In ricordo di Nadja Bunke

L’11 febbraio 2003 Nadja Bunke ci ha lasciati. Abitava nella ex Berlino Est, aveva 92 anni e non aveva mai smesso di lottare per un mondo migliore.

Ci lascia il ricordo di una vita esemplare di militante comunista. A fianco del suo compagno, Erich, partecipò ai gruppi di resistenza clandestina nella Germania nazista. Ebrea, visse in una doppia clandestinità. Dovette tenere nascosto il suo legame con Erich e perfino la nascita del primo figlio per non incorrere nelle terribili conseguenze della violazione delle leggi razziali. Quando il cerchio della repressione si fece insostenibile, Nadja ed Erich, nel 1935, furono costretti ad emigrare in Argentina, dove intrapresero la loro vita di esuli. Fu l’inizio di un’altra militanza, di nuovo clandestina, nelle file del Partito Comunista Argentino, allora illegale. Tamara Bunke, universalmente nota come "Tania la guerrigliera", nacque in Argentina il 19 novembre del 1937.

Dopo la caduta del nazismo, la famiglia Bunke andò a vivere nella Repubblica Democratica Tedesca dove Nadja ed Erich, entrambi insegnanti, incominciarono con entusiasmo una nuova vita da pionieri in una città appena sorta, vivendo e lavorando in una scuola ancora in costruzione. Tamara studiò e militò nelle file del Partito Socialista Unificato Tedesco, mantenendo sempre vivi i vincoli che la legavano alla sua patria di nascita. Il suo desiderio di tornare in America Latina per lottare per il riscatto sociale dell’Argentina, la portò come prima tappa a Cuba, dove visse l’esperienza entusiasmante della prima epoca rivoluzionaria e poi in Bolivia, nelle formazioni internazionaliste latinoamericane della guerriglia guidata dal comandante Ernesto Che Guevara. Tania (il suo nome di battaglia) cadde in combattimento il 31 agosto 1967. Le sue spoglie mortali sono custodite a Cuba, nel mausoleo di Santa Clara, accanto a quelle del Che e degli altri combattenti della guerriglia boliviana.

Nadja, che aveva sempre condiviso l’impegno rivoluzionario della sua amatissima figlia, si dedicò a tramandarne la memoria, difendendola da ogni tipo di travisamento e calunnia volti ad offuscarla. Partecipò alla stesura del diario-testimonianza "Tania la guerillera inolvidable" , che si pubblicò a Cuba nel 1970, e curò le numerose edizioni in lingua tedesca nella RDT ed ultimamente in Germania. Concesse un’intervista per la nuova edizione in lingua italiana in cui affermava: "Finché vivrò continuerò a combattere con tutte le mie forze per difendere l’onore e la dignità di mia figlia. Questa è la mia battaglia per il rispetto della verità".

Quello di continuare quest’opera di riscatto della memoria di Tania e di tutti i rivoluzionari e di ricostruzione della verità storica è un impegno che, anche nel ricordo ed in onore di Nadja, tutti i comunisti, ma anche tutti coloro che lottano per un mondo migliore, di libertà e di giustizia, sono chiamati a fare proprio.

Adriana Chiaia