Medaglia d'oro della città di Parma a MARIO TOMMASINI per le battaglie civili volte al superamento dell'emarginazione delle persone in condizioni di debolezza e fragilità, per l'affermazione dei principi di solidarietà, amore e giustizia per il maggior benessere della nostra gente.
 

LISTA MARIO TOMMASINI - LIBERA LA LIBERTA'

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MARIO TOMMASINI

 

1965 - Eletto nel Consiglio provinciale di Parma, è nominato assessore all’Ospedale Psichiatrico ed ai Trasporti

8 marzo 1965

Inizia l’incarico all’Ospedale Psichiatrico Provinciale (O.P.P.) dove trova la seguente situazione

- 1.200 internati

- 170 infermieri

-  4 medici

Inoltre, altri 100 tra uomini e donne della provincia sono internati nei manicomi d’altre province.

1970 – E’ nominato membro del Consiglio d’Amministrazione degli Ospedale Riuniti di Parma che aveva, all’epoca, in gestione anche il Brefotrofio

Coinvolgendo le forze cattoliche e laiche della città occupa il brefotrofio.

Inizia l’opera di sensibilizzazione alla città sul destino dei bambini rinchiusi nel brefotrofio. Per meglio comprendere l’importanza di quest’iniziativa è importante illustrare cosa fosse il brefotrofio:

-  innanzi tutto era il luogo in cui i neonati abbandonati erano rinchiusi fino al compimento dei 3 anni di vita.

- dai 3 fino agli 8 anni erano poi immessi poi in un istituto del tutto similare al brefotrofio.

- dagli 8 ai 18 anni i ragazzi erano trasferiti all’interno di un'altra tipologia d’Istituto.

Da questo si può ben intuire come la vita, il destino di quei neonati rinchiusi nel brefo fosse da subito segnata in modo profondo.Uno stigma profondo che li accompagnerà per tutto il resto della loro vita.

Contrasta il ricorso all’istituzionalizzazione dei bambini abbandonati fino a cancellare il ricorso a questa pratica. Questo porta all’eliminazione del progetto nazionale che prevedeva di raddoppiare i posti letto all’interno di questi istituti.

Assieme a Don Raffaele Dagnino, allora parroco dell’Oltretorrente di Parma, convoca a piccoli gruppi le madri di questi bambini rinchiusi nei brefo (si trattava di 60 bimbi) e dalla Vigilia del Natale 1971 fino al 3 gennaio 1972 tutte le mamme sono contattate. La maggioranza di loro riprende il proprio bambino anche perché incoraggiate dall’iniziativa dell’Amministrazione Provinciale di Parma e dalla Parrocchia di trovare loro la casa ed il lavoro. Saranno pochi i ragazzi affidati ad altri nuclei famigliari.

1965 – 1970 - Sono gli anni del superamento del manicomio di Colorno

- 400 ed oltre tra uomini e donne sono dimessi dal manicomio.

- vengono allestiti i primi appartamenti, adeguando ognuno di questi all’assistenza necessaria con progetti mirati individuali nati per ognuno dei residenti.

- Il 1978, anno della Legge di Riforma, troverà a Parma 170 appartamenti ed 80 in provincia. All’interno del manicomio, da 1200 internati, si è passati a 250.

- Nasce proprio in questi anni e grazie all’esperienza di smantellamento delle strutture manicomiali, l’assistenza personalizzata: progetti specifici  di aiuto ispirati ai tre principi cardine della riabilitazione: Casa, Lavoro, Socialità.

- Vengono attivate 3 Fattorie, tra le quali la Fattoria di Vigheffio, luogo di vita e di lavoro per i primi dimessi. La Fattoria di Vigheffio assurge a simbolo della nuova cultura di libertà e di rispetto della società verso i sofferenti mentali. Con la Fattoria di Vigheffio si è dimostrano – ed insegnato a tutto il mondo - come si possa e si debba convivere con la malattia mentale: da qui viene dimostrata l’inutilità e la violenza delle strutture manicomiali. Fin dal suo nascere, concorrono alla sua realizzazione migliaia di uomini e donne della provincia e del mondo intero, tant’è che  a fonte del finanziamento regionale di 230 milioni, grazie al lavoro volontario è realizzato un patrimonio di 1.750 milioni: è il frutto del contributo degli imprenditori ma anche e soprattutto del lavoro volontario della gente. Tra gli imprenditori, si distingue in particolare modo Salvarani, che provvede gratuitamente all’arredamento di oltre cento appartamenti. La Fattoria diventa luogo di svago, di gioco e di riflessione per i bambini delle scuole materne, per i giovani: vi si svolgono innumerevoli iniziative culturali, feste, iniziative di ogni genere. Viene realizzato un bar – ristorante che sarà nel corso degli anni punto di ritrovo abituale per i giovani e le famiglie. Le inferiate del vecchio manicomio di Colorno sono simbolicamente utilizzate come recinto per i maiali.

