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Il sentiero è tracciato a fatica nella neve. Anche
la luce del giorno stenta a vincere a notte. Ma, alla fine,
ne vale la pena.
Sul poncione di Ganna.
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Quasi sospeso a mezz'aria, certo più vicino al
cielo, il villaggio di Santa Maria del Monte, con i tetti
che si allineano ai profili delle vette.
Sacro Monte di Varese.
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Il fascino dei luoghi disabitati e il richiamo
dell'avventura. In Val Grande, a due passi da casa nostra.
Val Grande, Monte Zeda (m. 2156).
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Una manciata di case contende ai boschi il privilegio di
inaspettati scorci, al confine tra Alpi e Prealpi.
Monteviasco, Valveddasca.
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Con quali occhi i Celti di Golasecca guardavano scorrere
il fiume, un tempo selvaggio?
Ora, domato da chiuse e canali, il Ticino sembra qui una
placida propaggine di lago, che solo di rado minaccia,
piuù spesso si limita a nebbie di failiare
quotidianità.
Il Ticino a Golasecca.
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Forse la vita è grigia quotidianità, forse
la luce è lì, a portata di mano.
Dal Sacro Monte di Varese.
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Lungo la Strada Regina, snello, antico ed elegante come
il Lario ed i suoi paesaggi, il campanile di Ossuccio
accoglie la luce del mattino.
Ossuccio, Lago di Como.
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Restaurata dal Fondo per l'Ambiente italiano, la Torre
vigila a presidio della memoria e... del verde.
Varese, la Torre di Velate.
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Uno scenario lombardo classico, ma sempre ricco di
fascino.
Il Resegone dal Lago di Pusiano.
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Un'apoteosi di verde e due occhi di cielo a specchiare
nuvole veloci.
Valganna.
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Il pomeriggio è ormai sera, nessun predone ritorna
al suo covo da secoli. Ne rimane la memoria tra mura che
sentono la rude carezza del tempo.
Cannero Riviera, i Castelli Malpaga.
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Quando il vento spazza il Verbano i colori sono decisi,
indimenticabili. San Rocco di Campagnano domina Cannobbio,
oltre le onde gonfie di tramontana, e il resto del lago,
troppo grande per una sola fotografia.
Campagnano, chiesa di San Rocco.
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"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra
due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi
..."
Il Lago di Lecco dai Corni di Canzo.
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