Ser Edos

 

  Edos di Boscosogno  -   Cavaliere Tigre   -   Congrega dei cavalieri di Avalon   -    CONSIGLIERE DEI MEZZELFI
 

skills e malus

  resistenza al sonno - sensi elfici -   attacco a distanza   -   arte oratoria   -   seguire tracce   -   Maestria

spregio elfico   -   diffidenza umana   -   accanita inimicizia con i goblin   -   timore della folla

   
  allineamento: legale/buono
  carattere e tratti fisici:Dolce, sincero, leale, coraggioso
  equipaggiamento: due sciabole elfiche d'argento,pugnale ghiacciato,arco elfico con 50 frecce dalla punta d'argento,armatura leggera,elmo
 

la storia di Edos

  L’amore il sentimento che unirebbe qualunque spirito di qualunque razza essa sia,esso può essere scatenato da diversi fattori ma questo non ha importanza l’importante è l’essenza di questo sentimento,e fù questo che unì mia madre e mio padre in un unico essere,ma il frutto del loro amore fu vittima del tormento della sua stessa gente poiché mi credevano diverso,di un’altra razza,erano stolti,stupidi soffocati da un odio e da una paura che non aveva diritto di esistere poiché non ero diverso ma incarnavo l’amore perfetto fra due esseri………..fra due razze.
Fù durante una scorribanda degli uomini che i miei genitori si conobbero.A quel tempo elfi ed uomini si combattevano per il possedimento di una terra,un bosco,un luogo bellissimo,il cui nome non a caso era Boscosogno.Mio padre faceva parte di un gruppo di uomini che facevano da esca per un attacco più massiccio che doveva scoppiare alle spalle della città elfica.Mio padre fu ferito la freccia si conficco nel petto e svenne.Quando si risvegliò era buio,il suo petto dolorante ma era vivo,anche se lui per un momento credette il contrario,era cosi stanco che si rimise a dormire.Dopo qualche ora riaprì gli occhi,si accorse di non essere solo una luce dietro le sue spalle,un fuoco che scoppiettava e un odore di cibo si alzo e si diresse verso la figura accovacciata vicino al fuoco,quando stava per aprire la bocca ella parlò per prima:”sei sveglio vedo e scommetto che hai anche fame” e lui “si mylady……..ma voi chi siete?” “ per ora il mio nome non è importante” e cosi dicendo gli porse una ciotola di finissimo legno “mangiate signore”.L’uomo prese la scodella iniziò a mangiare senza dire una parola mentre la sua interlocutrice era seduta davanti a lui con il volto celato dal cappuccio.All’improvviso la dama si alzò e si avviò all’uscita “dove andate signora”disse il giovane,e lei continuando a camminare”devo andare….a presto,voi riposate messere poichè siete ancora stanco per la ferita”.L’uomo tornò a letto e dormì a lungo come non aveva mai fatto prima.Il giorno seguente si sveglio riposato,e ritrovò lì la signora che cucinava lei gli donò ancora del cibo e lui gli chiese chi fosse ma appena domandò la signora stava per andar via come se non volesse rispondere ed egli gli domando “dove andate?” “vi dico addio messere ormai state bene e non avete bisogno delle mie cure…..addio”l’uomo la prese per il braccio e la girò verso di lui e gli chiese con tono deciso”ora voi mi direte chi siete perché mi avete salvato la vita”.
La fanciulla poggio una mano sulla mano che gli stringeva il braccio dalla quale usci una luce candida che brucio la mano dell’uomo e poi disse con tono deciso”appunto vi ho salvato la vita vi basti questo” lui rimase allibito sfoderò un coltello e disse “ma cosa siete?una dannata strega che si burla di me”.
La dama parve offesa dalle parole di costui e cosi lo guardò negli occhi e si tolse il cappuccio e il mantello,restando solo con una tunica di un verde cosi candido e vivo che sembrava avesse vita propia,i capelli marroni come la terra e gli occhi di un verde pallido che la rendevano capace di uno sguardo dolcissimo ma anche di esternare una rabbia innata.
Ella allora lo guardò e disse”mi chiamo Walawey aspirante maga della casa della luce,ancilla della regina degli elfi Sahanira”.L’uomo lasciò cadere il pugnale dalle mani,che sbattè a terra,e non disse una parola come pietrificato,solo quando Walawey uscì pronunciò una frase “un………un elfo”.
