Compendio di Teologia Ascetica e Mistica di Adolfo Tanquerey
Note del redattore di quest'edizione digitale
Il Compendio di Teologia Ascetica e Mistica provviene dalla biblioteca abbandonata del buon sacerdote catanese Francesco Minuta. Scritto da ed indirizzato specialmente a chi si propone di dirigere le anime altrui verso la santitą, contiene nondimeno dei tratti interessanti sulle precise dinamiche e le forme del peccato nell'anima umana, e sulle tecniche provate per la purificazione della propria anima. Pubblicato nel 1927, contiene alcuni dei primi frutti dell'incontro fra il dogma cattolica e la psicanalisi. (Segnalo in particolare Appendice 2 su "Lo studio dei caratteri".) Chi, invece, ha il gusto del sensazionale potrą trovare diletto nelle descrizioni dei sbalorditivi fenomeni soprannaturali sperimentati dai mistici di tutti i tempi.
Il lavoro originale essendo di circa mille pagine, mi sono limitato a riprodurre soltanto le sezioni che ritengo pił interessanti, tralasciando la prima parte che ripropone il solito dogma; l'Indice delle Materie dą l'elenco completo dei contenuti del libro, e la presenza o assenza dei link in essa indica quali parti sono riprodotte in pieno qui.
Come al mio solito, ho cercato di mantenere l'ortografia e lo stile tipografico dell'edizione originale, con le seguente modifiche:
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Dove una parola viene scritta in due modi diversi (ad. es. inalza/innalza, sopratutto/soprattutto), mantengo questi varianti, e dove si usa un'ortografia bizzarra, la mantengo seguita da un mio segno [sic], pił per confessare la mia ignoranza della corretta ortografia che altro.
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Nell'originale, la numerazione delle note in piede di pagina ricomincia da 1 su ogni pagina. In quest'edizione, sono raccolte alla fine di ogni archivio (gli archivi corrispondono perlopił ai capitoli), e sono numerati seguendo la numerazione dei capoversi con l'aggiunta di numeri progressivi entro ogni capoverso.
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Ho tolto lo spazio prima del due punti e del punto-e-virgola, dopo l'apostrofe e all'interno delle doppie virgolette, sia per modernizzare la punteggiatura, sia per evitare che i browser spezzino le righe a dei punti inadatti.
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Ho mantenuto l'uso del corsivo, del grassetto e del maiuscoletto, emulando quest'ultimo nei titolo variando la grandezza dei caratteri. Non ho riprodotto il maiuscoletto usato nelle note per i nomi degli autori: qui lo sostituisco con il semplice grassetto per semplificarmi il lavoro.
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Il trattino lungo viene qui rappresentato da due trattini cosi: -- per il semplice motivo che pił di uno fra i browser comuni non riconoscono il carattere standard di HTML "—". L'elisione "ae" viene rappresentata da un singolo carattere definita nell'insieme standard di caratteri usati in HTML (ISO 8859-1), mentre la "oe" viene rappresentata dalla sequenza estesa "œ". I browser pił intelligenti convertiranno questa sequenza nel giusto carattere speciale, mentre quelli meno avanzati la faranno vedere per esteso.
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Dove si trova un elenco di punti numerati all'inizio di un capitolo: 1° ...; 2° ...; 3° ... elencando i soggetti che verranno trattati di seguito, mi sono permesso di evidenziarlo facendone una lista puntata:
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Per i vari livelli di titoli e sottotitoli non ho utilizzato le strutture di HTML: H1, H2, H3 ecc., che hanno due svantaggi: i browser diversi rendono questi titoli con tipografia diversa, spesso bizzarra, e la definizione del HTML specifica soltanto 6 livelli di questi titoli mentre qui ce ne vorrebbero almeno otto.
Martin Guy <martinwguy@yahoo.it>, Catania, Newcastle, Raddusa e Canterbury, dicembre 2001 - dicembre 2002.