Medaglia d'oro della città di Parma a MARIO TOMMASINI per le battaglie civili volte al superamento dell'emarginazione delle persone in condizioni di debolezza e fragilità, per l'affermazione dei principi di solidarietà, amore e giustizia per il maggior benessere della nostra gente.
 

LISTA MARIO TOMMASINI - LIBERA LA LIBERTA'

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La Sfida Ambientale a Parma e dintorni: proposte e approfondimenti

 

di Gimmi Curti

Spunti per affrontare un nemico difficile da sconfiggere: l’inquinamento

Ormai da qualche anno, a livello europeo -e di conseguenza anche nazionale e regionale- si è avviata una profonda trasformazione nel modo di concepire le attività nel campo dell’inquinamento atmosferico, in seguito sia alla ri-definizione degli obiettivi e delle strategie da perseguire sia all’affinamento degli strumenti di conoscenza utilizzabili, quali il monitoraggio e l’impiego di tecniche modellistiche,che ha portato altresì ad un rinnovamento dell’apparato legislativo inerente.

E’ indubbio che la situazione globale dell’Emilia Romagna non faccia eccezione alla realtà media nazionale e presenti alcune criticità di non poco conto, alcune più note per l’impatto pratico che comportano (è il caso delle particelle sospese respirabili, le famigerate PM10, e dell’ozono), altre meno evidenti ma ugualmente di notevole interesse (ad esempio benzene e biossido di azoto). E’ indispensabile pertanto un programma di interventi , e di politiche e di strategie, inserito in un ambito di accordo  tra Regione, Province e Comuni capoluogo, che affronti il tema degli inquinanti atmosferici nella loro globalità, evitando di dover ricorrere a “provvedimenti di emergenza” per gestire situazioni che sono pressoché costantemente al limite degli obiettivi di qualità prefissati (situazione tipo è proprio quella relativa al valore delle PM10). Necessariamente bisognerà cercare di modificare la mobilità regionale, nell’arco dei prossimi tre-cinque anni, con radicali interventi strutturali  ma nel breve e medio termine occorre definire provvedimenti che vengano attuati su un lasso di tempo continuato; è ormai assodato che il periodo compreso tra il 1° ottobre ed il 31 marzo sia quello più critico per l’inquinante atmosferico “top”, le PM10: e allora durante questo intero arco di tempo occorre attuare una serie concreta di iniziative:

1.      Ampliare le domeniche ecologiche su base regionale, conferendo loro caratteristiche di sperimentazione, educazione ed informazione ambientale.

2.      Istituire per tutti i mezzi non a norme EURO, sicuramente più inquinanti di quelli attualmente in circolazione, targhe alterne sull’intera giornata.

3.      Chiudere totalmente al traffico l’area urbana nella giornata di giovedi su un ampio spettro orario

4.      Istituire un “bollino blu” regionale sia su autoveicoli sia su motoveicoli.

5.      Potenziare il trasporto pubblico, in modo preferenziale quello Filoviario.

6.      Consentire l’accesso al centro città solo ai mezzi pubblici ed ai residenti.

7.      Applicare tecniche di  “mobility management” (organizzazione della mobilità)  a livello delle scuole per organizzare l’arrivo degli studenti o mediante tecniche di “car pooling/shaaring” ( auto in comune) o predisponendo appositi mezzi pubblici che effettuino un servizio capillare, mirato ed esclusivo non solo all’interno del territorio cittadino, utilizzando le tecnologie a minor impatto disponibili.

Uno schema di interventi di restrizione quale quello riportato tiene conto da un lato del dato oggettivo di accumulo degli inquinanti nelle giornate centrali della settimana, più precisamente il giovedì ed il venerdi, e dall’altro, individuando nel giovedi’ la giornata di chiusura totale al traffico veicolare, consente di conciliare quanto più possibile benefici ottenibili ed applicabilità pratica conseguendo :

1.      Minor impatto sul commercio, vista la chiusura pomeridiana già in essere degli esercizi commerciali

2.      Massima incisività sulla percentuale di traffico in atto

3.      Massimo intervento nelle giornate di maggior accumulo

4.      Possibilità di miglior controllo e sorveglianza

Un programma globale di interventi “anti-inquinamento” non può trascurare di considerare poi l’inquinamento idrico: anche in questo caso non sono utili interventi isolati e puntiformi ma è indispensabile l’unità di intenti ed il coordinamento con i comuni confinati che può venire solo da Accordi di programma e dal coordinamento della Provincia. Prioritaria è la questione SICUREZZA  nella costruzione delle casse di espansione dei torrenti Parma e Baganza; altrettanto indifferibili sono gli investimenti a livello di bacino  che coinvolgono i corsi d’acqua a monte e a valle del capoluogo. E’ necessario intensificare gli sforzi sulla capacità depurativa dei nostri impianti, continuare le opere de deodorizzazione ma intraprendere anche risolutive  opere di bonifica su importanti canali quali il Naviglio Taro, il Naviglio Navigabile, il Galasso, l’Abbeveratoia, il Cinghio, il Canale Maggiore così da restituire integrità a quel “sistema” dei Canali tanto importante per l’agricoltura e per l’organizzazione del tempo libero nella nostra realtà.

Anche la gestione dei rifiuti non è trascurabile in un’ottica di salvaguardia ambientale: in Italia viviamo ormai da molti anni in piena emergenza rifiuti. E' una emergenza ambientale e gestionale: ogni Italiano produce in media 462 kg di rifiuti all’anno. Nel nord Italia si ricicla il 17 % del prodotto, mentre al sud si ricicla l'1,4 %. Se si pensa che complessivamente nel 1997 sono state raccolte in modo differenziato 782.000 t di carta e cartone, 640.000 t di vetro, 598.000 t di organico e verde, 97.000 t di plastica e 6.300 t di alluminio, si ha un’idea delle dimensioni del problema da affrontare. Non è razionale accantonare questi 'rifiuti' nell'ambiente: occorre individuare e proporre nuove forme di riutilizzo e riciclaggio che siano convenienti dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, tenendo presente che non esiste un’unica soluzione tecnica da adottare in una determinata realtà territoriale, ma che esistono sinergie integrate che possono coesistere ed interagire efficacemente: le tre principali strategie per eliminare i rifiuti ed i residui prodotti dalle attività umane -l’incenerimento, il collocamento in discarica ed il riciclaggio- devono coesistere e non devono essere considerate una alternativa all’altra se si vogliono conseguire risultati apprezzabili e duraturi.

Un’ultima considerazione sui rapporti tra ambiente e sua salvaguardia ed energia: è una necessità anche qui non rinviabile cambiare rotta nei rapporti che attualmente esistono tra energia e ambiente e  intraprendere e perseguire uno sviluppo sostenibile di cui, purtroppo, si parla ormai da tempo senza riuscire ad assumere posizioni realmente positive, abbracciando un’ottica che passi non solo dalla diminuzione di utilizzo di combustibili fossili ma contempli anche  la filosofia del risparmio (+bici, -auto, +verde, -condizionatori, ecc.. .).

 

 

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