Milano,
3 aprile 2001
Al Ministro dell'Industria
Al Ministro dell'Ambiente
Alla Commissione di VIA
Oggetto: Proposte di centrali termoelettriche di Sannazzaro,
Casei Gerola e Voghera in Provincia di Pavia
Egregi
Signori Ministri,
come
è alla Vostra attenzione da alcuni mesi da parte dei diversi
soggetti proponenti, in Provincia di Pavia è stata ipotizzata
la costruzione di ben tre centrali termoelettriche per una potenza
complessiva di 2.400 Mwe, circa sette volte il fabbisogno provinciale
attuale, localizzate in un territorio limitato di neanche una
decina di chilometri di raggio. Legambiente ha proposto nelle
osservazioni alle diverse procedure di VIA avviate dai proponenti
la necessità di una valutazione d'insieme degli impatti
ambientali determinati dai tre progetti.
Vi
riproponiamo oggi la necessità di un approfondito studio
d'insieme e di una valutazione unitaria, anche alla luce dei dati
emersi da una prima sommaria Relazione Istruttoria della Regione
Lombardia (approvata dal Gruppo di lavoro il 28/02/2001) comparsa
come allegato alla delibera riguardanti gli impatti della centrale
di Sannazzaro.
In
tale relazione si sottolinea tra l'altro:
La
connessione alla rete nazionale avviene sullelettrodotto
a 380 kV a semplice terna a Baggio- Castelnuovo Scrivia, la cui
corrente nominale è pari a 1.500 A, che non risulta attualmente
essere esercita a pieno carico e consente quindi unulteriore
ricezione di potenza. Lelettrodotto risulterebbe tuttavia
inadeguato qualora si procedesse alla costruzione di tutti e tre
gli impianti termoelettrici attualmente oggetto di VIA per la
provincia di Pavia (Sannazzaro de Burgondi, Casei Gerola
e Voghera). In questo caso si dovrebbe perciò ipotizzare
un ripotenziamento dellelettrodotto esistente o la costruzione
di una nuova linea.
E
poi ancora:
Sulla
base dei dati globali di emissione delle diverse fonti e per diversi
inquinanti sia nel complesso della Provincia di Pavia (vedi tabella
2.1), sia nei 41 comuni individuati come quelli maggiormente interessati
dalle tre centrali in progetto (vedi tabella 2.2.), si può
giungere alla conclusione che i tre impianti - accompagnati dalle
misure di mitigazione previste e prescritte - provocano un incremento
di emissioni di NOx pari a circa 4.000 t/a ed una riduzione di
circa 3.200 t/a di SO2 rispetto al valore massimo potenziale autorizzato.
Rispetto
alle emissioni di tutta la provincia di Pavia lincremento
delle emissioni di NOx risulta di circa il 12%, mentre sui 41
Comuni dellarea interessata risulta di circa il 35%.
Ci
sembrano osservazioni di estremo peso e gravità, tanto
che ci domandiamo come possano suffragare una conclusione sostanzialmente
positiva (seppur condizionata a prescrizioni gravi, quali la riduzione
della potenza o persino l'arresto dell'impianto nel caso di superamento
dei livelli di attenzione o di allarme per gli ossidi d'azoto).
Facciamo infatti notare che:
1. Un nuovo elettrodotto sottindende un aggiuntivo impatto sul
paesaggio, di incombro fisico e di rischio di inquinamento elettromagnetico
che non è stato da alcuno definito;
2. Nessuno degli studi valuta sufficientemente l'impatto sulla
vegetazione e sulle produzioni agricole dell'incremento probabile
dell'inquinamento dovuto all'ozono (conseguente anche all'aumento
degli ossidi d'azoto) che già agli attuali livelli provocano
riduzioni di produttività delle diverse specie coltivate
tra il 5% e il 30%, come attestano ventennali ricerche del Cesi
di Milano (Centro Studi dell'Enel).
Nel
riconfermare sia la necessità di concludere lstruttoria
alla luce di valutazioni dinsieme, sia la nostra disposnibilità
a incontri tra i soggetti interessati (direttamente o indirettamente)
e nel ribadire il nostro impegno per avviare un tavolo di
confronto a livello locale per far esprimere le necessità
di sviluppo di un territorio,
porgiamo
Distinti
saluti.
Andrea
Poggio
(Presidente Legambiente Lombardia)
Massimo Depaoli, Gianluigi Vecchi
(Legambiente Provincia di Pavia)
Mariella Moretti
(Legambiente circolo di Voghera)