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Keith Emerson in tour senza i mitici E.L.P.: non si può mancare
ad un evento di tale portata ! Il cartellone pubblicitario
della serata segna già il persorso che sarà intrapreso dall'artista
e dal suo gruppo: un Hammond e un Moog modulare non possono
che intimorire il passante ignaro di tanta ostentazione di
tecnica musicale...
Il moog si presenta imponente sul palco e accoglie il pubblico
che entra ordinatamente e senza fretta nel piccolo palasport
mantovano. La prima impressione non è delle migliori: un tecnico
sta maneggiando con arnesi e cacciaviti su quella specie di
Teramy (io lo chiamo "Alabarda spaziale...") che Emerson usa
nei momenti di euforia generale.
La curiosità è tanta tra gli appassionati, anche per la nuova
formazione (soprattutto verso la chitarra...) che salirà:
nessuno dei vicini ha idee precise e ci si aspetta di tutto:
l'unica cosa certa è che per tenere testa a Keith, i componenti
dovranno essere sicuramente degli elementi non privi di tecnica
mostruosa.
Si parte con "Karn Evil 9" condita da varie citazioni (tra
cui "Maple Leaf Rag" di Joplin) seguita da una nuova traccia
dalla complessità non indifferente. Arriva "Hoedown" e con
essa i primi dolori: il chitarrista/cantante comincia ad esigere
una buona parte dello spazio disponibile accompagnando nota
per nota con una distorsione a dir poco fastidiosa gli storici
passaggi di Hammond... Arrivano (tra le altre) "Bitches crystal",
altre due canzoni che non conosco e la dedica a Cozy Powell
(penso da un Emerson, Lake and Powell).
Momento di Emerson al pianoforte: prima una nuova song (con
l'aggiunta della chitarra acustica), seguita da "Creole Dance"
di Ginastera: la difficoltà del brano è palpabile e in un
paio di punti lo stesso Emerson si ritrova in difficoltà.
Chiude il siparietto "A Cajun Alley".
Arrivato un paio di nuove tracce tutte durissime e impegnative
seguite dal richiamo ai Nice con le classiche "America" e
"Rondo". Emerson stupisce con uno dei suoi numeri preferiti:
suonare alla rovescia! Posizionato al contrario esegue senza
la minima esitazione la Fuga di Bach... Spettatori senza fiato...
E' il momento di Lucky Man e il pubblico resta allibito dalla
potenza del moog nel classico assolo finale: quando viene
toccata la parte bassa della tastiera è l'intero PALABAM a
vibrare...grandioso... Chiude la parte ufficiale "Tarkus":
discutibile il nuovo arrangiamento a base di doppia cassa,
distorsione pazzesca, eccetera, eccetera... Troviamo anche
il tempo per una citazione ad "Epitath" dei Crimson in "Battlefield".
Primo bis: "Black dog" dei Led Zeppelin (qualcuno mi vuole
spiegare il motivo...?) e "Fanfare for the common man".
Secondo bis: "Honky tonk train blues".
Ho notato un Emerson meno attivo sul palco: nessuna corsa,
nessun salto... un Emerson pacato e tranquillizzato forse
dall'età?
Nei punti deboli segnalo: la mancanza dell' "alabarda
spaziale", cosa dovuta quasi certamente a dei problemi
tecnici; il secondo luogo il chitarrista, secondo me, completamente
fuori luogo per vari motivi (assoli velocissimi, distorsione
eccessivamente cattiva; sweep a iosa e sovramodulazione quanto
basta...)... Del resto del gruppo cosa posso dire, scontatamente
valido ma schiacciato da Emerson e dal chitarrista senza paura...
Concludendo, forse alcune scelte stilistiche e musicali entrano
poco nel contesto dei vecchi Nice e/o E.L.P. ma tutto sommato
è stato un bel concerto: non c'è che dire.
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