Medaglia d'oro della città di Parma a MARIO TOMMASINI per le battaglie civili volte al superamento dell'emarginazione delle persone in condizioni di debolezza e fragilità, per l'affermazione dei principi di solidarietà, amore e giustizia per il maggior benessere della nostra gente.
 

LISTA MARIO TOMMASINI - LIBERA LA LIBERTA'

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Porto Alegre II

Appello dei movimenti sociali

 

Resistenza al neoliberismo, al militarismo, alla guerra : per la pace le la giustizia sociale

1)     Di fronte al continuo deterioramento delle condizioni di vita dei popoli, noi, movimenti sociali del mondo intero, ci siamo incontrati in decine di migliaia nel Secondo Forum sociale mondiale di Porto Alegre. Siamo qui a dispetto dei tentativi di spezzare la nostra solidarietá. Ci incontriamo di nuovo  per continuare le nostre lotte contro il neoliberismo e la guerra e riaffermare che un altro mondo è possibile.

2)     Siamo diversi – donne e uomini, adulti e giovani, popoli indigeni, contadini e contadine, lavoratori e lavoratrici e disoccupati, senza casa, anziani, studenti, migranti, persone di ogni credo, colore, orientamento sessuale. L’espressione di questa diversità è la nostra forza e la base della nostra unità. Siamo un movimento di solidarietá globale, unito nella determinazione di lottare contro la concentrazione della ricchezza, la proliferazione della povertà e delle ineguaglianze e la distruzione della nostra terra. Siamo costruendo un sistema alternativo e utilizziamo modi creativi per promuoverlo. Stiamo costruendo una ampia alleanza a partire dalle nostre lotte e dalla resistenza a un sistema che è fondato sul sessismo, il razzismo e la violenza, che privilegia gli interessi del capitale e del patriarcato sui bisogni e le aspirazioni dei popoli.

3)     Questo sistema produce un dramma quotidiano dove donne, bambini e anziani muoiono di fame, dell’assenza di cure sanitarie e di malattie che potrebbero essere prevenibili. Intere famiglie sono obbligate a lasciare le loro case a causa delle guerre, dell’impatto del « megasviluppo », della mancanza di terra e in presenza di disastri ambientali, disoccupazione, attacchi ai servizi pubblici e distruzione della solidarietà sociale. Tanto nel Sud come nel Nord forti lotte e resistenze rivendicano la dignitá della vita.

4)     I fatti dell’11 settembre hanno segnato una svolta drammatica. Dopo gli attacchi terroristici, che condanniamo assolutamente, cosí come condanniamo tutti gli altri attacchi sui civili in altre parti del mondo, il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una massiccia operazione militare. In nome della “guerra al terrorismo” vengono attaccati in tutto il mondo i diritti civili e politici. La guerra contro l’Afghanistan, nella quale sono stati usati metodi terroristici, si sta espandendo ad altri fronti e non rappresenta che l’inizio di una guerra globale permanente, per consolidare il dominio del governo degli Usa e dei suoi alleati. Questa guerra rivela la faccia brutale e inaccettabile del neoliberismo. L’Islam viene demonizzato, mentre il razzismo e la xenofobia vengono deliberatamente esacerbati. La stessa informazione e i mass media prendono attivamente parte a questa campagna bellicista che divide il mondo tra il «bene» e il «male». L’opposizione alla guerra é così uno degli elementi costitutivi della nostra lotta.

5)     La situazione di guerra continua a destabilizzare il Medioriente, fornendo il pretesto per un’ulteriore repressione del popolo palestinese. Di fronte all’occupazione brutale di Israele, un compito urgente del nostro movimento é quello di mobilitare la solidarietá per il popolo palestinese e la sua lotta all’autodeterminazione. Questo è vitale per la sicurezza collettiva di tutti i popoli della regione.

6)     Allo stesso tempo nuovi eventi confermano l’urgenza della nostra lotta. In Argentina la crisi finanziaria causata dal fallimento della politica degli aggiustamenti strutturali del Fondo monetario internazionale e un debito crescente hanno fatto precipitare la crisi sociale e politica. Questa crisi ha prodotto proteste spontanee delle classi lavoratrici e della classe media, che sono state contrastate con una repressione che ha causato morti, cadute di governo e nuove alleanze tra gruppi sociali diversi. Con la forza dei “cacerolasos”, dei picchetti e delle mobilitazioni popolari, il popolo ha potuto assicurarsi la soddisfazione delle sue richieste di lavoro e di condizioni di vita normali. Noi ripudiamo la criminalizzazione di chi ha ingaggiato le lotte sociali in Argentina e gli attacchi alle libertá democratiche. Rifiutiamo il ricatto delle multinazionali, appoggiate dai governi dei paesi ricchi, che cercano di mantenere i loro esorbitanti profitti.

7)     Il collasso della multinazionale Enron è  un esempio della bancarotta dell’economia «del casinó» e della corruzione degli uomini d’affari e dei politici che hanno lasciato i lavoratori senza impiego e senza pensioni. Nei paesi in via di sviluppo questa multinazionale operava con imprese fantasma e fraudolenti e i suoi progetti hanno cacciato le popolazioni dalle loro terre sponsorizzando la privatizzazione dell’elettricità e dell’acqua.