- Dalla “ liberazione” dei malati di mente dalle strutture manicomiali nascono a Parma – ed è la prima volta in Italia- le prime cooperative di solidarietà, formate solo dagli uomini e dalle donne dimessi dall’OPP di Colorno.

La prima cooperativa, formata da sole donne, è stata chiamata Cooperativa NOI ed aveva la propria sede in Borgo Felino, in Parma. Un’altra importante esperienza è stato il Laboratorio “8 Marzo”, dal quale sono transitate, per poi essere immesse in appartamenti, oltre 200 donne. Queste cooperative hanno assolto lo scopo di riabilitare alla vita chi della vita aveva perso persino le abitudini: camminare per strada, usare il denaro,la cura del proprio corpo, le relazioni. Col tempo e grazie al loro consolidarsi, le cooperative si trasformano in Cooperative Sociali e da ultimo in vere e proprie Imprese Sociali.

Promuove e realizza il ritorno nella città e nella Provincia di 980 bambini e giovani sparsi negli istituti di tutta Italia.

Contemporaneamente dà vita ad un vasto movimento culturale contro le      classi differenziali e le scuole speciali. Il risultato è che, in accordo con il Provveditorato agli Studi di Parma, grazie alla collaborazione ed all’impegno di tantissimi insegnanti, forte del consenso dei genitori di alunni delle scuole pubbliche di Parma, i ragazzi che frequentavano le scuole speciali e le classi differenziali vengono inseriti nelle scuole e nelle classi “ normali “ assieme a tutti gli altri ragazzi. Il Ministero della Pubblica Istruzione, che aveva già il progetto approvato per raddoppiare il numero delle classi differenziali, sospende il progetto ed avvalla nell’intero territorio nazionale l’esperienza di Parma.

 

1971 - Franco Basaglia è nominato Direttore dell’OPP di Colorno.

- Intensifica e rafforza la Rete dei Servizi Territoriali per la Salute Mentale.

- L’esperienza di questi anni delinea quello che sarà il testo della   Legge 180/1978

 

1971 – 1973 - Costituisce un forte movimento per vuotare il Carcere Minorile della Certosa di Parma, con l’aiuto decisivo del Direttore del Carcere Minorile, dr. Napodano.

- 40 ragazzi tornano così alla scuola, al lavoro e sono restituiti al futuro.

1972 – 1973 - Elabora un progetto per l’inserimento al lavoro di giovani

portatori di handicap, progetto che la Comunità Economica Europea fa

suo denominandolo “ Progetto pilota per l’Europa”

- 225 giovani, anche con gravi disabilità, fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro, grazie ad una straordinaria concertazione tra l’Amministrazione Provinciale di Parma, l’Unione Industriali, le OO.SS, gli artigiani, gli amministratori delle Aziende Pubbliche e l’Ufficio del lavoro. Il progetto è stato studiato ed analizzato da   numerose Università Europee e degli Stati Uniti.

1974 - Istituisce a Parma, primo in Italia il Servizio di Medicina del Lavoro avvalendosi della preziosa consulenza del prof. Maccacaro dell’Università degli Studi di Milano. Questo servizio si è dimostrato un importante strumento per prevenire efficacemente le malattie professionali e gli incidenti sul lavoro.

Promuove a Parma la prima Cartella della Gestante, elaborata dal prof.Giovanni Zinelli, tuttora utilizzata dall’AUSL.

Concorre alla realizzazione del primo Consorzio di Medicina Scolastica al quale aderiscono tutti i comuni della provincia e tutte le strutture sanitarie, compresi i medici di base.

Commissiona il film “ Matti da slegare” al regista Marco Bellocchio ed alla sua equipe. Il film è finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dall’industriale Salvarani. Si è trattato di un evento culturale internazionale di eccezionale portata. Ad eccezione dei soli paesi socialisti, è stato tradotto e proiettato in tutto il mondo. Nell’America centrale è stato, in particolar modo, uno strumento culturale che hamesso in crisi milioni di coscienze ed ha contribuito grandemente alla trasformazione ed alla chiusura di decine e decine di manicomi.

 

 

1976 – 1978 - Con la collaborazione della casa editrice Einaudi, in accordo con gli insegnanti delle scuole superiori della città, organizzalo studio del pensiero di Antonio Gramsci, Don Sturzo e i fratelli Rosselli, coinvolgendo migliaia di giovani studenti.

Viene insignito del Premio Internazionale dedicato al dr Scweizer, Il riconoscimento è assegnato a coloro che si siano distinti nel settore  del sociale.

