(Dal Volume manoscritto nell’Archivio del Comune di Campagnatico:

COMUNITA’ DI CAMPAGNATICO:

INVENTARI CAPITOLATI E SITUAZIONE TOPOGRAFICA)

 

 

Nel Nome SS. Di Dio. Amen.>

A dì 22 Marzo 1614. Domenica.

Il molto Ill. Sig. Carlo Corbinelli, essendo in viaggio facendo visita, passò da Campagnatico, dove fu ben ricevuto ben visto da quei popoli con i quali ebbe longo discorso.

Questa Terra già era delle floride e buone terre di Maremma popolata, e ripiena abbondantemente di viveri e di bestiame e veramente il sito dov’è posta lo dimostra, che è in collina di buon’aria, e con le sue Mura e Rocca ben situata, ma oggi si ritrova in grave declinazione perché le sue Mura sono in qualche parte rovinate nel castello, ma nel resto sono ragionevoli; sono diminuiti di lavori e faccende che dal 1580 in qua vi mancano 300 uomini e capi di famiglia, sono deteriorate due terzi di genti che non trovano da corre e dare a corre l’olive a mezzo.

Vi sono 60 case vuote che senza scomodarsi possono abitarvi delle famiglie e vi sono un centinaio di case rovinate e guaste che quando l’anno 1593 io (non) vi stetti per Offiziale nel castello vi abitavano quasi tutte ma ora quasi tutte tanto sono rovinate, cascati i tetti le mura e ogni cosa guasto e abbandonato che pare vi sia stata la guerra.

Hanno carestia di Forastieri che le genti della terra non sono a sufficienza e li salari e le opere sono cresciute di prezzo, che non vi si trovano pastori per i loro bestiami e si li fa carezze a chi vi viene. Ma questo paese è fuggito perché vi è il Fiume dell’Ombrone e non vi stà la barca al passo come prima, e perché patono di abitatori, vorrebbero che ci se ne confinasse.

Vi colgono: olio staia 2.000, grano moggia 700, biadumi moggia 100 e vino some 190 un anno per l’altro. Hanno il privilegio del piè tondo e di gabelle di contratti. Vi sono due Chiese di cura d’anime. Hanno l’oriolo sonante nella Rocca e finalmente fa fuochi  nr.120, Anime 900 e 10 forastieri che ci stanno l’inverno solamente.

Vi sono l’infrascritti Faccendieri:

RICCARDO DI FULGENZIO semina moggia cinque di grano nel suo, ma non ha incominciato a sementare per quest’anno, parte nel suo da particolari e di Comunità. Ha bovi nr.8, vacche nr.30, pecore nr.200, capre nr.200, porci nr.100, bestie brade nr.20.

IL SARGENTE GUIDARELLI  semina grano moggia 22, ha bestie dome nr.22, vacche nr.50, capre nr.100, pecore nr.200, cavalle nr.25, bestie brade nr.16 e porci nr.200.

MARIANO FRATINI semina grano moggia 10, ha bufali domi 6, bufale 18, porci 30 e vaccine 30.

CAPORAL MASSIMILIANO semina grano moggia  4, ha bufali domi 2, bufale 11 sue, brade 70 in [……] dell’Abbandonate.

L’ABBANDONATE semina grano moggia 10, bovi 13, cavalle 25 loro.

LEPIDO GUIDARELLI semina grano moggia 10, bovi 10, capre 70, pecore 40.

IL SIG. ANTONIO SIMONI semina grano moggia 18, ha bovi domi 16, capre 100, porci 60, brade 24.

IL SIG. MARCELLO LANDUCCI semina grano moggia 5, ha bovi domi 16, sementa circa moggia 10 (…?).

L’altri particolari semineranno chi due chi tre e chi quattro moggia di grano, e chi meno di due come ed una, che in tutto hanno bovi 20, porci 30. In tutto hanno in questa Corte: tutto il bestiame: bovi domi 114, vacche brade 221, pecore 440, capre 470, cavalle 68.

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BANDITA SUGARETO  Hanno una bandita da erba, detta IL SUGARETO, ottenuta da S.A.R. per grazia, ne pagano scudi 200 l’anno a contanti, per distribuzione sopra i loro bestiami

PIANETTO  Ha una bandita detta Pianetto, e banditella a erba,che si vende a Siena che la godono con il loro bestiame all’estate e pagano soldi cinque l’uno. Sono ben trattati dalla giustizia.

