AUTORE: ^vale^ (vale.filneri@tin.it)
DISCLAIMER: Mulder e Scully sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di proprietà del "creatore" Chris Carter e dei suoi compagni di merende della 1013 production e della FOX, e li maltratterò quanto mi pare e piace ma non a scopo di lucro.
GENERE: MSR, post-existence, Angst, riferimenti alla malattia di Mulder.
RATINGS: PG-13
COMMENTI: Tanti, tantissimi, spietati ma soprattutto sinceri, anche per iniziare una bella corrispondenza fra x-philes.
RINGRAZIAMENTI: Stavolta devo proprio ringraziare pubblicamente una bella pacca di gente… abbiate pazienza!! GRAZIE:
Alla mia migliore amica Ilenia: grazie per le passeggiate sull'argine, per le lunghe chiacchierate, per esserti sopportata tutte le mie depressioni e perché sei sempre capace di farmi ridere anche quando sono giù di corda.
Alla mia amica, simpaticissima e per giunta quasi-coetanea, Alexia-Xspooky, con cui ho un fitto scambio di e-mail, che legge tutte le mie ff in anteprima e mi incoraggia tantissimo.
A Lezar82 (a te dedico la battuta di Mulder sulle due paroline..), Mary, Tea, X-Fede, Miky e a tutti quelli che mi hanno scritto e che mi scriveranno.
SPOILER: Existence
SUMMARY: Tutto ciò che succede a partire dal bacio.
La sto baciando. Mi sta baciando. Ci stiamo baciando. Oddio, non riesco a crederci. E’ così bello.. è un bacio vero, non come a capodanno, non come centinaia di altre volte. Devo stare attento al bimbo, non la posso neanche abbracciare se no lo schiaccio, ma è così bello così, baciarla con in braccio William, suo figlio, mio figlio. Questo piccolo miracolo. E’ così bella.. ha partorito poche ore fa ma è lo stesso bellissima. E ora ci stiamo baciando. La sua lingua esplora la mia bocca, gioca con la mia, le dà fugaci tocchi, per poi tirarsi indietro, per poi ricominciare. Adesso mi lecca le labbra, lasciandovi impresso il suo sapore, e poi si rituffa dentro la mia bocca, ancora. Scully sa da zucchero filato, mi dona lo stesso piacere dolcissimo, infantile ed effimero. Sento le sue mani accarezzarmi i capelli, scomporli in tante ciocche, attraversarli, quasi massaggiandomi. E’ un bacio così profondo, così intenso. Ci sono voluti otto anni, ma ne è valsa la pena, eccome! sono felice come non lo ero da tanto, tantissimo tempo. Adesso sento che si sta allontanando.. le nostre labbra si staccano piano piano. Mi manca di già. Vorrei vivere con lei fra le braccia. Anzi, con loro. Lei e William. Adesso devo trovare qualcosa da dirle. Ti amo? Mi ammazzerebbe se le dicessi ti amo, lei odia queste cose. Per fortuna ci pensa lei.
" Il naso non è quello di Skinner, è il tuo Mulder "
Sorrisino. Dice davvero? Che bello sarebbe se fosse davvero mio figlio.. cosa dico? Lui è mio figlio. Lui crescerà con me e Scully, saremo i suoi genitori, una famiglia. Altro sorrisino. Una famiglia. Da quant’è che non vivo in una famiglia? Da quando non hanno rapito Samantha, credo. Forse non sono mai vissuto in una famiglia. Ma adesso è giunto il momento. Lo spettrale Mulder fa il papà. Sembra stupido, vero? No, non è per niente stupido, anzi è la cosa più bella che mi sia mai capitata, a parte Scully ovviamente. Ma adesso cosa le dico? Mulder, quello che ha sempre la battuta pronta, la parola giusta, che non si fa intimorire da niente e da nessuno, è così sconcertato e felice che non sa cosa dire.
" Dana senti... "
Che strano chiamarla per nome. Ma l’ho appena baciata, non posso continuare con "Scully". Dana..
