UNREAL TRIP

 

AUTORE: Elys@ (elysa87@freemail.it )

DISCLAIMER: non sono i miei, sono di CC, Fox, 1013, ecc…

GENERE: Case File, MSR, shipper, e Mulder POV

RAITING: pg13 ( e qualche parolaccia.)

ARCHIVIO: dove volete solo allegate nome mio e e-mail. Magari mi dite dove la mettete!!

DEDICHE: Ad una persona troppo importante, il mio migliore amico: Kikko ti voglio bene!

FEEDBACK: sisisisisisi!!! Non sapete quanto mi rendono felice!!

SOMMARIO: Mulder, Scully & un fantascientifico trip....non vi dico oltre.

 

 

Mulder’s appartament

Sabato 12 Ottobre

ore 20

 

La birra che ho appena bevuto a stomaco vuoto mi sta uccidendo.

Ho lo stomaco e il fegato in fiamme.

Mi beccherò la peggiore ulcera del millennio.

Ma che me ne frega, c’è di peggio.

Ad esempio?

Ad esempio l’avere perso una sorella

Ad esempio avere un padre che ti ha distrutto la famiglia

Ad esempio essere la pedina di una cospirazione

Ad esempio fare del male alla gente che tiene a me,

Ad esempio avere accanto una donna splendida alla quale non faccio altro che farla soffrire

Ad esempio essere innamorato di questa donna e non avere il fegato per dirglielo.

Eppure ho il fegato per bere a stomaco vuoto. Bè….penso di averlo ancora un fegato, forse non dopo oggi.

Quasi quasi prendo una pillola e vado a letto, e sì, è la cosa migliore……

…..mi stendo nel mio divano, ma il mio telefono squilla.

“ Mulder” rispondo

“ Sono Scully.” È lei.

“ Dimmi.” Sono sempre in preoccupazione

“ Cosa stai facendo? Mi chiedevo se potevi venire qui a casa.” E’ impressione mia o quello che sento è paura nella sua voce?

“ Come mai? Cosa ti serve? Io veramente non sto molto bene, ma se mi dici magari….” Darei tutto per lei.

“ Oh, no, va bene, niente è solo che….sono solo un po’ stanca, ecco tutto. Tutta questa tensione delle ultime indagini mi hanno messo in ansia. Sono solo stanca. Piuttosto cos’hai tu?”

Bè, non posso dirle che ho bevuto per annegare i miei dispiaceri masochisti e per le mie considerazioni, dato il fatto che ho solo considerato il fatto che se mi dicesse no ad una mia dichiarazione io mi ammazzerei.

“ Mulder?”
” Uhm….ho solo mal di testa”

“ Vuoi che venga da te?” mi chiede e sembra essere di colpo molto attiva, eccitata.

Scully, ho bevuto, sono molto probabilmente ubriaco, non ho fatto altro che pensare a quanto ti amo e a quanto ti ho fatto male e non so che potrei combinare se tu venissi in casa mia adesso.

“ Tranquilla, ho solo bisogno del mio divano.”

“ Certo che non abbiamo vita sociale neanche il sabato sera.” Considera lei. Credo che lo abbia detto solo per continuare a parlare al telefono con me. Cos’hai oggi, Scully?

“ Siamo fatti così…”

“ Ok, Mulder, ti lascio riposare. Magari domani….se vuoi….potremo fare colazione insieme?”

“ Oh, si, perché no. Ho delle cose da mostrarti, Langly ha delle prove per l’X Files n° 872 quello che abbiamo letto oggi pomeriggio in ufficio. Ho chiesto aiuto ai L.G. e mi hanno mandato delle e-mail.” Sembra ascoltare annoiata. E’ possibile che non capisca che è un pretesto per passare una domenica mattina insieme?

“ Allora ti va bene se alle 9. passi da me?”

“ Uhm…ok!”

“ allora a domani, e riposati.”

“ Grazie, Scully.”

“ Ciao.” Mi sussurrò , strano, ma non riuscii a tradurre quel sussurro.

Cos’era? Che significava?

Scully è sempre stata un mistero in alcune cose.

Chiudiamo i ricevitori.

La sua voce…

Mi viene da picchiarmi perché mi sento come un adolescente con il primo amore.

