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   Keith Emerson - Palabam (Mn) 03/12/05
 
 
 

Keith Emerson in tour senza i mitici E.L.P.: non si può mancare ad un evento di tale portata ! Il cartellone pubblicitario della serata segna già il persorso che sarà intrapreso dall'artista e dal suo gruppo: un Hammond e un Moog modulare non possono che intimorire il passante ignaro di tanta ostentazione di tecnica musicale...
 
Il moog si presenta imponente sul palco e accoglie il pubblico che entra ordinatamente e senza fretta nel piccolo palasport mantovano. La prima impressione non è delle migliori: un tecnico sta maneggiando con arnesi e cacciaviti su quella specie di Teramy (io lo chiamo "Alabarda spaziale...") che Emerson usa nei momenti di euforia generale.
 
La curiosità è tanta tra gli appassionati, anche per la nuova formazione (soprattutto verso la chitarra...) che salirà: nessuno dei vicini ha idee precise e ci si aspetta di tutto: l'unica cosa certa è che per tenere testa a Keith, i componenti dovranno essere sicuramente degli elementi non privi di tecnica mostruosa.
 
Si parte con "Karn Evil 9" condita da varie citazioni (tra cui "Maple Leaf Rag" di Joplin) seguita da una nuova traccia dalla complessità non indifferente. Arriva "Hoedown" e con essa i primi dolori: il chitarrista/cantante comincia ad esigere una buona parte dello spazio disponibile accompagnando nota per nota con una distorsione a dir poco fastidiosa gli storici passaggi di Hammond... Arrivano (tra le altre) "Bitches crystal", altre due canzoni che non conosco e la dedica a Cozy Powell (penso da un Emerson, Lake and Powell).
 
Momento di Emerson al pianoforte: prima una nuova song (con l'aggiunta della chitarra acustica), seguita da "Creole Dance" di Ginastera: la difficoltà del brano è palpabile e in un paio di punti lo stesso Emerson si ritrova in difficoltà. Chiude il siparietto "A Cajun Alley".
 
Arrivato un paio di nuove tracce tutte durissime e impegnative seguite dal richiamo ai Nice con le classiche "America" e "Rondo". Emerson stupisce con uno dei suoi numeri preferiti: suonare alla rovescia! Posizionato al contrario esegue senza la minima esitazione la Fuga di Bach... Spettatori senza fiato...
 
E' il momento di Lucky Man e il pubblico resta allibito dalla potenza del moog nel classico assolo finale: quando viene toccata la parte bassa della tastiera è l'intero PALABAM a vibrare...grandioso... Chiude la parte ufficiale "Tarkus": discutibile il nuovo arrangiamento a base di doppia cassa, distorsione pazzesca, eccetera, eccetera... Troviamo anche il tempo per una citazione ad "Epitath" dei Crimson in "Battlefield".
 
Primo bis: "Black dog" dei Led Zeppelin (qualcuno mi vuole spiegare il motivo...?) e "Fanfare for the common man".
Secondo bis: "Honky tonk train blues".
 
Ho notato un Emerson meno attivo sul palco: nessuna corsa, nessun salto... un Emerson pacato e tranquillizzato forse dall'età?

Nei punti deboli segnalo: la mancanza dell' "alabarda spaziale", cosa dovuta quasi certamente a dei problemi tecnici; il secondo luogo il chitarrista, secondo me, completamente fuori luogo per vari motivi (assoli velocissimi, distorsione eccessivamente cattiva; sweep a iosa e sovramodulazione quanto basta...)... Del resto del gruppo cosa posso dire, scontatamente valido ma schiacciato da Emerson e dal chitarrista senza paura...

Concludendo, forse alcune scelte stilistiche e musicali entrano poco nel contesto dei vecchi Nice e/o E.L.P. ma tutto sommato è stato un bel concerto: non c'è che dire.

 
     
 
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