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Theoded
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skills e malus |
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resistenza al sonno - sensi elfici
- attacco a distanza - nascondersi
- sotterfugio - muoversi senza tracce
spregio elfico - diffidenza umana - timore della mischia - timore della folla - istintiva diffidenza |
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allineamento: caotico/buono | |
carattere e tratti fisici: | |
equipaggiamento: spada a due mani, balestra e 30 dardi | |
la storia di Theoded |
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Il pianto di un
bimbo in fasce… Lo raccolse Anardil…un vecchio uomo che viveva al di fuori delle mura della città di Uialdor. Notò che il piccolo aveva sembianze elfiche, gli diede un riparo e lo nutrì. Anardil chiamo il bimbo Theoded, ricordo di un amico scomparso e lo mostrò a Nenar, un Elfo viandante che sovente vagava tra le selve nei pressi di Uialdor. Nenar consigliò all’uomo di sbarazzarsi in fretta del piccolo, in quanto era mezz’elfo abbandonato…probabilmente il frutto di una violenza. Ma il cuore di Anardil non seppe abbandonare Theoded e lo tenne nella sua piccola e umile dimora impartendogli un’educazione del tutto particolare. E ben presto gli confidò la sua natura mezzelfica. Theoded divenne un giovane mezz’elfo, cresciuto ascoltando le leggende del vecchio Anardil. Imparò a maneggiare l’arco, a cacciare ad amare gli animali e la natura. Amava molto restare nel bosco la notte ad osservare i gufi e ascoltare le voci del bosco. Imparò a domare i cavalli selvaggi, vagava senza sosta nel bosco movendosi con passi leggeri e il vecchio Anardil faticava sovente a trovarlo. Non conosceva la città di Uialdor, il vecchio temeva che gli uomini che l’abitavano non avrebbero accettato il mezz’elfo e costrinse Theoded a non avvicinarsi mai. Poco attirato dall’idea di rinchiudersi dentro le mura, Theoded non si avvicinò alla città preferendo la vita delle selve. Una fresca mattina di primavera, al rientro dal girovagare notturno, Theoded non trovò Anardil intento nel preparare la colazione. Il vecchio giaceva senza vita accanto al letto. Trovandosi solo nella dimora, senza amici e senza conoscenze Theoded si sentì per la prima volta spaurito e spaesato. Dopo aver seppellito in un tumolo di pietra e legno il corpo di Anardil, rimase alcuni giorni indeciso su come proseguire una vita divenuta priva di amicizie. Decise per la prima volta di varcare i cancelli della città di Uialdor. Non sapendo come muoversi all’interno della città e non conoscendo gli usi andò a tentoni. Per sfamarsi rubacchiava senza farsi notare dai carretti dei mercanti e viveva nei vicoli bui della città. Sorpreso da un miliziano a rubare venne arrestato e incarcerato. Nella città di Uialdor non esistevano elfi e con gli elfi non vi erano contatti da tempo. La notizia che un elfo (tutti lo scambiavano per tale) ladro era rinchiuso in carcere fece il giro della città. L’anziano Governatore Rhiowen volle in prima persona conoscere questo strano essere. Lo convocò e iniziò ad interrogarlo. Come risposta ottenne una serie di enigmi e storie…ricordo delle leggende di Anardil. Il governatore si divertì e per tre giorni Theoded gli raccontò storie su storie. Come premio ottenne la libertà a condizione che lasciasse la città. Theoded si ritrovò solo una seconda volta. Ritornò alla dimora del vecchio, prese un bastone, un piccolo fagotto, arco, frecce, una piccola spada e partì per le selve. Girovagò senza meta allontanandosi di molto da Uialdor fino a giungere in terre del tutto sconosciute. Nel girovagare vide da lontano un gruppetto…all’apparenza viandanti. Senza mai farsi notare e rimanendo nell’ombra seguì il gruppo, nella speranza di giungere in terre abitate. La parola più ricorrente che sentiva nominare dagli uomini del gruppetto era Avalon che gli ricordava una leggenda narrata una sola volta dal vecchio Anardil. Credendo che il gruppo avesse raggiunto l’isola continuò il pedinamento nascosto. Fu così che si ritrovò sulle sponde dell’isola di Avalon, rubando una barca in un porticciolo ed inventandosi marinaio, durante il pedinamento del gruppo. Durante la navigazione le nebbie assalirono la barca e del gruppetto a lungo pedinato non ritrovò nessuno sull’isola. Per la prima volta non si sentì escluso in una comunità….e la nuova vita sull’isola ebbe inizio…il resto è presente. |
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