" Io non ho idea di cosa possa succedere adesso, né di cosa sia significato tutto questo per te. Però, sappi che qualunque cosa accada sarò sempre con te. Io sarei pronto a sposarti anche subito se me lo chiedessi, oppure a far finta che non sia successo niente, a far tornare tutto come prima.. "
Lei interrompe i miei vaneggiamenti posandomi un dito sulle labbra e dandomi un altro timido bacio.
" E’ questo che voglio Mulder. Vorrei che rimanesse tutto come adesso, per sempre. "
Appoggia la sua fronte sulla mia e chiudiamo entrambi gli occhi. Rimaniamo un po’ così, in silenzio, senza pensare. Non ho bisogno di pensare. A me basta sapere che ora sono con lei, che non la lascerò mai, che finalmente ciò che ho aspettato e sperato e sognato per otto anni è successo. Dopo qualche minuto apro gli occhi e la guardo. Non mi stancherò mai di ripetere che è stupenda. Sorride. I suoi capelli ramati le incorniciano il viso dai lineamenti dolci e perfetti. Gli occhi sono ancora chiusi, l’espressione è distesa, serena. Poi guardo il nostro William. Dorme. Decido di spezzare quel silenzio.
" Si è addormentato. "
" Prendilo tu: sei suo padre in fondo. "
Lo prendo dalle braccia di Scully e lo metto nella sua culla. Che bello che è.. così piccolo.. mi sono innamorato di due persone. Lui e sua madre. Scully intanto osserva i miei movimenti impacciati e non riesce a reprimere una risatina.
" Povero piccolo: l’ho messo in pericolo!! "
Assumo un’espressione falsamente indignata.
" Come osi?? Ecco fatto! "
" Certo che noi due non riusciamo proprio a smettere di litigare! "
Aggiunge sorridendo.
Quando poso il bimbo delicatamente nella sua culla apre gli occhi, si stiracchia, contorce il suo corpicino, si gira, poi richiude gli occhi azzurri, uguali a quelli di sua madre, e ricomincia a dormire.
" E’ un angioletto. "
" Già! in questo non ha preso da nessuno dei due. "
Sorrido. Già.. da nessuno dei due. Di noi due. Io sono suo padre. Sono padre! Lui mi chiamerà papà! Non me ne sono ancora reso conto completamente, ma sono prontissimo a fare il padre. A me basta che ci sia la mia Scully accanto a me, e sono disposto a fare qualsiasi cosa. La amo. la amo da otto lunghi anni, l’ho sempre amata, quando l’ho vista per la prima volta, durante gli interminabili appostamenti, nelle nostre discussioni sul paranormale, nelle nostre cacce agli ufo, quando le mostravo le diapositive dei nostri casi, in tutti i posti d’America dove siamo andati, abbracciati nel divano del mio appartamento, sempre e comunque l’ho amata.
Ci sediamo vicini, sul suo letto. Il mio braccio è sulla sua spalla. Le accarezzo il braccio, voglio sentire ogni centimetro di lei, del suo corpo caldo, piccolo e perfetto.