Passarano diverse settimane e lui non faceva che pensare a lei a colei che aveva messo l’odio di razza da parte e che lo aveva salvato dalla morte.Così decise di entrare nel campo degli elfi per cercarla e parlargli.Giunta la notte disarmato partì e senza farsi notare entrò oltre le linee di difesa del nemico,ma ad un certò punto fù catturato e portato dinanzi al generale delle guardie eliche che lo scrutò a fondo e poi disse”Chi sei tù uomo che di nascosto cerchi di arrivare fino a noi disarmato,senza protezione e poco curante di essere visto e catturato ti rendi conto di dove stavi andando e di dove sei ora.Non capisco se sei pazzo o il tuo obiettivo e cosi fine da non essere catturato dalle trame della mia mente”.L’uomo rispose “So dove sono e so anche chi sei Falar comandante delle truppe elfiche.E fortunatamente la pazzia ancora non mi ha garmito non sono qui per combattere e neanche per spiare sto cercando una ragazza della vostra razza,Walawey è il suo nome la conosci? perché e molto che desidero parlargli”.Falar guardando l’uomo rispose “come corri piccolo uomo,cosa ti fa pensare che io accondiscenda alla tua richiesta e poi perché vuoi parlare con una nostra dama”e l’umano “ella mi salvò la vita quasi un mese fa, io facevo parte del gruppo di esche mandato contro di voi,mi ha tenuto nascosto e mi ha curato poiché ero ferito gravemente e il mio unico scopo e ringraziarla” a questo punto gli occhi dell’elfo si colmarono d’ira ma mantenne sempre un atteggiamento calmo “così lei ti ha salvato la vita…………….LAWAN porta questa ragazza dal re io sarò già li con quest’uomo”.Falar prese l’uomo e lo portò con se dinanzi al re,la sala del re era ne busto di un enorme albero gigantesco come un castello che risplendeva di una strana luminescenza,gli uomini sapevano dell’esistenza di quest’albero ma la consideravano solo una leggenda e si diceva che in realtà ogni albero di boscosogno partisse da lui.
Una volta davanti al re Falar espose i fatti ed il re pieno di tristezza diede la sentenza “Io conoscevo tuo padre Walawey egli era un elfo giusto e per giusto non intendo che seguiva i miei ordini ciecamente poiché a volte anche io do sentenze o ordini ingiusti ma lui sapeva sempre che strada seguire tu sei uguale a lui e per quello che hai fatto io non provo rancore verso di te poiché in te splende la stessa giustizia di tuo padre” a queste parole Falar esplose e disse “MA COME MIO RE” il re gli fece un’occhiata che gli gelò il sangue e disse”Come osate Falar fate silenzio quanto parlo e non permettetevi mai più di fermare le mie parole” Falar abbasso lo sguardo e fece un passo indietro,poi lo sguardo del re ritorno ad essere pacato e continuò”ma non per questo posso accettare quello che hai fatto tu hai salvato un uomo qualcuno che ha ucciso la nostra gente e che avrebbe potuto procurare altre perdite quindi io ti caccerò via dal mio regno l’esilio sarà la tua punizione mentre per costui mi rammarica ma gli toccherà la morte” A quelle parole il cuore di Walawey si gelò e disse “Ma re vi prego non potete io…..io…..amo quest’uomo”ed il re”ed e per questo che gli ho dato tale condanna non posso permettere un miscuglio delle nostre razze”a questo punto si senti un forte boato,seguite da urla e tintinnii di spadeper un attimo ci fù il caos gli uomini sferrarono un ennesimo attacco.L’uomo prese l’occasione al volo,sferrò un pugno a falar che lo teneva prese la donna per la mano e corse fuori.Negli attimi che susseguirono i pensieri fuggivano veloci nelle teste dei due,non sapevano cosa stavano facendo ma lo stavano facendo,stavano fuggendo insieme.Dopo molto tempo crollarono a terra stremati, erano fuori boscosogno in un’altra terra che non conoscevano,sia l’uno che l’altro si ritrovarono immersi nei loro stessi sguardi con una persona che non conoscevano ma per la quale sentivano un legame che era stato creato molto prima che le loro vie si incrociassero.