Lei mi fa sentire nuove sensazioni, sembra banale dirlo.

Mi viene da sorridere nonostante non ci sia affatto niente da sorridere.

Ma con un sorriso da ebete mi addormento sul mio divano pensando alla sua voce che mi risuona ancora nelle orecchie fino ad affievolirsi.

 

Un giorno dopo.

 

E’ il sole che mi sveglia.

Un pigro raggio di sole mi punta in viso.

Ho la schiena dolorante e sono un po’ rincretinito: normale, come ogni volta che mi sveglio.

Ma qualcosa mi blocca.

Che orribile sensazione.

E’ come se ci fosse qualcosa che…non so….è diversa da ieri.

Eppure è impossibile.

Ma è una schifosissima e insistente sensazione di qualcosa fuori posto.

Esamino un po’ la stanza.

E’ sottosopra: normale, il mio disordine.

Solo che tutto sembra…ecco…più malandato, più abbandonato a se stesso di quanto non lo sia mai stato.

Probabilmente sono solo paranoico, ecco tutto.

Chiamatemi pazzo e spettrale ma continuo a dirvi che c’è qualcosa che non va.

Guardo l’orologio, le 9.30.

Oh, merda! Scully!

Sono in uno schifoso ritardo.

Eppure mi avrebbe potuto chiamare, lo fa sempre quando non mi presento in orario.

Ok, la chiamo io per rassicurarla.

Faccio il numero.

“ Pronto?”

“ Scully,”

“ Si, sono Scully, ma non quella che ti aspettavi, mi spiace.”

“ Signora Scully.”

Ho letto qualcosa nella voce della signora, proprio come quella specie di paura che ieri avevo avvertito parlando al telefono con Scully, ma non era paura, sembrava….angoscia.

“ Fox…non dovresti.”
” Cosa ci fa a casa di Scully?”

“ Sono rimasta per un po’, ho pensato che forse mi avrebbe fatto bene.”

“ E, certo, la vicinanza a sua figlia la fa certo stare meglio.”
” Molti dicono che stare a contatto con le sue cose mi farebbe male.”

“ Perché? Che le ha fatto Scully?”

“ Fox…”

“ Si signora?”

“ Come se non sapessi…”

La cosa mi iniziava a confondere….

Non c’era niente da fare.

“ Signora, sto arrivando.”

“ Ok,”

Misi giù, mi preparai con le prime cose che trovai in armadio e scappai da Scully.

Bussai e mi aprì la signora Scully.

“ Fox..” mi disse scoppiando in lacrime.

Ohi, Ohi, qui la vedo molto brutta.

“ Signora, che succede?”

Lo spettacolo che mi si para davanti mi apre gli occhi.

L’appartamento era vuoto, tutto impacchettato, etichettato.

Solo i mobili erano ancora li, me comunque pronti per essere portati via.

Sembrava un trasloco.

Nessuna traccia di Scully, la Signora Scully continuava a piangere nel mio petto.

Quando una figura di spalle, con i capelli rossi, appoggiata al lavandino, riesco a scorgere.

Mi solleva tantissimo vederla.

Mi scuso dalla signora Scully.

La figura sembra bere dell’acqua dal lavandino, ancora di spalle, mi avvicino e guardando a terra le metto una mano nella spalla.

“ Che succ…” non finisco la frase, la figura si gira e io per poco non venivo trasportato all’ospedale per due bypass.

Melissa Scully.

Oh, Mio Dio.

Oh, Qualsiasi Dio!!!

Non…era…voglio dire….l’ho vista con i miei occhi….essere uccisa da Krychek….oh….come…??

Si..è nascosta per tutti questi anni?

Può darsi che si è salvata senza dire niente ne a Scully ne a sua madre e che adesso sia tornata, questo spiega lo stato di shock della madre.

Però non spiega l’assenza di Scully e di parte di casa sua.

Può essere che si è trasferita.

In una notte? Senza dirmi niente?

E’ stupida ma è l’unica cosa che mi viene in mente.

“ Hai visto un fantasma?” mi domanda spenta.

“ C…M..elissa?”

“ C’est moi.”

“ Mi…dovete spiegare…”
” Cosa?”