PANE  Hanno la canova, si vende il pane un baiocco la libbra e il grano 33 lo staio.

DOGANA  hanno la dogana nella Corte, che sarà da cinque miglia, e causa il suo e loro bestie patono d’erba. Hanno una citerna dentro la terra a comune che non tiene più che sei braccia d’altezza ha bisogno di restaurarla. Hanno due fonti lontane e la Fonte Fontigalli ha bisogno di rivedere i bottini che l’estate resta asciutta ed hanno bisogno di essere provveduti di acqua, gli si disse che procurassero di tenere canali alla cisterna. Confinano con Paganico e gli predano le bestie e gli fanno pagare lire una per bestia di pena, che sono tutte delle Guardie, e per questo le Guardie per guadagnare li fanno delle prede nella Corte loro propria, ed in capo di anno importa assai perché lassano la loro bandita a confini senza pasturare, e loro qua non pagano perché non sono occupati.

USI  Hanno l’usi che servono per le loro bestie dome che dal Fiume dell’Ombrone hanno scapitato più di 400 moggia di terre e perciò sono talemente ristretti che malamente possono godere per il bestiame e però desiderano che Sua Altezza Reale  li concedesse una particella di Dogana la quale è in mezzo alle tre Bandite e non solo gli daria gran utile per potervi pasturare con il loro bestiame, ma anche saria causa che le dette loro bandite e usi non sariano messi a sacco da Vergari, che si leverebbero molti scandali per conto del [danno?] che fanno a loro grani da Pastori di detti Vergari.

STRADE  Hanno le strade tutte guaste di fuori cattive tornate.

MAESTRO  Non hanno maestro di scuola da due anni in qua, che ci sono da sessanta citti, che se durasse così non ci sarà chi sappia scrivere.

CERUSICO  Non hanno cerusico come prima, che gli è stato resecato il salario.

MOLINO NE PATONO  Hanno perso il Mulino che rendeva di frutto assai, ma perché la spesa passava l’utile è abbandonato da sedici anni in qua, e vanno a molinar lontano.

PATRONATI DI COMUNITA’  Ha la Comunità Patronato della Chiesa di S.Antonio frutta scudi 30, e anche il Patronato di una Cappella di S.Bartolommeo nella Pieve frutta scudi 20.

GRANO  Visito il granaro che vi sono moggia 15 di grano.

SPEDALE ED OPERA  Visito lo Spedale tenuto da Fabio Buzzi che è anneso coll’Opera e trovo che aveva assetto il tetto dove stanno i poveri che minacciava rovina e vi era un letto con saccone e materazzo e coperta, e visito la Casa dove abita lo Spedaliere. Lo Spedale ha l’obbligo di dare sei some di grano al Cappellano della Cappella di S. Agnese e S. Bartolommeo, a fare la Festa ed altri obblighi che s’intende che li fà.

MUNIZIONE  Danno la munizione della paglia per il Bargello, ma in ogni modo va all’Osteria.

TERRE DELLA VERGINI<  Le Vergini del soccorso che hanno ottenuto le terre della Comunità stanno le terre sode, le capanne fatte cascano, la vigna è secca, le terre non si lavorano, non si osservano i capitoli né cosa nessuna, e se la Comunità avesse queste terre ci sementerebbero. Le quali terre sono in Dogana ed io non so rogato di commissioni alli signori Comunisti.

SPEDALE  Le Terre dello Spedale sono incorporate in queste che godono queste Vergini, è necessario riconoscerle acciò lo Spedale sappia quello che è suo.

SCRITTURE  Le Scritture della Comunità si conservano in un cassone di sopra, sotto la chiave del Camarlengo.

BARCA  Il  posto della Barca non si è venduto, ma si vende poco, anzi che la Comunità dà un moggio di terra, o sedici staia di grano al barcaioli perché vi stia e desiderano che ci si tenga la barca come già vi era, che hanno il canapo, ed è un gran danno alla Comunità e Particolari che non possono andare di là dal Fiume a far lavori, dove la Comunità ha delle terre quasi tutte di là e caverebbe dal terratico più di cinque moggia di grano, sono cinque o sei anni che non hanno la barca perché andò male e non si è mai fatta e il canape che vi hanno servirebbe e costerebbe una barca scudi 40.