" Adesso in teoria ti dovrei dire due paroline, niente di speciale, cinque lettere in tutto, ma ho paura che tu mi prenda per drogato come è già successo.. "
" Scusa Mulder quella volta non so cosa mi sia preso.. era troppo bello per crederci. "
" Ma adesso l’importante è che siamo noi. Non ti lascerò mai. Mai più. "
Tutti e due siamo quasi commossi per tutto questo. E’ una strana sensazione.. qualcosa che entrambi aspettavamo da quasi dieci anni si è avverato. Ciò che sembrava solo un sogno, una chimera, ora è realtà, ora finalmente possiamo baciarci, abbracciarci, stringerci, senza quella timidezza che ci bloccava prima. A dire il vero non so cosa ci bloccava. Io non sono un tipo impacciato, specie con le donne, ho un certo fascino, e l’esempio più chiaro è la Fowley. La prendevo e la mollavo quando volevo, per me lei poteva rappresentare il vero amore, o un passatempo, o un modo per sfogarmi dopo una giornataccia, ma a lei non importava, a lei bastava vedermi per cadere ai miei piedi, diventare un giocattolino fra le mie mani. Ma non ho mai amato nessuna come amo Scully. Sono passato attraverso corpi di donne di cui ora non ricordo neanche il nome, senza provare dolore al pensiero di mollarle la mattina dopo. Ma se devo staccarmi dalla mia Scully per poche ore soffro come un cane, anche se so che domani la ritroverò sempre al mio fianco. Lei è così piccola, così forte ma al tempo stesso così fragile, così bella, così perfetta, per me è sia una madre che una ragazzina debole da proteggere. Con me ha riso, discusso animatamente, ha pianto, si è ammalata ma è riuscita a guarire, a me ha detto tutte le sue paure, in me ha riposto tutta la sua fiducia. E sono pronto a giurare che se potesse tornare indietro nel tempo lo rifarebbe. Nonostante l’abbia messa in pericolo, nonostante le abbia mentito, nonostante l’abbia fatta soffrire, nonostante non le abbia mai rivelato tutto. Non me lo perdonerò mai. Le ho rovinato la vita. Se non l’avessero assegnata a controllarmi e screditare il mio lavoro, adesso probabilmente sarebbe abbracciata a suo marito, avrebbero un loro bambino, non un bimbo nato chissà come e chissà da chi, non potrebbe nemmeno immaginare tutte le esperienze terribili e traumatizzanti che ha passato per colpa mia, sarebbe felice. Ma oggi, quando l’ho vista sorridere tenendo in braccio il bambino che tanto sognava, ho preso una decisione. Voglio renderla felice io. Per quanto poco mi rimanga, per quanto effimera potrebbe risultare la felicità che può provare con me, voglio vivere insieme a lei il resto della mia vita, voglio che lei si senta quantomeno contenta e appagata, voglio darle una pausa di pace dopo tutto il male che ha passato a causa mia. Adesso può fare di me ciò che vuole, può rendermi un uomo tutto casa e famiglia o può decidere di dimenticarmi per sempre. Io la amo. E voglio poterle donare un po’ di felicità. Finché ci sarò.
" Mulder! tutto bene? "
Devo essere apparso un po’ turbato. Non posso farne a meno.. ogni volta che penso al poco tempo che mi rimane insieme a lei lotto perché i miei occhi non si riempiano di lacrime.
" Sì tutto ok. "
Ho deciso di non pensarci, almeno per ora, almeno finché lei è qui con me. Non voglio preoccuparla. Non posso permettermi di angosciarla. Deve rimanere una paura soltanto mia. Le sorrido.
" Solo che.. non riesco ancora a crederci! "
Lei mi bacia. Non mi stancherei mai di essere baciato da lei, è una sensazione fantastica, qualcosa di così perfetto che mi fa dimenticare tutto. Rispondo con passione al suo bacio, affondo la mia lingua dentro di lei, lecco il suo palato, la sua lingua, l’interno delle sue labbra, tutto. Stavolta sono io quello che le accarezza i capelli, quella massa soffice e profumata di color rosso cupo. Lei mi abbraccia con forza, mi stringe a sé, posso sentire il battito del suo cuore e lei può sentire il mio. Mi stacco da lei mordendole delicatamente il carnoso labbro inferiore. Ci sorridiamo imbarazzati. Senza parlare ci stendiamo ancora abbracciati sul suo letto, spegniamo le luci e ci addormentiamo così, ancora vestiti, senza coperte, scaldandoci e proteggendoci l’uno con l’altro.
***
E’ la terza volta che la sento svegliarsi stanotte, per i pianti di William. Lascia a malincuore il mio abbraccio, cercando di non svegliarmi, va, assonnata ed indolenzita, dal suo bimbo e lo allatta, poi lo rimette nella sua culla e torna nella mia stretta. Lei non sa che mi sono sempre svegliato anch’io, nonostante tentasse di lasciarmi dormire, e non sa nemmeno che non l’ho mai guardata, perché non ero sicuro che lo volesse. Lei sogna da tanto di quel tempo questo momento.. e l’ho sognato anch’io. Quando sento il suo calore fra le mie braccia, riprendo a dormire.
