WHEN ANGELS SINGS - CAPITOLO 15

 

I BAMBINI FANNO 'OOH'

 

 

<<Io voglio andare di là!>>

<<E invece si va dove dico io!>>

<<No, torniamo indietro>>

Due gemelli e una bambina più piccola litigavano.

Arrivarono una ragazza coi capelli rossi, sui 30 anni  e un ragazzo un anno più grande di lei.

<<Che succede qua?>> chiese la prima.

<<Io voglio andare sul simulatore!>> disse uno dei gemelli.

<<No, andiamo alla miniera!>> disse l'altro.

<<Mamma, io voglio andare nel castello!>>

<<Accidenti, Aleysha, hai solo sei anni e già vuoi andare al castello del terrore!>> disse il ragazzo.

<<Papà, non dare retta a lei. Bisogna aiutarsi fra uomini!>> disse uno dei bambini.

La ragazza squadrò il suo compagno.

<<Da quando in qua hanno queste idee maschiliste?>>

<<Non cominciare ad accusare!>>

Intanto i gemelli avevano ricominciato a bisticciare con la sorella.

<<Raphael, Javier, venite qui>> li chiamò la ragazza.

<<Sì, mamma?>>

<<Sentite, per adesso si va a mangiare, visto che è mezzogiorno passato>> disse lei guardando l'orologio <<e poi, a stomaco pieno, decideremo che fare, ok?>>

<<Evvai, si mangia!>> disse Raphael dirigendosi al fast food lì vicino, seguito da Javier e Aleysha.

<<Accidenti, Raph pensa solo a mangiare!>>disse il ragazzo.

<<E' per questo che è tuo figlio, Takao!>>ribatté l'altra.

<<Guarda che sei stata tu a farli, Lucia!>>

<<Ma mica sono rimasta incinta da sola!>>

Entrambi guardarono i bambini e sospirarono.

<<Dio santo, che pesti!>>

<<E poi domani dobbiamo andare a Parigi!>>

<<Non mi ci far pensare: ogni volta che salgono su un aereo, gli prende la mania di giocare alle spie>> disse Lucia passandosi una mano tra i capelli.

<<Beh, dopotutto sono figli nostri!>>

Eh già. Lucia e Takao, dopo quella sera storica a Praga, si fidanzarono e, dopo poco tempo, si sposarono. A 22 anni Lucia ebbe Raphael e Javier, a 24 Aleysha. La sua pasticceria è diventata famosa in tutta Europa, tanto che da tutto il continente vengono persone solo per poter assaggiare i suoi dolci. Invece Takao dirige un'associazione sportiva da settembre a giugno, che offre ai giovani numerosi corsi sportivi: calcio, arti orientali, basket, pallavvolo, tennis e altro. Nella stagione estiva aiuta la moglie con la pasticceria. I bambini, proprio per il mestiere del padre, frequentavano tutti i corsi, alcuni per un certo periodo, altri nel successivo.  Takao, per il fidanzamento, aveva restituito a Lucia l'anello d'argento.

In quel momento si trovavano alla fine di agosto. E si preparavano ad una bella rimpatriata, se così si può chiamare.

 

<<Allora, Jacqueline, ti sei divertita?>>

<<Sì, mamma, gli insegnanti erano bravissimi! Ci hanno parlato di tutte le opere di Tchaikovsky!>> disse la bambina entusiasta <<ma...dov'è Roxane?>>

<<E' al negozio di animali. Un cucciolo è ferito, così vuole restare lì ad aiutare la veterinaria>>

<<Oh...>>

Entrarono in casa un ragazzo e un bambino.

<<Ciao, Line!>> esclamò quest'ultimo abbracciando la sorella.

<<Ciao, Ian!>> dopo essersi staccati, Jacqueline si diresse dal ragazzo <<Ciao, papà!>>

<<Ciao, cucciola! Allora ti sono mancato?>>

<<Tanto>>

<<Forza, ragazzi, andate a sistemare le vostre stanze, che domani arrivano Lucia e Takao!>>

<<Sì! Arrivano Raph e Javier!>> esultò Ian.

<<E Aly!>> continuò Jacqueline, alias Line, come l'aveva chiamata il fratello.

Tutti e due si precipitarono nelle loro camere.

