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Dorylis
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skills e malus |
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resistenza al sonno - sensi elfici -
arte oratoria - mimetismo -
muoversi senza tracce - charme animale spregio elfico - diffidenza umana - timore della folla - sindrome di Stendhal - istintiva diffidenza |
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allineamento: | |
carattere e tratti fisici: | |
equipaggiamento: | |
la storia di Dorylis |
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La mia
storia credo sia una di quelle più felici e forse anche più scontate fra
quelle dei mezz’elfi. Mio padre, un umano forte e coraggioso, era stato
mandato in missione per conto del proprio re, Re Lot delle Orcadi, che si
fidava ciecamente di lui in quanto figlio illegittimo dello stesso e
comandante delle Guardie Reali. Al ritorno della missione un gruppo di
Goblin travolse la sua compagnia e uccisero i suoi migliori amici, lui venne
disarcionato da cavallo e riuscì in qualche modo a fuggire nei boschi lì
vicino. Presto, nn conoscendo i luoghi e tantomeno i boschi, si perse e
pensò che la sua vita sarebbe presto terminata, vista la brutta ferita al
ginocchio. Fortunatamente vide una splendida fanciulla, un’elfa, che si avvicinò piano a lui, inizialmente quasi spiandolo con un misto di paura e curiosità, ma poi spinta dalla bellezza dell’uomo si fece avanti. Fu un vero colpo di fulmine, lei lo accompagnò dai suoi familiari che lo curarono e lo tennero presso di loro per quattro lunghi mesi. In questo periodo i due divennero praticamente inseparabili e quando mio padre dovette lasciare i boschi per far ritorno a casa, promise che sarebbe tornato da lì a poco, per rivedere la sua amata. Sfortunatamente una feroce guerra stava nascendo nelle Orcadi e il Re nn poteva certo rinunciare al suo comandante! Cosi passarano dieci lunghi anni e quando finalmente tornò nei boschi trovò mia madre con una bimba, me… capì subito, vedendomi, che dovevo essere il frutto della loro passione sbocciata mentre lui stava pian piano guarendo. Mi amò immediatamente e anch’io rividi nel suo viso e nel suo corpo gli stessi difetti che i miei amici elfi mi avevano sempre deriso… così com’era ancora innamorato di mia madre, che nn era assolutamente cambiata in tutti gli anni passati; lei l’aveva aspettato e fu pronta a seguirlo nel suo paese di umani. Passai quindi alcuni anni presso il villaggio di mio padre, non vedendo mai mio nonno il Re che nn accettava che il suo miglior figlio illegittimo avesse sposato un’elfa e che avesse avuto con lei dei figli (oltre a me, nacquero poi tre fratelli maschi) e con altri ragazzi umani, che mi consideravano troppo “strana” per apprezzarmi veramente. Imparai velocemente a cavalcare e a cacciare con il falco. Alla sua ultima gravidanza, mia madre stette molto male, e io fui mandata dai miei nonni materni per parecchi anni, essendo l’unica figlia femmina di mia madre e avendo ereditato da lei quel poco di potere telepatico che ci faceva permettere di leggere i pensieri altrui. I miei nonni mi istruirono sulla forza della natura e degli animali, mi insegnarono a suonare il ryll, una piccola arpa e mi insegnarono tutte le tradizioni degli elfi. Quando tornai a casa, anche se ancora adesso nn so se chiamare casa il posto nei boschi oppure il villaggio di mio padre, molte cose erano cambiate: mio padre viveva alla reggia e con noi era venuta ad abitare la sorella di mio padre, che aveva passato diversi anni sull’isola di Avalon e che passava ore e ore a raccontarmi, durante i freddi inverni del nord, tutte le avventure e i grandi amori che lì aveva passato. A tal punto che anch’io volli a tutti i costi venire per capire cosa c’era di così meraviglioso…ma quando arrivai, nemmeno una luna fa, capii improvvisamente che era un luogo magico e che potevo finalmente chiamare casa, io che una casa nn avevo mai avuto… |
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