***
Un raggio di sole mi solletica gli occhi. Quando non riesco più a resistere li apro, e la vedo che dorme tranquilla. Sento i suoi respiri regolari. Il suo torace, stretto al mio, si rilassa e si contrae al ritmo del suo respiro. Non mi merito una creatura così.. così perfetta, così fantastica. Oh mio Dio, è così piccola, è contenuta interamente nelle mie braccia, è così esile.. Le sue gambe sono intrecciate alle mie, la sua testa è appoggiata al mio collo e tutto il suo corpo è contenuto nel mio abbraccio. In questo momento mi sembra così fragile.. Trattengo il respiro. Voglio sentire per un po’ solo il suo. Strano.. mi viene in mente una bella canzone degli Aerosmith...
I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping,
While far away and dreaming.
I could spend my life in this sweet surrender,
I could stay lost in this moment, forever.
Every moment I spend with you is a moment I treasure.
Mi metto a canticchiarla solo con il movimento delle labbra, senza emettere suoni. Quella canzone rispecchia maledettamente le mie condizioni.
Don't want to close my eyes,
Don't want to fall asleep,
'Coz I'd miss you baby,
And I don't wanna miss a thing.
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't want to miss a thing.
Ed è vero, io la perderò. La perderò perché la mia malattia mi porterà pian piano via da lei. La perderò perché io sto morendo, e non ci posso fare niente. La perderò perché sono stato un bastardo, un insensibile, un bugiardo, perché non le ho detto niente, non l’ho fatta partecipare al mio dolore, mi sono soltanto chiuso nel mio mondo senza permetterle di entrare e di aiutarmi. Ma che aiuto sarebbe stato vederla soffrire? Vederla cercare inutilmente di aiutarmi, vederla tentare di consolarmi pur sapendo che non sarebbe servito a niente? Scully è una donna maledettamente intelligente. Capirebbe fin da subito che la situazione è disperata, che sono spacciato, che non esiste cura per il male che mi affligge. Voglio soffrire da solo. Voglio piangere, disperarmi, tormentarmi sul perché di tutto questo, sul perché non mi è concessa una pausa, un momento di felicità o almeno di normalità insieme alla donna che amo e a mio figlio, senza questa scadenza, questo inutile susseguirsi di esami e controlli che mi possono solo dire se mi è stato concesso un giorno in più o uno in meno di sofferenza, sul perché devo continuare a vivere angosciato da cosa succederà quando alla fine giungerà la mia ora, cosa succederà alla mia Scully, cosa succederà al mio William. Ma voglio farlo da solo. Non voglio farle vivere questo supplizio.
Don't want to close my eyes,
Don't want to fall asleep,
'Coz I'd miss you baby,
And I don't wanna miss a thing.
Adesso sto piangendo. Non voglio, non posso dirglielo, anche se alla fine le farà male, anche se si sentirà tradita, illusa, ingannata. Non posso. Perché lei non lo saprà mai, ma se glielo avessi detto fin da subito avrebbe sofferto molto di più, ci saremmo rinchiusi nel nostro dolore. Io sono un egoista, un egocentrico, un bastardo. Invece di dirle ciò che mi turba mi sto godendo quel poco che rimane della mia vita con lei, la sto illudendo di poter avere una vita normale, quando fra poco, fra molto poco, lei mi perderà. Avrà appena avuto il tempo di avermi quando me ne andrò. Questo rimorso non mi abbandonerà mai, e guasterà il tempo che mi sarà concesso di passare con lei. Oggi ho l’ennesimo appuntamento, vedrò l’esito degli ennesimi esami fatti due giorni fa, e forse saprò se e quanto potrò essere felice con lei prima di morire. Spero solo che alla fine, quando giungerà la mia ora, provi così tanto rancore e così tanta rabbia nei miei confronti da soffocare il dolore. Spero che si accorga che non sono altro che un bastardo, che l’ho ingannata, che l’ho usata col pretesto di renderla felice per vivere tranquillamente gli ultimi giorni della mia vita, e che per questo non soffra per la mia morte. Preferisco che lei ce l’abbia con me per sempre piuttosto che mi pianga come se fossi stato l’uomo che l’ha resa felice.
