Archivio Asia -- Archivio News -- Home
Asia
News
Fonte : http://www.csmonitor.com/world/asiaSouthCentral.html
Data :
19.05.04
BAGAN, BURMA - Gli archeologi sono preoccupati dai progetti di ricostruzione dell’antica Bagan.
Per
secoli la vasta pianura costellata di templi ha sorpreso i turisti a Burma (Myanmar),
secoli dopo il crollo del suo regno imperiale. Costruita grazie al lavoro degli
schiavi, nel corso di due secoli e mezzo di regno dinastico, Bagan divenne una
via di passaggio per i pellegrini buddisti.
Invasa dai mongoli nel 1287 e abbandonata dai suoi regnanti, molti degli scintillanti templi di Bagan giacciono oggi in rovina o seppelliti dai campi. Si contano circa 2,300 edifici, alcuni ancora adorni di affreschi interni raffiguranti icone buddiste e hindu, altri in avanzato stato di degrado.
Ora, le meraviglie architettoniche di Bagan, affrontano una nuova sfida. Gli archeologi stranieri hanno dichiarato che i comandanti militari di Burma stanno seppellendo l’antica Bagan sotto opera di restauro condotte senza cura alcuna, spinti dalla volontà di incrementare il turismo e la loro legittimazione politica. Nel corso dell’ultimo decennio, hanno ricostruito molti dei templi al sito utilizzando stridenti materiali moderni, impilando mattoni rossi sulla cima di antichi edifici in disfacimento, ed erigendo nuovi templi accanto alle antiche strutture.
Ricchi sponsor si affrettano a finanziare la ricostruzione, come modo di conquistare meriti religiosi.
Il risultato, secondo gli esperti stranieri, è la trasformazione di Bagan in un’accozzaglia di preziosi templi antichi ed edifici simili a pagode moderne che recano solo il remoto ricordo degli originali, cui dovrebbero ispirarsi.
“Siamo letteralmente orripilati. Questi templi avevano un’individualità che è andata persa del tutto, oramai” ha dichiarato Pierre Pichard, un professore francese che cataloga l’architettura di Bagan e di altri antichi siti Asiatici.
Gli ufficiali Burmesi, invece, insistono nel dire che la ricostruzione di Bagan si basa sui disegni originali. Nyunt Han, direttore generale del dipartimento di Archeologia, ha dichiarato alla stampa lo scorso anno, di essere in possesso di documenti antichi che mostrano precisamente come fossero stati eretti gli edifici, e di attenersi ad essi.
Dietro al restauro, vi è il tentativo di attrarre più turisti a Bagan, che riceve circa 75,000 visitatori stranieri ogni anno (lo scorso anno, quattro volte i turisti che hanno visitato il tempio di Angkor Wat in Cambogia).
Gli esperti sono anche sconcertati da altri progetti di costruzione a Bagan. L’UNESCO ha ampiamente criticato una torre di vedetta che dovrebbe elevarsi per circa 200 piedi, giganteggiando sulla maggior parte dei templi; ed una nuova strada che seziona il sito.
Dato l’isolamento del sistema ed il disinteresse per le critiche, queste lamentele cadranno probabilmente nel vuoto. A differenza di Angkor Wat, che fu abbandonata nei decenni della guerra civile ma che da allora è stato accuratamente restaurata, Bagan non ha ricevuto alcun aiuto internazionale per il restauro.
L’UNESCO ha richiamato i suoi esperti nel 1993, e Bruma non si è preoccupata di seguire l’esempio della Cambogia e richiedere lo status di patrimonio dell’Umanità per Bagan.
Invece, ha sollecitato i finanziamenti privati da parte di visitatori e devoti locali. Molti templi hanno iscrizioni su pietra grigia che recano il nome dell’orgoglioso donatore.
Un artigiano locale, che si guadagna da vivere incidendo queste pietre, difende la ricostruzione. “E’ qualcosa per le future generazioni, credo sia una cosa buona ricostruire Bagan” ha dichiarato, indicando una nuova parete costruita per sostenere la soglia di un tempio pericolante ornata con incisioni di animali di pietra.
DALL'ARCHIVIO:
Fonte: http://news.yahoo.com/
Data : 30.11.03
Torre
controversa costruita nel Myanmar.
BAGAN, Myanmar – Sfidando l’opposizione internazionale, i comandanti militari di Myanmar hanno iniziato a costruire una torre dell’altezza di 200 piedi d’altezza dell’antica città-tempio di Bagan, uno dei più grandi siti archeologici in Asia.
Il progetto crea nuovo scontento, dopo il severo biasimo suscitato dalla giunta di Myanmar per la non pianificata ed inaccurata ricostruzione di molte rovine, e dalla convinzione generale che si stiano sopprimendo i diritti umani e la democrazia nella regione.
“E’ un crimine culturale” ha dichiarato Pierre Pichard, un esperto di Bagan alla Scuola di Ricerca Francese del Lontano Oriente, con sede nella confinante Thailandia.