CONFINI  I confini non si vendono perché sono le terre de particolari, cioè oliveti, vigne e non possono stare se non che bestie dome, già si vendevano ma S.A. gli ha concessi gratis per il loro bestiame.

LUPAI  Vorrebbero che i lupai venissero che ricevono danno ne loro bestiami, per farne imposta secondo il solito.

GRANO ESITO  Esitano i loro grani a Grosseto ché qua non si troverebbe chi ne comprasse.

AIUTO  Vorrebbero de denari e bestiame, con vendere la sorte presente in tanto grano a Grosseto ogni anno un terzo e con l’assicurazione

MOSTI DISORDINE  Pagano i Mosti ma si dogliono che hanno a menare i Vinaioli da Vicarello che è fuori della loro Corte e la Comunità paga la spesa e non li pare che stia bene che la Comunità paghi tanto di spesa che non vale tanto la gabella del vino che si raccoglie.

TERRATICI  I Terratici si intavolano si paga delle terre del Pianetto e Banditelle, delle sedici il moggio e in Dogana delle dodici per moggio di seme. I Particolari non hanno grano da vendere e non altro refugio cui il grano della Comunità.

VESCOVO DI GROSSETO<  Dicono che Monsignor Vescovo di Grosseto ha fatto precetto all’Operaio che fra certo tempo abbi assetto l’Occhio alla Chiesa. Altrimenti li vuole scomunicare e se muoiono non si sotterrino in Sagrato, ha guasto tutti i Calici e vuole che si faccia tante altre spese. Se li disse che mettino in causa ogni loro ragione e ne diano conto.

PREDICATORE  Hanno eletto il Predicatore e quello eletto dal Consiglio non vi è venuto perché il Vescovo non ha voluto accettare e ne ha mandato uno Lui.

SALE  Levano il Sale a Grosseto e non lo pagano ma il Salaiolo di Campagnatico lo paga al Camarlengo di Campagnatico e ne spaccia tre moggia e mezzo incirca e la Comunità deve avere dal Monte del Sale lire 600 come per patti ed obblighi appare sulle loro capitolazioni.

JUS PASCENDI  Mostrano certe scritture che nella Bandita di Colle Sabbatini che teneva in quel tempo all’anno 1529 Messer Firmano Bichi cittadino sanese vi hanno il jus pascendi come appare su scrittura relata all’Ill.mo Concistoro di Siena dal detto Messer Antonio Tellino Dottore eletto dall’Eccelso Concistoro per la lite vertente per questa detta Comunità e Bichi, e però lasso l’ordine che si copino alle memorie dette scritture dall’Offiziale quale sia riconosciuto delle sue fatiche e l’originale si mandi a Siena a detti Conservatori.

MACELLO, PRESTANZA A GRANO  Concesse licenza di vendere il macello con la solita prestanza e diede ordine di vendersi moggia otto di grano in più giorni festivi, acciò le povere persone bisognose ne possino avere, e s’incanti sopra soldi quarantotto lo staio e darne due moggia al Podestà a conto de suoi salari, ed una soma a Giovanni di Mercurio alla bolletta.

PALAZZO  Concesse licenza di spendere scudi venti in accomodare il Palazzo in cose utili e necessarie, nel fare una selice avanti l’uscio del granaio, scorre il tetto, rifare i canali del tetto che infradiciano le mura, rimettere una trave di nuovo in Cancelleria ed altri bisogni a giudizio del Podestà, e con intervento dei rappresentanti. Ed allo Spedaliere ed Operaio spendere scudi sei in fare un’impannata all’Occhio dell’Altar Grande in Pieve, murare un uscio della Chiesa, fare un casellino per mettervi l’Oli Santi dove è il Battesimo come Mons.Vescovo ha ordinato, spendere scudi dieci nel fare il tetto alla stanza ove stanno i Poveri, rimettervi una trave, assettare e riempire un pezzo di tetto guasto, ed alla stanza dov’è il Forno, il tutto utilmente e con l’intervento de Santesi.

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             Copiato per ordine dell’Ill.mo Sig. Giovanni Christiano [Miller] Visitatore Generale in atto di visita il dì 8 maggio 1768.

             In fede questo dì 12 Maggio.

                                                Ferdinando Ochi Vicario e Notaro.

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