Oh Dio, non volevo pensare questo. Io la amo. Io non voglio che soffra. Ma qualsiasi cosa faccia soffrirà lo stesso a causa mia. Quella di non dirle niente è stata una delle scelte più difficili e più sofferte della mia vita, ma alla fine credo che sia l’unica che le può concedere un attimo di.. felicità. E’ una parola grossa, ma almeno finché io sarò in vita lei sarà felice. Non la lascerò mai. Voglio passare quel poco che mi rimane al suo fianco.
I don't want to miss one smile,
I don't want to miss one kiss,
I just want to be with you
Right here with you,
Just like this.
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And stay here in this moment for all the rest of time
Questa canzone è così dannatamente vera.. Non voglio perdere neanche uno sguardo un sorriso, un bacio che mi darà la mia Scully finché ci sarò. La amo troppo. E intanto le lacrime continuano a scorrere sulle mie guance, mentre sto attento a non fare rumore e a non bagnare le sue. Devo smetterla. Potrei svegliarla, potrebbe vedermi in queste condizioni. Ma come faccio a smetterla? A smettere di pensare che l’ho appena avuta e la sto già perdendo? Forse.. forse ho sbagliato tutto. Forse avrei dovuto rimanermene a casa oggi, forse avrei dovuto continuare a fare il partner, il collega, l’amico. Ma non potevo pensare di morire senza averla avuta. Il sesso non mi importa, avremo l’occasione anche per quello, ma l’importante è che sappia che la amo. L’importante è che sia riuscito ad assaggiare le sue labbra, che lei sia riuscita a fare con me ciò che non ha mai osato fare in otto anni. Soprattutto adesso che l’ho fatto, non posso immaginare che, se le cose fossero andate in un altro modo, sarei morto senza averla neanche baciata. E’ un pensiero estremamente egoistico, ma è così. E se è vero che mi ama, è così anche per lei. Basta. Ormai il casino è fatto. Ormai non posso più tornare indietro. Ormai, non mi resta che vivere il resto della mia vita con lei. Non posso fare altro.
Laying close to you,
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing.
Then I kiss your eyes
And thank God we're together.
I just want to stay with you in this moment forever,
Forever and ever
E adesso, dopo essermi asciugato gli occhi e dopo aver cercato di rendermi il più possibile presentabile, preso da non so quale impulso seguo il testo della canzone, appoggio il viso sul suo petto e ascolto il battito del suo cuore. Poi continuo, le bacio gli occhi, e per svegliarla, prima che lo faccia William, le do un leggero bacio anche sulla bocca. Lei sorride ancora con gli occhi chiusi.
" Che ore sono? "
Mi chiede assonnata, sempre sorridendo.
" Secondo i miei calcoli, William ti sveglierà fra dieci minuti. "
Cerco di sorridere. Lei mi stringe forte, senza ancora aprire gli occhi. Sento il suo respiro caldo sul collo, e poi, sempre sul collo un tenero bacio. E poi un altro, e un altro. Io le bacio i capelli, e la accarezzo lungo tutta la spina dorsale, su e giù, su e giù, ritmicamente, come un massaggio. Lei mi bacia sulla fronte, sulla tempia, sulla guancia, sul collo, sulle spalle. Sembra che voglia assaporare il mio corpo. Sono sollevato del fatto che non abbia ancora aperto gli occhi, che non abbia ancora visto in che condizioni sono. Il pianto di William ci interrompe.
