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Le
varietà ancestrali
Maschio
testa nera
Femmina
testa nera
Maschio
testa gialla
DIAMANTE
PAPPAGALLO
(erythrura psittacea)
E’ originario della Nuova Caledonia
ed isole limitrofe ad est dell’Australia, lungo circa 12 cm. ed è uno dei
diamanti che più hanno entusiasmato e nello stesso tempo scoraggiato i più
esperti allevatori di esotici. Molto ricercato dagli allevatori, ha sempre
mantenuto un prezzo alquanto elevato.
ALLOGGI
L’ideale è una voliera, magari
alberata però si adatta bene anche in gabbie, preferibilmente ampie data la
vivacità dei soggetti e per evitare il loro eccessivo ingrassamento che crea
notevoli problemi per la riproduzione.
ALIMENTAZIONE
Il solito misto per piccoli esotici
integrato con panico, cardo selvatico e durante la riproduzione spighe fresche
di miglio e panico. Le prede vive sono utili se si vuole fare allevare i piccoli
dai genitori, senza però eccedere, è preferibile non somministrarle vive ma
frullate insieme al pastoncino. Le vitamine vanno aggiunte all’acqua due volte
alla settimana per la prevenzione contro l’indurimento delle uova. La
vaschetta per il bagno deve essere sempre presente, cambiando l’acqua spesso.
RIPRODUZIONE
Verso il settimo mese è possibile
sessare i giovani osservando la differente dimensione della maschera, che nel
maschio è più estesa verso la nuca e verso il ventre. Inoltre il rosso della
maschera e del soprocodione si presenta nel maschio di un’intensità e
brillantezza maggiore rispetto alla femmina. In soggetti adulti è possibile
sessarli come i canarini, in quanto esistono le stesse diversità anatomiche.
Il diamante pappagallo
matura sessualmente molto presto anche se è preferibile aspettare gli 8-10 mesi
di età, depone in media 4-5 uova che cova per 13 giorni, i piccoli se ben
alimentati nella prima settimana, possono lasciare il nido a 21 giorni circa.
Dopo poco più di tre settimane dall’uscita del nido i giovani sono svezzati e
le "nodosità" ai lati del becco sono scomparse. E’ preferibile in
ogni caso lasciarli con i genitori naturali o adottivi per 60 giorni.
mutazioni
- risultati d'accoppiamento
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per capire il comportamento
ereditario dei fari fattori che influenzano i colori dei diamanti di gould
dobbiamo considerare: testa, petto e colore di fondo in modo separato
ricordando che poi nelle varie combinazioni determinano tutte le varietà.
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colori
della testa
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Per
i colori della testa è importante ricordare che i risultati cambiano a
parità di colore se utilizziamo un maschio o una femmina:
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abbiamo
4 tipi di gould:
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testa rossa, testa gialla
(arancio), testa nera a becco rosso, testa nera a becco giallo
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il primo genitore
indicato è sempre il maschio
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maschi
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femmine
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rossa
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x
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rossa
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rossa
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rossa
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rossa
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x
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gialla
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rossa/gialla
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rossa/gialla
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rossa
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x
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nera b. rosso
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rossa/nera
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rossa
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rossa
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x
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nera b. giallo
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rossa/nera/gialla
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rossa/gialla
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nera
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x
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nera
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nera
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nera
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nera
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x
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rossa
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rossa/nera
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nera
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nera
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x
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gialla
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rossa/nera/gialla
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nera/gialla
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nera b giallo
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x
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rossa
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rossa/nera/gialla
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nera/gialla
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nera b giallo
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x
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nera
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nera/gialla
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nera/gialla
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nera b giallo
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x
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gialla
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gialla/nera
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nera b giallo
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gialla
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x
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rossa
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rossa/gialla
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rossa/gialla
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gialla
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x
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nera
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rossa/nera/gialla
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rossa/gialla
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gialla
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x
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nera b giallo
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gialla/nera
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gialla
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gialla
|
x
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gialla
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gialla
|
gialla
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coppia
testa rossa |
maschio
testa nera |
maschio
testa gialla |
Il gould
in natura
alimentazione
semi di erbe prative, particolarmente
di sorgo selvatico. L'importanza dei semi di sorgo selvatico nella sua
alimentazione è tale che la distribuzione è strettamente collegata alla
presenza di questa pianta. si nutre anche di piccoli insetti come termiti alate
o ragni.

