Saletto fu in origine un
borgo di “casoni” ricoperti di materiale palustre, la cui
prima formazione si perde nella lontananza dei tempi.
Fu in vescovo di Treviso a fondare la chiesa di Saletto nel secolo XIII, lungo il Piave, filiali di S. Romano di Negrisia, appartenenti alla Pieve civile di detto luogo. Il parroco di Saletto aveva pure la cura spirituale di Candelù che, però, nel 1483, si costituì come parrocchia a sé, soggetta sempre alle piene devastatrici del Piave, una delle quali, quella del 1754, costrinse il parroco di Saletto a rifugiarsi sul granaio e a cibarsi di sola polenta per ben tre mesi.
La desolante inondazione del
1512, ingoiò la Chiesa di Saletto che fu ricostruita e, nel settembre 1518
consacrata e rimedicata all’Immacolata Concezione. Infatti la Chiesa di Saletto
fu, unica della diocesi, dedicata anticamente all’immacolata e tale titolo, che
costituisce una ragione di vanto, ebbe origini quando, nel secolo XIII, fu
necessario ricostruire in luogo più sicuro il borgo travolto dalle acque.
Si ebbe così un Saletto al di qua del Piave ed un
altro al di là; ma quest’ultimo, in tempi piuttosto recenti, passò alla
parrocchia di Negrisia per la difficoltà di portare di qua i morti quando il
fiume era in piena.
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