<<Yuri, tutto bene al colloquio?>>

<<Sì, Anya, non devi preoccuparti, è andato tutto bene>> rispose lui baciandola sulla tempia, come suo solito, e abbracciandola <<non riesco a capire perché sei così ansiosa>>

<<Dopo quella volta che hanno provato ad ucciderti, non riesco più a stare tranquilla. Non che non mi fidi di te, ma ho tanta paura che ti possano portare via da me>>

<<Oh, Anya>>

Anya e Yuri si sposarono poco dopo Takao e Lucia ( fu Anya a prendere il buchet lanciato da Lucia). Ebbero una coppia di gemelli, un maschio e una femmina, ai 23 della ragazza. Quando Jacqueline e Ian avevano 4 anni, Yuri e Anya si ritrovarono ad ospitare una bambina di nome Roxane, alias Roxy, orfana di entrambi i genitori. Si affezionarono talmente tanto che decisero di adottarla. Ha un anno in più dei gemelli. Purtroppo, dopo qualche anno di matrimonio, Yuri era stato assalito da alcuni della DH, gli ultimi probabilmente, ed aveva rischiato di morire. Da lì in poi Anya si è dimostrata sempre più apprensiva. A dir la verità, col passare degli anni, si era calmata un po'. Tutti e due organizzavano mostre di quadri, a cui partecipavano numerosi esperti d'arte francese da tutto il mondo. Ian faceva parte di una squadra di calcio, ma il suo hobby principale era il pianoforte. Jacqueline frequentava l'accademia nazionale francese di danza e durante l'estate partecipava a stage di una o due settimane.

 

<<Mamma, papà!>>

<<Venite ad aiutarci>>

Due bambini correvano, inseguiti da due uomini piuttosto malconci.

<<Mamma!>> gridò la femmina.

A quel punto due ombre tagliarono la strada ai due inseguitori, portando via i due piccoli.

Si nascosero in un vicolo.

<<Ragazzi, lo sapete che non dovete prendere l'iniziativa con quelli che vogliono catturarci>> disse la madre.

<<Ci dispiace!>> disse la bambina in braccio alla madre, mentre le tirava i capelli biondi.

<<Ma li abbiamo solo fatti inciampare!>> ribaté l'altro.

<<Non importa cosa avete fatto, Nathan, dovete ascoltare quello che vi diciamo>> lo rimproverò il ragazzo.

<<Ok, ma adesso basta, Kei. Haven, Nat, toglietevi i cappelli e i cappotti>> disse la ragazza.

I bambini obbedirono. Toltisi i panni, la bambina indossava una maglietta a maniche lunghe e una gonna corta,e il bambino un pullover e dei jeans.

Kei capovolse il cappotto grigio, facendolo diventare una giacca nera, e la ragazza gettò il suo da una parte, sistemandosi il maglioncino che portava sopra un top a collo alto.

<<Odio le parrucche>> esclamò quest'ultima, facendo cadere a terra la chioma dorata, rivelando dei bei boccoli neri, che le arrivavano fino alle spalle. Poi si infilò le dita negli occhi <<e anche le lenti a contatto>>

<<Sei pronta, Liv?>> chiese Kei.

<<Sì, adesso sì>>

Uscirono dal vicolo.

<<Accidenti, Kei, possibile che facciano scappare tutte le baby-sitter che gli troviamo?>> chiese Liv riferendosi ai figli.

<<Hanno la mania delle spie. Non ci possiamo fare proprio niente>>

<<Ok, ma la prossima volta li lasciamo o da Lucia o da Anya. Stanno crescendo, ma non possiamo stare lì sull'attenti tutte le volte che qualcuno ci cerca!>>

<<Sì, hai ragione>> rispose Kei, guardando i bambini <<senti, e se andassimo a trovare Yuri e Anya?>>

A quel punto, Nat e Haven si voltarono.

<< Oggi andiamo a Parigi>> chiese il primo.

<<Perché no? Dopotutto, è da tempo che non li vediamo>> disse Liv.

<<Ma con l'aereo come facciamo?>> domandò Kei.

Liv tirò fuori il cellulare, compose un numero e portò all'orecchio l'oggetto.

<<Ciao, Eric, mancano per caso uno stuart e una hostess per dei voli per Parigi?>>

Annuì mentre riceveva la risposta.

<<Perfetto, e senti, ci puoi procurare due biglietti ridotti?>>

Un'altra risposta.

<<Ok, grazie, ciao>>

<<Allora?>> chiese Kei.

