L’ANNIVERSARIO

 

AUTORE: Elys@ (elysa87@freemail.it )

ARCHIVIO : dove volete, solo allegate mio nome e e-mail. E magari mi dite dove la mettete così faccio un salto nel sito.

DISCLAIMER: non sono i miei sono di CC e della FOX 1013  e comunque non punitemi per raccontare qualcosa o qualche storia frutto della mia mente. Inoltre non ho una lira in banca, capito CC?

GENERE: MSR,

RATING: x tutti

SOMMARIO: il titolo….

NOTE: la dedico a Marcella e a Claudia.

FEEDBACK: siiiiii vi preeeeeeeeegoo!!!!

 

 

Che serata gelida, cammino fuori dal mio appartamento, ho deciso di fare una passeggiata.

La strada è lucida, ha piovuto da poco, e ai bordi, i piccoli cespugli sono umidi di rugiada.

Intorno a me, nessuno, ne una macchina, ne tanto meno persone.

Si vedono solo lampi di luce al neon, e fumi vari, inquinamento, sicuramente.

E si sentono voci e risate dagli appartamenti vicini.

Io mi stringo nel mio impermeabile, per proteggermi dal freddo.

Indosso un tailleur grigio, una camicia bianca e un impermeabile nero.

I miei capelli umidi sono composti dietro le orecchie.

E il mio sguardo è fisso a terra.

Passeggio lentamente e al centro della strada.

Sette anni….

Sette lunghi anni…..

E domani saranno otto.

Il problema, il fatto per cui io sto qui a complessarmi è:

se ne ricorderà?

Per me è una cosa seria, è un anniversario, un po’ come…..se fossimo sposati.

<magari> certo….ho detto una fesseria.

Ma per me è così.

Sinceramente non mi aspetto inviti a cena o proposte di nozze, voglio solo che se ne ricordi.

Io stessa non gli ricorderò niente.

Intendo metterlo alla prova.

La mia preghiera….

Questa passeggiata è la mia preghiera.

Prego che lui non dimentichi i sette anni più importanti delle nostre vite.

Prego che lui non dimentichi i dolori e le gioie.

Prego che non dimentichi cosa lui vuol dire per me.

Certo, se lo dimenticasse sarebbe brutto.

Ci rimarrei male,

starebbe a significare che non gli importa tanto tutto questo tempo.

Mi accorgo di essere andata un po’ troppo lontano.

Giro i tacchi, sospiro e mi incammino.

Il cellulare trilla

“ Scully.”

“ Sono io, dove sei?”
” Uhm…non sono a casa.”

“ Ah, scusa, volevo domandarti delle informazioni su una patologia..”

e da lì non lo ascoltavo più.

Mi ero persa…non pensavo.

“ Scully, sei con noi?”

Niente.

“ Pianeta terra chiama Scully!”

Respiro e basta.

“ Scully, non mi fare preoccupare, Scully sei lì? Scully!!”

si sta preoccupando,

io con una voce da appena svegliata gli dico

“ Scusa, mi ero distratta.”
” Mi hai fatto paura. Che ti prende? Torna a casa, sarò lì tra breve, ah, ti porterò il materiale per la mia ricerca.”

“ Ok.”

Non avevo la forza di dirgli no.

Arrivo a casa, ho il tempo di mettere una tuta, e di allacciare i capelli alti.

Vado in bagno, sciacquo il viso, e prendo gli occhiali da vista.

Accendo il portatile e mi perdo con un rapportino che dovevo stilare tempo fa.

Mulder l’aveva dimenticato ed ora toccava farlo a me.

Vabbè, non mi farà male non pensare a domani.

E a come farò se lui si dimenticherà….

Più che altro a come starò.

Bussano alla porta.

Chi sarà a quest’ora.

“ Chi è?”

chiedo da dietro un po’ allarmata.

“ sono io.”

Mulder.

Santo Cielo!! Ho talmente perso il senno con il rapportino che avevo dimenticato che aveva detto che voleva venire qui.

Apro la porta.

Lui mi vede, mi saluta e poi dice.

“ Hei, allora ecco i documenti, queste sono le foto, e questo il referto dello sceriffo Flermann, della contea del…”
” Mulder, io..non sto tanto bene, sono stanca, non vorrei averti fatto fare strada per niente. Ma non voglio lavorare, non adesso.”

Lo fermai mettendogli una mano sul braccio.

