Telefonia moderna
Telefonare è diventata
una delle azioni più comuni della nostra vita. Possediamo mezzi
di comunicazione fra i più svariati, ed il fatto di poter leggere
questa pagina implica l'uso di una linea di comunicazione per dati.
I mezzi di comunicazione che usiamo ogni giorno sono il risultato
di una lunga evoluzione, che cercheremo di riassumere senza entrare
in dettagli troppo specialistici.
Nasce la telefonia - Cronistoria
Nasce nel 1837 il telegrafo ad opera di Samuel F.B. Morse.
Oltre a non essere trasmessa
la voce, ma solo una informazione del tipo "tasto schiacciato-tasto
non schiacciato", manca la componente fondamentale della telefonia
moderna: la commutazione.
Per esempio, per mandare
un messaggio da Brescia a Torino avrei dovuto:
- recarmi all'ufficio
telegrafo e dare il messaggio all'addetto
- L'ufficio di Brescia
è collegato solo a Mantova, Verona, Bergamo, Cremona. A Torino,
no. Quindi il messaggio va a Bergamo, che è quello che si
avvicina di più.
- A sua volta l'operatore
di Bergamo lo invia a Milano, il quale lo manda ad Asti, da cui
arriva finalmente a Torino.
Alla faccia della privacy.
Viene inventato un modo per trasmettere la voce, in modo indipendente
da Innocenzo Manzetti in Italia e da Antonio Meucci, emigrato negli
USA. Quest'ultimo, nel 1857, termina un prototipo in grado di convertire
il suono in impulsi elettrici e viceversa, del quale riuscirà
ad ottenere un brevetto biennale solo nel 1871.
Nel
1876 l'anglo-canadese Graham Bell presenta all'esposizione mondiale
di Philadelphia un prototipo di telefono, del quale per strani e vari
motivi sarà riconosciuto ideatore. Nel 1886, la Corte Suprema
riconoscerà che all'ufficio brevetti dove si recò Meucci
ci furono omissioni e corruzione, ma solo recentemente a Meucci verrà
riconosciuta la paternità dell'invenzione.
Con la diffusione del telefono inizia a porsi il problema della "commutazione".
Nel telegrafo le stazioni
sono collegate in una specie di rete, una struttura antesignana della
moderna Internet. Per far arrivare un messaggio, è necessario
spesso passare attraverso stazioni intermedie. Nel telefono, invece,
serve un collegamento diretto fra i due telefoni.
Inizialmente si passa attraverso
i centralini manuali, dove alcune signorine si occupano di mettere
in collegamento il chiamante con il chiamato spostando alcuni spinotti.
In seguito, con l'aumento
esponenziale del numero di apparecchi, la commutazione manuale diventa
improponibile, e si studiano i primi centralini automatici.
Nasce il combinatore a disco. Tramite un meccanismo interno, vengono
generati impulsi elettrici che servono per far scattare un secondo
meccanismo rotante alla centrale.


Continua...

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