<<Ti va di fare lo stuart?>>

<<Allora, mamma, si parte?>> chiese Haven.

<<Sì, Hivy, si parte>> rispose Liv sorridendo.

<<Sì!>> gridarono i due piccoli.

Kei, come avrete capito, riuscì a raggiungere Liv. Tutto successe in una bizzarra situazione, che loro due ricordano come fosse stato ieri.

Liv era temporaenamente un'impiegata in una banca di Monaco di Baviera. Proprio nel giorno in cui Kei entrò in quella banca, una banda di rapinatori fece irruzione nella banca. Presero come ostaggio Liv, e cacciarono tutti di fuori. Kei si offrì come negoziatore. La banda non sapeva della presenza della polizia, e quando lo scoprirono buttarono Liv tra le braccia di Kei. A quel punto la Polizei tedesca intervenne e tutto si risolse per il meglio, ma proprio tutto. Infatti, Kei quella volta non lasciò scappare la ragazza.

<<Presa!>>

<<Ecco un altro sequestratore>>disse con tono rassegnato, ma poi sorrise divertita <<ma io non desisero altro che essere sequestrata da te>>

Liv si decise ad indossare quel famoso ciondolo e da quel momento non si separarono mai. Quando si sposarono, Liv era già incinta di Nat. Ebbe Haven, alias Hivy, circa un mese prima che Lucia avesse Aleysha. Cambiano lavoro a seconda della situazione, e se la sono sempre caavta bene. In ogni caso, sono sempre rimaste degli agenti segreti. E i figli...seguono le orme dei genitori: sanno usare qualsiasi tipo di tecnologia e sono bravi i qualsiasi sport o attività motoria. Un punto negativo in una vita che può sembrare così perfetta e avventurosa? Non vedevano né Anya e Yuri né Lucia e Takao da più di 4 anni...

 

DIN DON

<<Mamma, mamma, hanno suonato!>>

<<Allora che aspetti ad aprire, Line!>>

La piccola aprì. Aleysha si fiondò tra le sue braccia. Si strinsero talmente forte da divenatare rosse come peperoni.

Era risaputo che Aly era la più vivace e Line la più calma, ma in quella situazione questa differenza non si vedeva. Tali madri, tali figlie.

Intanto, anche le due pesti, ovvero Raph e Javier, salutavano Ian. Stessa  identica cosa: ognuno ha preso dal proprio padre.

Dopo che i bambini ebbero sgomberato l'entrata, varcarono la soglia Lucia e Takao.

La prima abbracciò affettuosamente Anya, e il secondo, ovviamente, salutò Yuri.

Passò circa un'ora. Anya e Lucia s'apprestavano a preparare il pranzo, aiutate dalle loro figlie-apprendiste cuoche, quando si udì di nuovo il suono del campanello.

<<Aspetti qualcuno?>> chiese Lucia all'amica.

<<No. Yuri, potresti andare ad aprire la porta?>>

Dall'altra stanza arrivò una risposta soffocata.

<<Sc-scusa...siamo...impegnati...con...i ragazzi>>

<<Che succede?>> gridò la rossa.

<<Lucia, hai presente la classe di Judo al primo livello?>> rispose Takao.

<<Ah, certo>> disse lei, rammentando quegli scalmanati di 5 anni che cercavano di imparare la prima serie di mosse della loro vita <<non preoccuparti, Anya, vado io>>

Aprì la porta.

<<Ciao, Lucia>>

La ragazza si ritrovò davanti una mora della sua età, con i capelli fino alle spalle.

<<Tu chi saresti?>>

<<Ma..ma come? Sono Liv>>

Intanto era arrivata Anya, che se ne stava zitta.

<<No, no no, tu non sei Liv. Liv non si taglierebbe mai così tanto i capelli>> continuò Lucia indicando i boccoli della ragazza.

La mora sospirò.

<<Il tuo dodicesimo compleanno, ore 18 e 30, ti sono venute per la prima volta>>

Silenzio.

<<Eh no, queste cose le sappiamo solo io e Liv, quindi lei deve essere Liv per forza!>> esclamò Anya.

Le due si guardarono, poi Lucia cominciò a piangere.

<<Oddio, non fare così>> disse Liv poco prima che la rossa le si buttasse al collo.

<<Ma si può sapere dove cavolo eri finita?>> disse quest'ultima senza smettere di piangere.

