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Poppyt
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skills e malus |
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resistenza al sonno - sensi elfici -
maestria - attacco a distanza -
charme animale - seguire tracce
spregio elfico - diffidenza umana - sangue umano - sindrome di Stendhal - Accanita inimicizia con gli Orchi |
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allineamento: legale/neutrale | |
carattere e tratti fisici: dedito al sacrificio. Non sopporta i prepotenti | |
equipaggiamento: Spada Lunga “Adorior”; Scudo a mezzaluna Triangolare “Pelta”; Arco Lungo “Algor”; Armatura di cuoio con spalline ed elmo, | |
la storia di Poppyt |
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l’incontro tra Ser Elten e Lady Idril avvenne a Newer Winter in occasione di un ballo organizzato dalla famiglia di lei per il festeggiamento della maggiore età di Idril. Segretamente Elten si intrufolò al banchetto e fu rapito dalla bellezza della donna. Alla fine della festa avvicino l’elfa invitandola a recarsi al Tempio di Helm l’indomani. Idril dallo spirito intraprendente e ribelle decise di accettare l’invito dell’uomo pur contravvenendo alle ferree leggi della sua nobile famiglia. Il giorno dell’incontro scocco l’amore tra i due, subito ostacolato dalla famiglia di lei. L’amore per Elten portò Idril allo scontro con la sua famiglia. In seguito a ciò fu privata dei titoli nobiliari ed esiliata da Newer Winter. Insieme i due viaggiarono alla ricerca di una dimora tranquilla dove poter vivere il loro amore. Ogni città dinanzi alla stranezza di tale amore chiudeva le porte invitandoli a cercare rifugio altrove. Dopo anni di vana ricerca decisero di recarsi nel boschetto attraversato dal fiume Rauvin dove in tempi lontani aveva abitato il saggio Montolio DeBrouchee. Li immersi nella tranquillità diedero alla luce Poppyt il mezzelfo. Questo nome gli fu dato perché la mattina successiva alla sua nascita i suoi genitori trovarono accucciolato un coniglio bianco ai suoi piedi. Il bimbo crebbe nel boschetto lontano dalla civiltà e dai pregiudizi che avevano infangato gran parte delle città. Fu educato nel rispetto e alla conoscenza della natura e di tutti gli esseri viventi. Fino a quando un evento, imprevisto quanto funesto, non sconvolse il sottile equilibrio venutosi a creare. Una Tribù di Orchi da tempo cercava di distruggere il boschetto perché invidiosa della armonia e della bellezza che in esso vigeva. Avere un cosi fatto luogo a confine delle loro terre era un continuo sfregio alla loro natura. La natura che donava bellezza era la salvezza del bosco perché essa attirava creature ed esseri che votavano la loro esistenza alla protezione di esso. L’armonia fu spezzata da una notte buia e senza luna nella quale gli Orchi penetrarono nel boschetto; trucidarono Idril ed Elten, ma la loro furia non trovò Poppyt. Prima dell’attacco un coniglio bianco, dall’aria familiare, attirò la curiosità del ragazzo che lo segui lontano dalla casa. Improvvise grida lo riportarono alla tragica realtà, cosi tornò alla casa dove vide lo spettacolo raccapricciante dei genitori portati alla morte da atti inumani ma allo stesso tempo giocosi volti a deturpare la bellezza insita nel boschetto. Fu allora che agli occhi di Poppyt si rivelarono molte cose, il bosco sembrò piegarsi per un attimo alla brutalità degli Orchi ma allo stesso modo anche questi ultimi si videro ancora più infimi ed abbietti infierendo maggiormente nei confronti del boschetto. Più infierivano più si chiariva dinanzi ai loro occhi la natura malvagia della propria esistenza ma non per questo si placavano, anzi, perseveravano maledicendo ed odiando se stessi e tutto ciò che li circondava in una infinita spirale senza fine. Improvvisamente dietro Poppyt emerse la figura di un Orco che minacciosamente lo osservava famelico. Questo cadde morto schiacciandolo con la sua enorme mole, mentre, un ombra oscura e sfuggente, quasi danzando, passava tra gli Orchi impietriti e ormai consapevoli della morte imminente, levando le sue lame affusolate ed intrecciandole in una danza mortale. Coperto dal corpo dell’Orco non si rese conto di ciò che accadde intorno a lui. Una volta liberatosi con fatica del cadavere si ritrovò in mezzo alla radura circondato dai corpi degli Orchi. Con il cuore stretto dal dolore e avvolto dalla paura cercò di guardare per l’ultima volta i genitori senza però riuscirvi; fu cosi che raccolse Spada Scudo ed Arco, non utilizzate che giacevano in casa, per scappare da quelle immagini che nei suoi pensieri erano cosi dolorose e vivide. Visse solo e triste per molti anni spostandosi incessantemente da un luogo all’altro senza mai trovare pace, provando conforto solo dalla compagnia degli animali. Vide molte terre e molti luoghi senza mai trovare dimora fissa a causa del suo essere mezzelfo. |
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