QUALCOSA DI GIUSTO

AUTORE: Alice
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alisere@inwind.it
RATINGS: PG-13
DISCLAIMER: I personaggi di Mulder e Scully, appartengono a loro stessi, alla 1013, a CC e alla FOX. Gli altri sono di pura invenzione. Tutti i diritti quindi sono della 1013 e della 20th Century FOX- La mia fanfic non è stata scritta a scopo di lucro.
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Washington, D.C.
Appartamento di Dana Scully
Ore 21:30

Scully era seduta sul divano. Era molto nervosa quella sera e non era l’unica…

I guerrieri solitari avevano invaso il suo appartamento e adesso stavano armeggiando intorno ad un PC. Li aveva chiamati per scoprire cosa conteneva un CD-ROM che le era stato consegnato poco prima da "l’uomo che fuma" dopo che l’aveva trascinata per due giorni in giro per gli States. Aveva ragionato molto sulla scelta di seguirlo, alla fine era andata con lui perché aveva letto nei suoi occhi

qualcosa di diverso da ciò che aveva sempre visto; a convincerla definitivamente era stata una promessa che lui le aveva fatto: le avrebbe consegnato la cura per il cancro per tramandarla all’umanità intera. L’incredibile scoperta era contenuta in quel CD.

Questo non era l’unico motivo che la rendeva nervosa.

Si era mossa da sola.

Senza di lui.

Mulder.

Peggio: gli aveva mentito.

Il suo partner stava in piedi, appoggiato alla porta della sala, aveva il viso teso, nervoso. Non parlava. Non la guardava negli occhi. Era chiaramente arrabbiato, o forse molto peggio….Deluso?

Mulder rimuginava.

Scully… la sua unica amica, confidente, la sua verità, la sua costante…gli aveva mentito. Un’ urgenza in famiglia gli aveva detto… Dio… lui si era così preoccupato. Ma lei se ne rendeva conto?

La cosa peggiore era che si era fidata di Spencer, il loro nemico N°1.

Fox era incredulo, si sentiva tradito.

Scully ogni tanto cercava il suo sguardo, sembrava mortificata, ma lui continuava a fissare davanti a sé, allo schermo del PC. Lei sapeva però che la sua mente era altrove…si sentì in colpa.

Aveva seguito quell’uomo, d’accordo, ma nonostante gli avesse promesso di non dire niente a Mulder lei aveva segretamente registrato le loro conversazioni e aveva spedito per posta il nastro al suo collega. Perché lui non l’aveva ricevuto?

Né i guerrieri né Fox si stupirono quando si resero conto che il CD era vuoto, mentre Dana non riusciva a credere ai suoi occhi. Non poteva essere, non era possibile, pensava, lei si era fidata!

Si voltò verso il suo partner e finalmente i loro sguardi si incontrarono…era deluso, ma lei scorse anche un luccichio nei suoi occhi che significava: te l’avevo detto…

I tre amici se la filarono alla svelta e senza fare molto casino, per loro questo era assai strano, ma si erano accorti della tensione che aleggiava nell’aria e non vedevano l’ora di svignarsela.

Li lasciarono soli.

Mulder e Scully non si erano più rivolti parola da quando lei gli aveva detto di aver seguito volontariamente quell’uomo, mentre Fox la credeva rapita e in pericolo in chissà quale luogo della terra. Comunque lui l’avrebbe trovata anche in capo al mondo.

Fu lei a rompere il ghiaccio. " Vuoi qualcosa da bere? Birra? Thè?" chiese Dana. " No, ora me ne vado" e si diresse verso l’uscita. " Mulder, aspetta, parliamo un momento…" " Non ora". L’uomo uscì sbattendo la porta.

Adesso anche lei era arrabbiata. Come si permetteva di trattarla così? Poteva capire che lui si fosse preoccupato. Il fumatore era un vero bastardo. Ma lui avrebbe dovuta ascoltarla, a volte il suo collega era molto egoista. Nonostante questi pensieri Dana si sentiva giù, voleva parlargli, spiegargli, urlargli in faccia le sue ragioni. Con lui doveva fare così, perché era una delle persone più testarde che avesse mai conosciuto.

 

Washington, D.C.

Appartamento di Fox Mulder

Ore 22:35

Mulder arrivò al suo appartamento. Era triste, molto. Davanti a Scully si era mostrato solo arrabbiato ed era scappato via da lei prima che gli leggesse negli occhi la verità. Lei lo sapeva fare… capiva i suoi stati d’animo solo guardandolo.

