17 Marzo 2000 Il manifesto
PALERMO CINQUANTENARIO DELLA RIFORMA AGRARIA
Il Cepes ricorda l'occupazione delle terre in Sicilia
- RINO CASCIO - PALERMO
Cinquant'anni dalla riforma agraria. Una legge rivoluzionaria, frutto della battaglia non-violenta e caparbia di un movimento contadino diffuso in tutte le provincie siciliane, frutto del sacrificio di una ventina di sindacalisti che pagarono con la vita avere organizzato le occupazioni delle terre, le lotte contro il latifondo e la mafia, frutto della pressione che i partiti di sinistra riuscirono a compiere su un'assemblea regionale guidata da una maggioranza e da un governo di centro destra. Il Cepes ha scelto ora di ricordare il 50esimo anniversario della legge e di quella stagione, coinvolgendo nell'iniziativa anche Cgil siciliana, la Confederazione Italiana Agricoltori, l'Istituto Gramsci Siciliano e il comitato regionale della Lega delle Cooperative. Borse di Studio, mostre, incontri nelle scuole, un grande convegno ed un archivio permanente del movimento contadino sono le tappe di un anno di manifestazioni.
La prima è stata un convegno organizzato a Corleone per ricordare Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia il 10 marzo di 52 anni fa, e le battaglie che svolsero i contadini della zona per rompere il latifondo e riappropriarsi delle terre. Una battaglia che per l'occasione è stata comparata con quella che stanno svolgendo i contadini brasiliani dall'altra parte dell'oceano. Significativa, così, la presenza all'incontro di Jaime Calegari, dirigente del Mst, il movimento dei senza terra brasiliano. Il suo stato è l'intervento più suggestivo per una platea formata prevalentemente da giovani studenti e dai loro nonni che avevano partecipato alle lotte contadine di mezzo secolo fa. Calegari ha sottolineato come per le caratteristiche del latifondo, dell'analfabetismo tra i contadini, dei gruppi armati che rispondono ai comandi degli agrari contro i braccianti, della polizia che arresta e ostacola tutte le manifestazioni di protesta il Brasile di oggi ricordi spesso la situazione che si viveva in Sicilia al momento della riforma agraria. A differenza che nelle lotte dei contadini siciliani, la situazione di profonda arretratezza degli agricoltori brasiliani - ha ricordato Calegari - è stata anche denunciata da una partecipazione del Mst alle manifestazioni di Seattle contro i progetti di mondializzazione dei forti del mondo.
E se a Corleone nascerà un museo delle lotte contadine da ubicare nei locali della Cooperativa Unione Agricola, una delle più attive nelle battaglie contadine, il Cepes si far carico di costituire l'archivio del movimento contadino e di coordinare, poi, l'organizzazione di un grande convegno in autunno, di una mostra fotografia e di 15 borse di studio. Perché ricordare la legge sulla riforma agraria - è stato sottolineato - significa fare memoria di come venne cambiata una Sicilia il cui 40% della superficie agraria era costituita da feudi, in cui i contadini, per l'80% analfabeti, andavano avanti con strumenti di coltivazione di profonda arretratezza e venivano schiacciati dalla prepotenza e dalla violenza dei latifondisti desiderosi sempre di nuove terre per pascolo e grano.