La vera rivoluzione informatica.



    Tutto era stato pensato con cura: un incontro cosi' importante doveva assolutamente rimanere segreto. Se solo la voce avesse girato un minimo, giornalisti e televisioni avrebbero senz'altro affollato all'inverosimile il luogo dell'incontro, quell'appartato ristorante nella periferia di Montreal, mandando certo tutto in malora. Il riserbo era più che motivato, d'altronde: l'argomento era quanto mai delicato. La fitta trama di abboccamenti preliminari tra gli staff dei due personaggi, e mesi e mesi di paziente e segretissima trattativa, avevamo portato finalmente all'incontro fatidico,  che avrebbe forse infine definito lo storico accordo. 


    Incredibile a dirsi, tuttavia, le pur mirabolanti misure precauzionali atte a far si' che il segreto rimanesse tale, avevano inspiegabilmente trovato il modo di essere eluse. Qualcuno aveva saputo. Qualcuno aveva saputo del luogo dell'incontro, di quel ristorante poco noto nei sobborghi della citta' canadese. Questo qualcuno (o qualche amico suo) era riuscito a piazzare delle microspie e addirittura, registrare le conversazioni avvenute a quel tavolo. Strano. Stranissimo a ripensarci, oggi: sappiamo che niente, proprio niente infatti era stato lasciato al caso. Per fare un esempio, financo i nomi dei due grandissimi personaggi, l'uomo d'affari, il ricco businessman alla testa di una solida impresa di software, la piu' grande, la piu' estesa, l'uomo che aveva imposto il suo sistema operativo sui computer di tutto il mondo, dall'America alla Cina - e il creativo geniale ed eccentrico, colui che aveva sbalordito gli esperti di tutto il mondo con il suo software di scrittura ideato, prodotto, scritto - pazzesco a dirsi nel mondo attuale! - da una sola persona, da lui solo... dunque anche i nomi erano stati sapientemente celati. Bill si era spacciato per un uomo d'affari italiano, il cui nome, Roberto Cancelli, mai e poi mai avrebbe in alcun modo tradito la sua vera identita'. Ma non era tutto, oh non lo era davvero! Anche il suo settore di attivita' era sapientemente celato. Roberto infatti operava nell'ambito dell'edilizia, gestendo una fantomatica ditta di nome "Finestre". Insomma un camuffamento geniale.  O almeno cosi' egli riteneva... Dall'altra parte del tavolo, il creativo, il famoso Flaviotto De Flaviolis, si celava sotto il semplice pseudonimo di "flavioski".


    Si diceva pero' della fuga di notizie. Beh, c'e' sempre una fuga di notizie. Quando non c'e' proprio, d'altra parte, vuol dire che nessuno ne sa nulla, dunque nessuno ne parla, nessuno ne scrive, e voi in questo istante, non state leggendo queste righe, ma magari il giornale di oggi. O quello di ieri, che oggi pioveva e magari non vi andava di fermarvi in edicola. D'altronde l'ombrello in macchina potevate pure lasciarlo, no? Ma questa e' un'altra faccenda, torniamo pure alla storia....


    C'era stata la fuga di notizie. Bene, diciamo più esattamente: di qualche notizia. Un post su Slashdot.org due giorni prima aveva ventilato la cosa. L'autore del post d'altronde, celatosi sotto il misterioso nick Trenino Ciuffettero, era stato subissato da commenti sarcastici, e non si era piu' fatto avanti, ne' tantomeno aveva indicato in che modo avrebbe avuto tali mirabolanti notizie. Su Osnews il mattino dopo era apparso un commento redazionale che pure informava di queste voci, ma nel contempo prendeva le distanze, indicandole con piena ragione come difficilmente verosimili. D'altra parte la cosa aveva veramente dell'incredibile. Un accordo per inserire il favoloso programma di wordprocessor nella futura versione di "Icspi" (detta in codice "Plusminus", estrapolando una tipica risposta di Bill a chi gli chiedeva se era finalmente pronta siffatta versione nuova del popolarissimo sistema operativo) non sembrava poi rasentare la fantascienza. No, sembrava oltrepassarla alla grande. Si pensi solo al gelido isolamento e all'algido distacco che per tutti questi dieci anni, dalla data di rilascio di Skifprocessor 1.0 in poi, avevano accompagnato il possente lavoro di flavioski: tale isolamento, lo sappiamo bene, era stato alla base dello svilupparsi incontrollato di miti e leggende: ricordiamo solo quella che voleva che il vero autore del mirabolante software non fosse flavioski, o alcuno del suo staff, bensi' il suo gatto persiano, capace - secondo tale leggenda metropolitana - di miagolare linee di codice in assembler e C++ tra un croccantino e l'altro...

