lostacolo sia derivato dal presidio in atto. Inutilmente hanno cercato di parlare con lassessore Simeoni, impegnato in una riunione, ha comunque fatto sapere che il caso Mistel sarà al centro della Commissione lavoro dell11 marzo. Un allungarsi dei tempi che non viene guardato di buon occhio dai lavoratori, che hanno così deciso di essere presenti con cartelloni e fischietti, alla prima commissione lavoro utile che si terrà alla Pisana il prossimo martedì. Intanto, continua a distanza il braccio di ferro con la proprietà, che avrebbe denunciato al Tribunale gli occupanti per non aver consegnato i libri contabili. Unaccusa che i dipendenti in agitazione respingono, affermando di essere pronti a mostrare la ricevuta firmata dal responsabile amministrativo al momento dei ritiro della documentazione. F.C. |
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Giovedì 7 Marzo 2002 | |
Pomezia, dopo il vertice in Regione Caso Mistel, lavoratori restano in presidio |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA - Il caso della Mistel è stato
al centro della Commissione lavoro di martedì scorso. Presso la Regione sono stati ascoltati i rappresentanti dei dipendenti dellazienda pometina sui quali incombe lo spettro della disoccupazione: Lassessore Simeoni ci ha consigliato di togliere il presidio in quanto ritiene che sia l'unico modo per avviare una trattativa con lazienda da includere nel percorso di concordato preventivo di fallimento - hanno riferito i lavoratori della Mistel -. Gli abbiamo chiesto di sapere cosa proponesse di concreto la proprietà e dalle sue risposte ci siamo resi conto che in realtà la dirigenza aziendale, come suo solito non proponeva proprio nulla. Tra laltro abbiamo ricordato alla commissione che già una volta avevamo tolto il presidio dopo le rassicurazioni fatte dal proprietario, signor DAttoma, durante una delle tante assemblee da lui promosse arbitrariamente. In quelloccasione chiedemm in cambio di aprire un dialogo e di farci avere il bilancio del 2OO1 per favorire una attiva collaborazione. Per tutta rsposta - hanno ricordato i lavoratori - con tanto di comunicato ci venne risposto perentoriamente che non ci si poteva consegnare il bilancio e che non si poteva aprire nessun tipo di trattativa. E. per questo motivo che non possiamo togliere il presidio allo stabilimento, essendo lunico mezzo rimastoci per tutelare i nostri diritti di fronte alla totale chiusurada parte dei vertici aziendali». La Rsu ha ribadito di essere pronta ad assecondare le richieste della Mistel a patto che vengano avanzate delle proposte serie. Terminata laudizione presso la Regione, la delegazione dei lavoratori si è trasferita al Tribunale, dove si è incontrata con il commissario Caracci e con il giudice La Malfa, incaricati di seguire la vicenda Mistel ai quali nei prossimi giorni consegneranno gli atti che dimostrano il buono stato di salute del sito. F.C. |
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Giovedì 28 Marzo 2002 | |
Pomezia, caso MistelArriva la soluzione |
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di FOSCA COLLI | |
POMEZIA - Svolta positiva nel caso Mistel: i
120 lavoratori stanno per togliere il presidio dallo stabilimento di via
Monte D'Oro. Una decisione che è stata presa di comune accordo dopo che il Tribunale di Velletri ha dato piena rassicurazione che vaglierà con la massima serietà ed obiettività tutta la documentazione in suo possesso relativa allo stato di salute della Mistel: "Forti di questa certezza ci riserviamo di seguire accuratamente tutto l'iter burocratico della vicenda - hanno sottolineato i dipendenti della ditta pometina - sollecitando i responsabili e riservandoci di intervenire laddove riscontrassimo negligenze". La Rsu ringrazia quegli organi di informazione che hanno tenuta alta l'attenzione sulla vertenza, così come i politici del centrosinistra che hanno presentato numerose interrogazioni parlamentari perché, si facesse chiarezza sulle reali intenzioni della proprietà. Al contrario, non giungono parole di elogio per l'operato della Regione Lazio se non per il funzionario Lo Previte e per alcuni consiglieri di Rifondazione comunista e dei Democratici di sinistra "che ci hanno dimostrato solidarietà, interesse e buona volontà nel cercare tutte le strade possibili per risolvere il nostro caso - aggiungono i lavoratori della Mistel, per i quali il futuro è tuttora incerto - Non possiamo direla stessa cosa dell'assessore Simeone e di altri consiglieri della maggioranza. Vogliamo elogiare l'impegno profuso con passione in questa nostra causa da Fabio Filippi della Fiom e da Egidio Filippone della Uilm e al tempo stesso dobbiamo rimarcare come la Fim, una delle tre organizzazioni sindacali, si sia schierata fin dall'inizio (sostituendosi praticamente alla Federlazio) a fianco dell'azienda come quando chiese garanzie per gli ormai quattordici lavoratori che dovevano far parte della nuova società disinteressandosi assolutamente dei cento licenziati". F.C. |
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