“Sarà massiccia ed orribile, ed è totalmente folle aggiungere una struttura simile nel bel mezzo di un antico sito storico” ha dichiarato.
Il complesso del tempio di circa 1000 anni or sono, che richiama alla mente i templi di Angkor in Cambogia – è una distesa impareggiabile di migliaia di tempi Buddisti e monumenti sparsi lungo le risaie per un’area ampia circa due volte la dimensione di Manhattan.
Vi sono enormi pagode circolari con cupole elevate, piccoli templi con guglie elaborate, ziggurat squisitamente proporzionati, o piramidi terrazzate.
Più di 4,400 pagode e 3,000 altre strutture religiose di mattoni e pietre sono state costruite a Bagan, ex-capitale di Myanmar, nel corso di un periodo di 243 anni dall’XI al XIII secolo, risultato di uno straordinario fervore buddista.
Oggi rimangono ancora 2,237 rovine e templi, molti dei quali ancora usati dai fedeli.
La giunta ha dichiarato che la torre di 198 piedi, approssimativamente 16 piani, darà ai turisti una spettacolare vista dall’alto di Bagan ed eviterà così le scalate delle antiche pagode, che sono danneggiate dal calpestio di migliaia di piedi ogni giorno.
Le guide turistiche sostengono che l’edificio di mattoni e cemento, più elevato di qualsiasi tempio eccetto uno, rovinerà la bellezza dell’area.
Ma il regime di paura instaurato dalla giunta dittatoriale è tale che nessuno si potrà opporre pubblicamente.
L’UNESCO, che ha il potere di garantire i luoghi di particolare valore storico, naturale, o artistico conferendo il prestigioso status di Patrimonio dell’Umanità ad un sito a rischio, e di fornire adeguati finanziamenti, ha alzato la voce contro la costruzione della torre.
“E’ un grosso errore. Un vero pugno nell’occhio proprio nel mezzo di un sito così bello” ha dichiarato Richard Engelhardt, consigliere dell’UNESCO con sede a Bangkok.
Ma la giunta ha rifiutato di rispondere alle proteste ufficiali dell’UNESCO.
Bob Hudson, un archeologo dell’Università di Sydney al lavoro a Bagan, ha dichiarato alla Associated Press che quasi la metà dei 2,237 monumenti sono stati ricostruiti, talvolta dalle fondazioni.
“In molti casi, pile di pietrisco di rovine sono state arbitrariamente rimesse insieme, sulla base delle somiglianze di altri edifici” ha scritto su Orientations, una rivista d’arte di Hong Kong. “Con l’intento di restaurare, si crea una sorta di Disneyland.”
Quel che emerge è un incongruo spettacolo di falsi antichi templi, riprodotti con mattoni e cemento, che ospitano statue di gesso del Buddha dipinte di marrone. La mania per le riproduzioni ha dato al dio Hindu Vishnu, dotato di quattro braccia, ben due braccia in più.
“Così, invece di restaurare le rovine di un tempio del periodo Bagan, si finisce con l’avere una ricostruzione del XXI secolo di come dovesse sembrare un tempio del periodo Bagan – una nozione che può provenire dal cinema e cose del genere” ha dichiarato Engelhardt.
Nyunt Han, direttore generale del Dipartimento di Archeologia, sostiene che il suo dipartimento sia dotato di documentazioni antiche che permettono ricostruzioni accuratissime.
Ha dichiarato che la torre, nell’angolo sud orientale di Bagan, è lontano dall’essere il cuore storico di un luogo dove i pochi templi alti sono i preferiti dai turisti.
“Abbiamo scelto il sito con cura” ha dichiarato all’Associated Press. “Non schermerà né offuscherà le antiche bellezze”.
L’età dell’oro di Bagan terminò nel 1287, quando fu invasa dall’esercito del guerriero mongolo Kublai Khan. Divenne una città fantasma, rifugio di banditi e spiriti. Oggi è meta di circa 75,000 turisti stranieri l’anno.
La torre cilindrica in tradizionale stile architettonico sarà completata nel 2005, e avrà un giardino, un ristorante ed un campo da golf poco lontano. Le prime fondazioni sono state è stata gettate il 27 luglio dal terzo leader in grado della giunta, Gen Khin Nyunty, che ha piantato un palo dorato nel terreno, ha posto uno scrigno di gemme al sito e sparso acqua profumata nel corso di una cerimonia buddista.
Una torreggiante gru rossa e bianca ora campeggia al sito fuori dall’area di costruzione, circondata da un recinto d’acciaio.
L’UNESCO ha espresso preoccupazione anche per l’aeroporto costruito presso la città, e per una strada che attraversa il sito storico.
Ma Engelhardt non dispera. “Non credo siamo ancora al punto di non ritorno” ha detto. “Non siamo ancora al punto di dire che Bagan sia perduta per sempre.”