“ Ah, ok.” Prese le cose e con espressione rassegnata stava per uscire,

“ Ma non vuol dire che devi andare via. Possiamo guardare la tv insieme.”

“ Uhm…ok.” Rispose subito.

Si avvicinò al divano, e si sedette accanto a me.

“ Co…cosa c’è in tv?”

mi domanda

Faccio zapping, senza rispondergli.

Sembra agitato.

Il mio silenzio lo preoccupa.

Si avvicina al telecomando e spegne la tv.

Faccio uno sguardo incuriosito e poi lui mi dice

“ Cosa ti succede?”

“ Sono solo stanca.”

“ Non è così”

“ Mulder, che vuoi che ti dica?”

“ Non so..”

“ Ti ho detto che sono solo stanca.”

“ Ok, scusami…”

“ So che ti preoccupi per me.”

“ E’…ovvio, Scully, se succedesse qualcosa, intendo dire…tu….tu me lo diresti?”

So dove vuole arrivare.

“ Mulder, il cancro non è tornato.”

Lui sospira.

“ Si, ma…voglio solo che tu mi dica quello che ti succede. Io voglio solo aiutarti.”
” Lo apprezzo. Ma..”

Gli presi le mani con le mie.

“ ….Mulder, sono solo stanca.”

“ Perché allora preferivi che rimanessi qui?”

E ora che caspita gli dico?

“….mi sarebbe piaciuto avere compagnia…”

“…la mia?”

domanda come se avesse avuto paura di domandare….

“…la tua.”

Guardo in basso come se avessi detto qualcosa che avrei preferito non riferire.

Si zittisce.

E ora che facciamo?

Inaspettatamente riaccende la tv.

Dopo un po’ di silenzio e di immobilità, io credevo che stesse guardando la tv.

Mette una mano sul mio braccio.

E rimane così per un po’

Ma forse la sua presenza è più dolorosa che altro.

Mi fa capire quanto la sua presenza è diventata troppo importante.

E il solo pensare che lui mi possa rifiutare o che lui possa ritenere indifferenti i ‘nostri’ sette anni, mi fa troppo male.

“ Mulder….adesso vorrei andare…a dormire….ci..ci vediamo domani.”

Ho sussurrato l’ultima parola.

La sua mano, da molto ferma sul braccio, scende fino alla mano, stringe per pochissimo e poi si alza e mi dice

“ Ok, dormi bene.”

Si avvicina e mi bacia una guancia.

Esce e chiude la porta.

E’ stata una dura giornata, e domani sarà anche peggio.

Vado a letto e mi addormento sulle note di un CD che avevo messo nel lettore: Ciaikovski.

La mattina mi sveglio.

Sono un po’ stordita.

E subito dopo penso a che giorno è.

E penso a cosa facevo otto anni fa in questo momento.

Ero tutta in fervore perché mi avevano assegnato ad una sezione con l’uomo più bello e impossibile dell’FBI, lo scapolo sogno di tutte le dottoresse di Quantico. Unico difetto: fissato nella sua ricerca della verità.

E in questo momento, sette anni fa, anzi, otto, ero davanti alla porta dell’ufficio di Mulder.

 >Qui ci sta solo l’agente più rompiballe dell’FBI.>

> Scully, piacere.>

> A chi hai pestato i piedi per essere finita così in basso, Scully?>

> Per la verità sono contenta di quest’incarico, sei famoso.>

Ah, che ricordi!!

Adesso, passo davanti allo specchio.

Come sono cambiata in otto anni.

E rivedo gli ultimi otto anni davanti allo specchio.

E le immagini terminano col mio volto.

E’ ora, è ora di affrontare Mulder.

E’ ora di affrontare anche una sua dimenticanza.

Mi vesto ed esco.

Arrivo davanti agli uffici.

Incontro Skinner.

“ Agente Scully!!”

“ Signore..”dico poco convinta

“ Che ha, non è felice? Insomma, se non ricordo male oggi sono otto anni che lei lavora con l’agente Mulder. Bè, otto anni è molto.”

“ Eh, già..” sospiro.

“ Qualcosa non va?”

“ No, signore. Sono solo assonnata.”

“ I migliori auguri a lei e a Mulder per tutti questi otto anni insieme.”

Neanche fossimo sposati….

Entro in ufficio e trovo Mulder…

Oddio, la scena che mi si para davanti mi tenta di scoppiare in lacrime.