Non si era sentito tradito solo perché lei si era fidata del fumatore, cioè questo era il motivo principale, lui lo sapeva, quell’uomo era pericoloso, Mulder non voleva neanche pensare a quello che le sarebbe potuto succedere, avrebbe potuto farle male…ucciderla. Ma c’era un altro motivo più stupido, futile ed egoistico e che non avrebbe mai ammesso davanti a lei:

era geloso,

tremendamente geloso di qualunque uomo si avvicinasse a lei, così geloso che aveva la nausea…si odiava per questo, si autocompativa, non voleva essere così sentimentale, non lo era mai stato, era lei che gli faceva questo effetto.

Si tolse il maglione e le scarpe, poi si buttò sul suo vecchio divano e accese la TV, ma pensava a Scully, non era quasi più arrabbiato e si era molto pentito di essere andato via così, adesso avrebbe solo voluto parlarle ed essere un po’ rassicurato sulla loro amicizia o relazione o qualunque cosa fosse…

Amore platonico?

Prima di conoscerla non avrebbe mai pensato di potere avere un rapporto di quel genere, non credeva neanche all’amicizia tra uomo e donna!

…E adesso non aveva neanche voglia di andare con un’altra. Fino a poco tempo fa lo faceva tranquillamente, ma in quest’ultimo periodo gli sembrava di tradirla, si sentiva in colpa…che idiota!

 

Toc toc toc

La porta! Era lei? Come si doveva mostrare? Triste, deluso, arrabbiato? Avrebbe improvvisato.

Andò ad aprire.

"Ciao" disse Scully a bassa voce ma in tono deciso. "Prego" disse lui e si scostò per farla entrare."Posso accendere la luce?" chiese Dana accorgendosi che, a parte la TV, l’appartamento era completamente al buio."Ah! E’ fulminata, però…" Mulder fece un balzo fino ad un tavolino di fianco al divano e accese una lampada che emanò una fioca luce arancione. Le sorrise.

Lei ripetè in modo dolce"Io e te dovremmo parlare".

Tutti i suoi propositi di essere dura e arrabbiata erano svaniti appena aveva visto la classica espressione di Mulder da cucciolo indifeso, Scully era convinta che la usasse spesso per ottenere quello che voleva dalle ragazze…

Si sedettero entrambi sul divano.

"Allora Mulder, si può sapere cosa ti è preso?". Fox non poteva credere alle sue orecchie, pensava fosse venuta per scusarsi e sentì di nuovo la rabbia salire"Che cosa mi è preso? Scully, per favore! Sei andata via dicendomi una bugia! E con l’uomo più spregevole e pericoloso che conosciamo! E mi chiedi che cos’ho?"

Aveva urlato.

Lei era ancora calma "Non avevo scelta, Mulder. Lo capisci?""Certo che ce l’avevi, dovevi dirmelo! Avremmo deciso insieme cosa fare!"

Dato che lui continuava a gridare, anche lei alzò la voce:" Ho pensato che dicesse la verità, in quel caso se te l’avessi detto, avrei rovinato tutto!" "Ma non era vero Scully! Avresti dovuto capirlo!""Oh senti, cerca tu di capire me per una volta! Se fosse stato vero, dicendotelo avrei mandato tutto a monte! Immagina cosa avrebbe potuto significare per l’umanità intera una scoperta di questa portata!" " Lui ti ha ingannata, è l’unica cosa che sa fare! Dovevi venire subito a parlarmi…!" " Mulder basta! Per una volta ho preso una decisione da sola, tu non sei il centro del mondo, te ne rendi conto?" "…E tu? Ti rendi conto di come stavo io?"

Fece una pausa.

A Scully parve di vedere occhi lucidi… ma cosa gli prendeva? Abbassò improvvisamente la voce"E’ che ho avuto paura di perderti di nuovo…" Fox si passò le mani fra i capelli, guardava per terra.

Lei improvvisamente capì come doveva essersi sentito lui in quei due giorni, fu assalita dai sensi di colpa e sentì le lacrime che le bruciavano gli occhi…non farlo Dana, non piangere. Odiava farsi vedere vulnerabile da qualsiasi essere umano.

Riuscì a trattenersi.