area di distribuzione
Il gould è distribuito in un'ampia
zona settentrionale dell'Australia, dalla Regione di Kimberley, nel nord ovest
alla zona meridionale della penisola di Capo York.
Vive in zone disabitate coperte da
praterie con gruppi di alberi di eucalipto o in foreste di mangrovie, comunque
sempre vicino all'acqua (fiumi, laghi o semplici pozzanghere)
nidificazione
E’ un parziale migratore e si sposta per la
nidificazione durante la stagione delle piogge estive nella zona meridionale del
suo areale. La stagione riproduttiva inizia a gennaio - febbraio. Il nido
costruito con fili d’erba secca su piccoli alberi o cespugli. A volte sono
utilizzati buchi di alberi precedentemente sfruttati come nidi da piccoli
parrocchetti. Il buco d’ingresso è molto piccolo e spesso è utilizzato poco
o addirittura nessun materiale per imbottirlo. L’accoppiamento avviene
all’interno del nido. L’incubazione delle uova dura 14-15 giorni. I giovani
lasciano il nido a 21-22 giorni e sono alimentati dai genitori ancora per un
breve periodo.
GOULD,
GOULD ED ANCORA GOULD
Non
mi stancherò mai di continuare a ripetere a
tutti gli allevatori di esotici che
l'allevamento tramite l'ausilio di balie é
deleterio e controproducente per la salvaguardia
della salute e della rusticità di tutti gli
uccelli che da esse vengono allevati.
Io
stesso ho avuto modo di proporre, ed in futuro
lo rifarò, un Corso di Ornitologia per le
scuole elementari della mia zona. Uno dei punti
fondamentali per attirare l'attenzione dei
docenti e dei famigliari é stata quella di
evidenziare due aspetti molto importanti della
nostra attività.
1)
Preservare le specie allevate nel pieno
della loro salute e salvaguardarle da
un'eventuale estinzione in Natura (vedi per
esempio Cardinalino del Venezuela e Diamante di
Gould).
2)
Proteggere le specie grazie
all'allevamento in cattività stroncando così
un poco etico commercio di animali selvatici.
Ora,
se si vuole rispettare il primo punto, bisogna
per forza di cose preservare le specie,
mantenerle in salute per un probabile
reinserimento futuro (se ce ne sarà bisogno)
nel loro ambiente naturale. Il mantenimento
della salute e della rusticità di una specie é
comunque un dovere
dell'allevatore, indipendente dal fatto che gli
animali possano poi essere reinseriti o meno in
natura.
Questo
mantenimento dell'integrità della specie si
effettua solamente con l'allevamento in cattività
senza l'ausilio di balie.
Non
mi si fraintenda, non sono assolutamente un
protezionista fanatico, anzi, sono favorevole
all'allevamento in cattività di molti uccelli,
anche se, effettivamente, bisogna porre una
regolamentazione alla nostra attività,
sicuramente una regolamentazione molto meno
esasperata ed incomprensibile di quella che vige
attualmente in Italia.
Terminata
questa breve parentesi vorrei spiegare alcuni
principali motivi per cui é preferibile
l'allevamento in "purezza" dei Gould.
In
primo luogo c'é la necessità di mantenere viva
la tendenza dei Gould ad allevare autonomamente.
