L'imbranata
Francesca Cara, una bella moretta appena diciottenne,
possedeva una dote particolare. In un modo o nell'altro, quando
doveva affrontare un impegno importante, riusciva, sempre, a trovarsi
in situazioni estremamente imbarazzanti.
Le sue imprese erano talmente paradossali da essere divenute,
addirittura, proverbiali.
Una volta, durante la finale del torneo di pallavolo femminile,
era riuscita a sbagliare la facile battuta che avrebbe dato la
vittoria alla sua squadra e a finire, gambe all'aria, sulla postazione
dove risiedeva il direttore della scuola. Un'altra, mentre la
professoressa di latino la stava interrogando,
non era riuscita a trattenere un sonoro peto suscitando l'ilarità
generale. Un'altra ancora, durante la finale dei duecento metri
stile libero, era misteriosamente scomparsa dalla sua corsia per
riapparire, quando la gara era terminata, al centro della vasca.
La signora Elena Cara, ovvero sua madre, si era confidata con
il suo amico e psicologo Antonio Safi il quale, dimostrando doti
di precognizione, l'aveva rassicurata confessandole che si trattava
solo di stranezze dovute all'età. La fanciulla, infatti,
da quel giorno, iniziò a comportarsi normalmente.
Quella mattina Francesca si alzò presto e s'infilò
nel bagno. Era il giorno di Ferragosto e Dessa, ovvero la sua
cittadina, avrebbe ospitato la famosa festa di mezza estate. Ma
la cosa più interessante era un'altra. Nel pomeriggio Roberto
Giorgi, ovvero l'affascinante professore d'Italiano, idolo di
tutte le ragazze della seconda liceo, sarebbe venuto a trovare
le sue allieve. Francesca si superò e alle quattro, vestita
con un gonnellino rosa e più carina che mai, attese l'arrivo
del suo professore.
- A Dessa avevano fatto le cose in grande -
Questo pensò la fanciulla, mentre volgeva lo sguardo intorno
a sé.
Un grosso palco svettava sul lato sinistro della piazza, mentre
a destra era stata adibita una zona per i giochi popolari. Si
notava un albero della cuccagna, un tavolino sul quale erano state
sistemati dei piatti contenenti dolci tradizionali e una specie
di quadrilatero riempito con della melassa. Francesca, tentando
di trascorrere un po' di tempo, si fece largo tra i presenti e
si portò nell'area sopraindicata. Quella signora, dai modi
gentili, la stava proprio tentando.
- Signorina, vuole assaggiare qualcuno dei dolci?
Francesca tentò di resistere, ma alla fine, davanti a quelle
torte dai profumi invitanti, cedette.
- Se proprio insiste, provo una di queste.
- Faccia con comodo.
Francesca stava degustando la seconda fetta di torta quando con
un gesto maldestro si ritrovò sul tavolino.
La signora vedendola in difficoltà tentò di aiutarla,
ma ottenne lo scopo di peggiorare la situazione.
La fanciulla, infatti, con il vestito grondante di panna finì,
faccia avanti, in uno dei piatti.
Fu una reazione a catena. Tentando di allontanarsi mise un piede
in fallo e si tuffò nel quadrilatero pieno di melassa.
Quando emerse sembrava la ridicola icona di un cartone animato.
La signora Cara stava passeggiando insieme al marito ed al dottor
Safi quando qualcuno le consigliò di recarsi nella zona
giochi. Una volta arrivata rimase di stucco. Sua figlia, ancora
nel quadrilatero, stava goffamente tentando di uscire. Ma la cosa
più assurda avvenne poco dopo.
Il professor Giorgi, giunto da qualche minuto e prontamente circondato
dalle sue allieve, per uno strano caso della sorte, si avvicinò
all'area giochi e, tra le risa generali, si trovò addosso
Francesca che, appena uscita dal pantano e fuori di sé
per la vergogna, stava tentando di dileguarsi. La signora Cara,
sorretta dal marito, rischiò di svenire, mentre il dottor
Safi, dovette concludere che Francesca era una vera e propria
frana. La fanciulla sarebbe voluta sparire, ma dovette attendere
l'arrivo di un furgone con la dicitura " Puliamo Tutto"
sul quale fu, senza troppi complimenti, caricata.
Francesca, dopo quell'esilarante impresa, divenne per tutti la
ragazza della cuccagna e fu seguita, come un'ombra, dal dottor
Safi e dalla sua equipe di psicologi.
Il professor Giorgi, all'inizio del nuovo anno scolastico, tornò
nel Liceo Classico di Dessa, ma, nonostante le assicurazioni della
signora Cara, si tenne, per sicurezza, a debita distanza da Francesca.