Dal 1966 al 1978 escono dunque dall’Ospedale Psichiatrico Provinciale 1100 internati, A tutt’oggi, siamo nel 2002, nessuna di queste persone è stata protagonista o coinvolta in fatti di sangue. Anzi, è vero che queste persone sono nella stragrande maggioranza uscite dai circuiti assistenziali: sono, in definitiva, uomini e donne liberi

1980 - Viene nominato Assessore ai Servizi Sociali e alla Sanità del Comune di Parma.

- Promuove la realizzazione di 2.000 tra orti e giardini per giovani ed anziani, sono distribuiti nella prima periferia della città, alla quale fanno da cintura. Con la realizzazione di questi orti nasce un’intensa vita sociale, che porterà alla necessità di avere spazi nei quali incontrarsi. Per questo, sono state realizzate ristrutturazioni di vecchie case ricavandone le sedi dei Comitati degli Orti: si tratta di un lavoro di centinaia di milioni, realizzati dal volontariato. All’interno degli orti nascono nuovi luoghi d’incontro, di svago, di solidarietà.

- Promuove la realizzazione del film di Silvano Agosti “ Gli orti dell’amore” ispirato all’esperienza degli orti e giardini sociali di Parma.

1981 Cinque giovani minorenni uccidono a botte un coetaneo, loro amico

E’ quello che la stampa definirà il “ Caso del Federale” dal nome del campo di calcio luogo dell’assassinio. Il Vescovo di Parma, Monsignor Benito Cocchi, invita la città a riflettere.

- Da quanto accaduto al campo del Federale, assieme a Don Pino Setti ed al giudice Federico, chiede, in veste di Assessore Comunale, al Tribunale dei Minori l’affidamento dei cinque giovani: la richiesta viene accolta ed i cinque ragazzi vengono affidati all’Assessorato dei Servizi sociali e della Sanità di Parma; vivono in un appartamento con degli operatori. Durante il giorno si recano al lavoro e, all’uscita dal lavoro, prestano lavoro volontario presso le Missioni Estere di Parma. E’ stato il primo esempio in Italia in cui non si sia operato nella logica del carcere minorile e questo è stato possibile anche grazie all’appoggio dell’allora Ministro di Grazia e Giustizia Mino Martinazzoli.

1982 - Istituisce per la prima volta in Italia il Minimo garantito e gli sconti merceologici (trasporti, acqua, luce, gas sono erogati gratuitamente) a 1500 anziani ed anziane meno abbienti della città. Questo provvedimento porta ad una notevole riduzione delle richieste d’ammissione nelle case di riposo, poiché in quegli anni era la povertà a spingere gli anziani verso il ricovero presso queste strutture. Proprio sulla base di questa considerazione si provvede a fornire il denaro che, sulla base dei dati ISTAT, è indispensabile alla sopravvivenza. Il denaro, assieme alla gratuità di alcuni servizi, consentirono agli anziani la permanenza nelle loro abitazioni.

- Promuove la realizzazione del servizio di Assistenza Domiciliare e la nascita di Comitati Anziani di Quartiere.

1983 - Tre detenuti accusati di terrorismo e per questo in carcere da anni ed ancora in attesa di giudizio, proclamarono lo sciopero della fame. La loro richiesta è di essere processati in tempi brevi. Il Ministro Darida ordina il Trattamento Sanitario Obbligatorio (in questo caso, l’alimentazione forzata) in accordo con l’allora Sindaco di Parma, Lauro Grossi, come assessore si rifiuta di emanare il provvedimento richiestogli. Chiede l’affidamento alla Municipalità dei detenuti. Per la prima volta in Italia, viene concesso, e i tre detenuti possono così essere inseriti all’interno di una Cooperativa Sociale, dove lavorano seguiti da un Agente di Custodia. Da questa esperienza nasce il convegno “ Liberarsi della necessità del carcere” che ha sensibilizzato Enti Locali e Volontariato sul problema carcere. Entrano per la primavolta all’interno del carcere le cooperative sociali.

- Fonda il Movimento “ Liberarsi dalla necessità del carcere”.

1986 – E’ Presidente della Cooperativa SIRIO, nata dal movimento culturale “ Liberarsi dalla necessità del carcere”. In questi anni la Sirio ha avuto in affidamento, lavoro esterno e semilibertà centinaia di detenuti.

- Viene insignito dal Sindaco Lauro Grossi del premio Sant’Ilario.

1990 - Eletto nel Consiglio Regionale, fonda il Gruppo Consigliare Regionale “ Nuova Solidarietà “

- In questi anni (1990 – 1995) è chiamato a realizzare progetti su incarico della O.M.S. nell’isola di Leros (Grecia), nella Repubblica Dominicana, in Brasile e a Cuba per il superamento delle strutture manicomiali.

