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Le proposte di Legambiente sul problema rifiuti e le accuse mosse alla Provincia di avere autorizzato un numero spropositato di impianti sono nate da una discussione nel movimento ambientalista a cui io, così come gli altri candidati Verdi, abbiamo partecipato attivamente.
Uno dei fronti prioritari su cui agiremo in Consiglio Provinciale sarà proprio l'opposizione al proliferare di impianti e la proposta di una seria programmazione che risponda al fabbisogno provinciale. In questo senso un importante momento di confronto può venire dal dialogo con le associazioni agricole di categoria, che negli ultimi anni, spinte anche dall'evoluzione dei mercati, stanno scoprendo un modo di fare agricoltura più rispettoso dell'ambiente e più efficace come presidio del territorio. Valorizzare la vocazione agricola della Provincia e orientarla verso un'agricoltura di qualità significa anche evitare che la Provincia diventi la pattumiera della Lombardia, come purtroppo è già accaduto in passato.
Qui di seguito trovate il resoconto dell'assemblea "Lomellina: terra di riso o terra di rudo?" che Legambiente ha organizzato a Vigevano venerdì 4 maggio scorso (da "La Provincia Pavese" domenica 6 maggio 2001).



" Un patto contro la terra dei rifiuti"
Vigevano, Legambiente cerca
l'alleanza con gli agricoltori

di Stefano Romano

VIGEVANO. Contro il raddoppio dell'inceneritore di Parona e contro il proliferare di discariche: Legambiente, all'auditorium Robecchi, ha ribadito i punti fermi della campagna che conduce ormai da mesi. E ha cercato, trovandolo, l'appoggio "pesante" degli agricoltori.
Il filo rosso che conduce la serata sta tutto nella breve introduzione di Giovanni Molina: «La richiesta è semplice - spiega - più programmazione in materia di rifiuti in modo da non trovarsi ad affrontare emergenze "sospette" con la richiesta di autorizzare impianti di smaltimento con i rifiuti già alle porte. Più programmazione e maggior peso alla differenziazione dei rifiuti alla fonte per diminuire la quantità destinata alle discariche o all'incenerimento. E siccome questi temi sono di competenza della Provincia, il momento giusto per avanzare richieste è proprio sotto le elezioni, quando i candidati devono dichiarare programmi e intenzioni».
In effetti dovevano esserci tutti i candidati alla presidenza della Provincia, invitati da Legambiente perchè questo è l'ente cui tocca l'ultima parola in fatto di discariche e rifiuti, ma nessuno si è presentato. In compenso c'è, in prima fila, Federico Radice Fossati, presidente dell'Unione agricoltori. Segno, con ogni probabilità, che il "compromesso storico" tra ambientalisti e agricoltori è in via di realizzazone. Il tema portante dell'accordo cercato dagli ambientalisti e «valutato positivamente» dagli agricoltori è riassunto nello slogan che Legambiente propone da mesi nella sua campagna contro i rifiuti: «Lomellina terra di riso o terra di rudo?».
Per evitare la trasformazione temuta serve «un tavolo territoriale attorno al quale riunire non soltanto i rappresentanti degli enti istituzionali, la Provincia e la Regione. Ma anche gli ambientalisti e gli agricoltori, i più vicini all'ambiente che si vuole tutelare». Lo spiegano, dal palco, Il portavoce provinciale di Legambiente Gigi Vecchi, il coordinatore lomellino Giovanni Molina, Gianfranco Bernardinello e il presidente regionale Andrea Poggio.
Radice Fossati dimostra di apprezzare la considerazione e l'invito. Non dimentica, però, di ricordare le contrapposzioni che «spesso hanno visto ambientalisti e agricoltori su fronti nemici». Ma la conclusione è positiva: «L'inquinamento è il nostro nemico - spiega Radice Fossati -. Gli agricoltori producono il cibo degli uomini e il cibo non si può produrre in un ambiente inquinato. Avere impianti a rischio è un doppio pericolo: per l'effettiva possibilità di rilevare inquinanti, e per l'immagine dei prodotti di qualità».
Si parla di grandi impianti per e il pensiero corre al termo: in sala c'è il sindaco di Parona Silvano Colli e ci sono anche i leghisti di «Padania ambiente», Leonardo Ciliesa in testa. L'attacco a Colli, però, tocca a Lorenzo Demartini, consigliere provinciale uscente del Carroccio: «Colli ci spieghi - taglia corto - se intende appoggiare o meno il raddoppio dell'inceneritore». Colli non si sottrae. Allarga la discussione, e conclude invitando a non demonizzare in impianto, come quello di Parona, che dice avere le carte in regola per tutelare l'ambiente e nello stesso tempo arricchire il territorio.