Tratto dal sito UIL Lombardia - Coord. Donne |
OTTO MARZO 2001
STORIE E LEGGENDE
Il 29 agosto 1910 la "Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste" in corso a Copenaghen decide di istituire su proposta della socialdemocratica tedesca Klara Zetkin la "Giornata Internazionale della Donna", e ne fissa la data all’8 marzo di ogni anno. Spirito e scopo di quella "Giornata" è ottenere per le donne parità di trattamento rispetto agli uomini. In particolare, le socialiste chiedono l’estensione del voto politico alle donne di ogni Paese.
Perché l’8 marzo?
Qui comincia una specie di "giallo".
Probabilmente la scelta di questa data risale all’8 marzo 1848, quando le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne, la più gigantesca manifestazione femminile che si fosse mai avuta negli Stati Uniti.
Le scioperanti reclamavano il rispetto dei loro diritti politici e sociali, alla pari con gli uomini: diritto al voto, riduzione dell’orario di lavoro (dalle 12 alle 8 ore al giorno), un giorno di riposo, un regolare contratto e una retribuzione rispondenti agli accordi sindacali fra padroni e lavoratori. L’imponenza della manifestazione e l’innegabile fatto che è questo il tempo in cui le donne socialiste e democratiche di gran parte del mondo cominciano ad alzare la loro voce in difesa della parità dei diritti fra uomo e donna sarebbe stato di per sé sufficiente a motivare la scelta dell’8 marzo per la Giornata della Donna. Così infatti è stato per anni.
Il 7 marzo 1952 il settimanale bolognese "La Lotta" scrive che la data della Giornata della Donna vuol ricordare l’episodio dell’incendio scoppiato in una fabbrica tessile di New York in cui morirono, chiuse dentro dall’interno per volere del padrone, perché minacciavano di scioperare, 129 giovani operaie per gran parte italiane e di origine ebraica. E questo tema dell’incendio e delle operaie arse vive nel rogo del loro posto di lavoro viene ripreso in seguito ma con alcune varianti.
Alcuni esempi di come viene ripresa la notizia nella stampa italiana: il "Secolo XIX" di Genova nel 1978 riporta l’episodio come avvenuto a Chicago in una filanda, le operaie morte 129. "La Repubblica" nel 1980 parla di un incendio a Boston, datato 1898. "Stampa Sera" nel 1981 situa l’incendio ai primi del ‘900, in un luogo imprecisato degli Stati Uniti, le operaie vittime 146. Lo stesso anno "L’Avvenire" parla di 19 operaie morte. "Noi Donne" nel 1982 parla di Boston e di 19 operaie morte, anno 1908, stesso anno e stesso numero di vittime nel sito SpazioDonna, la città è però Cotton e le operaie chiuse all’interno per impedire l’ingresso dei sindacalisti!
Una suggestiva descrizione della tragedia l’abbiamo trovata di recente sul sito Internet della Città di Bari. La riportiamo integralmente : [ Questa festa nasce da una tragedia: l’incendio scoppiato il pomeriggio del 25 marzo 1911 negli ultimi tre piani dell’Asch Building, un edificio di dieci piani a Manhattan, non lasciò scampo alle operaie che lavoravano confezionando camicette per la Triangle Shirtwais Co., un’azienda tessile che sui tre piani aveva uno "sweat-shop", cioè uno di quei laboratori in cui norme di sicurezza sul lavoro, paghe sindacali e igiene erano del tutto ignorate. Quando il tragico rogo fu domato si contarono 146 vittime, di cui la stragrande maggioranza donne, quasi tutte di nazionalità italiana o di origine ebraica. Le condizioni di sicurezza inesistenti, l’impossibilità di usare le scale antincendio, gli scarti di tessuto ammucchiati negli stanzoni e le pezze di stoffa pronte per essere lavorate fornirono un ottimo combustibile all’incendio, che trasformò i locali in una trappola infernale dalla quale le operaie cercarono di fuggire lanciandosi dalle finestre. New York rimase sconvolta da quella tragedia e proclamò un’adunata generale dei lavoratori per seguire il corteo funebre di sette vittime non identificate: in 120.000 sfilarono silenziosamente fino al cimitero di Evergreen, dove le sfortunate donne vennero sepolte e non meno di 400.000 persone assistettero al corteo. Il processo per stabilire le responsabilità dei proprietari della Triangle, iniziato il 4 dicembre del 1911 si concluse appena qualche giorno dopo con una sentenza di assoluzione. Oltre a ciò la ditta ricevette da un pool di compagnie di assicurazione un cospicuo risarcimento; i parenti delle vittime non si arresero e intentarono 23 cause individuali di risarcimento. Tre anni dopo la giustizia riconobbe un indennizzo di 75$ per ogni donna!]
Sulla stampa statunitense fino al 1908 nessuna traccia dell’incendio, stesso silenzio nel libro della canadese Renée Còté sulla "Verità storica della misteriosa origine dell’8 marzo": l’incendio risulta mai accaduto. Alla stessa conclusione giungono Tilde Capomazza e Marisa Ombra nel loro "8 marzo – Storie, miti e riti della Giornata Internazionale della Donna", frutto di meticolose e appassionate ricerche.
Nel sito di Lunaribelle l’incendio viene fatto risalire ad un 8 marzo di fine ottocento, in una fabbrica tessile d’Inghilterra.
Un’altra interpretazione fa risalire la fatidica data all’inverno del 1917 "Al grido di pace e pane, le operaie di Pietrogrado con la bandiera rossa sono scese nelle strade l’8 marzo (24 febbraio per il calendario russo) per festeggiare la giornata internazionale del proletariato femminile. Fu questo il grande segnale della rivoluzione che distrusse l’autocrazia…"(da L’Ordine Nuovo, 17 marzo 1921).
Forse è solo un caso che molti eventi diversi si siano verificati nei primi giorni di marzo, forse tutto iniziò con un incendio …
Quel giorno, se sono vere le leggende, le fiamme azzerarono la storia di quelle operaie ma segnarono sul calendario una data da ricordare: l’8 marzo, la giornata delle donne.
Ogni anno, al fiorir delle mimose, le donne si festeggiano e la nostra è una storia ancora in corso: di risposte non date, di energie sommerse, a volte cancellate a forza eppure vive.
Le nostre parole emancipazione, liberazione, libertà, appartenenza, genere, differenza fanno parte delle conversazioni e dei pensieri delle donne, per essere protagoniste a pieno titolo della Vita, della Storia e del Tempo.
Il cammino percorso è stato sostenuto nel corso degli anni dalla partecipazione intelligente, instancabile e generosa di moltissime donne che si sono battute per sé e per tutte.
BUON 8 MARZO!