Con l'esasperato utilizzo delle balie, si
provoca infatti un inevitabile peggioramento
delle capacità di allevamento dei soggetti,
peggioramento che può essere provocato da
diversi fattori come ad esempio il fatto che i
Gould siano
stati "impintati" dai Passeri del
Giappone che potrebbero interferire con loro
nell'attività riproduttiva. Se si vuole tentare
l'allevamento in purezza sarebbe molto utile
allontanare tutti i Passeri del Giappone
dall'allevamento in modo tale che non
interferiscano minimamente con l'attività
riproduttiva dei Gould. Un'altra causa della
diminuzione della capacità di allevare potrebbe
essere un progressivo debilitamento causato
dalla mancanza di particolari secrezioni del
gozzo che solo i conspecifici dei Gould
possiedono e che i Passeri non possono fornire
(principi nutritivi, anticorpi). Di conseguenza
i Gould allevati dai Passeri sono
tendenzialmente più piccoli, più deboli e più
soggetti alle malattie ed alle avversità
climatiche. Problemi con i Gould così allevati
si manifestano generalmente nel periodo della
muta dove tali uccelli a volte muoino. I Gould
allevati dai genitori hanno molte più
probabilità di superare tale periodo critico.
Ho notato inoltre che la muta é molto rapida e
non presenta problemi, a parte rari casi, in
tutti quei soggetti allevati dai propri
genitori.
Ma
in definitiva cosa bisogna fare per allevare i
Gould in purezza?
Io
non mi stancherò mai di ripetere che i Gould
non sono Diamanti mandarino, sono a differenza
di questi, un po' più esigenti. Non si può
pretendere di ottenere successi coi Gould senza
un corretto alloggiamento ed una sana e completa
alimentazione. Per avere un'alta percentuale di
successi é necessario alloggiare i Gould in
gabbie preferibilmente da 60 cm (anche se io
utilizzo le 45 cm). I Gould devono essere
preventivamente preparati nel senso che, dopo
un'accurata selezione dei soggetti e dopo aver
scartato tutti quelli abulici, va iniziata la
somministrazione di un'alimentazione ricca,
costituita da una miscela normale, contenente
solamente miglio bianco, panico, scagliola e
niente altro, e da un pastoncino secco
(assolutamente non umido), mescolato a semi
ammollati od anche germinati, avendo cura di
cambiarli ogni giorno. Oltre a questo si
fornisca un fortificante e della vitamina E, che
dovrebbe in teoria favorire la riproduzione. Se
si ha la possibilità di infrascare leggermente
le gabbie in prossimità del nido, le possibilità
di successo aumentano notevolmente. Non deve mai
mancare il grit.
Quando
le coppie arrivano alla deposizione, si dovrebbe
subito capire se queste sono buone oppure no.
Generalmente le coppie che covano assiduamente
hanno più probabilità di allevare. Nel caso
tali coppie comunque non allevino la prole
appena nata, si provveda a far "girare i
novelli" alternativamente sotto il nido di
una coppia di Passeri o di altri Gould che
allevino e lasciare sempre qualche piccolo nel
nido della coppia che non alleva (ovviamente
dopo avergli fatto ricevere qualche imbeccata da
altri uccelli). Questo metodo di
"rotazione" dei novelli sortisce alla
fine, al secondo o terzo giorno, l'effetto
desiderato, nel senso che i Gould dovrebbero
cominciare ad alimentare i loro novelli. E'
molto difficile che i Gould abbandonino la
nidiata quando i novelli sono già impiumati. E'
invece possibile (per chi alleva in Inverno),
che se il nido non é adeguatamente isolato
termicamente o se in novelli sono pochi, che i
genitori abbandonino, come di norma, il nido a
sette -otto giorni, senza peraltro smettere di
alimentare i piccoli. Se accade così i piccoli
però si raffreddano e muoiono.
