UDIENZA DEL 19 OTTOBRE 1891.
Fin dalle ore otto, la folla fa ressa nei locali del Tribunale, per potersi accaparrare i primi posti.
Osserviamo molto spiegamento di forza per mantenere il buon ordine.
L'arrivo degli imputati, che sono accompagnati da molti carabinieri e da soldati di linea, viene accolto da un vocio clamoroso, dinotante la curiosità del pubblico e l'interesse che il popolo Catanese prende a questa causa.
L'uscita dalle carceri degli imputati, è accompagnata da grida, urli, imprecazioni della folla immensa, che, quasi, stava per rompere il cordone militare che impediva l'avvicinarsi della gente.
Lungo tutto il persorso, l'agglomerato della gente è imponentissimo.
Dinnanzi la questura centrale, dove gli imputati si fanno ascendere, la folla fa ressa e si agglomera.
I carabinieri stentano a salvare gli accusati dagli insulti della folla.
Gli imputati entrano nella gabbia alle ore 10 e 15 minuti, il primo ad entrare è /Mangano/.--/Nicotra/ tiene [p.3] fra le dita una mezza sigaretta, che butta via entrando il Tribunale.
L'aula del Tribunale è addirittura gremita, gremito è il piano e gremite sono le vie adiacenti, da una folla intollerante che urla, protesta fischia gli imputati.
Il Comando della forza armata, viene assunto da due ufficiali della truppa.
Il servizio di Pubblica Sicurezza è diretto dal Delegato /Condorelli/.
I carabinieri sono sotto il comando d'un Maresciallo.
Succedono dei fatti dolorosi per la grande ressa, qualche contuso ed anche qualche ferito leggermente.
Il Tribunale è così composto:
Giovannazzi Vincenzo--/Presidente/
Bonanno Francesco }
Soraci Giuseppe } /Giudici/
Messere Federico--/Giudice supplente/
Mondio Giuseppe--/P. M./
Lombardo Giuseppe--/Cancelliere/
Al tavolo della stampa siedono i signori:
_Caterini_ per la /Gazzetta di Catania/.
_Degeronimo_ per il /Corriere di Catania/.
_Minneci_ per il /Corriere dell'Isola/.
_Sciuto Ettore_ per il /Roma/ di Napoli.
_Costantino_ per il /Don Pancrazio/.
_Defranco_ per la /Voce del Popolo/.
_Macchi_ per l'/Unione/.
_Alonzo_ per l'/Imparziale/ di Messina.
_Zangara_ per il /Giornale di Sicilia/.
_Battiati_ per il /Corvo Bianco/.
Il collegio della difesa è così composto:
/Faranda/ per Riela ed Isaja--/Lipani/ per Motta, Fazio e Lo Porto--/Di-Benedetto/ per Maccarrone e Riela--/Miraglia/ per Consoli Ant., Carrara, Ferlito e P. e Salv. Pappalardo--/De Felice Ant./ per Parisi e Torrisi--/Arcidiacono/ per F., Salv. e Ant. Nicotra--/Di [p.4] Mauro/ per Mazzola, Consoli Gius., Viola e Mangano--/Russo P./ per Spampinato e Salv. Nicotra--/Monterosso/ per Spampinato--/Gaspare Amico/ per Sciacca--/Reforgiato/ per Torrisi--/Di Lorenzo/ per Viola--/Russo P. ed Em./ per Pellerito e Nicolosi--/Torrisi Salv./ per Cacciola--/Romero/ e /Barraco/ per Barresi--/Buccheri/ per Cannizzaro--/Ruffo/ per F. e Ant. Nicotra ecc. ecc.
*
L'ATTO DI ACCUSA
Il Procuratore del Re presso il Tribunale penale di Catania:
Visti gli atti e l'ordinanza della Camera di Consiglio dell'8 luglio 1891
Contro
1. Motta Vincenzo [...]
[...]
[p.9]
[...]
Barresi Girolamo e Pappalardo Salvatore, [...] del medesimo argento rubato;
Ritenuto che trattasi di reati di competenza del Tribunale Penale al quale gli imputati sono stati già rinviati mercè la sopra citata ordinanza;
Visti pertanto gli articoli 605, 606, 607, 611, 612, dell'abrogato Codice Penale, nonchè gli articoli 402, 404, 63, 64, 65, 68, 2, 421 e 431 del Codice Penale vigente, nonchè gli art. 10, 253 e 371 del Codice di Procedura Penale
CHIEDE
che il sig. Presidente viglia ordinare la citazione dei predetti imputati a giorno ed ora fissa, nanti a questo Tribunale penale perchè essi possano difendersi dalle sovra indicate imputazioni;--Chiede altresì che venga data lettura all'udienza di tutti i documenti del processo, per cui non vi sia ostacolo di legge;--Chiede infine che vengano citati a comparire alla stessa udienza la parte lesa rappresentata dai signori:
1. Mons. Antonino Caff del fu Giuseppe, di anni 57, Vescovo e Priore della Cattedrale, (Proc. bara, v. 1, fol. 1 e 555). [F-1/1,555]
2. Mons. Francesco Castro del fu Alessandro, di anni 65, Vicario generale, da Catania, (Pr. sfere, v. 1, fol. 23, 25, 81, 133 e Pr. bara vol. 1, fol. 555.) [O-1/23,25,81,133; F-1/555]
NONCHE` I SEGUENTI TESTIMONI:
[Nel seguente elenco la notazione fra parentesi quadre è una mia forma che sostituisce il testo per esteso, riportato nelle prime due righe, in cui "O" sta per Ostensori o Sfere, mentre "F" sta per Ferculo o Bara. --NdR]
