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Medaglia d'oro della città di Parma a MARIO TOMMASINI per le battaglie civili volte al superamento dell'emarginazione delle persone in condizioni di debolezza e fragilità, per l'affermazione dei principi di solidarietà, amore e giustizia per il maggior benessere della nostra gente. |
LISTA MARIO TOMMASINI - LIBERA LA LIBERTA' |
Porto Alegre II |
Appello
dei movimenti sociali Resistenza
al neoliberismo, al militarismo, alla guerra : 1)
Di fronte al continuo deterioramento delle condizioni di vita dei
popoli, noi, movimenti sociali del mondo intero, ci siamo incontrati in decine
di migliaia nel Secondo Forum sociale mondiale di Porto Alegre. Siamo qui a
dispetto dei tentativi di spezzare la nostra solidarietá. Ci incontriamo di
nuovo per continuare le nostre
lotte contro il neoliberismo e la guerra e riaffermare che un altro mondo è
possibile. 3)
Questo sistema produce un dramma quotidiano dove donne, bambini e
anziani muoiono di fame, dell’assenza di cure sanitarie e di malattie che
potrebbero essere prevenibili. Intere famiglie sono obbligate a lasciare le
loro case a causa delle guerre, dell’impatto del « megasviluppo »,
della mancanza di terra e in presenza di disastri ambientali, disoccupazione,
attacchi ai servizi pubblici e distruzione della solidarietà sociale. Tanto
nel Sud come nel Nord forti lotte e resistenze rivendicano la dignitá della
vita. 4)
I
fatti dell’11 settembre hanno segnato una svolta drammatica. Dopo gli
attacchi terroristici, che condanniamo assolutamente, cosí come condanniamo
tutti gli altri attacchi sui civili in altre parti del mondo, il governo degli
Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una massiccia operazione militare.
In nome della “guerra al terrorismo” vengono attaccati in tutto il mondo i
diritti civili e politici. La guerra contro
l’Afghanistan, nella quale sono stati usati metodi terroristici, si sta
espandendo ad altri fronti e non rappresenta che l’inizio di una guerra
globale permanente, per consolidare il dominio del governo degli Usa e dei
suoi alleati. Questa guerra rivela la faccia brutale e inaccettabile del
neoliberismo. L’Islam viene demonizzato, mentre il razzismo e la xenofobia
vengono deliberatamente esacerbati. La stessa informazione e i mass media
prendono attivamente parte a questa campagna bellicista che divide il mondo
tra il «bene» e il «male». L’opposizione alla guerra é così uno degli
elementi costitutivi della nostra lotta. 5)
La situazione di guerra continua a destabilizzare il Medioriente,
fornendo il pretesto per un’ulteriore repressione del popolo palestinese. Di
fronte all’occupazione brutale di Israele, un compito urgente del nostro
movimento é quello di mobilitare la solidarietá per il popolo palestinese e
la sua lotta all’autodeterminazione. Questo è vitale per la sicurezza
collettiva di tutti i popoli della regione. 6)
Allo stesso tempo nuovi eventi confermano l’urgenza della nostra
lotta. In Argentina la crisi finanziaria causata dal fallimento della politica
degli aggiustamenti strutturali del Fondo monetario internazionale e un debito
crescente hanno fatto precipitare la crisi sociale e politica. Questa crisi ha
prodotto proteste spontanee delle classi lavoratrici e della classe media, che
sono state contrastate con una repressione che ha causato morti, cadute di
governo e nuove alleanze tra gruppi sociali diversi. Con la forza dei
“cacerolasos”, dei picchetti e delle mobilitazioni popolari, il popolo ha
potuto assicurarsi la soddisfazione delle sue richieste di lavoro e di
condizioni di vita normali. Noi ripudiamo la criminalizzazione di chi ha
ingaggiato le lotte sociali in Argentina e gli attacchi alle libertá
democratiche. Rifiutiamo il ricatto delle multinazionali, appoggiate dai
governi dei paesi ricchi, che cercano di mantenere i loro esorbitanti
profitti. 7)
Il collasso della multinazionale Enron è
un esempio della bancarotta dell’economia «del casinó» e
della corruzione degli uomini d’affari e dei politici che hanno lasciato i
lavoratori senza impiego e senza pensioni. Nei paesi in via di sviluppo questa
multinazionale operava con imprese fantasma e fraudolenti e i suoi progetti
hanno cacciato le popolazioni dalle loro terre sponsorizzando la
privatizzazione dell’elettricità e dell’acqua. 8)
Il governo degli Stati Uniti, nel suo sforzo di proteggere gli
interessi delle grandi imprese, ha abbandonato con arroganza i negoziati di
Kyoto sul riscaldamento globale, il Trattato sui Missili Antibalistici, la
Convenzione sulla Biodiversità, la Conferenza dell’Onu sul razzismo e
