SOTTOSTIMATA LA PRESENZA DI DNA TRANSGENICO NELL'INTESTINO UMANO


ISIS Report, 21 luglio 2002

della
Dr. Mae-Wan Ho
traduzione a cura di
Paola Capozzi

Non è proprio una sorpresa che il DNA possa essere trasferito nell'intestino umano. Sappiamo già che il DNA persiste nell'intestino e che i batteri possono assorbire rapidamente del DNA estraneo. Perchè i nostri responsabili hanno aspettato tanto a realizzare questo esperimento? Un esperimento progettato per essere "contro" la ricerca di riscontri positivi?

La ricerca in questione è l'atto finale del progetto Food Standards Agency (FSA), sulla valutazione dei rischi legati alla presenza di OGM negli alimenti destinati al consumo umano commissionata dal precedente Ministro dell'Agricoltura, della pesca e degli alimenti (Ministry of Agriculture, Fisheries and Food: MAFF).

Soggetti umani hanno mangiato un "singolo" pasto contenente soia GM in forma di farina di soia commerciale - 150g di El Corte Ingles, numero di lotto e contenuto in OGM non specificati - mescolati con burgers - e supplemento di proteine della soia – 100g di Holland and Barrett, numero di lotto e contenuto in OGM ancora non specificati - mescolato con dei ‘milk’ shakes. Non è stato presentato alcun dato su quanto DNA fosse presente nei campioni commerciali, nè a valutare se il DNA fosse deteriorato e in che misura. Neanche a dirlo, gli inserti di DNA non sono stati nemmeno caratterizzati.

Il metodo per l'individuazione del DNA è molto impreciso. Dipende sull'amplificazione di un piccolo frammento – 180bp - dell'intero inserto DNA GM la cui lunghezza è almeno dieci-venti volte maggiore. In questo modo qualsiasi altro frammento dell'inserto eventualmente presente non sarebbe stato individuato nè si sarebbe potuto amplificare un frammento che non avesse superato la lunghezza di 180bp o che fosse stato riarrangiato. La probabilità di ottenere un risultato positivo si riduce al massimo al 5% ed facile che nella realtà sia molto ma molto inferiore. Analogamente, con questo metodo, un risultato negativo non avrebbe comunque indicato l'assenza di DNA GM.

Cosa ancora più illuminante, i ricercatori hanno controllato la presenza di GM DNA solo nei contenuti dell'intestino, ma non hanno valutato se questo DNA è passato dall'intestino al flusso sanguigno e alle cellule del sangue. Questa omissione è imperdonabile perchè una serie di esperimenti sui topi, retrodatata al 1997, ha già documentato il passaggio di DNA GM nel sangue, nel fegato e nella milza attraverso le pareti intestinali. Se dato come alimento a tope gravide, il DNA GM è risultato in grado di attraversare anche la placenta per essere assorbito dalle cellule del feto e dei neonati.

Nel primo esperimento, la farina GM è stata fatta mangiare a sette soggetti in cui parte del colon era stato asportato chirurgicamente e sostituito da un sacchetto artificiale. Il cibo digerito è stato prelevato dal sacchetto artificiale e analizzato e il DNA GM è stato individuato in tutti e sette i soggetti. Più del 3.7% del DNA GM è stato trovato in un soggetto. Tenuto conto dei limiti del metodo usato per il rilevamento, è probabile che tutti i valori siano rozzamente sottostimati.

Nel secondo esperimento, la farina è stata fatta mangiare a 12 volontari con l'intestino sano. Non si è rilevato DNA GM nelle feci la qual cosa, affermano i ricercatori, ad indicare che l'acido nucleico non sopravvive al passaggio attraverso l'intestino completo. Ma questa affermazione è molto probabilmente falsa, a causa dei limiti che caratterizzano il metodo di individuazione utilizzato.

I microorganismi presenti negli alimenti digeriti che avevano attraversato l'intestino tenue sono stati messi a cultura attraverso 6 passaggi in brodo contenente glifosato. In ogni sub-cultura i batteri sono cresciuti fino ad una densità di 108/ml. Il transgene è stato trovato in ogni subcultura derivata da campioni presi da 3 soggetti rispettivamente 180, 240 e 300 min dopo il pasto. Questa è ancora una sottostima grossolana. Il metodo si basa solo su batteri che hanno assorbito un gene per la tolleranza al glifosato intatto, e non avrebbe individuato i batteri che avessero assorbito solo frammenti di questo gene o altre parti di DNA GM contenenti altro tipo di geni o loro frammenti.