1991 - Organizza presso la Fattoria di Vigheffio una seduta straordinaria del Consiglio Regionale alla quale partecipano il Presidente della Regione Pier Luigi Bersani ed alcuni assessori. Il tema della seduta è il Progetto Esperidi. Lo slogan è “ Non risparmiate per la vecchiaia, ma investi sulla tua vecchiaia”.

- Prende quindi avvio il confronto culturale e politico sulla cultura degli anziani: inizia il progetto per il superamento delle case di riposo, allo scopo di realizzare per la popolazione anziana, soprattutto per quelli non autosufficienti, il diritto a scegliere se trascorrere la vecchiaia all’interno di un’abitazione, nel quartiere di appartenenza, o se andare in casa di riposo. E’ possibile evitare il ricorso alla casa di riposo portando nell’abitazione dell’anziano tutti i servizi e l’assistenza di cui necessiti. Inoltre è prevista in ogni quartiere - ed in ogni casa laddove vi siano molte abitazioni di anziani – una portineria a 24 ore, presieduta da operatori, con la quale saranno collegate tutte le abitazioni che lo richiederanno. In questo modo sarà possibile fornire sempre un primo intervento e questa sicurezza abbatterà le paure degli anziani relativamente al trovarsi soli di fronte all’imprevisto.

- Il confronto culturale ha fatto sì che a Parma oggi vi siano in cantiere 100 appartamenti per anziani soli e non autosufficienti, soprattutto grazie alla condivisione al progetto degli IACP nella persona del Presidente Romano Vitali. Sono inoltre coinvolte Cooperative di abitazione, singoli, privati e Municipalità.

- In modo particolare prende avvio la cultura grazie alla quale sarà realizzato il “Progetto Tiedoli”, dal nome della piccola frazione di montagna ( Borgo Val di Taro), in cui si è concretizzato il concetto di sussidiarietà.

1999 - Con delibera Regionale n.1999/ 2171 del 23/11/99 su richiesta del Presidente della Regione Emilia Romagna viene affidata ad ERVET spa, la predisposizione di un “Piano strategico Regionale a favore della popolazione anziana per gli anni 2000”. Nell’ambito di questo progetto, gli viene affidato il ruolo di consulente specialistico. Le linee conclusive dell’elaborato decretano il superamento delle case di riposo e delle RSA e, contestualmente, delineano le politiche abitative che la Regione Emilia Romagna dovrà adottare per favorire la permanenza dell’anziano nel suo alloggio abituale (in un appartamento proprio o comunque in uno del quartiere di residenza),nonché le azioni da attuarsi nei diversi settori per l’ottenimento di tale obiettivo.

2000/2001 - Progetto TIEDOLI. Per la prima volta gli anziani, specialmente quelli non autosufficienti, di questa piccola frazione di montagna avranno la possibilità di scegliere e se lo vorranno potranno rimanere o nella loro abitazione o comunque in un’abitazione della propria frazione. Sette sono gli appartamenti che saranno ricavati dalle due case di proprietà della parrocchia e dalla parrocchia messi a disposizione per la realizzazione del progetto. Hanno finanziato il progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, l’Amministrazione Provinciale e l’ASL che ha elaborato il progetto di ristrutturazione. Ma l’iniziativa ha visto una forte concertazione tra: la Comunità Montana, l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Borgotaro, la Diocesi di Piacenza oltre alla realtà che hanno finanziato il progetto. Ruolo preminente ricopre la comunità locale, gli abitanti di Tiedoli ed il loro parroco. Grazie a loro, infatti, dal progetto originario sono scaturite altre progettualità che porteranno alla creazione di dieci posti di lavoro: pascoli familiari di capre selvatiche, mucche da carne e da latte, cavalli bardigiani, maiali neri. Rilancio e commercializzazione dei prodotti tipici locali: castagne, pane cotto a legna, miele da apicoltura. Rilancio del turismo: escursioni guidate a piedi e a cavallo, agriturismo, visite guidate, passeggiate.

Il “Progetto TIEDOLI” sta per essere trasferito a tutta la montagna: infatti, c’è un forte interessamento dei comuni della montagna per estendere su tutto il territorio della montagna quanto creato a Tiedoli.

- Traversetolo, Fornovo Taro, Pellegrino Parmense, Lesignano Bagni: tante sono le progettualità finalizzate al superamento delle Case di Riposo. In particolare, a Traversetolo ed a Fornovo progetti d’ampliamento delle case di riposo sono stati invece convertiti in progetti per la realizzazione di piccoli appartamenti per gli anziani non autosufficienti.

P.S. Le grandi leggi di Riforma sulla Sanità e sul Sistema Penitenziario si sono ispirate alle progettualità che dal 1965 sono state realizzate per primi nella città di Parma e nella sua Provincia.

Sarà così anche per la nuova cultura ed i nuovi interventi a favore della popolazione anziana!

 

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