    OK, bisogna capire che in effetti c'era di che pensare. Un programma che fin dalla sua prima uscita aveva impressionato tutti gli esperti: leggero e funzionale, preciso, efficace. Per anni era rimasto un mistero: come funzionasse cosi' bene, dove mai si appoggiasse la sua ormai proverbiale affidabilita'. Erano state formulate le piu' bizzare ipotesi al riguardo. Fino a quando, tre anni dopo, i ricercatori del Dipartimento di Alta Matematica della Morena University in Illinois avevano dimostrato come Skifprocessor si giovasse, nelle ruotine piu' importanti, di un sapido impego di algoritmi markowskiani pentanormati. Ma anche cosi' l'abilita' di flavioski rimaneva impressionante: gli algoritmi markowskiani, anche nell'approssimazione settemetrica di Johnson Vax, sono intrinsecamente cosi' complessi che anche l' ideatore dei medesimi, come'e noto, un giorno si' e l'altro no, girava i dipartimenti di matematica chiedendosi  se c'era in giro qualcuno che potesse spiegarglieli. Ma non c'era. E che dire poi delle difficolta' impervie di tradurre tali algoritmi in codice di computer? Uno studio aveva predetto che gli algoritmi markowskiani sarebbero stati impiegati solo dopo circa settantacinque anni e due mesi dalla scoperta (era stato notato che la precisione temporale era il punto forte di tale studio). Smentito smaccatamente dai fatti: il programma c'era e funzionava. Solo il prezzo, necessariamente alto, impediva la diffusione incontrollata di tale mirabile software. 


    Si comprendera' quindi come anche solo la possibilita' dell' inclusione di tale software nella versione prossima ventura di Icspi (perche' di questo si trattava!) sarebbe risultata senz'altro la killer application dell'intero sistema operativo, quella applicazione cioe' che avrebbe "fatto la differenza", sbaragliando i concorrenti. Era facile prevedere lo scenario: la Sun avrebbe chiuso i battenti, Linux sarebbe tornato un sistema operativo per eccentrici studenti universitari in vena di complicazioni.  Basti solo pensare che nel piccolo intervallo di tempo in cui la voce aveva avuto un qualche credito, il prezzo delle azioni di Redhat sul mercato americano era tracollato, e il presidente della MandrakeSoft aveva annunciato, in una botta di incontrollata sincerita' "Icspi con Skifprocessor? Ragazzi, allora qui si chiude i battenti. E io mi rimetto a vendere noccioline." Palesando in siffatto modo un particolare della sua passata attivita' imprenditoriale, che un tempo avrebbe preferito rimanesse nell'ombra.


    Bene, inutile dettagliare uleriormente quanto ormai sanno gia' tutti assai bene. La fuga di notizie funziono' a dovere. Dopo due ore dallo svolgimento del fatidico incontro, i particolari piu' dettagliati si potevano gia' leggere su vari newsgroups, su LinuxToday (accanto ad un editoriale che rilanciava il proponimento del presidente della MandrakeSoft e lo estendeva allo staff che gestiva il famoso sito web), su CNN.com e su una miriade di altri siti.