“ Tu non eri morta?”

Melissa si spaventa molto.

Ok, capisco che non era giusta la mia ipotesi.

Allora dove caspita sono?

Bravi, se è uno scherzo ci siete riusciti bene.

Le due donne mi prendono per le braccia e mi fanno sedere preoccupate sul divano.

“ Fox, sappiamo che la cosa ti ha fatto troppo male, ma cerca di reagire. Non lasciarti andare.”

Oh, merda!

“ Dov,…- deglutisco- dov’è Scully.”

“ Fox.”

“ Dannazione, può essere che sia davvero pazzo, ma rispondetemi, dov’è Scully! Niente vie di mezzo niente giri di parole. Dov’è!” ho alzato un bel po’ la voce, ma sembrano capirmi,

si guardano in faccia e poi Melissa mi dice piano.

“ E’ morta.”

Oh, merda! Nonononononononono!!!!!!!!!

E’ un incubo!!

Signore svegliami!! Ti prego!

La mia vita! La mi ragione di vita.

Vorrei piangere ma mi accorgo di avere una faccia davvero da cadavere.

“ Q…quando è successo” dico con voce rotta.

“ Un anno fa, questo stesso giorno.”

Ecco, ho iniziato a piangere, davvero.

Per prima cosa per lei, per la mia ragione di vita, per l’amore mio.

E secondo perché non ci sto capendo davvero niente.

Così racconto della mia vita, di quello che era successo in 7 anni.

Della scomparsa di Melissa.

Tutto quello che credevo vero almeno fino a 24 ore fa.

Missy piange con me. La signora Scully assume l’aria che ha sua figlia di solito quando ascolta una delle mie teorie.

Questo mi distrugge di più.

Sono da solo, senza lei!

La mia vita!

Dov’è la mia vita?

Sembrano credermi.

“ E’ possibile che tu sia in un universo parallelo?”

“ Cosa? Viene difficile da credere anche a me. Ma è tutto quello a cui posso pensare.”

“ Come facciamo?”

“ Devo trovare qualcuno…che….insomma se ho cambiato universo così facilmente, devo trovare qualcuno che mi porti indietro al giorno della morte di Scully, la devo salvare e poi tornare qua, se è questo, io tornerò nella mia vita e riavrò Scully.”

Poi mi bloccai.

Se io ero in quest’altro universo, e provengo dal mio con un Mulder una Scully, ci dev’essere il Mulder di questo universo. E suppongo sappia di Scully. Suppongo anche che abiti nel suo vecchio appartamento, eppure oggi non l’ho visto.

Forse era gia al lavoro.

“ Che giorno è?”

“ Lunedì.”

“ Saltato un giorno. Da noi dovrebbe essere domenica”

poi continuo.
” C’è…si…un Mulder da queste parti?”

“ Si.”
” Me ne parli.”
” non è molto diverso da te. Eppure lui e la mia Dana stavano insieme da un mese quando è morta.”

Inghiotto molto lentamente. Ciò significa…

“…ciò significa che si dà tutta la colpa della sua morte”
” Gli do ragione.”

“ Per forza, sei come lui.”

“ Dove lo trovo?”

“ Al cimitero, ci va ogni settimana per vederla. Dio, quanto la ama!”

mi dice Missy.

“ Nel tuo universo voi state insieme?”

“ No, ma io la amo tantissimo, è la mia ragione di vita. Mi spieghi com’è morta.”

“ Durante una sparatoria, il proiettile che doveva arrivare al ‘nostro Mulder’ è arrivato a lei. Veramente si è buttata su di lui per salvarlo.”

Abbasso la testa.

So come si sente il mio io di questo universo.

Scully…

“ Ti manca?”

“ Sempre di più…non immagino cosa può essere una vita senza lei.” Missy mi mette una mano sulla spalla,

“ Chiamiamo Skinner, suo figlio ci può aiutare. Lavora in cibernetica e fisica.”

“ Skinner ha un figlio?”

“ SI, da voi no?”
” no.”

“ Si chiama Anthony.”

“ Tu vai al cimitero.” Mi dice la signora.

“ Ti riporteremo a casa, da Scully, e tu ci riporterai la nostra.”