Lui è seduto alla scrivania, con un paio di occhiali nuovi, e guarda delle foto.

Tutto come allora.

Che lo stia facendo a posta?

La domanda si risponde da sola quando Mulder alza gli occhi,

e mi dice

“ Vieni qui, Scully, ho degli interessanti riscontri sull’omicidio dell’Oklaoma. Come vedi nelle foto il corpo è stato scuoiato….”

Non ci riesco, Basta!!!!

Non gli rispondo, vado in bagno, chiudo a chiave ed inizio a piangere.

Ha dimenticato, l’ha dimenticato.

Mi ha preso in giro per tutti gli otto anni.

La verità è che mi brucia perché non corrisponde quello che provo io per lui.

E neanche lo immagina.

Piango, in silenzio.

Mi accuccio contro la porta, e mi abbraccio le gambe.

Sto esagerando?

Non penso, perché questa era la cosa più importante. La prova del nostro rapporto.

La prova che mi sono sbagliata ad illudermi.

La prova che io lo amo più della mia vita e che soffrirò per sempre.

Ma adesso mi devo ricomporre.

Aspetto qualche minuto dopodiché sento bussare alla porta del bagno

“ Scully? Scully stai bene?!? Scully!! Scully ti prego rispondimi!”

Esco.
” Mulder, sto bene.”

Lo sorpasso, spero che io abbia mentito bene.

“ Scully, Tu non stai per niente bene!!!”

“ Mulder, che vuoi che ti dica!!Non credermi!!Liberissimo. Io ti dico che STO bene!”

gli urlo in faccia.

“ Scully….”

Io sono in silenzio

“ …Allora vieni, ecco….ti dicevo del caso dell’Oklaoma, i referti medici hanno riscontrato anomalie, dall’autopsia si è risalito….”

“ Anzi, sai che ti dico? Che sto male. Sto male, malissimo. Vado a casa.”
Mulder è shockato.

Prendo l’impermeabile, la borsa, e senza guardalo in faccia volo via.

E guido fino in casa piangendo, rischio di investirmi, perché piove, e piove forte, io ho gli occhi appannati e sono arrabbiata e sconfitta.

Apro la porta di casa.

La luce è spenta.

Meglio così.

D’un tratto inciampo su qualcosa e ruzzolo a terra.

Mi rialzo e carponi raggiungo l’ingresso, a tentoni accendo la luce.

Oh, Mio, Dio-

Ricomincio a piangere e a imprecare,

Una tavola, imbandita, due sedie.

Due piatti, due bicchieri, una rosa e una candela.

No, no, no, no, no, no….

Non può essere.

Non ci credo.

Un biglietto.

Lo prendo e lo bagno con le lacrime che poi si fermano.

--- Mi sarebbe piaciuto spiegare cosa tutto questo tempo mi ha portato di buono, ma avrei occupato quindici fogli….allora riassumo tutto con due lettere: TU.---

Continuo a farfugliare no.

Poi la porta di casa mia si apre,

“ Scully….sei qui? Posso?”

sussurra con voce tremante.

No…non posso non riesco a rispondergli…

Poi entra e mi vede.

Si avvicina.

Il mio mento trema, così come le mie gambe.

Arriva a me, mi toglie il biglietto dalle mani.

Mi abbraccia piano.

“Auguri…”

Poi io lo stringo fortissimo e inizio a singhiozzare.

Sembra che non abbia fatto altro negli ultimi due giorni…

“ pe..pensavo che…t..tu te lo fossi dimenticato.”
” io dimentico un’amicizia poco importante, o una normale amicizia, non potrei mai dimenticare qualcosa, qualunque cosa che fosse riferita a te.”

Mi scompiglia i capelli.

“ Troppo importante.”
” Lo sei anche tu.”
Mi prende il viso e mi bacia.

Un bacio soffice, promettente.

Poi più profondo ed è come annegare.

Io non so se sogno, ma vi prego di non svegliarmi.

Sono aggrappata al suo collo, le sue mani sui miei fianchi.

E i nostri visi uniti.

Inseparabili.

Poi sussurra solo una parola in grado di farmi dimenticare il resto del pianeta, come se ci fossimo solo io, lui e una candela.

“ Tu…”

 

FINEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!

 

Note:

CI vediamo alla prossima!!!

Marcy e Cla….vi voglio bene….buon comply Cla!!

 

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