Lei disse”cosa avete fatto signore,ora ci daranno la caccia in eterno” e lui “io non vi ho ancora ringraziato signora e poi dovevo presentarmi io mi chiamo Bilow maestro di spade della razza degli uomini e ………e preferirei vivere in eterno inseguito da tutti gli elfi di queste terre più tosto che vivere un minuto senza di voi”lei abbasso lo sguardo prese per mano Bilow e camminarono mentre i loro spiriti iniziarono a fondersi.Per molto tempo vissero in terre sconosciute ma che impararono a conoscere li erano soli,soli con il loro amore e Walawey era gravida di un bambino da otto mesi.”Allora tesoro come chiameremo questo bimbo quando nascerà” “non saprei credo che però lo chiameremo come un uomo forse Lastad o Beren”.Quella sera fu la loro ultima sera insieme,perché come Walawey aveva annunciato mesi prima gli elfi mai avrebbero cessato di cercarli.Come una furia quella notte attaccarono la casa dei due le frecce ruppero le finestre e incendiarono la piccola abitazione,uno di questi dardi si conficco poco vicino al cuore di Walawey facendola cadere a terra senza sensi.Bilow aprì una botola sotto il tavolo al centro della stanza e caricandosi il suo amore sulle spalle la condusse in un cunicolo sotto la casa che sbucavo poco lontano da lì.Bilow Pianse a lungo vedendo la bellissima creatura senza sensi a terra.Ella riprese conoscenza e la voce fioca usciva appena dalle sue labbra ma il dolore si era impadronita di lei e con le sue ultime forze partorì il suo piccolo,e disse al marito “chiamalo come mio padre…….chia……chamalo Edos”
Bilow con le lacrime agli occhi e con la gola in fiamme dal dolore disse”non sforzarti amore mio fa silenzio” e lei “no adesso io devo andare e ti chiedo una cosa che dovrai fare a tutti i costi,fà crescere nostro figlio perché io vivo in lui” poi pronunciò in elfico appena sussurrato all’orecchio del marito “Shalow chelar moreset dorucos molonal” (non mi pentirò mai di quello che ho fatto perché io ti amo).
Passarono molti anni ed Edos era divenuto grande ormai,era un elfo nell’aspetto e aveva anche i loro poteri,anche se in amnierea limitata, ma aveva imparato anche tutto quello che un umano quale il padre poteva insegnargli.Ora vivevano a diverse leghe dalla casa in cui Edos era nato ma tornavo molto spesso a trovare i resti di Walaway,molto Bilow gli aveva parlato della madre ma lui non né aveva mai abbastanza e molte volte nella sua mente cercava di ricostruire il suo viso in base alle descrizioni del padre.Ma quella vita tranquilla era destinata a terminare.Un giorno gli elfi arrivarono fino a loro perché poco erano convinti dell’uccisione della famiglia di Edos e continuarono a cercarli.Edos faceva legna quando ad un tratto senti dei rumori,erano loro,cosi corse a casa con tutta la forza e avverti il padre,Bilow era sconvolto ormai non era più molto giovane e non sapeva come salvare suo figlio,allora prese un pugnale e si tranciò le orecchie poiché Edos poteva passare per elfo ma lui no e con questo trucco riuscì a mentire agli elfi raccontando che la sera prima alcuni troll lo avevano rapito e mutilato finchè suo figlio non era andato a liberarlo.Gli elfi li portarono a boscosogno e li vissero per diversi anni finchè Bilow morì e in punto di morte disse la verità di cosa successe alla madre,poiché fino ad allora gli era stata celata.Edos pianse per diversi giorni finchè non fù mandato a chiamare dal re affinché lui mostrasse il suo dolore per il padre di Edos.Quando il re parlò la rabbia pervase il mezz’elfo e cosi disse chi era al re poi estrasse una sciabola d’argento e con un balzo la conficco nella carne del reggente le guardie gli furono subito addosso la lui scappò
Pervaso da mille emozioni,da mille dolori arrivò fino ad una scoglierà dove si trovò circondato e così più tosto che farsi uccidere dalle mani degli assassini della madre si butto giù fra le acque.
Questa è la mia storia so solo che quando mi risvegliai ero nella baia di avalon,dove ho iniziato una nuova vita per difendere tutti coloro che soffrono perché solo una persona che ha sofferto può davvero aiutare chi soffre e capire il suo dolore.
 
 
L'ATRIO DELLA MEMORIA SKILLS E MALUS LA SALA DEI RICORDI IL CONSIGLIO DEI MEZZELFI
STORIE DI MEZZELFI LE DIMORE AMICHE LA SALA DEGLI ARAZZI IL LUOGO DELLE DISCUSSIONI