RODDY DOYLE: Paddy Clarke Ah Ah Ah

 

Tootsie gestiva un grande negozio tutto sporco, sul lungomare, un po' piu' su di dove andavamo a nuotare. Le vetrine erano cimiteri di vespe; si seccavano e si rompevano al sole. Noi ne aggiungevamo qualcuna. Facevamo collezione di vespe, e di api; le mettevamo in un barattolo, le guardavamo agitarsi e morire, poi andavamo da Tootsie's e, quando Tootsie non ci guardava, versavamo gli insetti morti sulla roba che c'era in vetrina. Ma avremmo potuto farlo anche mentre ci guardava; quella ti fissava ma non vedeva niente; ci voleva un sacco di tempo perche' mettesse a fuoco le cose. Non era la proprietaria del negozio, Tootsie. Lo mandava avanti per conto di qualcun'altro. Faceva tutto al rallentatore, tutto. Certe volte c'era perfino il replay; lei pigliava di nuovo qualcosa, con una lentezza terribile, per controllare il prezzo un'altra volta. Scriveva il prezzo di ogni articolo su una busta di carta, aveva una scrittura nitidissima; per tirare la linea sotto i numeri usava il righello. Poi faceva la somma, ma a meta' strada si fermava e ricominciava daccapo, come se stesse scendendo giu' da una scala con pioli traballanti. Era in questo momento che potevi sgraffignare quello che volevi e svignartela. Una volta le rubammo la scaletta, quella che usava per raggiungere gli scaffali piu' alti. Io la presi da un lato, Kevin dall'altro. La signora che Tootsie stava servendo non era una delle nostre parti. Non la conoscevamo. Facemmo come se stessimo spostando la scala per aiutare Tootsie, e uscimmo seri seri. Poi gettammo la scala in mare. Fece un bel rumore, ma non tanti spruzzi. Ci salimmo sopra quando c'era quasi l'alta marea per dare l'impressione di camminare sull'acqua.
A Tootsie potevi chiedere qualsiasi cosa.
"Le vendi le automobili, Tootsie?"
"No."
Prima di rispondere ci aveva pensato su.
"Perche' no?"
Ci guardo' e basta.
"Li vendi i rinoceronti, Tootsie?"
"No."
Nella crema delle torte che c'erano in un vassoio sul frigorifero dietro il bancone, vedevi le ditate di Tootsie. La crema era gialla, le ditate dure e resistenti. Il frigorifero era piccolo e ben fornito. Io un giorno scivolai dietro il bancone e tolsi la spina.


Secker & Warburg Ltd 1993 - Ugo Guanda Ed. 1994 - Traduzione di Laura Noulian


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