Abbraccio Melissa e appoggiando la testa nell’incavo della sua spalla inizio a piangere forte.

La mano della signora Scully sta sulla mia schiena per tranquillizzarmi, nella casa si sentono solo  miei singhiozzi.

Scully!!

Urla il mio cuore.

Quando mi riprendo arrivo al cimitero di D.C.

Mi riconosco, cioè riconosco il mio io di qua, in piedi davanti ad una tomba con un mazzo di fiori e tante lacrime.

Un pianto senza espressione, eppure molto doloroso.

Lo riconosco e partecipo.

Sono nascosto dietro ad un albero.

E da dietro urlo.

“ Fox Mulder!”

lui *io* si gira e mi cerca

“ Chi è?” dice

“ Vieni qui.”

Gira l’albero e quando mi vede sta per svenire o chiamare aiuto.

Lo immobilizzo, gli metto una mano in bocca per evitare che urli.

“ Ascoltami, ascolta attentamente. Ti spiegherò chi sono, ma non urlare altrimenti dovrai spiegare perché ad un tratto ti ritrovi con un gemello.Non sono ne un clone ne una roba extraterrestre. Apri le orecchie perché quello che ti dico servirà per salvare le donne che amiamo, che in fondo sono le stesse in universi diversi, e cerca di aiutarmi, ok?”

Sembra me quando sono rinco, comunque credo che abbia recepito ed inizio a raccontare.

Come mi aspettavo ,poiché mi conosco, mi crede.

Via, di corsa da Missy e da Margaret Scully.

Solo un’occhiata alla tomba di Scully.

Non trattengo le lacrime.

“ Ti manca?” mi chiede il mio gemello.

“ Voglio tornare dalla mia Scully. E per farlo ti riporterò la tua.”

“ Amico, voglio fidarmi, ma non mi prendere in giro perché senò altro che altro universo parallelo, devi sparire in un’altra galassia, o fuori dalla mia portata!”

mi riconosco e rido.

Poi ridiamo insieme.

Perfettamente uguali.

Arriviamo all’appartamento di Scully, la signora ci abbraccia ed ad attenderci insieme a Missy c’è anche il famoso Anthony Skinner.

“ Bene, salve…” si ferma a guardarci.

Il mio gemello mi indica e Skinner si rivolge a me.

“ Salve, Mulder. Adesso io dovrò lavorare a qualcosa che si trova negli archivi segreti dello stato, ma non credo di trovare problemi. Devo solo rubare qualcosa di sperimentale che può portare indietro due persone alla volta.”

“ Perfetto andremo io e lui” dico indicando il mio gemello.

Lui annuisce.

“Mi serve un giorno per uscire la macchina in pezzi e per rimontarla qua senza che mi vedano.”

“ Bene.”

“ Lei cerchi di riposarsi e di farsi raccontare esattamente cos’è successo, poi organizzi un piano e si metta d’accordo con il suo…..gemello.”

Lui lo guarda male, poi però annuisce.

Perfetto, due Mulder in giro sono eccezionali insieme, davvero una sciagura!

Mentre Anthony va via, Mulder e io, o io e io, ci sediamo e mi racconta ciò che successe.

“ Quel giorno, io e Scully eravamo andati in Ewden street. Come forse ti avranno detto, gli x files non ci sono più.”
” No, non me l’hanno detto. Comunque da noi esistono ancora.”

“ Comunque, dicevo che eravamo andati lì come incarico della sezione crimini violenti. Però iniziò una sparatoria, Scully si beccò una pallottola al posto mio, lei aveva visto un cecchino messo di lato, nascosto. Non h avuto il tempo per avvisarmi, ha deciso di buttarsi su di me, e…mi è morta tra le mani. La pallottola ha…passato il cuore…capisci? L’ho vista morire tra le mie braccia. Non ho potuto fare niente, se n’è andata, mi ha detto che mi amava e mi ha lasciando ridendo nonostant il dolore.” Diceva sussurrando e con voce rotta.

Io guardavo il pavimento.

“ Ti posso capire. Per tanti anni non ho fatto altro che credermi responsabile di tutto quello che le succedeva.”

“ Come me.”

“ Siamo gli stessi, dopo tutto.”
” Come facciamo?”