l’intolleranza, la proposta per ridurre la fornitura di armi leggere e altri
trattati internazionali, dimostrando ancora una volta che l’unilateralismo
degli Stati Uniti fa saltare i tentativi di trovare soluzioni multilaterali ai
problemi globali. 9)
A Genova il G8 ha completamente fallito nella sua pretesa di governo
globale. Di fronte a una massiccia mobilitazione e resistenza, i potenti della
terra hanno risposto con la violenza e la repressione, denunciando come
criminali coloro che avevano osato protestare. Ma nonostante questo non sono
riusciti a intimidire il nostro movimento. 10)
Tutto ció avviene nel contesto di una recessione globale. Il modello
economico neoliberista sta distruggendo i diritti e le condizioni di vita dei
popoli. Utilizzando ogni mezzo per proteggere il valore delle loro azioni, le
multinazionali attuano licenziamenti di massa, riducono i salari e chiudono
fabbriche, spremendo fino all’ultima goccia di sangue dai lavoratori. I
governi, di fronte a questa crisi economica, rispondono con la
privatizzazione, il taglio delle spese sociali e con la riduzione permanente
dei diritti di lavoratori e lavoratrici. Questa recessione dimostra il fatto
che le promesse neoliberiste di crescita e prosperitá sono solo una bugia. 11)
Il movimento globale per la giustizia sociale e la solidarietá si
trova di fronte a enormi sfide: la sua lotta per la pace e i diritti socali
implica di misurarsi con la povertá, la discriminazione, il dominio e impone
di lavorare per la creazione di una societá sostenibile. I movimenti sociali
condannano il militarismo quale strumento di risoluzione dei conflitti, la
proliferazione di guerre di bassa intensitá, cosí come le operazioni
militari dispiegate nel Plan Colombia all’interno dell’iniziativa
regionale andina, il piano Puebla Panama, il commercio di armi e la crescita
delle spese militari. Gli embarghi economici contro i popoli e nazioni, in
particolare contro Cuba, ma anche Iraq e altri paesi e la crescente
repressione nei confronti di sindacalisti, movimenti sociali e attivisti. Noi
sosteniamo le lotte sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici, del settore
formale e informale, dei sindacati impegnati nella lotta per la difesa di una
condizione dignitosa del lavoro e della vita, i diritti fondamentali di
organizzazione e di sciopero e il diritto di negoziare contratti collettivi ai
vari livelli per ottenere uguali livelli salariali e uguali condizioni di
lavoro tra donne e uomini. Rifiutiamo la schiavitú e lo sfruttamento dei
bambini. Sosteniamo le lotte contro la flessibilitá, l’esternalizzazione
del lavoro e i licenziamenti e chiediamo nuovi diritti internazionali che
regolino l’impiego nelle multinazionali e nelle loro associate, in
particolare il diritto alla libertá sindacale e alla contrattazione
collettiva. Appoggiamo inoltre la lotta dei contadini e dei movimenti sociali
per il diritto a condizioni di vita normale e al controllo sulle foreste, la
terra e l’acqua. 12)
Le politiche neoliberiste creano ulteriore miseria e insicurezza, che a
loro volta generano il traffico e lo sfruttamento sessuale, che condanniamo
con forza, di donne e bambini e che costringono milioni di esseri umani a
migrazioni, in cui viene negata loro la dignitá, la libertá, i diritti, la
legalitá. Perció noi chiediamo il diritto alla libertá di movimento, all’integritá
fisica e a uno statuto legale nei paesi in cui si lavora. Difendiamo i diritti
dei popoli indigeni, il completamento della Convenzione 169 dell’Oil, la sua
inclusione nel quadro delle leggi nazionali e la sua applicazione. 13)
Il debito estero dei paesi del Sud é stato giá pagato piú volte. Un
debito illeggittimo, ingiusto e fraudolento che funziona come uno strumento di
dominio e toglie ai popoli i loro fondamentali diritti umani con il solo scopo
di aumentare l’usura internazionale. Chiediamo la sua cancellazione
incondizionata e la riparazione dei debiti storici, sociali ed ecologici. I
paesi che chiedono il rimborso del debito sono gli stessi protaginisti dello
sfruttamento delle risorse naturali e intellettuali del Sud. 14)
Acqua, terra, cibo, foreste, semi, cultura e identitá dei popoli sono
patrimonio dell’umanitá per le generazioni presenti e future. In questo
spirito è essenziale conservare la biodiversitá. I popoli hanno il diritto a
un cibo sano e stabile, libero da organismi geneticamente modificati. La
sovranitá alimentare a livello nazionale, regionale e locale è un diritto
umano fondamentale e ottenerlo è la chiave di una riforma agraria democratica
e garante dell’accesso dei contadini e delle contadine alla terra. 15)