Lo
svezzamento dovrebbe essere effettuato attorno
al 50° giorno di vita. I Gould cominciano ad
essere indipendenti e ad alimentarsi
autonomamente molto presto rispetto agli altri
ucccelli (ovviamente se allevati in purezza).
Per
chi poi volesse tentare l'allevamento
all'esterno nel periodo primaverile, le cose
dovrebbero funzionare ancora meglio se gli
uccelli sono alloggiati in gabbie riparate o
volierette da 120 cm infrascate e con la
somministrazione dell'alimentazione
precedentemente descritta. La riproduzione nel
periodo primaverile sarebbe l'ideale nelle
nostre zone. Non credo infatti che i Gould siano
così deboli come si é soliti definirli. Essi
resistono bene ai temporali estivi e possono
tranquillamente essere lasciati all'esterno
(solo se precedentemente abituati) nel periodo
che va da Maggio a Settembre. I miei Gould che
attualmente sono all'esterno, godono di ottima
salute, al contrario di quando li tenevo nel
locale allevamento dove sembravano soffrire
essendo sempre un po' abulici. Inoltre la loro
voce appare chiara e nitida al contrario di
alcune volte quando sembrano non riuscire a
cantare, forse più per una particolare
delicatezza delle vie aeree piuttosto che per i
temuti acari respiratori. Quando un Gould viene
notato mentre "pipetta", subito si
pensa che sia affetto dagli acari respiratori, e
non si pensa ad un eventuale patologia dovuta ad
altri agenti patogeni. Una cosa che ho notato é
la particolare sensibilità delle vie aeree di
tali ucceli alla polvere, non sarebbe quindi
impossibile una loro eventuale forma asmatica
quando si trovino in locali al chiuso, il
contrario di ciò che avviene quando si
ritrovano all'aria pura dell'ambiente esterno.
In
definitiva questi sono alcuni consigli personali
per tentare di ottenere l'allevamento in purezza
di questi meravigliosi uccelli. Per inciso, chi
alleva con scopi non amatoriali tale specie, é
meglio che lasci perdere questo tipo di
allevamento, perché andrebbe incontro
sicuramente a grandi delusioni economiche.
Per
ultimo vorrei terminare dicendo che il termine
"purezza" non é la parola corretta
per definire l'allevamento senza l'ausilio di
balie.
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DIAMANTE PAPPAGALLO
DI TANIMBAR
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Con i suoi 10 cm. di lunghezza questo
rarissimo Diamante Pappagallo (erythrura tricolor) è uno dei più
piccoli della Famiglia. Non vi sono sottospecie. Il dimorfismo sessuale
è evidente, per cui è facile distinguere il sesso.
MASCHIO adulto – fronte, faccia, gola
e petto azzurro cobalto scuro; vertice, guance e lati del collo azzurro più
chiaro, come il basso petto e l’addome. Parti superiori verde muschio.
Posteriore, copritrice della coda e coda rosso chiaro. Fianchi e sottocoda
verdi. Occhi bruno scuro, becco nero, zampe carnicine.
FEMMINA adulta – Testa e petto
azzurro turchese sfumante in verde sul petto. Addome grigio azzurro pallido.
Distribuzione
Isola di Timor e circonvicine, Wetar,
Roma, Damar e Isole Tanimbar
Alimentazione in natura
Poco si conosce della vita ed abitudini
alimentari di questo esotico; vive nel sottobosco e si nutre dei semi di bambù
e di graminace.
Allevamento
La mia esperienza con questi diamanti
è stata molto positiva; li allevo da circa 5 anni. Ho iniziato con soggetti di
cattura e al primo anno di cattività 3 coppie su 5 si sono riprodotte. Solo 1
ha allevato i propri piccoli (era alloggiata in voliera esterna con altri
esotici di piccola taglia).
Sono molto robusti e
raramente si ammalano, l’unico inconveniente è che’ in modo particolare i
maschi, tendono ad ingrassare compromettendo i risultati riproduttivi.

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