PROTOCOL #60 - Tears

Forse Lucyfer aveva ragione, il Merovingio era in grado di ricercare e riattivare qualsiasi tipo di programma, non era troppo tardi, ma...

Rimase a fissare il suo compagno immobile. Il suo volto chinato nascosto dai lunghi capelli chiarissimi.

Non aprì bocca. Non gli domandò perché non si muovesse, nonostante il suo piano fosse stato attuabile solo in tempi ristretti... infondo lo sapeva.

- Perdonami.- una minuscola chiazza si formò ai piedi del bambino, seguita da un’altra e un’altra ancora - Non posso venire con te.-

Lucyfer mantenne la sua espressione inesistente anche quando Moloch alzò il capo e scoprì le sue infelici iridi cineree inondate dalle lacrime.

- Mi sento colpevole, macchiato di un crimine che non potrò mai espiare.- sussurrò stringendo i pugni - Una parte di me dice che Belial è più importante di tutto, che la ricerca della libertà è vana senza di lui ma... mi fa male...-

Si strinse la casacca in corrispondenza del cuore.

- Io non... io non voglio salvare Belial.- riuscì a dire, infine - Io voglio...-

La mano di Lucyfer sulla sua guancia fredda e bagnata fu come un sollievo. Riaprì gli occhi di scatto a quel contatto e la vide. Vide lo stesso fulgido angelo glorioso rivolgergli un sorriso sincero.

Le sue dita si mossero fino a raggiungere le sue labbra, serrandole per impedirgli di terminare la frase.

Lucy sapeva bene che Moloch non aveva e non avrebbe mai odiato Belial, che il suo rancore non era dovuto al compagno scomparso ma alla decisione che aveva preso nel momento stesso in cui aveva incontrato per la prima volta lo sguardo determinato di quella donna tanto bella...

Aveva deciso di seguire la sua via, tornare indietro sarebbe significato rinnegare il suo cuore, l’unica parte che lo rendeva umano, l’unica parte che lo faceva sentire vivo.

I suoi occhi non avevano cessato di versare lacrime, parevano chiederle mille volte scusa.

- Ricordi quando mi chiesi qual era la culla dei miei sorrisi?- sussurrò, senza scomporsi. Moloch rimase in attesa di una continuazione, seppur comprendendo.

- Sembra un paradosso, a volte, dei programmi non dovrebbero parlare così. Ma sapevamo che la freddezza prima o poi sarebbe crollata, siamo pur sempre metà umani, no? Perciò, se il tuo cuore sente di far parte di qualcosa di meraviglioso... se il tuo cuore anche solo lontanamente lo sente, corri.-

Per un istante un silenzio surreale si fece largo tra i loro occhi.

- Corri da lei, Moloch.-

Il bambino sospirò pesantemente.

Lucyfer aveva capito. Aveva compreso cosa custodiva nell’animo da tempo... e lo stava lasciando andare.

La fissò per un altro, interminabile istante, poi socchiuse gli occhi e parlò.

- Nonostante la vita mi abbia dato solo dispiaceri ed io non abbia saputo mantenere altro che un’espressione gelida, non sono senza sentimenti...- fece un passo in avanti, superandola -...l’ho capito troppo tardi, però.-

Ora i due si davano le spalle. Lucyfer fissava la città notturna senza elettricità, dinnanzi a sé e Moloch un punto indeterminato del pavimento del tetto dell’edificio.

Seguì una nuova, lunga pausa nella quale l’assenza di suoni regnò sovrana.

- Ma ci tenevo tanto a dirti che, anche se nessuno ti vedrebbe sotto questa luce, io ti ho voluto bene come ad una madre.- fece infine lui, prima di muovere i primi veloci passi che lo avrebbero condotto lontano dalla sua compagna.

Le ultime lacrime sradicate con rapidità dallo scatto di Moloch toccarono terra quando lui oramai non era più visibile.

Lucyfer era rimasta sola.

Con le mani nelle tasche dell’impermeabile scuro avanzò lentamente nella notte, accompagnata dalle voci dei fantasmi del vento che parevano annunciare, dal nero delle nubi nel cielo, il sermone dei tuoni.

 

Dopo la luce rossa delle torce su volti sudati,

dopo il silenzio gelido nei giardini,

dopo l'angoscia in luoghi petrosi,

le grida e i pianti,

la prigione e il palazzo e il suono riecheggiato

del tuono a primavera su monti lontani.

Colui che era vivo ora è morto.

Noi che eravamo vivi ora stiamo morendo,

con un po' di pazienza.

 

>Protocol#61<