"Mulder…" gli accarezzò la nuca, ma lui non mosse un muscolo. Lo abbracciò, stretto. Dopo qualche secondo lui ricambiò l’abbraccio, rimasero così per parecchi minuti. Poi Fox si districò dalla stretta, la guardò con un timido sorriso" Scusa, tutta questa scenata… sono patetico" " A volte sei un bambino, Mulder" lo disse seria, quasi arrabbiata, ma poi sorrise e l’uomo si accorse che stava scherzando. Mulder si emozionò vedendo il suo viso, aveva quell’espressione che la faceva sembrare una piccola peste e che lui scorgeva così raramente…gli ricordava una bambina…che Fox adorava. L’uomo amava quando gli sorrideva in quel modo perchè era come se lei gli regalasse dei frammenti di Scully-quotidiana.

Mulder pensò che negli ultimi mesi aveva visto spesso quella espressione, mentre fino a poco tempo prima succedeva raramente, quasi mai.

Erano più intimi ultimamente.

Fox disse:" E’ che ormai sono dipendente da te. Mi dispiace." Non riusciva a guardarla negli occhi" Ho sempre bisogno di sapere dove sei se no mi sento perso…mi rendo conto di essere iperprotettivo e molto egoista…lo so che sei forte e coraggiosa… e indipendente, più di me… però non posso farne a meno…"" Mulder…" " No, aspetta Scully, non ho finito, c’è dell’altro…" L’uomo avvicinò una mano al suo viso e le sfiorò una guancia e poi il mento, le afferrò delicatamente una mano, amava quelle mani piccole e forti.

L’avvicinò alle labbra per sentirne il sapore.

Lei era tesa…cosa stava succedendo? Cosa le voleva dire? Forse lo sapeva, ma non era pronta…o lo era? Aveva immaginato spesso questo momento, ma adesso che forse era arrivato si sentiva insicura.

Quando sentì le labbra di Mulder sulla pelle della sua mano un brivido la scosse lungo tutta la schiena; a lui bastava poco per farla fremere, uno sguardo, un breve contatto, un bacino sulla fronte…per non parlare dell’ultimo dell’anno, c’era stato un bacio sulle labbra, un bacio casto, ma lungo. Troppo lungo per essere tra due amici.

Lo doveva ammettere, era da molto tempo che desiderava questi momenti, ma adesso aveva paura.

Aveva impiegato anni a rendersi indipendente dagli uomini e Mulder era in grado di distruggere tutto il suo duro lavoro in pochi secondi, ogni volta che lui le lanciava uno sguardo malizioso le sue difese crollavano miseramente. Scully non era mai stata una insicura, ci aveva sempre saputo fare con i ragazzi, dominava ed era lei che decideva chi, quando e come. Ma con lui era diverso, era sicura che non avrebbe saputo resistergli…

"Scully..." improvvisamente Mulder realizzò di non avere idea su cosa le avrebbe detto. Poteva dirle che era innamorato di lei? Che la voleva tutta per lui? Che moriva di gelosia ogni volta che un uomo, e succedeva spesso, le faceva un complimento? Aveva paura. Paura di perderla. Se lei non ricambiava i suoi sentimenti lui avrebbe rischiato di rovinare il rapporto di profonda amicizia e fiducia che avevano costruito. L’unica cosa bella della sua vita da chissà quanti anni.

La voce della donna interruppe il flusso dei suoi pensieri.

"Mulder, ti va se dimentichiamo tutto quello che è successo in questi due giorni? Mi dispiace da morire per averti fatto preoccupare...perdonami, io…" Lo guardò con due occhi azzurri colmi di preoccupazione. Lui le sorrise, non c'è niente che non potrei perdornarti, bambina, pensò, e la interruppe "Non dire niente, è tutto a posto…" le diede un'ultima stretta alla mano e poi la lasciò.

Improvvisamente il silenzio divenne imbarazzante, non riuscivano a smettere di guardarsi negli occhi, Mulder doveva decidersi a fare o dire qualcosa. Ma cosa?

Fox ripensò all'ultimo dell'anno. L'aveva baciata, ma era stata una cosa amichevole e senza conseguenze.

Forse lo poteva rifare, lei glielo avrebbe permesso? Se l'aveva fatto una volta, perchè non di nuovo? Sarebbe stato un innocentissimo gesto d'affetto tra due amici che ne hanno passate tante insieme. Nessuna conseguenza. Nessun rapporto rovinato.