" Avevi calcolato giusto "
La bacio sulla bocca. Avevo intenzione di darle un bacio veloce e casto, ma lei socchiude le labbra, invitandomi ad entrare. Allora affondo la lingua dentro di lei, la assaporo, le do un bacio lento e profondo. Ma abbastanza presto smetto, deve andare dal piccolo. Per andare a nutrirlo mi vota le spalle, evitando involontariamente per l’ennesima volta di vedermi. La guardo, le osservo la schiena, il profilo esile, i vestiti spiegazzati, i capelli spettinati. E’ l’unica donna che abbia mai conosciuto capace di essere fantastica appena sveglia. Quando ha finito con William lo fa. Si volta.
Fa-che-non-si-veda-che-ho-pianto-fa-che-non-si-veda-che-ho-pianto-fa-che-non-si-veda-che-ho-pianto. Dal suo sguardo capisco che si vede. Mi corre incontro, e mi abbraccia seppellendo la testa nella mia spalla e strofinandola sul mio collo.
" Mulder! cos’è successo? "
Affondo il viso nei suoi capelli. Non rispondo.
" Mulder, tu hai pianto. Sei sconvolto. Cos’è successo? "
" Niente, non ti preoccupare, niente. "
" E’ per la tua malattia vero? "
Quelle parole sono una doccia fredda. Sento un brivido che mi percorre la schiena. Il mio sofferto tentativo di non farla soffrire è stato completamente inutile. Mi irrigidisco. Come fa a saperlo??
" Come fai a saperlo? "
E’ una domanda stupida, ma è l’unico pensiero sensato che mi viene in mente. Sento il suo abbraccio sciogliersi.
" Durante il tuo rapimento, mi hanno dato la tua cartella clinica. Non te ne ho mai parlato perché tu non ne hai mai parlato a me. "
Si stacca da me. Io distolgo lo sguardo, non posso guardarla negli occhi, non ora.
" Perché non me l’hai detto? Perché non ti sei fidato di me? "
Adesso sta quasi urlando.
" Guardami, dannazione Mulder guardami! "
Ora sta decisamente urlando.
" Perché.. perché volevo solo.. "
Oddio, mi sento tremendamente in colpa. Ho un attimo di esitazione, non so con che parole esprimermi, ho paura che possa fraintendermi. Alla mia pausa lei continua per me.
" Volevi solo illudermi di poter passare una vita serena per poi sconvolgerla di nuovo? "
Non ha idea del male che mi fa con questa frase. Se avesse voluto ferirmi, non avrebbe potuto trovare termini più appropriati. Sento un dolore sordo, come una lama, un qualcosa che mi brucia da dentro. Sono parole crudeli. Sono parole cariche di astio e di risentimento. Sono parole che esprimono tutti i sensi di colpa che ho avuto per tutto il tempo in cui ho sofferto da solo, come un cane, per evitarle il dolore di vedermi allontanare da lei. Sono parole che avrei potuto sentire da tutti.. ma non da Scully.
" Scusami Mulder.. "
Dice con un filo di voce. Inizia a piangere.
" Scusa, non volevo dire questo.. "
A questo punto l’angoscia che provo si trasforma in rabbia, cieca rabbia. Io mi sono afflitto tutto questo tempo, ho patito il dolore fisico e morale comportato da questa malattia, da solo, senza abbracci o parole di conforto, senza quella sensazione rassicurante della vicinanza di qualcuno che si preoccupa per te, che cerca di farti patire il meno possibile, che ti vuole bene. Ho rinunciato a tutto questo anche se lo potevo ottenere facilmente. Vi ho rinunciato per lei. Non volevo che quello che avrebbe dovuto essere il periodo più bello della sua vita, quello della nascita del figlio che tanto aspettava, diventasse un periodo di supplizio per l’incedere della mia malattia e con essa della mia morte. Oh cazzo non volevo tormentarla oltre, volevo andarmene in pace, volevo poterla amare senza lo spettro di questa malattia sempre su di noi!! E non ci sono riuscito. E adesso lei mi tratta come se fossi stato un egoista, come se l’avessi tradita, come se in un egocentrismo esagerato non l’avessi ritenuta degna di partecipare al mio dolore. Adesso basta. La fisso intensamente negli occhi, e dico, con voce roca:
" Non volevo che tu soffrissi per la mia malattia proprio mentre stava per nascere il tuo bambino. Non volevo che ci rinchiudessimo in un cieco dolore. Volevo passare con te gli ultimi giorni della mia vita, senza lo spettro della mia malattia. Scusa se ho tentato inutilmente di evitarti un’inutile angoscia, scusa se ti amavo troppo per poter pensare di farti del male. "
Adesso sono io quello che ha detto delle crudeltà. Sto piangendo, come un bambino che ha appena raccontato alla mamma una terribile marachella. E sta piangendo anche lei. Mi abbraccia.