Dopo un po' Lucia si ritirò, lasciando che Anya abbracciasse l'amica ritrovata.

<<Sono contenta di rivederti>>

<<Anch'io>>

Quando anche Anya si staccò, si sentirono due voci familiari.

<<Mamma, mi sono fatta male>>

Hivy si fece avanti, sorreggendo il polso destro con la mano sinistra.

<<No...ma come hai fatto?>>

<<Sono caduta>>

<<Beh, vedrai che adesso passa tutto, dai>>

<<Si è fatto male anche Nat>>

Arrivò il bambino menzionato zoppicando.

<<Kei!>> chiamò Liv.

<<Sì, che c'è?>> disse lui arrivando.

<<Che cos'hanno combinato stavolta?>>

<<Giocavano a rincorrersi>>

<<Ancora? Accidenti...>>

<<Questi sono...Nathan e Haven?>> chiese Anya, guardando i due.

<<Sì>>

<<Sono cresciuti tanto dall'ultima volta>> Lucia indietreggiò <<entrate>>

 

<<Era da tanto tempo che non cucinavamo insieme>>

<<Sì, mi mancano tanto i vecchi tempi...>>

<<Sì>> Liv si rivolse ad Anya <<Roxane sembra molto matura, quasi non si direbbe che l'hai adotatta>>

<<L'hai capito, eh?>>

<<Sembra molto legata a Line>>

<<E lo è, anche troppo>>

Mentre Anya e Lucia continuavano a chiaccherare, Liv si voltava ad ogni secondo con espresione preoccupata verso le bambine.

Aleysha, Roxane e Jacqueline sbucciavano e tritavano le verdure insieme, mentre Haven se ne stava in disparte a rigirare il cucchiaio di legno nella scodella della salsa.

<<Che c'è, Liv?>>

<<Sono preoccupata per Hivy. Guardatela>> tutti si voltarono <<se ne sta in disparte>>

<<Ma ha qualche problema?>>

<<No, sì, beh il fatto è che spostandoci in continuazione, non si lega con nessuno, e questa è solo la seconda volta che vede Aleysha e Jacqueline...>>

<<Già, non è bello rimanere da soli...>>

<<Forse dovrei parlare con Aly...>> ipotizzò Lucia.

Intanto, dietro di loro, Haven si voltava prima da una parte, poi dall'altra, come se stesse cercando qualcosa.

Inaspettatamente, Aly si avvicinò.

<<Ciao>> disse sorridendo.

<<Ciao>> rispose Haven.

<<Cerchi qualcosa?>>

<<S-sì, non riesco a trovare il sale...>>

<<Line, dov'è il sale?>> chiese Aly.

<<Aspetta...qua non c'è...neanche qua...ma dove è finito? Mamma, dov'è il sale?>>

<<E'...sì, è vicino al forno>> 

Roxane prese la boccetta colma della polverina bianca che occorreva a Haven e gliela porse.

<<Tieni>>

<<Grazie>> disse Hivy abbozzando un sorriso.

Mentre versava il sale nella scodella, le altre due bambine guardavano interessate quella strana sostanza rossiccia.

<<C'è qualche problema?>> chiese Haven.

<<Chissà come sarà questa salsa?>> disse Line.

<<Volete assaggiare?>>

<<Magari>>

<<Allora avanti>>

Aly e Line affondarono le dita nella salsa e le portarono alla bocca.

Silenzio.

<<Ma è buonissima!>> esclamò Jacqueline.

<<E tanto saporita!>> confermò Aleysha.

<<Grazie tante>> rispose Haven, sorridendo per davvero questa volta.

<<Dio mio...>> esclamò Anya.

<<Che c'è?>> chiese Liv.

<<Senza alcun dubbio, il sorriso l'ha preso dalla madre>> spiegò Lucia.

Liv sorrise, ed infatti le sue amiche avevano ragione: i loro sorrisi erano perfettamente uguali.

Entrò Nathan.

<<Mamma, di là vogliono qualcosa da bere>>

<<Ah, porta loro del Bacardi, dovrebbe essere nel frigo>> disse Anya.

<<E del succo di frutta per i bambini>> intervenne Lucia.

<<Ok, lo porto io>> disse Nat.

<<Ma non riuscirai a portare tutto da solo>> notò Liv mentre preparava i due vassoi.

<<Lo aiuto io, mamma, tanto qua ho finito>> Hivy prese il vassoio con il succo di frutta.