Scully si accorse che lo sguardo di Mulder si spostò dai suoi occhi alla bocca.

E poi lo vide avvicinarsi.

Nell’istante successivo le loro labbra si sfiorarono, Scully era tranquilla adesso, la tensione accumulata durante tutta la serata svanì nel momento in cui sentì la leggera pressione delle labbra di Mulder sulle sue.

Rimasero così per un lungo momento, proprio come l’ultimo dell’anno. Ma all’improvviso entrambi si resero conto di essere arrivati ad un punto cruciale, quel bacio non sarebbe potuto durare a lungo, si dovevano staccare oppure…approfondirlo.

Questa volta fu lei a prendere in mano la situazione e schiuse leggermente la bocca, poi prese le labbra di Mulder tra le sue, subito dopo lui fece la stessa cosa. Dopo qualche istante le loro lingue si toccarono e iniziarono a muoversi freneticamente. Scully sentì le mani di Mulder cingerle lentamente e dolcemente la vita, e lei appoggiò le sue sul petto dell’uomo, che era nudo dalla vita in su ed iniziò a toccargli leggermente i capezzoli . Mulder sentì l’eccitazione salire, ma nonostante questo si fermò e la guardò.

Lei era bellissima, lo osservava con un mezzo sorriso, e l’uomo potè leggere nei suoi occhi un misto tra curiosità e preoccupazione. "Cosa c’è?" chiese lei sempre sorridendo. Mulder sentiva l’impulso di baciarla di nuovo… e non solo…" Uh…è che non vorrei forzarti a fare niente, ecco…" Lei roteò gli occhi " Mulder, sei di nuovo iperprotettivo! Non penserai che ho bisogno di essere controllata anche da questo punto di vista, vero?" lui sorrise "Beh, no… direi di no" .

In realtà Mulder aveva il terrore che se fossero andati troppo velocemente lei ci avrebbe ripensato.

Non voleva sentirsi dire che avevano fatto la cosa sbagliata.

Per lui tutto questo era assolutamente giusto.

Mulder si alzò in piedi "V…vuoi qualcosa… da… bere?".

Scully si rese conto che Fox stava lottando contro il suo istinto, Dio solo sa perché.

Si sforzò di non ridere per le evidenti volontà contrastanti del suo collega.

"Mulder, cosa c’è?" ripetè lei continuando a sorridere.

Lui non rispose, era palesemente confuso, forse perché la sua parte animalesca stava lottando per prendere il controllo.

"Vieni qui" disse lei, aveva una sguardo malizioso. Lui si avvicinò e Scully prese il viso di Mulder tra le sue mani.

"Dimmi cosa succede"sussurrò. Lui la guardò negli occhi, era meravigliosa. La abbracciò e col viso premuto tra i capelli di lei disse "Non ti voglio perdere per questo…" la guardò nuovamente " Ti desidero così tanto, però voglio che tu sia sicura. Non potrei sopportare di sentirmi dire che ti sei pentita. Forse dovremmo aspettare ancora un po’…"

Scully gli accarezzò la guancia, si sentiva commossa perché sapeva che Mulder non era certo un insicuro per quanto riguarda le ragazze. Questa sua paura la fece sentire speciale.

Lei lo guardò seria " Pensavo che mi conoscessi, Mulder… credevo che sapessi che non lo farei con chiunque…o senza ragionarci…" gli accarezzò una guancia "…ti aspettavo da così tanto tempo…".

Mulder sorrise vedendo che Scully era diventata tutta rossa. La prese nuovamente tra le braccia e le diede un lungo e appassionato bacio. Senza neanche accorgersene si ritrovarono stesi sul divano.

Poi lui si fermò di nuovo, la guardò negli occhi e le disse "Ti amo, Scully". Lei sentì le lacrime arrivare e questa volta non riuscì a trattenerle. Con il viso bagnato sorrise e sussurrò "Anch’io ti amo, Mulder".

Non si ricordava neanche da quanto tempo desiderava dirglielo.

Si baciarono a lungo, poi si diressero verso la camera da letto, lasciando i vestiti lungo il tragitto. Fecero l’amore per tutta la notte, fino all’alba, per recuperare troppi anni di sentimenti imbottigliati.

Tutto questo è assolutamente giusto, fu l’ultimo pensiero di Mulder prima di addormentarsi.

  

Fine
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Alice alisere@inwind.it

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