Nonostante nei campioni prelevati da questi tre soggetti prima del consumo di soia GM non sia stato individuato DNA transgenico, quando i microrganismi presenti nel materiale digerito sono stati messi a cultura in un brodo contenente glifosato, una quantità molto piccola di transgene è stato individuato in un campione raccolto prima dell'assunzione di farina GM. Questo suggerisce l'ipotesi che il soggetto avesse del DNA GM nell'intestino prima di sottoporsi all'esperimento, probabilmente in seguito al consumo di soia GM. Dato che non è stato possibile isolare i batteri ospitanti il transgene, i ricercatori hanno concluso che, "anche se presente, il batterio rappresenta una frazione minima della microflora intestinale indigena". Ma, siccome i batteri sono in grado di moltiplicarsi, anche dei rari eventi di trasferimento genetico non possono essere ignorati.

I ricercatori non erano sinceri quando si sono mostrati sorpresi di fronte alla proporzione relativamente grande di DNA sopravvissuto al passaggio attraverso l'intestino tenue. Ma in una precedente ricerca già pubblicata, lo stesso gruppo ha scoperto che il DNA presente nel cibo o mescolato al cibo veniva degradato più lentamente del DNA nudo.

Nonostante i gravi limiti posti all'individuazione del GM DNA, e un progetto sperimentale che si prospettava risultati negativi, si sono ottenute prove positive irrefutabili. Questo significa che il trasferimento di DNA GM nell'intestino umano potrebbe avere un'ampiezza molto superiore a quella indicata dai dati. Questo ci rende ancor più stupefatti quando si riporta che la FSA ha affermato "le scoperte devono essere valutate dai vari esperti del governo che hanno sottolineato che le persone non erano a rischio". A questi esperti ora dovrebbe essere dato un nome e dovrebbero essere indotti a difendere il loro operato .

In una dichiarazione attraverso il suo sito web, la FSA ha detto che è "estremamente difficile" che geni GM possano finire nell'intestino della gente che li ha mangiati. Questa affermazione è estremamente ambigua ed è molto probabile che sia falsa.

I nostri consulenti scientifici del governo sono stati colpevoli di un persistente negare a fronte di un accumularsi di prove attestanti che il trasferimento orizzontale di geni può accadere ed è accaduto. Sono colpevoli di pessima ricerca scientifica che disorienta il pubblico, di attenuare l'importanza dei riscontri positivi e di prendere l'assenza di prove come una prova di assenza.

Io per prima ho sottolineato i pericoli del trasferimento orizzontale di geni in una serie di lettere nel 1996. I loro consulenti scientifici dissero che non c'erano prove che questo potesse accadere. Quando divenne evidente che il trasferimento genetico orizzontale di DNA da piante GM a batteri può rapidamente avvenire in laboratorio, i consulenti scientifici hanno detto: "solo perchè avviene in laboratorio non significa che possa avvenire anche in natura" . Quando sone emersi riscontri positivi, nell'unico esperimento al mondo di monitoraggio che sia mai stato messo a punto, i consulenti scientifici lo hanno svalutato anche e lo hanno liquidato con una "cauta" interpretazione della prova.

Quest'ultima scoperta è l'ultimo pezzo di una prova mortificata del fatto che il trasferimento orizzontale di DNA GM può indubbiamente avvenire, è già avvenuto e non può essere controllato se le colture GM continuano ad essere rilasciate nell'ambiente. Il DNA GM, contrariamente al DNA naturale, è per molti versi ottimizzato per il trasferimento genetico orizzontale. Il trasferimento orizzontale di DNA GM può creare nuovi virus e batteri infettivi, diffondere farmaci eresistenza agli antibiotici tra i patogeni e indurre tumori saltando nei genomi delle cellule dei mammiferi. Si stanno sviluppando nuove colture "farmaceutiche" che avvelenano la nostra acqua e il nostro suolo, colpendo tutti gli organismi della nostra catena alimentare. Gli impatti ecologici non sono immaginabili. Di cosa abbiamo bisogno ancora per bandire immediatamente e in modo generalizzato le colture GM?

Fonte: http://www.i-sis.org.uk/hagthumangut.php
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