8)     Il governo degli Stati Uniti, nel suo sforzo di proteggere gli interessi delle grandi imprese, ha abbandonato con arroganza i negoziati di Kyoto sul riscaldamento globale, il Trattato sui Missili Antibalistici, la Convenzione sulla Biodiversità, la Conferenza dell’Onu sul razzismo e l’intolleranza, la proposta per ridurre la fornitura di armi leggere e altri trattati internazionali, dimostrando ancora una volta che l’unilateralismo degli Stati Uniti fa saltare i tentativi di trovare soluzioni multilaterali ai problemi globali.

9)     A Genova il G8 ha completamente fallito nella sua pretesa di governo globale. Di fronte a una massiccia mobilitazione e resistenza, i potenti della terra hanno risposto con la violenza e la repressione, denunciando come criminali coloro che avevano osato protestare. Ma nonostante questo non sono riusciti a intimidire il nostro movimento.

10)   Tutto ció avviene nel contesto di una recessione globale. Il modello economico neoliberista sta distruggendo i diritti e le condizioni di vita dei popoli. Utilizzando ogni mezzo per proteggere il valore delle loro azioni, le multinazionali attuano licenziamenti di massa, riducono i salari e chiudono fabbriche, spremendo fino all’ultima goccia di sangue dai lavoratori. I governi, di fronte a questa crisi economica, rispondono con la privatizzazione, il taglio delle spese sociali e con la riduzione permanente dei diritti di lavoratori e lavoratrici. Questa recessione dimostra il fatto che le promesse neoliberiste di crescita e prosperitá sono solo una bugia.

11)   Il movimento globale per la giustizia sociale e la solidarietá si trova di fronte a enormi sfide: la sua lotta per la pace e i diritti socali implica di misurarsi con la povertá, la discriminazione, il dominio e impone di lavorare per la creazione di una societá sostenibile. I movimenti sociali condannano il militarismo quale strumento di risoluzione dei conflitti, la proliferazione di guerre di bassa intensitá, cosí come le operazioni militari dispiegate nel Plan Colombia all’interno dell’iniziativa regionale andina, il piano Puebla Panama, il commercio di armi e la crescita delle spese militari. Gli embarghi economici contro i popoli e nazioni, in particolare contro Cuba, ma anche Iraq e altri paesi e la crescente repressione nei confronti di sindacalisti, movimenti sociali e attivisti. Noi sosteniamo le lotte sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici, del settore formale e informale, dei sindacati impegnati nella lotta per la difesa di una condizione dignitosa del lavoro e della vita, i diritti fondamentali di organizzazione e di sciopero e il diritto di negoziare contratti collettivi ai vari livelli per ottenere uguali livelli salariali e uguali condizioni di lavoro tra donne e uomini. Rifiutiamo la schiavitú e lo sfruttamento dei bambini. Sosteniamo le lotte contro la flessibilitá, l’esternalizzazione del lavoro e i licenziamenti e chiediamo nuovi diritti internazionali che regolino l’impiego nelle multinazionali e nelle loro associate, in particolare il diritto alla libertá sindacale e alla contrattazione collettiva. Appoggiamo inoltre la lotta dei contadini e dei movimenti sociali per il diritto a condizioni di vita normale e al controllo sulle foreste, la terra e l’acqua.

12)   Le politiche neoliberiste creano ulteriore miseria e insicurezza, che a loro volta generano il traffico e lo sfruttamento sessuale, che condanniamo con forza, di donne e bambini e che costringono milioni di esseri umani a migrazioni, in cui viene negata loro la dignitá, la libertá, i diritti, la legalitá. Perció noi chiediamo il diritto alla libertá di movimento, all’integritá fisica e a uno statuto legale nei paesi in cui si lavora. Difendiamo i diritti dei popoli indigeni, il completamento della Convenzione 169 dell’Oil, la sua inclusione nel quadro delle leggi nazionali e la sua applicazione.

13)   Il debito estero dei paesi del Sud é stato giá pagato piú volte. Un debito illeggittimo, ingiusto e fraudolento che funziona come uno strumento di dominio e toglie ai popoli i loro fondamentali diritti umani con il solo scopo di aumentare l’usura internazionale. Chiediamo la sua cancellazione incondizionata e la riparazione dei debiti storici, sociali ed ecologici. I paesi che chiedono il rimborso del debito sono gli stessi protaginisti dello sfruttamento delle risorse naturali e intellettuali del Sud.

14)   Acqua, terra, cibo, foreste, semi, cultura e identitá dei popoli sono patrimonio dell’umanitá per le generazioni presenti e future. In questo spirito è essenziale conservare la biodiversitá. I popoli hanno il diritto a un cibo sano e stabile, libero da organismi geneticamente modificati. La sovranitá alimentare a livello nazionale, regionale e locale è un diritto umano fondamentale e ottenerlo è la chiave di una riforma agraria democratica e garante dell’accesso dei contadini e delle contadine alla terra.