" Scusa "
Sussurra, il viso sul mio collo.
" Scusa.. "
" No scusami tu Scully, io ti ho fatto del male, avrei dovuto dirti tutto, sono un egoista.. "
" No Mulder tu non sei un egoista, anzi, hai sacrificato te stesso pur di non ferirmi. Scusa, ero accecata dalla rabbia, non sapevo cosa dicevo.. "
La bacio sui capelli. Ecco. Sta finendo come migliaia di altre volte. Non importa di chi sia la colpa, ma lei piange sempre e comunque fra le mie braccia, mi perdona all’istante di tutto quello che è successo, qualunque cosa sia, e mi tratta come se fossi l’unico uomo in grado di capirla.
" No Scully, no, cosa sta succedendo? "
Alza lo sguardo. Non capisce. Io le afferro le spalle.
" Tu stai piangendo a causa mia. E.. mi abbracci, e io ti consolo. Ma non deve andare così! Io sono un bastardo, ti ho fatto piangere! Tu dovresti darmi uno schiaffo, mandarmi fuori di casa, urlarmi tutto il tuo disprezzo, e andare a piangere da tua madre raccontandole quanto sono insensibile e bugiardo! E’ questo che mi merito! E’ questo che deve succedere! "
" No Mulder. Non deve succedere questo. Perché non ce la farei mai. Perché tu hai solo tentato di aiutarmi, ma io non ti ho capito. Non è colpa tua.. tu volevi farmi felice.. sono stata io a non capire.. "
" Se tu avessi fatto la stessa identica scelta nei miei confronti non avrei capito neanch’io. "
Lei mi stringe più forte, e io capisco che qualunque cosa accada lei sarà sempre con me. Affronteremo la morte così. Io e lei. Questa donna, questa donna piccola, esile, così fragile ma così forte, e suo figlio, sono le uniche cose che mi tengano legato a questo mondo, e io lotterò pur di non perderle. Non credevo di poter amare qualcuno in questo modo.
Lo spettrale Mulder è perdutamente innamorato.
" Quando.. quando hai i prossimi esami? "
Questa domanda non mi coglie per niente di sorpresa. Il Dottor Scully è sempre in agguato.
" Li ho fatti due giorni fa. Oggi alle dieci ho l’appuntamento per sapere i risultati. "
" Ci sono speranze? "
" No. "
Rimane ferma senza parlare, come per assimilare quello che le ho detto.
" Affronteremo tutto questo insieme Mulder. "
Mi dice. Rimango stupito del suo coraggio. Le ho appena detto che me ne andrò, che la lascerò da sola. E dice di essere pronta ad affrontare con me tutto ciò che ci riserverà il destino. Sento di doverle dire qualcosa, di doverle spiegare che senza di lei non ce l’avrei mai fatta, che è stata lei la mia ragione di vita fino ad ora, che se adesso, accecata dalla rabbia e dal dolore, mi avesse fatto sparire dalla sua vita non avrei resistito un attimo di più.