Il vertice di Doha ha confermato l’illeggitimitá del Wto. La
presunta « Agenda per lo Sviluppo », in realtá difende solo
gli interessi delle multinazionali. Con il lancio di un nuovo Round di
negoziati, il Wto continua nel suo obiettivo di trasformare ogni cosa in
merce. Per noi, cibo, servizi pubblici, agricoltura, salute, istruzione e geni
non sono in vendita e i brevetti non devono essere utilizzati come armi contro
i paesi poveri e contro i popoli. Rifiutiamo qualsiasi tipo di commercio e di
brevetto sulla vita. L’agenda del Wto viene estesa a livello continentale
attraverso gli accordi di libero commercio regionale e accordi sugli
investimenti. Attraverso l’organizzazione di proteste, di
dimostrazioni e di plebisciti contro l’Alca, i popoli denunciano questi
accordi che rappresentano una ricolonizzazione della regione e la distruzione
di diritti e valori fondamentali, sociali, economici, culturali e ambientali. 16)
Facciamo appello a un rafforzamento della nostra alleanza mediante
l’impulso a mobilitazioni e azioni comuni per la giustizia sociale, per il
rispetto dei diritti e delle libertá, per la qualitá della vita,
l’uguaglianza, la dignitá e la pace. Per questo lottiamo : *
Per il diritto di conoscere e criticare le decisioni che prendono i nostri
governi, specialmente quando riguardano istituzioni internazionali. I
governi devono essere responsabili di fronte ai loro popoli. Mentre
sosteniamo la diffusione della democrazia elettorale e partecipativa in
tutto il mondo, sottolineiamo la necessitá di una democratizzazione degli
stati e delle societá e la lotta contro la dittatura *
Per l’abolizione del debito estero e la sua riparazione *
Contro le attivitá speculative, per l’introduzione di tasse specifiche,
come la Tobin tax, sul capitale speculativo e la soppressione dei paradisi
fiscali *
Per il diritto umano all’informazione *
Per i diritti delle donne, contro la violenza, la povertá e lo sfruttamento *
Contro la guerra e il militarismo, contro le basi e gli interventi militari
stranieri, e la sistematica escalation di violenza. Noi scegliamo di
privilegiare il negoziato e la risoluzione non violenta dei conflitti.
Esigiamo il diritto di tutti i popoli a una mediazione internazionale con la
partecipazione delle istanze indipendenti della societá civile *
Per una Unione europea democratica e sociale, basata sui bisogni di
lavoratori, lavoratrici, popoli europei, sulla necessitá della
collaborazione e della solidarietá con i popoli dell’est e del sud *
Per il diritto dei giovani ad accedere all’autonomia sociale e a una
istruzione pubblica e gratuita e per l’abolizione del servizio militare
obbligatorio
- Per
l’autodeterminazione dei popoli, specialmente i popoli indigeni Sosterremo
e svilupperemo la realizzazione dei Forum sociali continentali nell’anno
2002. Solo la lotta dei popoli puó ottenere conquiste concrete. Nei
prossimi anni uniremo i nostri sforzi nelle seguenti mobilitazioni comuni :
nel
2002: -
8 marzo : giornata internazionale delle donne -
17 aprile : giornata internazionale delle lotte contadine -
1 maggio : giornata internazionale dei lavoratori e delle
lavoratrici -
12 ottobre : Grito de los excluidos y excluidas -
16 ottobre : Giornata mondiale della sovranitá alimentare Le
mobilitazione globali si concentreranno attorno a : -
15-16 marzo, Vertice dei capi di Stato europei, Barcellona, Spagna, -
18-22 marzo, Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo,
Monterrey, Mexico -
17-18 maggio, vertice Latinoamerica, Caraibi, Europa a Madrid, Spagna -
In maggio, vertice annuale dell’Asia Development Bank, Shanghai,
Cina -
31 maggio, Giornata internazionale contro il militarismo e per la
pace -
Fine maggio, preparazione Rio+10, Giakarta, Indonesia -
8-13 giugno, Vertice mondiale Fao sull’alimentazione, Roma, Italia) -
Luglio, Vertice G8 a Toronto e Calgary, Canada -
22 luglio, campagna contro la CocaCola negli Stati Uniti -
Settembre, Vertice Rio+10, Johannesburg, Sudafrica -
Settembre, Vertice Asia-Europa a Copenaghen, Danimarca -
7 ottobre, Giornata dei senza tetto -
Ottobre, Forum sociale continentale – Un altra integrazione è
possibile – Quito, Ecuador -
Novembre, Secondo incontro emisferico contro l’Alca, L’Avana,
Cuba -
Novembre-dicembre, Conferenza ministeriali Wto, Messico, -
Dicembre, vertice Capi di Stato Eu, Copenaghen, Danimarca -
Aprile, Vertice presidenziale Alca, Buenos Aires -
Giugno, Vertice Eu, Tessalonica, Grecia -
Giugno, G8 in Francia Dovunque
e in qualsiasi momento si incontreranno Wto, Fmi e Banca Mondiale noi saremo
li !
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