[prima riga sporgente]
1. Pricone Corsini Avvocato Salvatore, Ispettore di P. S. in Catania (Pr. sfere, v. 1, fol. 8) [O-1/8];
2. Cav. Avv. Matteo Ferro, da Palermo, già Questore di Catania (Pr. Sfere, v. 1, fol. 23, 25, 81, 123) [O-1/23,25,81,123];
3. Maugeri Bonaventura di Carmelo, di anni.. [sic] sacrista della Cattedrale [O-2/35; F-2/110];
4. Nicotra Pietro di Angelo di anni 13, da S. Giovanni Galermo, Sagristano della Catedrale [O-2/9,55; F-2/108];
5. Zappalà Giuseppe di Mariano, di anni 15, da Trecastagni, Sagrista della Cattedrale [O-2/12,57];
6. Corsaro Giuseppe di Alfio di anni 12, sagristano della Cattedrale [O-2/31; F-2/110];
7. Giuffrida Giuseppe, di Carmelo, di anni 14, da Catania, sagrista della Cattedrale [F-1/...];
8. Andronico Francesco del fu Matteo di anni 57, da S. Giovanni La Punta (Trappeto) proprietario, [O-2/28];
9. Amendolia Paolo del fu Mariani, di anni 64, orefice, da Catania [O-1/64,94];
10. Sciacca Paolo del fu Giovanni, di anni 65, orefice, da Catania [O-2/66];
11. Puglisi Antonio del fu Sebastiano, di anni 69, gioielliere, da Catania [O-2/69];
12. Puglisi Carmelo, di anni 29, gioielliere, da Catania [O-2/71];
13. Puglisi Michele di Antonio, di a. 31, gioielliere, da Catania [O-2/72];
14. Puglisi Caudullo Emanuele del fu Pietro, di anni 73, argentiere, da Catania [O-2/74; F-2/78];
15. Fichera Giacomo del fu Carmelo, di anni 45, commerciante, da Catania [O-2/93];
16. Lo Re Francesco di Vincenzo, di anni 25, murifabro, da Catania [O-2/106];
17. Di Mauro Giuseppe del fu Andrea, di anni 54, da Aci Bonnaccorsi, domiciliato in Catania [O-2/103];
18. Caponnetto Antonio del fu Francesco, di anni 72, da Catania, custode della Cappella del Crocifisso della Cattedrale [O-2/104];
19. Aiello Francesco di Francesco, di anni 36, gioelliere, da Catania [O-2/85];
20. Bonanno Angelo del fu Giambattista, di anni 28, orefice da Catania [F-2/40];
21. Mascali Giuseppe del fu Francesco, di anni 54, trafficante, da Catania [F-2/149];
22. Russo Michele del fu Martino, di anni 47, orefice, da Catania [O-2/76];
23. Fazio Benedetto, Delegato di P. S. in Catania [F-1/34,117,119,134,138];
24. Ventimiglia Francesco del fu Gaetano, di anni 28, scritturale, da Catania [O-2/41];
25. Cosentino Cristofaro del fu Antonio, Sacerdote, di anni 52, da Aci S. Antonio, sagrista maggiore della Cattedrele [F-2/10,126];
26. Marletta Michele del fu Giuseppe, di anni 30, sensale, da Catania [F-2/17];
27. Cutore Natale del fu Sebastiano, di anni 59, cambiavolute [sic], da Catania [F-2/29];
28. Calì Barbaro del fu Calogero, di anni 37 da Cesarò, Vice Parroco al Borgo [F-2/36];
29. Maranto Sebastiano di Sebastiano, di a. 20, da Aci Reale, domiciliato in Catania [F-2/48];
30. Faia Salvatore di Rosario, di a. 39, cocchiere, da Catania [F-2/62];
31. Puglisi Francesco del fu Salvatore, di anni 32, da Trecastagni, cocchiere, domiciliato in Catania [F-2/65];
32. Tornabene Cav. Camillo del fu Giambattista, di anni 55, economo del Municipio di Catania [F-2/71];
33. Virgillito Michele di Domenico, di anni 40, tabacchino, da Catania [F-1/73];
34. Di Bella Agatino di Giovanni, di anni 40, commerciante, da Catania [F-2/74];
35. Riccioli Antonino di Emmanuele, di anni 35, negoziante, da Catania [F-2/69];
36. D'Alessandro Prima del fu Egidio, di anni 36, da Ortezzano (Ascoli Piceno) sottocapo guardia del Carcere di Catania [F-2/90];
37. Lessi Sebastiano del fu Anacleto, di anni 43, da Guardechella (Pisa) guardia carceraria in Catania [F-2/92];
38. Castorina Alfio, inteso Africano, del fu Francesco, di anni 26, da Zafferana Etnea, cocchiere in Catania [F-2/99];
39. Caltabiano Indelicato Paolo, del fu Rosario, di anni 52, da Risposto [F-2/114,125];
40. Cardile Domenico del fu Giuseppe, di anni 45, da Lipari, domiciliato in Messina, orefice [F-2/117];
41. Brancato Vito di Gioacchino, di anni 38, orefice, da Palermo [F-2/131];
42. Lo Giudice Candido del fu Saverio, di anni 63, orefice, da Messina [F-2/132];
43. Arancio Salvatore del fu Federico, di anni 43, da Gaeta, Capo Guardia delle Carceri [F-2/135];
44. De Marco Carlo del fu Luigi, di anni 68, Notaio da Catania [F-2/137];
45. Auteri Paolo di Sebastiano, di anni 32, orefice, da Catania [F-1/523];
46. Di Bella Federico di Mario, di anni 36, da Catania, detenuto [F-2/148];
/Catania 10 luglio 1891./
_Giuseppe Mondio_.
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