" Grazie. Di tutto. "
Mi bacia. Un bacio pieno, profondo, intenso. Un bacio carico di disperazione e di amore. Non ho mai baciato nessuna donna così, non sono mai stato capace di riversarmi completamente nel corpo di una donna attraverso un bacio come ora sto facendo con Scully. Ci stiamo fondendo l’uno con l’altro, ci stiamo completando a vicenda, stiamo esprimendo tutto il nostro dolore, la nostra forza, la nostra speranza in questo lunghissimo bacio. Quando fa per allontanarsi le mordo delicatamente le labbra, e poi mi rituffo dentro di lei, ancora, incapace di perdere quella meravigliosa sensazione, con l’irrealizzabile desiderio di continuare per sempre con quello che è più di un bacio. Ad un certo punto, com’è ovvio che succeda, le nostre labbra si separano.
" Sono le dieci e mezza. forse è meglio che tu vada. Vuoi che venga con te? "
Diamine.. questa donna si ricorda tutto. E’ anche per questo che se non ci fosse sarei perso.
" No, scusami ma è meglio che vada da solo. Poi tu e William avrete un sacco di visite oggi. "
Ci sorridiamo. Certo che tutto questo è comico: le ho appena detto che morirò, abbiamo appena pianto e ci siamo praticamente promessi amore eterno fino a quando la mia inevitabile morte ci separerà.. e sorridiamo. Mi avvicino alla culla di William, che sta dormendo, e accarezzo il suo piccolo viso, le sue mani, le piccole dita perfette.
" Allora ciao "
" Ciao "
***
Me ne vado, incurante del fatto che i miei vestiti siano stropicciati dato che ci ho dormito dentro e che non mi sono neanche fatto la barba, entro in macchina e guido senza pensare fino all’ospedale. Entro, storcendo il naso a quell’odore di medicinali a cui non riesco ad abituarmi, nonostante lo conosca tanto bene, mi siedo nella saletta d’attesa e aspetto. La mia mente è vuota. E’ una mia tecnica, quando non voglio pensare a quello che sta per accadere non penso e basta.
" Fox Mulder "
La voce acida dell’infermiera mi interrompe. Quando la passo davanti per entrare mi squadra come per esaminarmi, per poi lanciarmi un’occhiata maliziosa. Non attacca tesoro. Non le bado neanche, invece osservo il medico. Ha un’aria strana. Seria. Troppo seria.
" Buongiorno signor Mulder. "
" Buongiorno dottore. "
" Si sieda per cortesia. Le devo dare una comunicazione importante. "
***
Busso alla porta della casa di Scully. Non faccio neanche in tempo per bussare la seconda volta che mi viene ad aprire.
" Ciao Mulder "
" Ciao Scully "
Nessuno dei due sa cosa dire. Dovrei parlarle io, ma non so come esprimere ciò che le sto per comunicare. All’inizio stentavo a crederci io stesso. Faccio un respiro profondo, mi avvicino, le cingo la vita con le mani e inizio a parlare.
" Sai Scully, quando sono stato rapito mi hanno fatto degli esperimenti. Degli esperimenti terribili, con macchinari e tecnologie che qui sono completamente sconosciute. Io.. loro mi hanno fatto un’operazione anche al cervello. "
Lei deglutisce a fatica. Dai suoi occhi leggo che non vuole pensare a quello che sta immaginando.
" Il mio male era incurabile, almeno da noi. Ma loro.. insomma Scully, non so come sia successo, ma loro mi hanno operato e mi hanno guarito! "
Lei scoppia a piangere con singhiozzi convulsi di felicità, mi abbraccia stretto stretto, le posso sentire le costole. Io la alzo fino a sollevarla da terra, e continuo sussurrandole all’orecchio:
" Per i medici è una guarigione inspiegabile, non è rimasto alcun danno al mio cervello, è come se non mi fossi mai ammalato.. "
" E’ un miracolo "
Riesce a dirmi fra le lacrime. Io le rispondo:
" Il vero miracolo è che siamo sempre insieme, saremo insieme per sempre. "
E non so come mi balzano nella mente le parole di quella canzone:
I just want to stay with you in this moment forever,
Forever and ever.
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