Programma
 
“Religioni del Mediterraneo di fronte alla sfida del mercato globale”
a cura di CRIC e Millemondi

Università di Catania
Aula Magna – Monastero dei Benedettini
31/1 – 1/2/2003

CATANIA, 2 FEBBRAIO 2003 

COMUNICATO STAMPA
da CRIC-Centro regionale d’intervento per la cooperazione

Nell’ambito del progetto “MED2000: per un Futuro Sostenibile nel Mediterraneo”, co-finanziato dall’ Unione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri, coordinato dal C.R.I.C. – Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione – di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Associazione Culturale Millemondi – Cooperazione e Sviluppo Sostenibile – e con il patrocinio della Facoltà di Lingue e Letteratura Straniera dell’Università di Catania, nelle giornate del 31/01 e 1/02 si è svolto a Catania, un seminario dal titolo “Religioni del Mediterraneo di fronte alla sfida del mercato globale”.

Hanno partecipato alle due giornate di lavoro e riflessione, credenti e non credenti, rappresentanti di fedi diverse (cattolici, protestanti, musulmani e buddisti) ed esponenti della società civile, confrontando le loro esperienze religiose e/o di vita, alla luce degli interventi e delle testimonianze, oggetto, tra l’altro, di una futura pubblicazione collettiva.

I relatori hanno posto in particolare evidenza l’importanza del Mediterraneo, come ponte tra diverse culture e religioni e la necessità, dunque, in un’ottica di costruzione di una partnership euro-mediterranea, di attivare e sostenere gli scambi tra parti sociali e gruppi di fede delle due sponde, partendo da un riconoscimento forte del ruolo della società civile e delle religioni.

In un contesto globale a guida unipolare, nel quale una parte dell’Occidente è visto sempre più nel ruolo del “gendarme del mondo”, è sempre più grande, infatti, il rischio di strumentalizzazione del messaggio di fede con fini politici, spesso costruiti sulla base di interessi di carattere geo-economico di scala regionale.

A conclusione dei lavori, in un momento in cui i venti di guerra si fanno sentire sempre più forti sul Mediterraneo, i partecipanti, invitando tutti ad adottare stili di vita più rispettosi della natura e delle altre dimensioni della realtà, hanno voluto ribadire:
 

  • un forte no alla guerra, soprattutto nel nome delle religioni
  • che le religioni invitano al rispetto della natura, al senso del limite, ed alla distribuzione equa delle risorse economiche
  • che va smontato il mito del “Mercato Mondiale” come unico regolatore della vita, della natura e dei rapporti sociali
  • che occorre incoraggiare uno scambio economico nel Mediterraneo, basato su principi del rispetto della dignità umana e non nel segno del massimo profitto, a partire dal commercio equo e solidale
  • che la ricerca scientifica deve essere al servizio dell’essere umano che non deve pensare di sostituirsi a Dio
  • i congressisti pregano e si adoperano per la Pace in Palestina


Antonella Visintin,
rappresentante della Conferenza delle Chiese Protestanti Europee

Mohamed Nour Dachan,
presidente dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia

Achille Rossi e Franco Barbero,
teologi cattolici

Maria Lucia Deluca,
caporedattrice di Buddismo e Società