“ Io ho pensato che tornando nel passato ci deve essere anche il Mulder del passato.”

“ si, ma non abbiamo il tempo per convincerlo.”

“ Bè, ascolta…”

e gli spiegai il piano.

Mi guardò.

“ Sei sicuro che nessuno ci rimetterà le penne?”
” Male che vada io muoio o torno a casa.”

Sono spaventosamente realista!

“ Ma sta sicuro che l’unica cosa che voglio è riavere Scully. E tornarti la tua.”

Lui mi sorride.

Per questa sera può bastare, sono stanco, non so se dormirò ma comunque devo riposare.

Lo saluto e mi chiudo in camera di Scully.

C’è solo il letto, Melissa mi ha portato un cuscino ed un lenzuolo.

Ma non credo che dormirò.

E se dovessi farlo, spero di svegliarmi nel mio universo, possibilmente con la voce di Scully al telefono che mi dice quanto sia stupido e smemorato per aver ritardato l’appuntamento.

Ma so che probabilmente non accadrà.

L’indomani invece mi sveglia la voce di Missy che entra di soppiatto nella stanza.

“ Fox, Anthony non ha dormito per tutta la notte. Ci ha portato la macchina per portarti indietro nella data. L’altro Mulder è qui, aspettiamo te.”

Mi alzo, e mentre lei esce io mi vesto.

Poco dopo entro nel salotto.

Una piccola macchina a forma di palla è al centro della stanza.

Ci sono quatto cavigliere, caschi, e polsiere.

Tutto per due persone.

Saluto Melissa, mi avvicino e lei mi dice

“ Grazie per tutto. Spero che tu possa tornare nel tuo universo e stare con mia sorella.

Se è come qui, lei ti ama tantissimo. E io darei la vita per riportartela se fosse necessario.”

“ L’hai fatto nel mio universo. Sei una persona magnifica, m sarebbe piaciuto conoscerti meglio.”

Lei annuisce, mette una mano in tasca e poi ne estrae una collana, la riconosco: è il crocifisso di Scully.

“ Dalla alla tua Scully.”

“ Non posso accettarla, inoltre lei già ce l’ha.”
” Allora tienila tu.”

La abbraccio e poi passo dalla signora Scully.

“ Si riguardi.”

“ Sta attento Fox.”

Mi stringe e poi saluto Anthony.

Io e il mio gemello indossiamo cavigliere e altro, poi Anthony ci dice che ci ha portato indietro fino a qualche ora prima della sparatoria.

Quello che vedo dopo essere salito nella macchina sono solo immagini sfocate e urla.

Io e il mio gemello ci troviamo poco dopo dentro la sede dell’FBI.

Siamo nell’ufficio ‘nostro’ quello degli Xfiles.

Nel bagno sentiamo delle risatine femminili ed una voce maschile.
Sembra la mia e la voce femminile sembra quella di Scully.

Non capisco.

Che ci facciamo io e Scully in bagno?

Aspetta, il mio gemello smbra ricordare.

Ci nascondiamo e lui dice.

“ Io e Scully stavamo già insieme, e vedi….tempo libero, un bagno…Scully…ehm.”

Ah, capisco.

“ Adesso ‘io’ dovrei uscire dal bagno, che facciamo?”

“ Prenderai il posto del Mulder.”

“ Cioè.”

“ Colpiscilo, stordiscilo e nascondilo bene.”
” Ok.”

Appena detto lui fece per prendere se stesso che usciva dal bagno.

Lo atterrò e senza che disse niente lo fece svenire e lo attorcigliò come un salame.

“ Portalo a casa.”

Mi dice.

“ E tu che fai?”

“ Scully mi aspetta.” Mi dice felice.

Non è la mia Scully, mi ricordo, perché nonostante ciò sono geloso.

Entra in bagno.

Io esco dal sotterraneo.

Non c’è nessuno e quindi passo inosservato.

Poco tempo dopo io arrivo nel mio appartamento, lascio il Mulder nel letto imbavagliato ma prima gli do due pilloline di sonnifero.

Sistemato.

Entra dopo anche il mio gemello, tutto sorridente

“ Dio, come la amo!”

mi dice

“ Sapessi” dico io

“ Ok, adesso?”