<<Va bene, piccola>>

I due si diressero verso l'altra stanza.

<<Ecco, abbiamo portato da bere>>

Posarono tutto sul tavolinetto.

<<Grazie ragazzi>>

Intanto si erano avvicinati Javier, Raphael e Ian.

Haven sorrise.

<<Piacere, Hivy>>

<<Javier>>

<<Raphael>>

<<Ian>>

Takao e Yuri, dopo essersi scambiati qualche parola, risero.

<<Che c'è da ridere?>> chiese Kei.

<<Tua figlia, incredibile ma vero, ha i tuoi di occhi!>> disse Takao.

<<Come sarebbe a dire "incredibile ma vero"?>>

<<Beh, degli occhi come i tuoi...>>

<<Smettila idiota!>>

<<Asociale>>

Dalla cucina si affacciarono Liv e Lucia.

<<Kei>>

<<Takao>>

<<Che c'è?>> chiesero gli interpellati.

<<Smettetela di fare i bambini!>>

Prima Yuri, poi tutti i bambini, cominciarono a ridere.

Intanto Ian aveva acceso la radio. E per tutta la casa risuonarono queste parole:

<<Quando i bambini fanno ooh......>>

 

Circa 11 anni dopo.

Due ragazzi tornano a casa da scuola. Frequentano il primo anno di università alla facoltà di medicina. Uno punta al lavoro di pediatra, l'altra a quello di veterinaria.

Si tratta di Raphael e Roxane. Dal momento in cui i loro genitori si trasferirono nella stessa città, frequentarono sempre la stessa scuola e la stessa classe, anche all'università. Erano sempre stati grandi amici, ma ora stava nascendo qualcosa di più...

Come tra Nat e Line, Ian e Aly, Javier e Hivy.

Dopo essersi conosciuti bene, Nat pregò la madre di trovare una dimora fissa accanto a quella di Line. Adesso lui frequenta il secondo anno di università alla facoltà di scienze politiche, mentre Line è all'ultimo anno del liceo classico. Quest'ultima continua a danzare, e a breve sosterrà un esame per diventare insegnante di danza. Si può dire che è stato un colpo di fulmine.

Tra Ian e Aly...benché lui si dimostrasse molto tranquillo, con lei aveva il tipico rapporto da cugini: si prendevano sempre in giro, facevano di tutto per dare danno all'altro. Ci è voluto un pò perché si accorgessero di provare qualcosa di più. Aly è al quarto anno ad 'arte e moda', mentre Ian frequenta il quinto al liceo scientifico. Lui continua a suonare il piano, migliorando giorno per giorno. Aly ha cominciato a frequentare un corso di danza moderna e hip-hop insiema a Hivy, Line e Roxy.

Con Javier e Hivy, invece, la storia è un tantino più complicata. All'inizio non si calcolavano molto, ma poi, non si sa per quale strano motivo, hanno cominciato a frequentarsi, passando per i diversi stadi: conoscenti, amici, amici per la pelle, aspiranti fidanzati, fidanzati. Lui è al primo anno di università alla facoltà di scienze della comunicazione. Hivy al quarto al liceo linguistico, e progetta di andare alla stessa facoltà di Javier. Quest'ultimo è il capitano della squadra di calcio della città. Lei, oltre a seguire i corsi di danza moderna, è la coreografa agli spettacoli di fine anno della scuola.

Ma...i loro genitori?

Anya e Yuri continuano ad organizzare mostre.

Lucia ha lasciato la sua pasticceria in mano ad una famiglia bisognosa di lavoro, e ne ha aperta un'altra nella città in cui vive. Takao dirige la palestra 'a distanza', e tiene degli allenamenti di atletica in una palestra vicino alla nuova pasticceria della moglie.

Liv e Kei...incredibile ma vero, hanno lasciato il lavoro di spie a tempo pieno. Ma, nel caso il mondo si trovasse ancora in pericolo per una compagnia come la DH,  Sheila e Ethan sanno chi chiamare; e non mi riferisco solo a loro due...

Oramai le Crazy Angels, la Lupa e i migliori agenti della RFA avranno più di quarant'anni, ma io so che ve li ricordrete come quei sei adolescenti che vagavano per il bosco, tentando di sfugire ad un branco di agenti della Devil Hand...

O, almeno così me li ricorderò io.

 

 

Fine, o come direbbe Liv:

El final