    E poi non c'era storia, stavolta. Non c'era spazio per lo scetticismo, nossignori. Tanta era l'abbondanza dei particolari del mitico, storico accordo (si' sembrava che l'accordo sarebbe avvenuto!) che la comunita' informatica fece presto a capire che la cosa non poteva essere una bufala. Icspi PlusMinus con Skifprocessor New Edition incluso stava per invadere il mercato. Dallo studio del post su Usenet contenente la notizia, si deducono una serie di altre preziose informazioni su argomenti non schiettamente informatici bensi' legati in qualche modo al mercato economico, come il seguente (riportiamo un brano della conversazione svoltasi all'ormai  famoso tavolo del ben noto ristorante, l'intera conversazione e' andata in onda diverse volte in formato integrale su vari network, e proprio l'altro giovedi' e' stata ritrasmessa su RaiSat)


Cancelli : "Bene, e quanta RAM ci vuole per far girare al meglio Skifprocessor?"

flavioski: "RAM? Uhmm... Skifprocessor gira benissimo - poniamo - anche su uno ZX80"

C.: "Eh? No, non e' possibile. Cosa dico a quelli di Intel, che non serve che la gente cambi computer? Ma poi e' impossibile, come fa... "

F. : "Vede, il bello degli algoritmi pentanormati e' proprio che..."

C. (un po' brusco) : "Si' senz'altro starei ore a parlare di algoritmi pentanormati, sono la mia segreta passione, ma putroppo oggi non ho molto tempo. Facciamo cosi', io dico al mio staff di  inserire qualche ciclo a vuoto mangiamemoria in Icspi (qualche altro ciclo, intendo...) e lo facciamo buono solo sui processori Turbo-Logici con 2 Mega di RAM Superbrum Galattik"

flavioski :"Ehm...Turbo-Logici? Superbrum Galattik?"

C. (ridacchiando) : "Eh? Niente, siglette per dire che abbiamo cambiato un'inezia in modo che le vecchie memorie non vanno bene e bisogna ricomprarne nuove..."

F. (un poco deluso) "Ah pero' ... qui il mercato ci condiziona alquanto, vedo... Forse forse, prima di accettare di parlare con lei, avrei dovuto esplorare le prospettive di collaborazione con sistemi tipo Unix, oppure Linux...."

C. (stranamente calmo) "Linux eh? Si' certo... Ma dimmi, secondo te cosa ci vuole per far girare in maniera brillante il desktop environment di linux Gnome su un PC?"

F. "Beh un bel po' di RAM ci vuole. Brillante e' una parola grossa su Gnoeme... E' noto che Gnome succhia parecchie risorse e poi..."

C. non parlo', ma trasse semplicemente fuori dalla tasca un piccolo oggetto.

"Il mio telefonino... vecchio, ma sempre funzionale. Guarda che succede se spingo questo tasto...."

F. non credeva ai suoi occhi: l'intero sistema a finestre di Gnome stava funzionando in maniera impeccabile su un normale telefonino (per giunta, di fascia medio-bassa, o almeno cosi' gli parve, come racconto' in seguito).

F. "Ma cosa... ma come......?"

C. (ridacchiando) "Beh anche noi mica siamo nati ieri... basta strippare dal codice i cicli inutili aggiunti ad arte... e non c'e' bisogno che del tuo vecchio computer che ora sta in soffitta per far girare tutte le applicazioni che vuoi.. Credi che solo noi sponsorizziamo Intel e compagnia bella? Sveglia flavioski! Ancora mi parli di buoni e cattivi....? "


    E per quanto si sa ora, tale argomento dovette risultare persuasivo, poiche' spiano' la strada alla definizione dei particolari dell'accordo. Cio' che successe dopo non c'e' bisogno di raccontarlo, poiche' e' piu' che noto. Icspi PlusMinus usci' tre mesi dopo con Skifprocessor incluso. Una settimana dopo gli sviluppatori Linux in blocco avevano dato un sostanziale nuovo impulso al florido mercato della vendita al dettaglio di noccioline, due settimane dopo la Sun aveva convertito la sua produzione in occhiali da sole griffati (cosi' tanto per non dover cambiare il marchio), Java era tornato ad essere solo un posto, e Icpsi girava anche sul portachiavi....


Tutto merito di Skifprocessor, senz'altro. 




Author: Marco C.
Version : 1.0

Credits: scritto con Abiword e Mozilla Composer  (Oooops! volevo dire...Skifprocessor 4.7 su Icspi...!)


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