“ Vai al lavoro, ci sarà la sparatoria. Però ascoltami: non fare niente per salvare Scully anche se lo sai. La salverò io, non ti preoccupare in un modo o nell’altro ci riuscirò. Ma tu non fare niente o ne io portò tornare a casa ne Scully tornerà da te. Mi rendo conto che ti chiedo tanto, ma fidati di me. Ok? Giura che non ti muovi.”

“ hum…ok.”

Mi dice poco convinto.

Lo guardo e poi usciamo di scena.

Arrivo lì nel luogo della sparatoria.

Sembra già iniziata.

Vedo Scully, vedo il mio gemello, ed….vedo anche il cecchino.

Oh, merda sembra in anticipo!
Devo fermarlo ma non posso sparargli non ne avrei il tempo.

E faccio l’unica cosa che mi viene in mente.

In una frazione di secondo ci guardiamo con il mio gemello.

E poi mi butto su di lui prendendo le pallottola al posto suo e di Scully.

Tutti scappano via, fuorché io, Scully e il mio gemello.

La pallottola trapassò la schiena, e fu qualcosa di indescrivibile.

Dolore.

Dolore fortemente fisico, ma niente a confronto della felicità che lessi negli occhi di Scully e del mio gemello.

Felici di essere vivi e di essere insieme.

Niente di egoistico.

Solo sollievo.

Scully era confusa.

Un altro Mulder?

“ Hei, trattala bene.” Dissi al gemello.

“ Sicuro, fratello.”

“ Ma…come?!” disse Scully.

“ Sh, ti spiego dopo.”

Disse il gemello appoggiandomi a terra.

“ Solo..se…morirò….sarò….a….casa..” dissi

Poi spirai.

E fu come dormire profondamente.

Solo che un tonfo mi svegliò.

Niente gemello, niente Scully e niente Missy.

Ero in ospedale.

Niente dolore, niente morte.

Niente cicatrici.

Solo sonno.

La porta della stanza bianca si aprì.

Spuntò Scully e mai come in quel momento fui felice di vederla.

Era sola.

Avevo sognato tutto?

Si avvicinò, non riuscii a tenermi, la abbracciai forte.

“ Mulder.”
” Scully, sono felice che sei qui, mi sei mancata..”

“ Mulder ma che hai? Ci siamo visti poche ore fa.”

“ Come mai sono qua?”

“ Stamattina dovevamo fare colazione insieme, ricordi?”

“ S…i”

“ Non sei venuto, così sono passata da casa tua e ti ho trovato svenuto.”

Era un sogno.

Orribile sogno.

Forse ero ubriaco.

Mi appoggio alla spalliera.

“ Ho avuto un incubo..”
” Dimmi.” Si siede accanto a me.

“ Eri morta.”

“ Come?”

“ Non ricordo. C’era Missy insieme a me. E tua mamma.”

Lei sorrise.

“ Ho avuto paura di perderti, di stare senza te per sempre. Sono schifosamente dipendente da te.

Tutto quello che sono lo devo a te. Se sono maturo è merito tuo e non saprei che fare se tu non ci fossi. Mi sento come un bambino. Ti prego Scully, dimmi che non andrai via.”

“ Shh…Mulder era solo un incubo.”

“ Per favore Scully, giura che non andrai..:”
” Mulder…”
” Giura..”
” Perché?”

“ Scully non saprei che fare senza te, Scully io ti amo più della mia stessa vita. E non è perché senza di te sono incapace di fare tutto. E’ anche perché sei la mia vita, senza te sono perso, saprei che manca qualcosa. Sei insostituibile. Perché ti amo, ti amo tanto.”

Lei mi abbraccia, io le prendo il viso e appoggio le fronti.

Lei passa un dito sulle mie labbra e poi le cattura con le sue.

Adesso si che sono completamente suo.

Sono suo.

E io la amo alla follia.

Questo sogno mi è servito per dichiararmi.

Torniamo a casa mia e mentre lei mi bacia sento qualcosa che pizzica dentro la tasca dei pantaloni.

Distesi sul divano prendo l’oggetto.

E’ il crocifisso.

 

 

 

 

FINE