15)   Il vertice di Doha ha confermato l’illeggitimitá del Wto. La presunta « Agenda per lo Sviluppo », in realtá difende solo gli interessi delle multinazionali. Con il lancio di un nuovo Round di negoziati, il Wto continua nel suo obiettivo di trasformare ogni cosa in merce. Per noi, cibo, servizi pubblici, agricoltura, salute, istruzione e geni non sono in vendita e i brevetti non devono essere utilizzati come armi contro i paesi poveri e contro i popoli. Rifiutiamo qualsiasi tipo di commercio e di brevetto sulla vita. L’agenda del Wto viene estesa a livello continentale attraverso gli accordi di libero commercio regionale e accordi sugli  investimenti. Attraverso l’organizzazione di proteste, di dimostrazioni e di plebisciti contro l’Alca, i popoli denunciano questi accordi che rappresentano una ricolonizzazione della regione e la distruzione di diritti e valori fondamentali, sociali, economici, culturali e ambientali.

16)   Facciamo appello a un rafforzamento della nostra alleanza mediante l’impulso a mobilitazioni e azioni comuni per la giustizia sociale, per il rispetto dei diritti e delle libertá, per la qualitá della vita, l’uguaglianza, la dignitá e la pace. Per questo lottiamo :

 

* Per il diritto di conoscere e criticare le decisioni che prendono i nostri governi, specialmente quando riguardano istituzioni internazionali. I governi devono essere responsabili di fronte ai loro popoli. Mentre sosteniamo la diffusione della democrazia elettorale e partecipativa in tutto il mondo, sottolineiamo la necessitá di una democratizzazione degli stati e delle societá e la lotta contro la dittatura 

* Per l’abolizione del debito estero e la sua riparazione

* Contro le attivitá speculative, per l’introduzione di tasse specifiche, come la Tobin tax, sul capitale speculativo e la soppressione dei paradisi fiscali

* Per il diritto umano all’informazione

* Per i diritti delle donne, contro la violenza, la povertá e lo sfruttamento

* Contro la guerra e il militarismo, contro le basi e gli interventi militari stranieri, e la sistematica escalation di violenza. Noi scegliamo di privilegiare il negoziato e la risoluzione non violenta dei conflitti. Esigiamo il diritto di tutti i popoli a una mediazione internazionale con la partecipazione delle istanze indipendenti della societá civile

* Per una Unione europea democratica e sociale, basata sui bisogni di lavoratori, lavoratrici, popoli europei, sulla necessitá della collaborazione e della solidarietá con i popoli dell’est e del sud 

* Per il diritto dei giovani ad accedere all’autonomia sociale e a una istruzione pubblica e gratuita e per l’abolizione del servizio militare obbligatorio

                - Per l’autodeterminazione dei popoli, specialmente i popoli indigeni

 

Sosterremo e svilupperemo la realizzazione dei Forum sociali continentali nell’anno 2002. Solo la lotta dei popoli puó ottenere conquiste concrete.

 

Nei prossimi anni uniremo i nostri sforzi nelle seguenti mobilitazioni comuni :

nel 2002:

-       8 marzo : giornata internazionale delle donne

-       17 aprile : giornata internazionale delle lotte contadine

-       1 maggio : giornata internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici

-       12 ottobre : Grito de los excluidos y excluidas

-       16 ottobre : Giornata mondiale della sovranitá alimentare

 

Le mobilitazione globali si concentreranno attorno a :

-       15-16 marzo, Vertice dei capi di Stato europei, Barcellona, Spagna,

-       18-22 marzo, Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo, Monterrey, Mexico

-       17-18 maggio, vertice Latinoamerica, Caraibi, Europa a Madrid, Spagna

-    In maggio, vertice annuale dell’Asia Development Bank, Shanghai, Cina

-       31 maggio, Giornata internazionale contro il militarismo e per la pace

-       Fine maggio, preparazione Rio+10, Giakarta, Indonesia

-       8-13 giugno, Vertice mondiale Fao sull’alimentazione, Roma, Italia)

-       Luglio, Vertice G8 a Toronto e Calgary, Canada

-       22 luglio, campagna contro la CocaCola negli Stati Uniti

-       Settembre, Vertice Rio+10, Johannesburg, Sudafrica

-       Settembre, Vertice Asia-Europa a Copenaghen, Danimarca

-       7 ottobre, Giornata dei senza tetto

-       Ottobre, Forum sociale continentale – Un altra integrazione è possibile – Quito, Ecuador

-       Novembre, Secondo incontro emisferico contro l’Alca, L’Avana, Cuba

-       Novembre-dicembre, Conferenza ministeriali Wto, Messico,

-       Dicembre, vertice Capi di Stato Eu, Copenaghen, Danimarca

  Nel 2003 :

- Aprile, Vertice presidenziale Alca, Buenos Aires

- Giugno, Vertice Eu, Tessalonica, Grecia

- Giugno, G8 in Francia

Dovunque e in qualsiasi momento si incontreranno Wto, Fmi e Banca Mondiale noi saremo li !

 

Porto Alegre, 4 febbraio 2002

 

 

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